pinopic1 ha scritto:Spiegami meglio. Chi dovrebbe stipulare il contratto annuale? Il condominio? L'amministrazione comunale?
Essendo unico l'acquedotto e unica la rete di distribuzione la competizione avverrebbe soltanto sulla base del prezzo, non della qualità. E comunque ogni comune o consorzio di comuni avrebbe un solo operatore. Per un anno? Quale imprenditore può investire avendo un'orizzonte temporale di un anno?
Insomma si tratta di un altro monopolio privato o misto (che è peggio).
Non credo che tu abbia idea di come si gestisce un acquedotto, altrimenti non diresti cio' che dici.
Non è il mio lavoro quotidiano ma ho ricevuto molti spunti ultimamente per vari studi letit e seguiti, quindi posso cercare di spiegarmi meglio, come chiedi.
Sicuramente sarebbe l'amministrazione a stipulare - nella maggioranza dei casi - il contratto (mandato di prestazione, per esempio).
Nel territorio comunale possono esserci anche diversi pozzi o sistemi di captazione, alcuni confluiscono in vasche comuni, altri invece (piu' spesso in montagna) sono isolati gli uni dagli altri per cui sai sempre, dato un certo rubinetto dell'utenza, da dove arriva l'acqua.
Se le acque sono comuni, il gestore deve essere uno solo.
Se esiste pluralità di sistemi isiolati, possiamo avere piu' gestori, uno per ogni sistema.
Un gestore privato si impegna a garantire una qualità, non solo il prezzo, e questo vuol dire che dovrà sistemare impianti, farne la manutenzione, fare le analisi. Altri enti (penso ai NAS) possono fare analisi periodiche della qualità per verificare in modo terzo la purezza. Oggi magari un comune dalla finanze sinistrate non ha i soldi per rifare l'aquedotto o per inserire un impianto di purificazione alla captazione, per fare le analisi ogni settimana. Ed un comune soprattutto ha paura ad aumentare il prezzo dell'acqua perché sarebbe politicamente improponibile (sono cose che alle elezioni si pagano).
Il privato invece puo' investire e farsi pagare, fornedo la dovuta qualità. Se poi la qualità dell'acqua non fosse quella stabilita dal contratto, si deve disdirlo e cambiare. Magari i cittadini accetteranno che torni l'ente pubblico, ma ad un prezzo di mercato.
Perché solo ad un prezzo di mercato è possibile che le cose abbiano un valore e nessuno le sprechi.
Questo vale anche per le cose di tutti.
Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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