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I paradossi italiani del caso Sallusti

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Re: I paradossi italiani del caso Sallusti

Messaggioda Robyn il 27/09/2012, 9:53

Il carcere è ingiustificato ma incitare alla pena di morte è pericoloso perchè si possono risvegliare sentimenti dormienti nel paese anche se sono molto minoritari.Il Presidente della Repubblica dovrebbe concedere la grazia,e del caso Sallustri se ne dovrebbe occupare la federazione della stampa che ha una sua deontologia ciao robyn
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Re: I paradossi italiani del caso Sallusti

Messaggioda trilogy il 27/09/2012, 10:54

Questa sotto è una delle poche riflessioni serie che ho letto in questi giorni sulla questione sollevata dal caso Sallusti.

Una condanna definitiva a 14 mesi senza condizionale per un reato di diffamazione. Si continua a parlare di
Giustizia e di Riforma Giustizia, ma avremmo bisogno di un radicale ripensamento generale sul nostro sistema penale.
Tante, troppe, le carcerazioni evitabili o sostituibili con altre sanzioni, più moderne, più efficaci, più giuste.


segue: http://www.leggioggi.it/2012/09/27/caso ... i-inutili/
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Re: I paradossi italiani del caso Sallusti

Messaggioda Robyn il 27/09/2012, 11:21

Che sia stata lesa la libertà di stampa non credo,anche perchè se la costituzione garantisce la libertà di stampa,allo stesso tempo vietà le manifetazioni a mezzo stampa contrarie al buon costume.Invece sono molto importanti le pene alternative,che permettono di evitare il sovraffollamento delle carceri e nel caso Sallusti se ne dovrebbe occupare la federazione della stampa con interdizioni alla professione che può essere temporanea o perpetua a seconda della gravità ciao robyn
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Re: I paradossi italiani del caso Sallusti

Messaggioda flaviomob il 27/09/2012, 14:10

Oggi il senatore Pdl Farina ha dichiarato di essere l'autore dell'articolo incriminato.
Un bel personaggio, giornalista radiato dall'albo per aver pubblicato notizie false (ahi, è proprio un viziaccio!) e per collaborazione con i servizi segreti...
Adamantino e cristallino... :lol:


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Re: I paradossi italiani del caso Sallusti

Messaggioda flaviomob il 27/09/2012, 14:20

Diffamazione è una cosa, pubblicazione di notizie false un'altra...


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Re: I paradossi italiani del caso Sallusti

Messaggioda pianogrande il 27/09/2012, 14:37

Ulteriore ennesima dimostrazione della perfetta inutilità degli ordini professionali che non servono a garantire un bel niente sulla qualità della prestazione ma solo a difendere privilegi.
Su questa lunghezza d'onda vedo le troppe dichiarazioni di solidarietà a favore di Sallusti (è uno dei nostri).

Ha pubblicato notizie "palesemente false" e tutta questa solidarietà ne ha fatto un martire della libertà di "opinione".
Fotti il sistema. Studia.
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Re: I paradossi italiani del caso Sallusti

Messaggioda flaviomob il 27/09/2012, 15:34

http://www.unita.it/italia/e-ora-i-il-g ... o-1.449984

E ora è il Giornale a picchiare duro sull'agente Betulla, al secolo Renato Farina, deputato Pdl ed ex giornalista radiato dall'Ordine per aver ammesso di aver collaborato, quando era vicedirettore di Libero (e Sallusti direttore), con i Servizi Segreti italiani.


Il sito del quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi attacca pesantemente, sin da ieri sera, il deputato Pdl. «Confessione "tardiva" di Farina: quell'articolo l'ho scritto io», titola il quotidiano oggi in prima. E la didascalia della foto («Feltri "smaschera" Dreyfus») la dice lunga. Anche sulla pagina Facebook del quotidiano un titolo eloquente: «Dopo 5 anni e tre gradi di processo, finalmente Dreyfus ha gettato la maschera».


A puntare per primo il dito contro l'ex agente Betulla ieri sera, nel corso della trasmissione Porta a Porta condotta da Bruno Vespa, è stato Vittorio Feltri:«Avevo sperato che avesse lui il coraggio di farsi avanti. Adesso questo nome voglio farlo io, lo fanno molti. Ma è bene che sia conosciuto da tutti: si tratta di Renato Farina. Se mi avessero telefonato lo avrei detto: è lui».




L'editorialista del Giornale - si legge sul sito - si sarebbe poi sfogato a telecamere spente: «Ho difeso Farina tutta la vita, speravo che avesse un minimo di coraggio, invece è un vigliacco. Speravo si prendesse le sue responsabilità. Non si è verificata né una cosa, né l'altra».


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Re: I paradossi italiani del caso Sallusti

Messaggioda annalu il 27/09/2012, 19:49

Intervengo solo ora, perché non avevo seguito bene tutta la vicenda: che tanti difendessero Sallusti mi aveva fatto pensare che la vicenda fosse più opinabile.

Vedo che Flavio ha postato un link che consente di arrivare al testo dell'articolo, ma mi sembra doveroso di riportare l'intera vicenda nelle sue reali proporzioni, solo così ci si rende conto della gravità di quello che è stato scritto nell'articolo di Farina.

Dunque, ecco come si è svolta la vicenda:
Da Il Corriere del 12 settembre:

Sallusti, la storia che ha portato alla condanna
La vicenda della gravidanza interrotta di una tredicenne presentata come un aborto coattivo deciso dal giudice

La vicenda che ha portato alla condanna di Alessandro Sallusti comincia in un giorno di febbraio del 2007. In un ospedale di Torino una ragazzina di appena 13 anni, che tutti chiameranno Valentina, si sottopone all'aborto del bambino avuto dal fidanzato 15enne. La vicenda finisce sui giornali, quasi tutti raccontano la storia di una scelta dolorosa, suggerita, forse imposta alla ragazzina dalla madre. Tranne Libero, che usa parole molto forti nell'accusare giudice e genitori.
LA STORIA - La ragazzina che rinuncia a diventare madre ha avuto a sua volta un'infanzia da incubo: orfana, sballottata da un istituto all'altro, dove subisce violenze prima dell'arrivo in Italia, viene adottata all'età di 8 anni. I genitori adottivi si separano dopo qualche anno, Valentina passa da una sbornia a un abuso di ecstasy. Resta incinta. Probabilmente non vorrebbe abortire, la circostanza non è chiara. In ogni caso la madre la convince e lei firma i moduli per la richiesta. Ma dopo l'intervento subisce un crollo psicologico, e viene ricoverata per esaurimento nervoso. La notizia esce il 17 febbraio, le ricostruzioni insinuano che la ragazzina era contraria, che non voleva perdere il bambino. E che per questo dopo l'aborto finisce ricoverata in Neurologia. Il giorno dopo la confusione si dirada, e i giornali, tra cui anche il Corriere, fanno chiarezza: non ci sarebbe stata alcuna costrizione, né un provvedimento del giudice per obbligarla ad interrompere la gravidanza. «Siamo intervenuti - chiarisce l' ufficio del giudice tutelare di Torino - perché i genitori sono separati e il padre non era informato. Sul piano legale, questo caso così doloroso è uguale a quello di qualsiasi minorenne che voglia interrompere la gravidanza senza il consenso dei genitori: valutiamo la situazione, i suoi motivi, e se sono validi la autorizziamo a decidere autonomamente».

LA VERSIONE DI «LIBERO» - Il giudice tutelare si è quindi limitato a prendere atto della decisione di madre e figlia, sostituendo il padre per quanto concerne l'autorizzazione, come del resto prevede la legge. Libero, all'epoca diretto da Sallusti, racconta invece un'altra storia. E con un commento firmato Dreyfus, trafigge la vicenda con una serie di giudizi sferzanti. Per Dreyfus, pseudonimo che secondo alcune ipotesi celerebbe Renato Farina, «il magistrato ha ordinato un aborto coattivo», la madre e il padre (che in realtà era all'oscuro di tutto) avrebbero voluto «cancellare con bello shampoo di laicità» l'amore di una giovane madre per il bimbo. Mentre il medico avrebbe «estirpato il figlio e l'ha buttato via». Per poi concludere con un augurio: «Se ci fosse la pena di morte, se mai fosse applicabile, questo sarebbe il caso. Al padre, alla madre, al dottore e al giudice». Frasi che non sono piaciute al magistrato Giuseppe Cocilovo, che ha presentato una denuncia per diffamazione. Ne è seguita la condanna in primo e secondo grado, e il sigillo della Cassazione. Che, caso raro, non concede neppure la sospensione condizionale della pena.

Antonio Castaldo


Qui invece potete leggere l'articolo di Farina, firmato Dreyfus. La gravità delle accuse alla magistratura, la totale falsificazione della vicenda, la terminologia usata per descriverla, fanno rabbrividire.

Incredibile ai miei occhi che qualcuno abbia potuto difendere il direttore di un giornale che ha pubblicato quell'articolo (in forma anonima, per giunta) affermando di difendere la libertà di stampa.
La libertà di stampa si difende prima di tutto non diffondendo notizie false, non descrivendo in termini raccapriccianti una vicenda già molto dolorosa in sé.
Che la famiglia non abbia sporto querela mi pare ovvio: non desiderava certo dare ulteriore pubblicità alla vicenda.
Altrettanto ovvio che il magistrato avesse il preciso dovere di sporgere querela, per difendere non solo e non tanto se stesso, quanto la dignità e l'onorabilità di tutto il Tribunale dei Minorenni.

E un direttore di giornale di cosa è mai responsabile, se non controlla almeno la veridicità (che dico, la verosimiglianza) delle storie che i suoi articolisti scrivono sotto la sua esclusiva responsabilità, dato che Farina non è più un giornalista, in quanto già condannato per aver scritto il falso?

La vicenda mi ha turbato, ma ancor più mi hanno turbato le difese d'ufficio, quelle sì in odore di casta, da parte di giornalisti come Travaglio, che credevo più corretto.

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Re: I paradossi italiani del caso Sallusti

Messaggioda Iafran il 27/09/2012, 22:31

flaviomob ha scritto: http://www.unita.it/italia/e-ora-i-il-g ... o-1.449984

E ora è il Giornale a picchiare duro sull'agente Betulla, al secolo Renato Farina, deputato Pdl ...

Il sito del quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi attacca pesantemente, sin da ieri sera, il deputato Pdl. ... («Feltri "smaschera" Dreyfus») ... Anche sulla pagina Facebook del quotidiano un titolo eloquente: «Dopo 5 anni e tre gradi di processo, finalmente Dreyfus ha gettato la maschera».

A puntare per primo il dito contro l'ex agente Betulla ... è stato Vittorio Feltri:

Che altro potevano fare?
Riconoscere l'abbaglio per uscirne a testa alta, facendo scordare 20 anni di mistificazione della realtà (... il caso Boffo? Un incidente di percorso ... forse, non è mai esistito!).
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Re: I paradossi italiani del caso Sallusti

Messaggioda Robyn il 28/09/2012, 8:12

In questo caso,il caso Sallusti,si confondono troppo i due piani magistratura e libertà di stampa.La magistratura non ha fatto altro che applicare le leggi esistenti che devono essere cambiate,e la libertà di stampa con la quale si confonde la libertà,con la libertà di dire il falso,diciamo il classico pasticcio all'italiana,un paese che crede di essere liberale,ma non lo è perche non conosce il senso del limite.Il Presidente della Repubblica inoltre può concedere la grazia o commutare la pena senza che esista una richiesta.Nel caso dell'aborto quando una minorenne rimane incinta non dovrebbe essere considerata una vergogna perchè poi possono succedere queste cose.Infatti questa mentalità che è una piaga in prevalenza al sud và combattuta.Diciamo che esiste la prevenzione e tutta una serie di misure sociali che devono sostenere la maternità,che se esistessero e senza una certa mentalità,questi casi non si verificherebbero
ciao robyn
Ultima modifica di Robyn il 28/09/2012, 12:45, modificato 1 volta in totale.
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