http://www.greenpeace.org/italy/it/iononvivoto_info3/
Le fonti rinnovabili rappresentano gran parte dell'energia del presente e per certo la quasi totalità di quella del futuro. Sono la sola tecnologia energetica che può consentirci, assieme all'efficienza energetica, di salvare il clima, e con esso il Pianeta, riducendo drasticamente le emissioni di gas serra.
La potenza globale installata di fotovoltaico, solare termico ed eolico è cresciuta negli ultimi tre anni di oltre il 60%. Le rinnovabili rappresentano oltre metà della nuova potenza annua elettrica installata e, in appena quattro anni, il loro mercato ha raddoppiato il valore, portando il numero degli occupati – su scala mondiale – a 5 milioni.
La transizione a un sistema energetico fondato sulle energie rinnovabili non è istantanea e non è a costo zero. Richiede forti investimenti, che saranno ripagati in diverse forme: la IEA (International Energy Agency), solo per stare alla questione clima, prevede che per ogni dollaro d'investimento mancato, da qui al 2020, in rinnovabili, efficienza e ammodernamento delle infrastrutture energetiche, ne serviranno poi 4,3 per riparare all'aumento delle emissioni di gas serra.
L'Europa rappresenta il 45% della potenza installata rinnovabile globale e nel 2011 gli occupati del settore hanno superato il milione di unità. La Roadmap energetica dell'UE prevede che le rinnovabili arrivino a coprire il 30% dei consumi energetici al 2030 e il 50%‐75% al 2050. Centrare questi traguardi costerà, secondo la stessa Commissione Europea, 270 miliardi di euro l'anno, largamente compensati dal solo risparmio sulla bolletta energetica, stimato in circa 400 miliardi di euro l'anno. Noi crediamo si possa fare ancora di più: i nostri scenari energetici dicono che è possibile centrare un obiettivo del 40% al 2030 e del 90% al 2050!
Le energie pulite rappresentano una realtà crescente e importante anche nel nostro Paese: nel 2011 la produzione di elettricità da fonti rinnovabili ha raggiunto il 28% della produzione nazionale. Nel 2010 le emissioni di gas serra evitate grazie alle rinnovabili sono state almeno 56 milioni di tonnellate; e grazie alla minore dipendenza energetica dai combustibili fossili, sempre nel 2010, l'Italia ha risparmiato 8-10 miliardi di euro.
Oggi vento, sole e le altre fonti pulite danno lavoro ad almeno 120.000 persone. Queste fonti rappresentano l'unico comparto produttivo del Paese che ha resistito alla crisi, continuando a crescere, a generare ricchezza e occupazione. La politica sembra non essersene accorta, però. Oppure, pur accorgendosene, sembra non fare davvero gli interessi del Paese. Si cambiano continuamente le regole che definiscono il mercato, impedendo agli operatori di investire in nuovi impianti e annegandoli in un mare di pastoie burocratiche e inefficienze; si continua a tagliare gli incentivi, a raccontare bugie grossolane su quanto le fonti pulite pesino sulla nostra bolletta. Mentre il mondo, e la Germania in primis, investono su quello che sarà il futuro dell'energia, la nostra classe politica tenta un viaggio nel tempo. Verso il passato.
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Greenpeace sottolinea su facebook che Bersani ha in passato fatto proposte a favore del carbone.
Così non va, caro Pierluigi, a questo giro si vota SEL.