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L'unica strada: semipresidenzialismo alla francese

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

L'unica strada: semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda matthelm il 02/03/2013, 19:37

L’unica strada è adottare tutto il modello francese


Il modo in cui il Pd sta gestendo la fase politica attuale mi pare la conferma di quelli che ritengo essere i suoi limiti: si fa solo tattica. Il tentativo di formare un governo con il sostegno di un movimento del quale poco si sa in merito ai suoi possibili comportamenti e che nutre convinzioni perlomeno bizzarre rispetto, ad esempio, allo sviluppo economico o al ruolo della democrazia diretta in una democrazia rappresentativa, e che difficilmente accetterebbe uno dei punti indicati dal segretario Bersani, cioè una regolamentazione interna dei partiti, non è altro che questo.
L’inseguimento del Movimento 5 stelle risponde al timore che altre soluzioni porterebbero a una nuova perdita di consensi per il Pd, a causa dell’odio nutrito dal “popolo” della sinistra nei confronti di Berlusconi.
Dunque, l’unica altra soluzione matematicamente possibile, l’accordo con il Pdl, è scartata perché rischierebbe di danneggiare il partito, nonostante le tante accorate dichiarazioni di responsabilità verso il paese.
Il tutto, poi, avviene in un clima surreale, dove alle proposte di Bersani di votare la fiducia, Grillo continua a rispondere picche. E se picche rimarranno, per il segretario Pd non ci sono subordinate: deciderà Napolitano.
Il governo sostenuto dal movimento di Grillo dovrebbe fare alcune poche cose e, prevedibilmente, traghettarci in tempi non lunghissimi a nuove elezioni. Le quali, nelle speranze dei dirigenti del Pd, dovrebbero consentire al partito di essere premiato per la propria responsabilità.
In alternativa, la colpa del fallimento dell’accordo potrebbe essere riversata sul M5S, che pagherebbe dazio in occasione delle inevitabili elezioni che seguirebbero (ipotesi, questa, un po’ ingenua, viste le ben diverse capacità di “narrazione” di Grillo rispetto a Bersani).
In entrambi i casi, comunque, la prospettiva rimane di breve termine, si tratta di “passare la nottata”. D’altro canto Miguel Gotor ha ieri affermato che il futuro non può nascere nelle attuali condizioni.
Al futuro, dunque, ci si penserà. Peccato che se l’offerta politica e le regole del gioco non cambieranno in modo sostanziale, in quel futuro prossimo ci si troverà in condizioni non molto diverse da quelle odierne.
Il futuro, dunque. Non è vero, come afferma Gotor, che esso non può essere costruito nella situazione attuale, poiché sono proprio le crisi che offrono le opportunità di cambiamento. Il problema è che ci dovrebbero essere leader in grado di coglierle. E un leader degno di questo nome oggi si preoccuperebbe soprattutto di porre le condizioni per avviare quei cambiamenti delle regole del gioco in grado di garantire al prossimo giro, il possesso di quegli strumenti indispensabili (esecutivo forte e maggioranza ampia e omogenea) per mettere in campo una duratura e sicura guida dell’Italia.
In altre parole, Bersani dovrebbe avere il coraggio di proporre al paese (e spiegare ai propri elettori) un accordo con il Popolo delle libertà per fare alcune poche cose (anche alcune di quelle proposte al M5S), tra le quali, fondamentali, la riforma della legge elettorale e della forma di governo: elezione diretta di un presidente con poteri di governo, mantenendo un esecutivo basato sulla fiducia parlamentare, e sottrazione del potere di fiducia al senato.
Questi passaggi sarebbero cruciali per fornire un assetto istituzionale più solido e costruire maggioranze ampie. Il segretario Pd ha inserito tra le proposte per un governo che probabilmente non ci sarà un nuovo sistema elettorale sul modello francese. Ma non basta. Con tre forze politiche che posseggono un consenso simile (di cui una non facilmente collocabile sull’asse destra-sinistra) e variamente radicate sul territorio, il risultato non necessariamente garantirebbe la governabilità. Oltre al doppio turno per la camera è cruciale anche la spinta dell’elezione presidenziale a due turni con ballottaggio: essa renderebbe necessario il formarsi di una maggioranza assoluta di voti al secondo turno dietro a un presidente, a sua volta capace poi di produrre l’effetto “luna di miele”, ovvero l’effetto di trascinamento, sulle elezioni legislative. Che è quello che accade in Francia. è dunque necessario uno scambio “virtuoso”, tra Pd e Pdl, tra doppio turno e presidenzialismo alla francese. E simili “costrizioni” farebbero bene a entrambi i due maggiori partiti, che in un tale contesto sarebbero obbligati a riorganizzarsi per attrezzarsi a vincere una siffatta competizione.
Ma chi oggi ha in mano le carte non sembra avere la consapevolezza che a forza di pensare agli interessi della ditta ci si incammina solo verso la rovina, propria e di tutti. L’unica speranza che rimane è che chi ha avuto il coraggio e l’intelligenza di sfidare un apparato con un radicale progetto di ammodernamento della sinistra e dell’Italia, chi nell’attuale e sconfortante panorama politico pare l’unico a possedere le doti di un leader, dica finalmente una parola alta e forte ad un paese frastornato e continui la sua sfida per il bene dell’Italia.
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Re: L'unica strada: semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda lodes il 02/03/2013, 20:04

Sono d'accordo, ma dissento sul fare l'accordo con il PDL. Sarebbe un massacro per tutti e, quindi, per il paese. D'accordo sul merito e cioè di proporre anche l'elezione diretta del Presidente, ma questa dovrebbe essere una proposta da fare alle camere senza avere un accordo con gli altri partiti. Il confronto sarebbe chiaro e trasparente. Solo in questa situazione sarebbero chiare le posizioni e chi si fa indietro dovrebbe poi spiegare perchè. Insomma come dice l'articolo basta con i tatticismi. I problemi sono sotto gli occhi di tutti e il PD (per primo) deve dimostrare di aver capito la lezione. Una proposta come questa unita a una rifondazione del PD sarebbe la dimostrazione che il cambiamento lo si persegue non solo a parole.
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Re: L'unica strada: semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda Robyn il 03/03/2013, 13:47

La soluzione per l'Italia è un collegio uninominale puro a turno unico accorpato alle primarie di collegio
Approvare la "Bozza Violante" che prevede la fiducia alla sola camera dei deputati,che è la sola che legifera,un lieve rafforzamento dell'esecutivo con nomina e revoca dei ministri,precedenza ai ddl dell'esecutivo,mozione di sfiducia elevata ad un terzo dei componenti anziche a un decimo,trasformazione del senato in camera delle regioni riduzione dei parlamentari a 512 per la camera e a 220 per il senato.Legge sulla democrazia interna ai partiti,forme di finanziamento trasparenti.Il doppio turno era per la presenza di una sinistra radicale che adesso non c'è più,quindi si può usare il turno unico e quindi non c'è più il semipresidenzialismo ciao robyn
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Re: L'unica strada: semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda pianogrande il 03/03/2013, 13:56

Benissimo le primarie di collegio che sarebbero il collegamento con il territorio ma, per il parlamento nazionale, i voti debbono avere lo stesso valore e vanno sommati tutti indistintamente.
Chi prende più voti a livello nazionale governa.
Quindi, doppio turno di coalizione o di partito a livello nazionale.
Niente (o)aglio o oglio o peperonciglio.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: L'unica strada: semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda Robyn il 03/03/2013, 14:37

Non capisco il doppio turno.I partiti a livello nazionale sono tre.Quindi PD,SEL fusi in un solo partito sul modello del labour party.Quindi collegio uninominale senza correzione proporzionale.In un collegio che prende più voti è eletto.Questo sisatema difficilmente porta a maggioranze relative con cui bisogna allearsi dopo il voto.Dà stabilità perche l'esecutivo è espressione del solo partito che lo sostiene.La stabilità è assicurata ma il leader non è un rè e se si comporta male si può sfiduciare e sostituirlo.Questa però data l'omogeneità tra esecutivo e partito che lo sostiene avviene molto raramente
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Re: L'unica strada: semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda matthelm il 03/03/2013, 15:31

Doppio turno NON di coalizione altrimenti ritorniamo ai giochini distruttivi. Partono tutti singoli ed i primi due partiti classificati si dividono le preferenze di tutti gli altri.
Basta coalizioni per carità di patria, tantomeno PD con Sel!
A vocazione MAGGIORITARIA.
Fine dei mercati vari con giochi strani che hanno affossato tutti governi del dopoguerra.
Quindi anche NON Primarie di coalizione ma libere a tutti SENZA REGOLE CASTRANTI che hanno portato al disastro il PD e...ingrassato relativamente il SEL che poteva essere, in caso di vittoria, subdolamente l'ago della bilancia di un governo con il PD. Basta!!!
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Re: L'unica strada: semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda Robyn il 03/03/2013, 15:50

pianogrande
Il doppio turno si può mettere come sicurezza nel caso nessun partito o coalizione abbia la maggioranza assoluta in parlamento.Scatta solo se nessuno ha la maggioranza.Diciamo è una sicurezza in più che è facile che non serva
ciao robyn
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Re: L'unica strada: semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda matthelm il 03/03/2013, 15:53

ma è naturale che il doppio turno scatti solo se non c'è la maggioranza al primo: di che cosa stiamo parlando?
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Re: L'unica strada: semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda mauri il 03/03/2013, 16:27

matthelm ha scritto:Doppio turno NON di coalizione altrimenti ritorniamo ai giochini distruttivi. Partono tutti singoli ed i primi due partiti classificati si dividono le preferenze di tutti gli altri.
Basta coalizioni per carità di patria, tantomeno PD con Sel!
A vocazione MAGGIORITARIA.
Fine dei mercati vari con giochi strani che hanno affossato tutti governi del dopoguerra.
Quindi anche NON Primarie di coalizione ma libere a tutti SENZA REGOLE CASTRANTI che hanno portato al disastro il PD e...ingrassato relativamente il SEL che poteva essere, in caso di vittoria, subdolamente l'ago della bilancia di un governo con il PD. Basta!!!


ok
robin non capisco perchè "riduzione dei parlamentari a 512 per la camera e a 220 per il senato" non si possano dimezzare alla camera ed eliminare al senato, in tutto 300 parlamentari e magari anche meno, stesso discorso per regioni e province,
quanti sono negli altri paesi?
ciao mauri
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Re: L'unica strada: semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda flaviomob il 03/03/2013, 19:24

Eliminiamo il senato, un sistema monocamerale (con deputati dimezzati di numero e di costo) fa risparmiare ed è più rapido.
Il problema di diverse maggioranze tra camera e senato esiste attualmente anche in Germania e negli USA, ma viene affrontato con maggiore pragmatismo.

Immagine

In ocra i paesi a parlamento monocamerale


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