flaviomob ha scritto:Beh intanto sul Tibet i radicali si sono spesi parecchio (e anche sulla Primavera di Praga)... E forse senza di loro i balbettii e le esitazioni di tanta parte della classe dirigente della sinistra avrebbero privato l'Italia di quel "minimo sindacale" di laicità (divorzio, interruzione di gravidanza) che ancora resiste nel "giardino del Papa"...
"A Cesare quel che è di Cesare", ma quelli erano altri tempi, queste sono azioni di ben altra "importanza".
Qualcuno potrebbe, comunque, fare riferimento alla frase:
"Il fine giustifica il mezzo".
Io, però, avrei serie difficoltà a stabilire quale sia "il fine" e quale "il mezzo".
Se "il fine" dovesse essere
"per ottenere l'amnistia e il diritto di voto dei detenuti" lo sciopero della fame di un politico italiano (
non paragonabile a quelli dei detenuti nelle varie carceri antidiluviani del mondo, che meritano, questi sì, rispetto e solidarietà), come "mezzo" sembrerebbe proprio sproporzionato ... risulterebbe
una vera e propria sceneggiata napoletana.
Se, invece, "il mezzo" è
"l'amnistia, il diritto di voto dei detenuti e le condizioni delle carceri italiane", "il fine" non può che essere
"far parlare di sé a tutti i costi" e l'azione di Pannella non aggiungerebbe niente di nuovo e di positivo all'immagine d'inaffidabilità (per l'inconsistenza e per le comiche "trovate") che la nostra classe politica si è costruita nel mondo, sotto la maestria del
"super-mega-cavaliere".