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Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda guidoparietti il 03/12/2008, 19:23

Paolo65 ha scritto:Per me molte delle opinioni hanno un sapore ideologico.

Per quanto sia bene particolare l'acqua resta una merce,come il pane e la pasta.

Ci sono dei costi per farla arrivare nelle case,ci sono servizi e bisogna ridurre sprechi per una questione ecologico-ambientale.

Può essere che il privato possa speculare su un bene come l'acqua,ma col pane o col gas succede lo stesso,per cui non vedo la sorpresa.

Uno Stato ed una politica degna di questo nome,non dovrebbe litigare su chi gestisce l'acqua,ma controllare che chiunque sia il gestore faccia bene il suo lavoro,revocando la licenza in base a dei criteri oggettivi.

La gestione pubblica finora,o almeno in alcune parti del paese,non è andata bene,ma nessuno è insorto.

Oggi che si pensa al privato ecco la levata di scudi!

Siamo sicuri che la discussione non sia influenzata da qualche retaggio politico culturale?

Ogni discussione è influenzata da retaggi politici e culturali, il problema è vedere se è influenzata bene o male, e al di là delle influenze, sempre facili da tirare in ballo, guardare anche agli argomenti. Io poi, come è chiaro da ciò che scrivo, non sono né un nostalgico né un collettivista, quindi...

Il punto è che l'acqua non è come il pane, perché sulla vendita di pane si può fare facilmente concorrenza quindi se un privato alza i prezzi i clienti possono andare altrove. Casomai l'acqua assomiglia di più al gas o alla rete elettrica, tutti campi dove le esigenze logistiche rendono ben difficile la presenza di molti gestori in competizione; solo che l'acqua è più fondamentale del gas (e anche più del pane se è per quello).
E allo stesso modo del gas il privato avrebbe tutto l'interesse (non c'entra nulla l'ideologia, è un fatto economico basilare) a trovare il bilanciamento ottimale tra volume di vendita e prezzo, il che significherebbe, proprio come col gas e con l'energia, favorire chi consuma di più e non chi consuma di meno.
Se nel fornire certi beni, che per loro caratteristiche intrinseche sono forniti più efficientemente dal pubblico, il pubblico funziona male, la soluzione è riformare il modo pubblico di gestire quei beni, non affidarli al mercato che legittimamente funziona secondo altre logiche, logiche che funzionano benissimo in un sistema di concorrenza e ampia disponibilità di risorse... che però non è certo il sistema della distribuzione dell'acqua.

Tra l'altro, come già è stato fatto notare, ci sono vari esempi di gestioni private o miste pubblico-private, e non hanno affatto risolto i problemi nella distribuzione dell'acqua, ma spesso li hanno anzi peggiorati.
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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda pinopic1 il 03/12/2008, 23:13

La gestione pubblica dell'acqua c'è da migliaia di anni. In forma moderna diciamo almeno da un secolo? Non mi pare che abbia funzionato male. Da qualche parte si lamentano ultimamente problemi di qualità legati principalmente alla vetustà della rete. Ma la rete non credo che la sistemeranno i privati; sarà sempre a carico del pubblico. In alcuni casi la qualità è scadente all'origine e neanche i privati potranno farci niente. In Sicilia semplicemente scarseggia da sempre e anche in questo caso non vedo cosa possano rimediare i privati.
Si potrebbe anche dire:
fino a quando non c'erano privati interessati nessuno aveva da ridire sulla gestione pubblica
appena si affacciano i privati c'è chi muore dalla voglia di consegnargliela. Mi pare che sia questo, o almeno anche questo, fare ideologia.
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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda Paolo65 il 04/12/2008, 9:44

L'acqua non sarà proprio come il pane e più come il gas,ma ancora non comprendo bene qual'è sarebbe il timore di molti.

Paura che i privati ci guadagnino a spese dei cittadini? Io ad esempio vedo più con timore,socialmente parlando,i profitti incredibili fatti per la vendita di playstation o cellulari capaci anche di sfornare pizze calde,venduti a prezzi stellari.

Capisco si tratti di una questione di principio,e comprendo pure che mancando la concorrenza il gestore unico possa fare la voce grossa,ma ribadisco che se la politica e lo Stato facessero da controllori contro gli abusi,pubblico o privato poco cambierebbe.

Oppure pensate che l'acqua del rubinetto costerebbe quanto la minerale....che poi è un altro esempio di come si accetti che dell'acqua sia privatizzata senza scandali.

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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda pierodm il 04/12/2008, 10:26

Paolo.
" ...l'acqua resta una merce", dice Paolo.
L'acqua non è mai stata una "merce", e quindi non "resta" proprio per niente: è una merce solo se la facciamo diventare una merce.

In realtà questa faccenda fa impressione anche sotto un altro punto di vista.
Stiamo infatti qui a discutere su qualcosa di assurdo, che fino a poco tempo fa sarebbe stato seppellito sotto un coro di pernacchie.
La cosa grave è che, se pure si ristabilisse un minimo di buon senso in questa materia, il fatto stesso che sia stata messa in discussione spalanca la porta alla privatizzazione di qualunque altro bene o servizio che sia appena appena meno storicamente ed "eticamente" pubblico dell'acqua.

Paolo poi si domanda se ci sia qualcosa d'ideologico in questo genere di discussioni.
Posso rassicurare Paolo: sì che c'è qualcosa, anzi molto, d'ideologico. Come quando si discute di pena di morte, di omicidi, di violenza sulla persona, di appropriazione indebita, di peculato, di usura ...
L'ideologia è quella cosa che ci permette di non ricominciare sempre dalle caverne, e di scegliere e proseguire un'itinerario di progresso, una concatenazione d'idee e di principi etici: sarà pure discutibile, ma farne a meno puzzicchia.
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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda Paolo65 il 04/12/2008, 11:12

Non sarà una merce nel senso stretto del termine ma è un bene essenziale come il pane e l'aria.

L'aria non può essere venduta,il pane ed è ormai un mercato in mano ai privati, l'acqua resta un bene senza un mercato,tolta quella minerale, che va solo gestito sotto controllo per evitare abusi e sprechi.

Il pericolo di abusi possibili da parte del privato sono bilanciati dal pessimo servizio pubblico(in alcune regioni)e dagli sprechi che nella rete pubblica arriva al 40%.

Non ci vedo a priori del marcio nella privatizzazione. Forse, ci potrebbero essere più vantaggi per il cittadino in termine di efficienza.

Di una cosa sono certo, il prezzo dell'acqua sarà sempre nei limiti,perchè se diventasse un bene di lusso per pochi, ci sarebbe una sollevazione popolare alla stregua di un popolo affamato.

Se privatizzata, fra meno di 1 anni, nessuno si ricorderà di questo passaggio e si andrà avanti lo stesso senza drammi.

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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda pierodm il 04/12/2008, 12:45

Paolo.
Essere beni essenziali non significa essere merce.

Per il resto, Paolo ha ragione: ci sono un centinaio di cose, situazioni, malefatte, angherìe e assurdità, alle quali ci siamo abituati, e che non ci fanno più né caldo né freddo.

Le sollevazioni popolari sono un'eventualità ormai scomparsa dall'orizzonte, come le rivolte coi forconi, che avvenivano quando il popolo era un po' più feroce, ma i mezzi di comunicazione erano più limitati e primordiali e non riuscivano a rincoglionire tutti in modo così capillare come avviene oggi.
Il prezzo dell'acqua "privata" sarà come tutti gli altri prezzi: il massimo possibile, e magari un pezzetto più in là, dove il "possibile" è calcolato in riferimento alla massa prevalente dei consumatori.
Del resto, la quota degli stipendi destinati alle "bollette" è salita molto negli anni, e a nessuno gliene frega niente se per far fronte a questo aggravio la gente tira il collo e si strozza. Nel caso dei consumi telefonici si sono congegnate le cose in modo da elevare i canoni di base, rendendoli difficili da ottenere senza ulteriori servizi - un po' come i modelli-base della Fiat, che servono alla pubblicità, ma che sono praticamente introvabili. I servizi aggiuntivi fanno aumentare la bolleta vertiginosamente, e sono in gran parte delle stronzate di cui si potrebbe fare a meno, ma che diventano appetibili grazie al martellamento pubblicitario.
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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda pinopic1 il 04/12/2008, 13:01

Letture segnalate

http://www.partitodemocratico.it/allegatidef/sta_visco66096.pdf

Potrebbe sembrare OT ma a pensarci bene non lo è.
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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda guidoparietti il 04/12/2008, 14:41

A me pare che Paolo65 non legga o ignori a bella posta gli argomenti portati, continuando a ripetere la stessa cosa (che non è un argomento), ma se, in aggiunta, per rispondergli si fa scivolare il discorso nell'ideologia dei massimi sistemi, come fa pierodm, difficilmente la discussione potrà progredire.

Per paolo, io ho semplicemente cercato di spiegare un concetto basilarissimo: il mercato funziona dove c'è concorrenza e abbondanza di risorse. Nella distribuzione di una risorsa che è scarsa e che funziona lungo una rete centralizzata e difficilmente duplicabile (come è il caso dell'acqua) la libera concorrenza non può funzionare. Non è che "si ma se si costruisce bene il sistema" "i controlli" e blablabla, è proprio il meccanismo di base che non si applica in una situazione del genere.
Le linee telefoniche possono essere affittate, e persino duplicate, e quindi ci può essere concorrenza (oggi telefonare costa in molti casi un decimo di quanto non costasse quando c'era solo la SIP, ad onta dell'invettiva di pierodm). Viceversa i binari di una ferrovia difficilmente si possono moltiplicare, e infatti ad esempio la privatizzazione delle linee inglesi non ha portato né ad un miglioramento del servizio né ad un abbassamento dei prezzi (io scrivo da Londra, il paragone con Parigi è che il trasporto su rotaia è meno capillare, funziona mediamente peggio e costa il doppio o più). Stessa cosa vale per il gas o per l'acqua, anzi in questi casi a maggior ragione perché oltre ad essere distributi con una struttura ostile alla concorrenza si tratta anche di risorse scarse.
Per risolvere i problemi della distribuzione dell'acqua bisogna far funzionare meglio il pubblico. Non è logico che la logica del mercato sia applicata a settori dove un mercato libero non c'è e intrinsecamente non può esserci.
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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda Paolo65 il 04/12/2008, 14:54

Sono consapevole che l'acqua del rubinetto esca fuori dal concetto di concorrenza e quindi in pratica, non c'è mercato ma solo un monopolio.
Non mi trovo d'accordo sul principio che un soggetto privato non possa gestire meglio di un pubblico la distribuzione dell'acqua.

Se i criteri di valutazione sono: il costo,l'efficienza e lo spreco,vista la peculiarità del bene, non comprendo perchè per principio l'acqua debba essere gestita per forza da un privato.

Il privato potrebbe aumentare il prezzo ma essere più efficente e sprecare meno acqua.

Il pubblico,come poi accade spesso,tiene i prezzi bassi ma non tiene conto degli altri fattori.

Se lo Stato fungesse da controllore in base a criteri oggettivi come quelli sopra espressi, che il gestore sia pubblico o privato poco dovrebbe cambiare.

Il punto nodale è se lo Stato sarebbe in grado di esercitare un controllo in tal senso. Non ci è riuscito nella gestione pubblica e non sappiamo se sarà in grado di farlo con un soggetto privato.

Ma in linea di principio perchè il pubblico sarebbe meglio del privato o viceversa?

Paolo
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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda guidoparietti il 04/12/2008, 15:09

Paolo65 ha scritto:Ma in linea di principio perchè il pubblico sarebbe meglio del privato o viceversa?

Perché il privato punta legittimamente e giustamente al suo massimo guadagno, che in regime di monopolio non è limitato dalla concorrenza è che quindi non porta nessun vantaggio sociale, ma anzi il contrario. Se in più questo si applica ad una cosa come l'acqua, di cui in teoria se ne dovrebbe consumare meno, è particolarmente assurdo perché invece l'interesse del privato è venderne di più e non di meno.
Se il pubblico fallisce nel distribuire efficacemente l'acqua, bisogna correggere questo fallimento (è possibile correggerlo, ci sono tanti posti al mondo, e persino in Italia, dove l'acqua funziona bene). Buttare tutto in caciara e affidare la distribuzione dell'acqua ai privati senza la possibilità fattuale di metterli in concorrenza tra loro non può portare buoni risultati dal punto di vista dei consumatori, ma solo di chi avrà la fortuna di farsi assegnare la concessione e potrà guadagnare praticamente a gratis sulle spalle di tutti in beato monopolio.
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