Un momento. Prodi la prima volta non venne scelto tramite primarie e nemmeno Blair.
Io mi riferivo in concreto agli attuali candidati delle primarie del csx: trattandosi di esponenti politici accomunati da un'esperienza nel governo locale (Bersani anche in quello nazionale), ci si può basare anche su fatti concreti oltre che sulle opinioni o sui programmi per il futuro. Che peraltro non riportano dettagliatamente cosa si intende fare, e mi piacerebbe vedere cifre e copertura finanziaria precisa per ogni punto. Per tutti i candidati. Altrimenti è demagogia.
PS Per quanto riguarda la questione anagrafica e "l'età parlamentare", bisogna anche considerare che chi ha fatto prevalentemente opposizione in parlamento, in questi anni, non può certo essere accusato di occupare posti di potere da una vita o di avere le stesse responsabilità, nello sfascio generale, dei vari Craxi, Andreotti, Berlusconi, Bossi e compagnia cantante...
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dal Corriere:
Puppato, tre giorni di speranze
E spuntano sponsor eccellentiDopo Travaglio ecco Paolini e Rumiz. Ma potrebbe non bastare. Alla candidata veneta servono altre 8 mila firme entro giovedì: «Ho il burqa mediatico»VENEZIA — Chi ben comincia, si dice, è a metà dell’opera. Laura Puppato certo ha iniziato bene, quantomeno se si guarda all’energia, all’entusiasmo ed alla voglia di mettersi in gioco, e fatti due conti ha pure superato la metà dell’opera, visto che sotto la sua candidatura si contano ad oggi 12 mila delle 20 mila firme necessarie per presentarsi allo start delle primarie con Bersani, Renzi e Vendola. Il problema, per l’outsider veneta, sta nel tempo: stringe, eccome se stringe. Giovedì, infatti, scade il termine per raccogliere le 8 mila firme che ancora mancano all’appello e l’impresa appare difficilissima se si pensa che vanno raccolte di persona (vietati fax o e-mail), tra elettori di comprovata fede nel centrosinistra, con un limite di 2 mila firme per ciascuna regione (se avesse potuto giocarsela in Veneto e dintorni, dove ha preso 26 mila preferenze alle Regionali e quasi 60 mila voti l’anno prima alle Europee, per lei sarebbe stata poco più di una salutare scampagnata). «Premesso che Prodi nel 2005 raccolse 10 mila firme nel doppio nel tempo ed in sole cinque regioni - spiega - di firme io avrei potuto raccoglierne anche 40 mila, ma come posso farlo se i moduli ci sono stati dati solo mercoledì, quando in certi Comuni mancava perfino il tempo tecnico per chiedere di poter allestire un gazebo in piazza?».
Puppato, che ha fatto del ruolo di «terza incomoda» il brand della sua campagna elettorale (lo slogan è: «Oppure Laura Puppato») non demorde. Anche se i sondaggi non la danno oltre il 3,5% e, come lei non smette di denunciare dall’inizio di questa avventura, giornali e tivù sembrano aver preso poco sul serio la sua discesa in campo. «Pari opportunità significa anche pari visibilità - attacca - certo non avevo messo in conto che mi sarebbe stato messo addosso un burqa mediatico». Dice Puppato che «al di là delle regole ottocentesche fissate con il chiaro intento di mettere fuori gioco alcuni pretendenti», quel che più la infastidisce è il fatto che «in qualunque altro Paese il solo fatto di candidarmi, pur consapevole di sfidare gli stranoti duellanti che alle loro spalle possono vantare il partito o una potenza economico- mediatica difficilmente replicabile, sarebbe stato considerato meritevole di attenzione e certamente avrebbe richiamato interesse. In Italia, purtroppo, non è così ». Inutile dire che se mai si decidesse di organizzare dei confronti tivù a tre, come proposto da Vendola ispirato dall’esperienza Usa, lei sarebbe pronta domani. L’ex sindaco di Montebelluna deve poi fare i conti anche con l’ostilità dell’establishment del Pd, che dal segretario veneto Rosanna Filippin ai consiglieri regionali, passando per i parlamentari, è tutto schierato con Bersani. «Le primarie devono essere utili al Paese, al Pd e solo in ultima istanza al candidato. Nel caso di Laura l’ordine è rispettato?» si è chiesta Filippin, mentre Davide Zoggia, responsabile degli enti locali del partito, commentò: «Peccato, Laura era al centro di un progetto in Regione, in vista del 2015. Evidentemente ha deciso di sfilarsi».
Lei non si scompone: «Agli appoggi ufficiali e obbligati verso un segretario che in molti casi è stato l’artefice delle nomine, si affiancano spesso da parte delle stesse persone appoggi ufficiosi, mossi dalla fiducia nel mio progetto. L’atteggiamento dei dirigenti non mi preoccupa più di tanto». Puppato, come già in occasioni precedenti (Comunali, Europee, Regionali) preferisce infatti rivolgersi alla società civile, al mondo dell’ambientalismo, dei comitati, del femminismo ed in questo senso ha già incassato l’appoggio di nomi importanti del giornalismo e della cultura, da Gad Lerner a Livia Ravera, da Concita De Gregorio (autrice dell’annuncio della discesa in campo su Repubblica) a Marco Travaglio, da Natalia Aspesi a Lella Costa. Ultimi in ordine di tempo, ieri, gli endorsement di Marco Paolini, che ha paragonato la «tenace Laura» a Tina Anselmi, e di Paolo Rumiz: «E’ la mia ultima speranza di rinascita di un autentico movimento popolare».
E di lunedì è anche l’appello, firmato da alcuni dei nomi di cui sopra e da un altro centinaio di persone, proprio contro il «burqa mediatico » imposto alla capogruppo veneta. Le parole di elogio che non t’aspetti, però, sono quelle che arrivano da Alessandra Moretti, vice sindaco di Vicenza, braccio destro di Bersani in queste primarie, volto democrat in vorticosa ascesa proprio su quei media accusati invece di snobbare Puppato: «Sono felice che abbia deciso di partecipare e non solo perché è donna, l’aspetto forse più scontato, ma anche perché ha una grande esperienza amministrativa ed è una voce importante nel nostro partito. Sostengo Bersani perché è il miglior candidato a guidare l’Italia in un momento tanto difficile ma non mi pare che Laura abbia meno carte da giocare in questa partita di Renzi e di Vendola».
Marco Bonet
23 ottobre 2012
http://corrieredelveneto.corriere.it/ve ... 2720.shtml