lodes ha scritto:Hanno fatto esattamente quello che non dovevano.
Ho ascoltato Bersani e il dibattito fin verso le due. Bersani e soci, in buona sostanza, attribuiscono alla crisi il moto di protesta che è sfociato nel voto a M5S. Il fatto che il sistema politico sia stato bastonato nel suo insieme non è elemento di riflessione, anzi si sono ripetute le giaculatorie che la responsabilità è sempre di qualcun/qualcosa altro. Al massimo si riconosce che non "siamo stati percepiti" come portatori di cambiamento.
Vogliono chiamare gli altri alla resa dei conti e non si lasciano sfiorare minimamente dal pensiero che quelli della coalizione IBC sono risultati primi con il 29,5% (10.047.808, 340 seggi) dei votanti, che bastavano 125.000 voti in meno e avrebbero avuto 124 seggi, con la conseguenza che 216 di loro sarebbero rimasti a casa invece di sedere a Montecitorio.
Il pericolo è stato scampato (chissà come "salteranno dalla gioia" questi 216 deputati e come daranno la loro solidarietà ai colleghi che hanno pagato lo scotto al Senato!) e tirano dritto come se niente fosse?
Non si dovrebbero chiedere le ragioni della perdita dei consensi?
Non dovrebbero chiedersi perché gli elettori si siano riconosciuti su un movimento di perfetti sconosciuti e non su un partito che conoscevano bene?
Gli elettori non sono stati pazzi, superficiali o incoscienti ... è bastato che nutrissero convinta sfiducia in una classe politica che si era rivelata per tante volte all'opposto dei loro desideri, classe politica che si differenziava troppo dalle loro condizioni e che si estraniava totalmente dai loro problemi.
Se le analisi del PD partissero da un'autocritica profonda ... avremmo incominciato a risolvere i nostri problemi!
Ho l'impressione che le "scoppole elettorali", anche quelle più dure, non saranno mai sufficienti per questi dell'IBC che stanno festeggiando (e maledendo Grillo) ... nel frattempo, altri raccoglieranno meglio le proposte politiche che vanno incontro ai bisogni della popolazione.