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Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda Paolo65 il 02/12/2008, 12:50

Spesso,non sempre, dietro la privatizzazione di un bene come l'acqua c'è dietro la pessima gestione del pubblico.

Oppure, forse la causa più credibile, la mancanza di fondi da destinare al gestore pubblico dell'acqua,per cui lo Stato scarica tutto sul privato, il quale poi ovviamamente si rivale sui cittadini.

Quando da anni leggiamo che dalla rete pubblica vetusta si perde il 30% di acqua, nessuno si muove, eppure quello spreco è una nefandezza che, se non ci fosse, potrebbe anche farci risparmiare dei soldi nella bolletta.

Oggi ci lamentiamo della privatizzazione dell'acqua, o meglio del gestore, e ci vediamo forse più di quello che è.

Non voglio giustificare la DX ma pare che anche il CS si sarebbe incamminato sulla stessa strada, forse per i motivi sopra elencati.

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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda pierodm il 02/12/2008, 13:00

La privatizzazione dell'acqua è la quintessenza dell'assurdo.

Se non c'è la possibilità d'indurre la P.A. a gestire l'acqua in modo efficiente e funzionale, non c'è nemmeno la possibilità di garantire che lo faccia il privato.
Il prezzo dell'acqua, inoltre, non aumenterebbe di poco, ma di molto: non c'è spazio per un "ragionevole profitto", ammesso che nel moderno capitalismo esista un'etica del profitto "ragionevole", se non in presenza di un regime concorrenziale a prova di bomba.
In realtà i privati del tipo che entrerebbe nel business dell'acqua hanno un solo principio commerciale: ti faccio pagare il massimo possibile, a prescindere da quelli che sono i miei costi, e l'unico limite è dato da quanto puoi pagare senza rimanere completamente strozzato. Vedi le telecomunicazioni, e le autostrade.
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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda franz il 02/12/2008, 14:25

pinopic1 ha scritto:Però l'imprenditore privato deve avere per scopo la realizzazione di profitti. Quindi più acqua vende più fa profitti.Ma non si era detto che dobbiamo evitare gli sprechi? La qualità entra in gioco se c'è la concorrenza. Come si realizza con l'acqua del rubinetto?
Come si può evitare che il privato che gestisce non sia anche un produttore di acqua minerale in bottiglia? In questo caso che interesse avrebbe a curare la qualità di quella del rubinetto? Dovrebbe venderla allo stesso prezzo di quella in bottiglia. E dovremmo pagare quel prezzo per lavare i pavimenti?

Naturalmente inutile parlare del prezzo che per famiglie povere e numerose potrebbe diventare pesante; non rientra ancora nel pensiero dominante questo argomento. Se l'attuale crisi potrà correggere queste distorsioni culturali, viva la recessione.

Qualcuno vende e qualcuno compra, pinopic1.
Qualcuno vede e fa profitti solo se altri comprano. Questo è il fattore limitante.
Non so se è chiaro ma nessuno compra sei miliardi di metri cubi di accqua, soprattuto se è piu' cara del solito.
Invece potrei essere tentato di sprecarla, se fosse gratis.
Se l'acqua aumenta di prezzo, gli utilizzatori stessi inizieranno a non sprecarla.
Sono stato in una piccola isola per un mese, confrontato ad un prezzo dell'acqua potabile (importata con le navi) che era esorbitante. Beh, ho imparato a non sprecarla. E non avevo ancora letto Dune.

Ciao,
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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda franz il 02/12/2008, 14:41

pierodm ha scritto:La privatizzazione dell'acqua è la quintessenza dell'assurdo.

Se non c'è la possibilità d'indurre la P.A. a gestire l'acqua in modo efficiente e funzionale, non c'è nemmeno la possibilità di garantire che lo faccia il privato.

Si che c'è ed è il mercato stesso, se ben regolato e controllato.
Se una cosa costa uno "zero virgola niente" che te ne frega a te di sprecarla o salvaguardarla?
Se una cosa costa il dovuto, non la sprechi.
E limitando il tuo consumo limiti il suo prezzo.
E guarda che è piu' facile controllare il mercato che l'ente pubblico.
Nel mercato voti ogni giorno, comprando e vendendo. Decidendo un diverso fornitore.
Se quella del rubinetto costasse troppo, prendi quella in bottiglia.
E scegli non solo sulla base del prezzo. Ce te ne fai di un'acqua che costa meno ma piena di batteri fecali il giorno dopo una abbondante pioggia?
Nel pubblico voti ogni 4 o 5 anni e le convinzioni ideologiche ti legano in molti casi al voto.
Ecco perché è difficile che nel pubblico le cose migliorino piu' rapidamente del privato.
Sicuramente sarebbe meglio avere una pluralità di gestori per ogni utenza, cosi' come già all'estero si puo' scegliere che energia elettrica comprare (nucleare, idoelettrica, fossile, non fossile) a prezzi diversi.
Ma se con l'energia elettrica non c'è problema di qualità (gli elettroni sono tutti uguali) per l'acqua la sua qualità non é data dalla formula ma dalle altre cose (elementi chimici, purezza batteriologica) per cui è piu' difficile applicare il concetto di fornitura di providers diversi all'interno dello stesso canale di distribuzione (tubo).
Quindi un contratto annuale sulla base dell'offerta piu' economica tra vari fornitori potrebbe essere un'idea per minimizzare i rischi che illustri.

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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda Paolo65 il 02/12/2008, 14:41

Chissà se paradossalmente un aumento del costo dell'acqua si tradurrà in un minor spreco e quindi in un vantaggio ecologico?

Da tempo ritengo che gas,luce ed acqua,stabiliti dei limiti ragionevoli di utilizzo x persona, dovrebbero costare molto di più una volta sorpassati.

Questo comporterebbe una spesa non molto diversa dall'attuale ma un grande vantaggio sul piano ecologico.

Centra poco con la privatizzazione,ma se il nostro Stato seguisse quella politica,sarei molto favorevole.

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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda pinopic1 il 02/12/2008, 15:08

franz ha scritto:Quindi un contratto annuale sulla base dell'offerta piu' economica tra vari fornitori potrebbe essere un'idea per minimizzare i rischi che illustri.

Franz


Spiegami meglio. Chi dovrebbe stipulare il contratto annuale? Il condominio? L'amministrazione comunale?
Essendo unico l'acquedotto e unica la rete di distribuzione la competizione avverrebbe soltanto sulla base del prezzo, non della qualità. E comunque ogni comune o consorzio di comuni avrebbe un solo operatore. Per un anno? Quale imprenditore può investire avendo un'orizzonte temporale di un anno?
Insomma si tratta di un altro monopolio privato o misto (che è peggio).
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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda franz il 02/12/2008, 15:44

pinopic1 ha scritto:Spiegami meglio. Chi dovrebbe stipulare il contratto annuale? Il condominio? L'amministrazione comunale?
Essendo unico l'acquedotto e unica la rete di distribuzione la competizione avverrebbe soltanto sulla base del prezzo, non della qualità. E comunque ogni comune o consorzio di comuni avrebbe un solo operatore. Per un anno? Quale imprenditore può investire avendo un'orizzonte temporale di un anno?
Insomma si tratta di un altro monopolio privato o misto (che è peggio).

Non credo che tu abbia idea di come si gestisce un acquedotto, altrimenti non diresti cio' che dici.
Non è il mio lavoro quotidiano ma ho ricevuto molti spunti ultimamente per vari studi letit e seguiti, quindi posso cercare di spiegarmi meglio, come chiedi.
Sicuramente sarebbe l'amministrazione a stipulare - nella maggioranza dei casi - il contratto (mandato di prestazione, per esempio).
Nel territorio comunale possono esserci anche diversi pozzi o sistemi di captazione, alcuni confluiscono in vasche comuni, altri invece (piu' spesso in montagna) sono isolati gli uni dagli altri per cui sai sempre, dato un certo rubinetto dell'utenza, da dove arriva l'acqua.
Se le acque sono comuni, il gestore deve essere uno solo.
Se esiste pluralità di sistemi isiolati, possiamo avere piu' gestori, uno per ogni sistema.

Un gestore privato si impegna a garantire una qualità, non solo il prezzo, e questo vuol dire che dovrà sistemare impianti, farne la manutenzione, fare le analisi. Altri enti (penso ai NAS) possono fare analisi periodiche della qualità per verificare in modo terzo la purezza. Oggi magari un comune dalla finanze sinistrate non ha i soldi per rifare l'aquedotto o per inserire un impianto di purificazione alla captazione, per fare le analisi ogni settimana. Ed un comune soprattutto ha paura ad aumentare il prezzo dell'acqua perché sarebbe politicamente improponibile (sono cose che alle elezioni si pagano).
Il privato invece puo' investire e farsi pagare, fornedo la dovuta qualità. Se poi la qualità dell'acqua non fosse quella stabilita dal contratto, si deve disdirlo e cambiare. Magari i cittadini accetteranno che torni l'ente pubblico, ma ad un prezzo di mercato.
Perché solo ad un prezzo di mercato è possibile che le cose abbiano un valore e nessuno le sprechi.
Questo vale anche per le cose di tutti.

Ciao,
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Ultima modifica di franz il 02/12/2008, 16:10, modificato 1 volta in totale.
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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda guidoparietti il 02/12/2008, 15:52

Paolo65 ha scritto:Chissà se paradossalmente un aumento del costo dell'acqua si tradurrà in un minor spreco e quindi in un vantaggio ecologico?

Da tempo ritengo che gas,luce ed acqua,stabiliti dei limiti ragionevoli di utilizzo x persona, dovrebbero costare molto di più una volta sorpassati.

Questo comporterebbe una spesa non molto diversa dall'attuale ma un grande vantaggio sul piano ecologico.

Centra poco con la privatizzazione,ma se il nostro Stato seguisse quella politica,sarei molto favorevole.

Paolo

A me pare che i prezzi di alcuni prodotti distribuiti in modo analogo all'acqua, come l'energia e il gas, e parzialmente o totalmente privatizzati, si comportino nel modo opposto, cioè che se ne consumi poco paghi tanto ma se consumi tanto paghi meno in proporzione, un po' come quando un'azienda ottiene forti sconti comprando grandi quantità di prodotti. Il che dal punto di vista ecologico non è molto positivo.
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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda franz il 02/12/2008, 16:02

Paolo65 ha scritto:Chissà se paradossalmente un aumento del costo dell'acqua si tradurrà in un minor spreco e quindi in un vantaggio ecologico?

Non è paradossale.
Ogni cosa che puo' essere venduta e comprata (e qui con l'acqua dovremmo mettere molti puntini sulle "i" perché non è cosi' semplice) finisce con avere un valore (di mercato) che si traduce in una necessità di rispettare quel bene e di averne una gestione oculata. Ora è chiaro che l'acqua è di tutti e dovrebbe essere gratis ma questo non è il problema.
Quando vado in montagna posso bere tutta l'acqua fresca che voglio da un torrente (basta non pensare che 1km piu' a monte una mandria di mucche sta attraversando il torrente facendo i suoi bisogni come capita) ma se la voglio fresca e pura in casa, ci sono spese per le tubature, per la purificazione, per le analisi, per la muratura dell'aquedotto e la sua manutenzione, gli stipendi degli addetti.
Spese che qualcuno deve pagare. Meglio se sono pagate in base al consumo, cosi' chi spreca paga di piu'.
Questo è un concetto cosi' semplice che puo' essere messo in pratica anche nel settore pubblico.
Si fa pagare il giusto, che è la somma delle spese diviso per i litri erogati all'utenza.
Ma a quanto pare questo che funziona all'estero non funziona in Italia.
Per qualche strano motivo l'acqua ha un prezzo politico basso che impedisce gli investimenti e non scoraggia gli sprechi.
L'avvento del privato significherebbe non solo aumento del prezzo (da prezzo politico a prezzo di mercato) ma piu' investimneti e meno sprechi (ogni litro perso nelle tubature decrepite è un litro non fatturato e quindi è interesse del privato eliminare quel 40% di perdite (se non di piu') che oggi caratterizza la nostra rete di distribuzione.

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Re: Italia: 'no alla legge sulla privatizzazione dell'acqua'

Messaggioda franz il 02/12/2008, 16:09

guidoparietti ha scritto:A me pare che i prezzi di alcuni prodotti distribuiti in modo analogo all'acqua, come l'energia e il gas, e parzialmente o totalmente privatizzati, si comportino nel modo opposto, cioè che se ne consumi poco paghi tanto ma se consumi tanto paghi meno in proporzione, un po' come quando un'azienda ottiene forti sconti comprando grandi quantità di prodotti. Il che dal punto di vista ecologico non è molto positivo.

Giusto ma li' esiste un costo di produzione, che per l'acqua non c'è (a parte dove viene fabbricata con la desalinizzazione).
Per l'acqua esistono solo costi di ricerca delle fonti, captazione, purificazione, distribuzione, controlli sanitari, fatturazione.
Per l'acqua dell'acquedotto, il tragitto è relativamente breve e non la "compri a stock" ma si attinge a mano a mano che sgorga, quindi non vedo possibilità di acquisti per grandi quantità come si fa per il petrolio ed il gas.
Piuttosto, se si ponesse rimedio allo spreco del 40% nelle condutture, sarebbe possibile captarne di meno, mettendo meno a rischio le falde e le sorgenti.

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