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Il PPE e il senso della vergogna

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Il PPE e il senso della vergogna

Messaggioda flaviomob il 02/02/2013, 9:39

Ci si domanda spesso, in particolare dopo le dichiarazioni di Jospeh Daul, perché il PPE accetti ancora tra le sue fila un personaggio discutibile, populista e compromesso come Berlusconi. Un leader politico che accetta di allearsi con forze di stampo razzista e/o di estrema destra pur di sfruttare al massimo la "pancia" più involuta dell'elettorato italiano. E senza dubbio il principale responsabile di una crisi profonda e prolungata che riguarda la società italiana nel suo insieme, sia nella mancata crescita economica, sia nel dilagare di fenomeni di corruzione e di espansione della malavita (la Lombardia è la prima regione per "PIL" legato alla criminalità organizzata), sia nella parcellizzazione e nella precarizzazione delle relazioni sociali con un precariato dilagante e una contrazione dei diritti sociali che comporta un diffuso senso di insicurezza e di instabilità, con la conseguenza di frenare drasticamente consumi ed investimenti. Tutte queste tendenze sono precipitate in una crisi profonda, tanto da portare alcuni economisti a parlare di grande depressione italiana.

In realtà il Partito popolare europeo non sembra più costituire un contraltare al malaffare berlusconiano, ma piuttosto un coacervo di tendenze contraddittorie e torbide, atto anch'esso alla pratica nefanda di imbarcare gli autori di politiche più che discutibili per "fare numero" all'europarlamento.

In Spagna gli esponenti locali dei popolari si rivelano da anni, ad ogni conquista della maggioranza parlamentare nazionale, gravemente compromessi sul piano morale. Aznar riuscì a generare uno scandalo che gli costò la conferma alla guida del paese nel 2004, mentendo solennemente sulle origini dell'attentato a Madrid, con dichiarazioni amplificate dall'ingerenza politica esercitata sulle tv pubbliche ma smentite dai media digitali. Oggi un nuovo scandalo, stavolta legato alla dilagante corruzione negli appalti pubblici tocca i massimi vertici del partito di centrodestra; malcostume talmente radicato nel tempo da non risparmiare neppure il periodo storico del "vecchio" leader José Maria.

Sembra superfluo aggiungere che i partiti italiani riconducibili al PPE negli ultimi anni hanno avuto un record di indagati e condannati, anche per reati inerenti alla mafia (Cuffaro e Dell'Utri su tutti).
Meno noti sono forse i fatti che legano al raggruppamento popolare esponenti politici discussi nei paesi dell'Est. In Ungheria il PPE non ha mai preso le distanze efficacemente dal partito Fidesz che controlla oltre i due terzi dei parlamentari nazionali (pur con un consenso elettorale di poco superiore al 50%), adoperandosi quindi per modificare la costituzione in senso fortemente reazionario e illiberale, stabilendo la centralità della religione cattolica e della famiglia tradizionale, ponendo la tv pubblica, il CSM, la Banca centrale e l'istruzione sotto un forte controllo governativo mentre a livello politico il partito di maggioranza accoglie molti esponenti chiaramente nostalgici della dittatura nazifascista tra le due guerre mondiali.
Nonostante le condanne espresse dalla UE per questa involuzione antidemocratica, il PPE non ha mai preso in considerazione l'idea di allontanare i membri di Fidesz.

E, tanto per gradire, In Romania il premier, guardacaso ancora un popolare, si trova indagato in ben tre processi per corruzione, mentre diversi procedimenti riguardano altri membri del suo partito.


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Re: Il PPE e il senso della vergogna

Messaggioda ranvit il 02/02/2013, 10:23

Cosi' è!
Sarebbe ora che il Ppe sconfessasse ancora piu' fortemente il berlusconismo.



Ma anche il PD italiano farebbe bene a sconfessare un po' di suoi esponenti:


1) http://www.ilmattino.it/

Assunzioni e compensi «irregolari»
Danno milionario alla Napoli Servizi



La Guardia di Finanza ha accertato un danno da 1.5 milioni alla società partecipata del Comune di Napoli


NAPOLI - I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno accertato un danno di oltre un milione e mezzo di euro arrecato alle casse di Napoli Servizi spa, società interamente partecipata dal Comune di Napoli costituita nel 1999 per lo svolgimento in house dei servizi di pulizia ordinaria e straordinaria, custodia e manutenzione del patrimonio immobiliare e delle aree verdi del capoluogo partenopeo.

I militari, su delega dei vice procuratori della Corte dei Conti Pierpaolo Grasso e Ferruccio Capalbo, hanno riscontrato una serie di irregolarità, tra cui l'indebita corresponsione di indennità accessorie ad alcuni dipendenti aziendali, per un importo complessivo di circa 695.000 euro, nonché l'assunzione diretta di alcuni funzionari aziendali e dell'attuale direttore generale, «risultata anch'essa irregolare sotto diversi aspetti».

La chiusura dell'indagine contabile ha condotto alla contestazione, a titolo di dolo e/o colpa grave, nei confronti del direttore generale, di quattro consiglieri di amministrazione pro-tempore e quattro componenti del collegio sindacale pro-tempore della società, nonché di due amministratori pro-tempore del Comune di Napoli.

Le Fiamme Gialle hanno appurato che quattro funzionari sono stati assunti, negli anni 2007-2008, senza osservare le precise direttive che il Comune di Napoli, con apposita delibera del 2007, aveva impartito a tutte le proprie società interamente partecipate in merito alle modalità di selezione del personale.

La società, infatti, secondo gli investigatori ha proceduto alle assunzioni non solo senza alcuna preventiva programmazione e rilevazione dell'effettivo fabbisogno di personale, ma in assenza di ogni forma di pubblica selezione. Ne è scaturito un danno all'erario di circa 433.000 euro. Analoghe irregolarità hanno riguardato anche l'assunzione quale dirigente a tempo indeterminato di un consigliere di amministrazione, nonché amministratore delegato e direttore generale della società stessa.

Questi, infatti, è stato nominato, nel 2008, dirigente della Napoli Servizi spa senza alcuna selezione pubblica e in palese violazione di disposizioni impartite dal Comune sul reclutamento del personale nelle società partecipate, le quali - per garantire la trasparenza e la parità di trattamento nella selezione del personale ed evitare indebite pressioni da parte degli organi apicali nelle procedure stesse - vietano espressamente (nei casi di assunzione diretta dettata da motivi di urgenza) l'assunzione di parenti e di altri soggetti legati a dirigenti o quadri dell'ente assuntore.

Nel caso intercettato dalla Guardia di Finanza, il conflitto di interessi è apparso ancora più evidente, trattandosi, non dell'assunzione diretta di un parente, ma di quella di un soggetto che già rivestiva all'interno della Napoli Servizi il ruolo di amministratore delegato e direttore generale.

Il danno all'erario accertato con riferimento a questa vicenda ammonta a circa 170.000 euro, pari alla maggiore retribuzione percepita quale dirigente (145.000 euro lordi annui) rispetto a quella - stranamente inferiore - spettante come direttore generale (110.000 euro lordi annui), cui lo stesso aveva però rinunciato. Un'ultima fattispecie di danno erariale (pari a circa 255.000 euro) contestata nell'atto di invito con il quale la Procura della Corte dei conti ha formalizzato le richieste risarcitorie riguarda l'indebita attribuzione, dal 2003 al 2010, ai consiglieri d'amministrazione della società partecipata di un compenso annuale di circa 20.600 euro, in luogo dei gettoni di presenza, per la partecipazione alle adunanze degli organi sociali.

Tale decisione venne assunta nonostante l'espresso parere contrario del collegio sindacale della società che, per procedere in tale modo, aveva richiamato la necessità di una modifica statutaria, poi effettivamente intervenuta solo nel 2010. Nei confronti del direttore generale della Napoli Servizi partecipata e di uno dei due amministratori pubblici (ex assessore del Comune di Napoli) - in seguito all'accertamento di un danno è stato anche richiesto il sequestro conservativo di valori e beni sino a concorrenza dell'intero danno erariale accertato.




2) ttp://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/i ... 8599.shtml

Napoli Servizi, invito a dedurre per l'ex sindaco Rosa Russo Iervolino


NAPOLI - Un invito a dedurre della Procura della Corte dei Conti, nell'ambito dell'indagine sul danno erariale accertato ai danni della Napoli Servizi, partecipata del Comune, è stato notificato all'ex sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo. Destinatari di analogo provvedimento gli ex assessori Ferdinando Balzamo e Nicola Oddati, a Francesco Manna, presidente del CdA di Napoli Servizi, Gabriele Acquaviva, Antonio Rosiello, Alfonso Marino, consiglieri, Fabrizio Martone, presidente del collegio dei sindaci, Francesco Rea, Rosa Altavilla, Paolo Barba, componenti dello stesso collegio.

Nei confronti di Balzamo e Oddati la Corte dei Conti ha autorizzato il sequestro conservativo dei beni per un ammontare rispettivamente di un milione e 295 mila e 420 mila euro. L'udienza è fissata per il 25 febbraio davanti al giudice Maria Cristina Razzano

venerdì 1 febbraio 2013 - 19:07 Ultimo aggiornamento: 19:07


3) http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/ ... 8576.shtml



Napoli, ex assessore con quatto cariche
in società: indaga la corte dei conti


Ferdinando Balzamo è consigliere di amministrazione, amministratore delegato, direttore generale e dirigente

NAPOLI - Consigliere di amministrazione, amministratore delegato, direttore generale, dirigente: quattro funzioni ma tutte svolte da una sola persona, l'ex assessore Pd al Comune di Napoli Ferdinando Balzamo, in seno alla Napoli Servizi, la società partecipata del Comune per lo svolgimento dei servizi di pulizia, custodia e manutenzione del patrimonio immobiliare e delle aree verdi.

La vicenda è ora all'attenzione della Procura regionale della Corte dei Conti, per la quale il cumulo delle quattro cariche da parte di Balzamo è avvenuto in maniera irregolare; i magistrati contabili hanno invitato a Balzamo un invito a dedurre e hanno ottenuto un sequestro conservativo ai suoi danni per un ammontare di un milione e 295mila euro.

La carriera di Balzamo è così ricostruita dai sostituti procuratori generali Pierpaolo Grasso e Ferruccio Capalbo: «Balzamo, assessore al Comune di Napoli dal 7 giugno 2001 al 30 maggio 2006, è stato nominato, nel corso dell'anno 2006, consigliere di amministrazione della società, assumendone da subito anche la carica di amministratore delegato». Il 23 aprile 2007 è stata istituita la figura del direttore generale e «gli è stato contestualmente affidato anche il relativo incarico per il periodo 2007/2010. Il compenso per il solo incarico di direttore generale è stato fissato in 110.000 euro lordi, con godimento anche di ulteriori benefit quali auto aziendale e polizza assicurativa».

Successivamente, ricostruisce ancora la procura contabile, su proposta del socio unico rappresentato dall'altro ex assessore Nicola Oddati, «il Cda aziendale, uniformandosi acriticamente alla proposta» di Oddati, «da un lato ha confermato Balzamo nella carica di amministratore delegato, dall'altro ha assunto lo stesso quale dirigente a tempo indeterminato».

In quella circostanza, rilevano i giudici, Oddati aveva una procura speciale del sindaco Rosa Iervolino nell'ambito della quale «nulla era previsto al riguardo» dal momento che «l'argomento non era neppure inserito all'ordine del giorno».

Balzamo ha poi rinunciato al compenso come consigliere di amministrazione ed amministratore delegato pari a 110.000 euro annui, «percependo così la sola retribuzione nella sua qualità di dirigente a tempo indeterminato pari a 145.000 euro annui». Nel 2010 Balzamo si è dimesso dal Cda, «così mantenendo, fino alla data odierna, la sola carica di direttore generale».


venerdì 1 febbraio 2013 - 18:06 Ultimo aggiornamento: 19:07
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Re: Il PPE e il senso della vergogna

Messaggioda Iafran il 02/02/2013, 11:05

flaviomob ha scritto:Ci si domanda spesso, in particolare dopo le dichiarazioni di Jospeh Daul, perché il PPE accetti ancora tra le sue fila un personaggio discutibile, populista e compromesso come Berlusconi. Un leader politico che accetta di allearsi con forze di stampo razzista e/o di estrema destra pur di sfruttare al massimo la "pancia" più involuta dell'elettorato italiano.

Quelli del PPE potevano rifiutare la richiesta del gruppo politico che aveva la maggioranza nel Parlamento italiano? Poteva significare rifiutare lo Stato che questo gruppo governava, uno Stato storico in Europa.
Le stesse perplessità sarebbero nate ad un qualsiasi altro gruppo europeo a cui FI avrebbe chiesto l'adesione.
Hanno prevalso le ragioni superiori in seno alla UE.
Se "il cavaliere" dovesse rappresentare quello che è, cioè il capo di una sparuta minoranza di persone (prevalentemente acide ed opportuniste), forse quelli del PPE avrebbero più libertà a rivedere la decisione presa anni fa.
"Il cavaliere" (e tutto ciò che gli sta dietro) deve essere sconfessato prima dal popolo italiano e da una categoria di politici veri che si possa proporre.
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Re: Il PPE e il senso della vergogna

Messaggioda franz il 02/02/2013, 13:50

Iafran ha scritto:
flaviomob ha scritto:Ci si domanda spesso, in particolare dopo le dichiarazioni di Jospeh Daul, perché il PPE accetti ancora tra le sue fila un personaggio discutibile, populista e compromesso come Berlusconi. Un leader politico che accetta di allearsi con forze di stampo razzista e/o di estrema destra pur di sfruttare al massimo la "pancia" più involuta dell'elettorato italiano.

Quelli del PPE potevano rifiutare la richiesta del gruppo politico che aveva la maggioranza nel Parlamento italiano?

Non era certo questo il problema ma quello di avere i numeri al parlamento europeo, rispetto al maggior antagonista (PSE, ora S&D).

wikipedia ha scritto:Nel Parlamento europeo il Partito Popolare Europeo è rappresentato dal Gruppo del Partito Popolare Europeo (Democratico Cristiano) che, avendo il maggior numero di deputati 264 su 736, ha espresso anche il Presidente del Parlamento europeo: l'ex Primo ministro polacco Jerzy Buzek. Il gruppo ha come presidente il francese Joseph Daul[5]. In tutte le elezioni europee i candidati eletti sulle liste dei partiti membri del PPE sono tenuti a raggiungere il Gruppo PPE nel Parlamento europeo.
...
Nel Parlamento Europeo il Partito del Socialismo Europeo è presente nel Gruppo dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo. È il secondo per numero di membri ed il suo capogruppo è Hannes Swoboda.
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Re: Il PPE e il senso della vergogna

Messaggioda Iafran il 02/02/2013, 14:45

franz ha scritto:
iafran ha scritto:
flaviomob ha scritto:Ci si domanda spesso, in particolare dopo le dichiarazioni di Jospeh Daul, perché il PPE accetti ancora tra le sue fila un personaggio discutibile, populista e compromesso come Berlusconi. Un leader politico che accetta di allearsi con forze di stampo razzista e/o di estrema destra pur di sfruttare al massimo la "pancia" più involuta dell'elettorato italiano.

Quelli del PPE potevano rifiutare la richiesta del gruppo politico che aveva la maggioranza nel Parlamento italiano?

Non era certo questo il problema ma quello di avere i numeri al parlamento europeo, rispetto al maggior antagonista (PSE, ora S&D).

È stata allora per forza maggiore oltre che per una questione di presunta affinità politica.
Adesso, quelli del PPE sono chiamati a prendere le distanze dal "cavaliere", se tengono a differenziarsi dai suoi modi e dalle sue "proposte".
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Re: Il PPE e il senso della vergogna

Messaggioda flaviomob il 02/02/2013, 18:05

Opportunismo, altro che rispetto per un paese. Appoggiare un personaggio che ha messo in piedi un partito sfruttando un conflitto d'interesse senza precedenti in una democrazia liberale non poteva che portare alle naturali conseguenze: populismo, autoritarismo nella ricerca dell'impunità, crollo di un sistema economico-sociale che ci vedeva ai vertici mondiali nel manifatturiero e nelle PMI. E, come ulteriore risultato, il rischio di un crollo devastante dell'intera costruzione europea. Non c'è che dire, in termini di lungimiranza sono dei fenomeni.


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Re: Il PPE e il senso della vergogna

Messaggioda ranvit il 02/02/2013, 18:32

Se non sbaglio qua siamo tutti antiberlusconiani....o no? :roll:
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Re: Il PPE e il senso della vergogna

Messaggioda flaviomob il 03/02/2013, 1:29

Se non sbaglio, anche Monti e i partiti che lo appoggiano fanno parte del PPE...


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Re: Il PPE e il senso della vergogna

Messaggioda ranvit il 03/02/2013, 9:08

Se non sbaglio Casini ha almeno avuto il merito di sganciarsi da Berlusconi in tempi non sospetti.
Se non sbaglio anche Fini ha avuto il merito di sganciarsi da Berlusconi, con ritardo, ma addirittura sui temi etici.
Se non sbaglio "i democristiani" (che comunque io considero responsabili dell'aver creato i presupposti dell'attuale stato comatoso dell'Italia... unitamente alla sinistra Pci/Cgil) avevano una dignità accettabile nella gestione della cosa pubblica e del modo di fare politica.
Se non sbaglio ora, nonostante l'imbecillità di tanti italiani che continuano a votare in un certo modo, il Ppe sta facendo di tutto per contribuire ad aggiornare il centrodestra italiano....Monti ma anche Casini e Fini non sono la stessa cosa che Berlusconi.
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Re: Il PPE e il senso della vergogna

Messaggioda flaviomob il 03/02/2013, 11:53

Se il PPE buttasse fuori Berlusconi favorirebbe il ricambio e una maggiore attenzione alla questione morale in tutto il centrodestra italiano, invece di stare alla finestra a guardare.


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