Cosi' è!
Sarebbe ora che il Ppe sconfessasse ancora piu' fortemente il berlusconismo.
Ma anche il PD italiano farebbe bene a sconfessare un po' di suoi esponenti:
1)
http://www.ilmattino.it/Assunzioni e compensi «irregolari»
Danno milionario alla Napoli Servizi
La Guardia di Finanza ha accertato un danno da 1.5 milioni alla società partecipata del Comune di Napoli
NAPOLI - I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno accertato un danno di oltre un milione e mezzo di euro arrecato alle casse di Napoli Servizi spa, società interamente partecipata dal Comune di Napoli costituita nel 1999 per lo svolgimento in house dei servizi di pulizia ordinaria e straordinaria, custodia e manutenzione del patrimonio immobiliare e delle aree verdi del capoluogo partenopeo.
I militari, su delega dei vice procuratori della Corte dei Conti Pierpaolo Grasso e Ferruccio Capalbo, hanno riscontrato una serie di irregolarità, tra cui l'indebita corresponsione di indennità accessorie ad alcuni dipendenti aziendali, per un importo complessivo di circa 695.000 euro, nonché l'assunzione diretta di alcuni funzionari aziendali e dell'attuale direttore generale, «risultata anch'essa irregolare sotto diversi aspetti».
La chiusura dell'indagine contabile ha condotto alla contestazione, a titolo di dolo e/o colpa grave, nei confronti del direttore generale, di quattro consiglieri di amministrazione pro-tempore e quattro componenti del collegio sindacale pro-tempore della società, nonché di due amministratori pro-tempore del Comune di Napoli.
Le Fiamme Gialle hanno appurato che quattro funzionari sono stati assunti, negli anni 2007-2008, senza osservare le precise direttive che il Comune di Napoli, con apposita delibera del 2007, aveva impartito a tutte le proprie società interamente partecipate in merito alle modalità di selezione del personale.
La società, infatti, secondo gli investigatori ha proceduto alle assunzioni non solo senza alcuna preventiva programmazione e rilevazione dell'effettivo fabbisogno di personale, ma in assenza di ogni forma di pubblica selezione. Ne è scaturito un danno all'erario di circa 433.000 euro. Analoghe irregolarità hanno riguardato anche l'assunzione quale dirigente a tempo indeterminato di un consigliere di amministrazione, nonché amministratore delegato e direttore generale della società stessa.
Questi, infatti, è stato nominato, nel 2008, dirigente della Napoli Servizi spa senza alcuna selezione pubblica e in palese violazione di disposizioni impartite dal Comune sul reclutamento del personale nelle società partecipate, le quali - per garantire la trasparenza e la parità di trattamento nella selezione del personale ed evitare indebite pressioni da parte degli organi apicali nelle procedure stesse - vietano espressamente (nei casi di assunzione diretta dettata da motivi di urgenza) l'assunzione di parenti e di altri soggetti legati a dirigenti o quadri dell'ente assuntore.
Nel caso intercettato dalla Guardia di Finanza, il conflitto di interessi è apparso ancora più evidente, trattandosi, non dell'assunzione diretta di un parente, ma di quella di un soggetto che già rivestiva all'interno della Napoli Servizi il ruolo di amministratore delegato e direttore generale.
Il danno all'erario accertato con riferimento a questa vicenda ammonta a circa 170.000 euro, pari alla maggiore retribuzione percepita quale dirigente (145.000 euro lordi annui) rispetto a quella - stranamente inferiore - spettante come direttore generale (110.000 euro lordi annui), cui lo stesso aveva però rinunciato. Un'ultima fattispecie di danno erariale (pari a circa 255.000 euro) contestata nell'atto di invito con il quale la Procura della Corte dei conti ha formalizzato le richieste risarcitorie riguarda l'indebita attribuzione, dal 2003 al 2010, ai consiglieri d'amministrazione della società partecipata di un compenso annuale di circa 20.600 euro, in luogo dei gettoni di presenza, per la partecipazione alle adunanze degli organi sociali.
Tale decisione venne assunta nonostante l'espresso parere contrario del collegio sindacale della società che, per procedere in tale modo, aveva richiamato la necessità di una modifica statutaria, poi effettivamente intervenuta solo nel 2010. Nei confronti del direttore generale della Napoli Servizi partecipata e di uno dei due amministratori pubblici (ex assessore del Comune di Napoli) - in seguito all'accertamento di un danno è stato anche richiesto il sequestro conservativo di valori e beni sino a concorrenza dell'intero danno erariale accertato.
2)
ttp://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/i ... 8599.shtmlNapoli Servizi, invito a dedurre per l'ex sindaco Rosa Russo Iervolino
NAPOLI - Un invito a dedurre della Procura della Corte dei Conti, nell'ambito dell'indagine sul danno erariale accertato ai danni della Napoli Servizi, partecipata del Comune, è stato notificato all'ex sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo. Destinatari di analogo provvedimento gli ex assessori Ferdinando Balzamo e Nicola Oddati, a Francesco Manna, presidente del CdA di Napoli Servizi, Gabriele Acquaviva, Antonio Rosiello, Alfonso Marino, consiglieri, Fabrizio Martone, presidente del collegio dei sindaci, Francesco Rea, Rosa Altavilla, Paolo Barba, componenti dello stesso collegio.
Nei confronti di Balzamo e Oddati la Corte dei Conti ha autorizzato il sequestro conservativo dei beni per un ammontare rispettivamente di un milione e 295 mila e 420 mila euro. L'udienza è fissata per il 25 febbraio davanti al giudice Maria Cristina Razzano
venerdì 1 febbraio 2013 - 19:07 Ultimo aggiornamento: 19:07
3)
http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/ ... 8576.shtmlNapoli, ex assessore con quatto cariche
in società: indaga la corte dei conti
Ferdinando Balzamo è consigliere di amministrazione, amministratore delegato, direttore generale e dirigente
NAPOLI - Consigliere di amministrazione, amministratore delegato, direttore generale, dirigente: quattro funzioni ma tutte svolte da una sola persona, l'ex assessore Pd al Comune di Napoli Ferdinando Balzamo, in seno alla Napoli Servizi, la società partecipata del Comune per lo svolgimento dei servizi di pulizia, custodia e manutenzione del patrimonio immobiliare e delle aree verdi.
La vicenda è ora all'attenzione della Procura regionale della Corte dei Conti, per la quale il cumulo delle quattro cariche da parte di Balzamo è avvenuto in maniera irregolare; i magistrati contabili hanno invitato a Balzamo un invito a dedurre e hanno ottenuto un sequestro conservativo ai suoi danni per un ammontare di un milione e 295mila euro.
La carriera di Balzamo è così ricostruita dai sostituti procuratori generali Pierpaolo Grasso e Ferruccio Capalbo: «Balzamo, assessore al Comune di Napoli dal 7 giugno 2001 al 30 maggio 2006, è stato nominato, nel corso dell'anno 2006, consigliere di amministrazione della società, assumendone da subito anche la carica di amministratore delegato». Il 23 aprile 2007 è stata istituita la figura del direttore generale e «gli è stato contestualmente affidato anche il relativo incarico per il periodo 2007/2010. Il compenso per il solo incarico di direttore generale è stato fissato in 110.000 euro lordi, con godimento anche di ulteriori benefit quali auto aziendale e polizza assicurativa».
Successivamente, ricostruisce ancora la procura contabile, su proposta del socio unico rappresentato dall'altro ex assessore Nicola Oddati, «il Cda aziendale, uniformandosi acriticamente alla proposta» di Oddati, «da un lato ha confermato Balzamo nella carica di amministratore delegato, dall'altro ha assunto lo stesso quale dirigente a tempo indeterminato».
In quella circostanza, rilevano i giudici, Oddati aveva una procura speciale del sindaco Rosa Iervolino nell'ambito della quale «nulla era previsto al riguardo» dal momento che «l'argomento non era neppure inserito all'ordine del giorno».
Balzamo ha poi rinunciato al compenso come consigliere di amministrazione ed amministratore delegato pari a 110.000 euro annui, «percependo così la sola retribuzione nella sua qualità di dirigente a tempo indeterminato pari a 145.000 euro annui». Nel 2010 Balzamo si è dimesso dal Cda, «così mantenendo, fino alla data odierna, la sola carica di direttore generale».
venerdì 1 febbraio 2013 - 18:06 Ultimo aggiornamento: 19:07
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.