guidoparietti ha scritto:Non so, l'energia si acquista man mano che la si consuma, ma i contratti per le aziende che consumano molta energia hanno un prezzo per kwh molto inferiore a quello che paghiamo noi a casa.
Il punto è che chi vende ha interesse a massimizzare il guadagno, il che significa trovare un equilibrio tra il prezzo e il volume di vendita. Questo di solito non corrisponde a vendere la minor quantità possibile, come sarebbe invece l'interesse di tutti in termini ecologici. Per cui anche se probabilmente è vero che dei privati in regime di mercato terrebbero meglio la rete, è anche vero che cercherebbero di vendere più acqua possibile (a maggior ragione visto che i costi di produzione non ci sono e i costi di trasporto sono comunque più o meno fissi). Solo il pubblico può avere interesse contemporaneamente a tenere i prezzi bassi e a non sprecare acqua, poi questo non accade perché in Italia ciò che è pubblico è considerato più spesso "di nessuno" che non "di tutti", ma difficilmente una soluzione buona per l'ambiente e buona per le tasche dei cittadini si troverà nel mercato, perché la logica del mercato è per definizione il contrario del minimizzare i consumi.
Hai ragione, tutto molto chiaro nell'ambito delle cose che hai riferito.
Mancano pero' alcuni particolari, che non hai evidenziato ma che sono reali.
Per prima cosa il bene è scarso, carente e già oggi manca.
Non solo a livello domestico (d'estate in varie regioni del sud) ma soprattutto in agricoltura e nell'industria.
L'agricoltura non ha certo bisogno di acqua potabile ma deve essere comunque di una certa purezza e in grandi volumi in certi momenti dell'anno. Altrimenti butti via il raccolto.
L'industria consuma sia acqua non potabile che potabile (nel campo alimentare) ed è in competizione con le utenze domestiche ed agricole. Mi pare che questo ora disegni un sistema in cui la domanda eccede l'offerta ma dove ci sono anche un 40~50% di sprechi (perdite negli acquadotti). Il sistema in questo momento non ha come obiettivo "fornire meno accqua possibile" ma fornire quanto viene richiesto. Ora non ci riesce. Se ci riuscisse venderebbe piu' acqua di quanto ora fa. L'obettivo comune quindi ora è fornire piu' acqua, e quindi non è in contraddizione con una gestione privata.
Sulla logica del mercato, è vero che non è "minimizzare i consumi".
La logica è "miminizzare i costi" e se l'acqua costa, vedrai che diminuirano anche i consumi.
Se i costi aumentano, sarà il privato come consumatore (industria, agricoltore, utenza domestica) a risparmiare.
Quindi la logica del mercato (se non drogata da leggi sbagliate e se ben regolato da leggi giuste) trova comunque un equilibrio tra la disponibilità del bene ed il suo costo finale. le utenze domestiche possonio risparmiare acqua in mille modi: dal vater con doppio scarico (breve per quando fai la pipi al completo per il resto) che fa risparmiare tonnellate di acqua all'anno in una famiglia media ai sistemi per evitare di lasciare rubinetti aperti solo per raffreddare l'acqua d'estate.
L'agricoltura puo' adottare nuove tecniche e sementi che necessitano di meno acqua. Anche l'industria puo' adottare misure di maggiore efficenza nell'uso dell'acqua e lo farà sicuramente se il bene è finalmente disponibile alla qualità adatta ed al prezzo di mercato.
Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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