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Una lettura keynesiana della crisi

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Una lettura keynesiana della crisi

Messaggioda franz il 14/09/2012, 20:29

Mi pare che Bernanke abbia anche detto che questi sono solo pannicelli caldi e che la politica monataria non puo' certo risolvere la crisi.
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Re: Una lettura keynesiana della crisi

Messaggioda flaviomob il 14/09/2012, 23:22

Non lo capiscono i kenesiani di quel blog, ma non perché siano keyniesiani (quelli veri capirebbero) ma perché secondo me sono tutti ex-post-comunisti e pseudorifondaroli mascherati da keinesiani per mettersi un vestito migliore e piu' presentabile


Un ottimo modo per non rispondere nel merito. Anzi, per non rispondere affatto. Ora capisco meglio lo stile "renziano" ;)


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Re: Una lettura keynesiana della crisi

Messaggioda ranvit il 15/09/2012, 8:27

franz ha scritto:Mi pare che Bernanke abbia anche detto che questi sono solo pannicelli caldi e che la politica monataria non puo' certo risolvere la crisi.



Certo che no! Ma puo' creare le condizioni per farlo! Senza i "pannicelli caldi" si va all'asfissia finanziaria e si cade in una spirale senza fine.
Il rigore è indispensabile e lo si deve perseguire negli anni di "vacche grasse"...ci si mette a dieta consumando il grasso accumunlato.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Una lettura keynesiana della crisi

Messaggioda franz il 15/09/2012, 8:55

flaviomob ha scritto:
Non lo capiscono i kenesiani di quel blog, ma non perché siano keyniesiani (quelli veri capirebbero) ma perché secondo me sono tutti ex-post-comunisti e pseudorifondaroli mascherati da keinesiani per mettersi un vestito migliore e piu' presentabile


Un ottimo modo per non rispondere nel merito. Anzi, per non rispondere affatto. Ora capisco meglio lo stile "renziano" ;)

Il merito era scritto in due semplici righe:
In termini pratici lo sa un padre di famiglia che ha erroneamente sperperato soldi facendo debiti, che ora se vuole costruire un futuro tranquillo e solido per famiglia e figli, deve fare sacrificici per ripianare i debiti, lavorando sodo.

Devo rettifcare. Non è che non lo capiscano solamente... a volte non lo colgono nemmeno. Forse saltano le righe? :lol:
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Re: Una lettura keynesiana della crisi

Messaggioda chango il 15/09/2012, 10:48

franz ha scritto:
flaviomob ha scritto:
Non lo capiscono i kenesiani di quel blog, ma non perché siano keyniesiani (quelli veri capirebbero) ma perché secondo me sono tutti ex-post-comunisti e pseudorifondaroli mascherati da keinesiani per mettersi un vestito migliore e piu' presentabile


Un ottimo modo per non rispondere nel merito. Anzi, per non rispondere affatto. Ora capisco meglio lo stile "renziano" ;)

Il merito era scritto in due semplici righe:
In termini pratici lo sa un padre di famiglia che ha erroneamente sperperato soldi facendo debiti, che ora se vuole costruire un futuro tranquillo e solido per famiglia e figli, deve fare sacrificici per ripianare i debiti, lavorando sodo.

Devo rettifcare. Non è che non lo capiscano solamente... a volte non lo colgono nemmeno. Forse saltano le righe? :lol:


il padre di famiglia sa anche che se vuole costruire un futuro tranquillo e solido per i figli, forse è i caso che i figli non muoiano di fame mentre si fanno sacrifici.
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Re: Una lettura keynesiana della crisi

Messaggioda flaviomob il 15/09/2012, 11:03

franz ha scritto:lo sa un padre di famiglia che ha erroneamente sperperato soldi facendo debiti, che ora se vuole costruire un futuro tranquillo e solido per famiglia e figli, deve fare sacrificici per ripianare i debiti, lavorando sodo.


Questo non ha nulla a che vedere con l'articolo postato, che riporta dati precisi e un'analisi.
Se contesti i dati devi dimostrare che sono falsi.
Se contesti l'analisi, devi spiegare perché.
L'economia globale non si spiega con due righe condite di paternalismo: tra l'altro non si capisce perché lo stesso padre di famiglia che ha combinato il disastro dovrebbe avere in tasca la soluzione, ne' perché in Italia i sacrifici li faccia sempre e comunque quella parte di popolazione che non ha passato il tempo a creare debito, rubare, corrompere, raccomandare...

Sminuire chi non è d'accordo (sono comunisti travestiti da keynesiani; tizio non ha letto l'intervento o non è in grado di capirlo) è una vecchia tecnica stalinista.


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Re: Una lettura keynesiana della crisi

Messaggioda franz il 15/09/2012, 13:49

flaviomob ha scritto:
franz ha scritto:lo sa un padre di famiglia che ha erroneamente sperperato soldi facendo debiti, che ora se vuole costruire un futuro tranquillo e solido per famiglia e figli, deve fare sacrificici per ripianare i debiti, lavorando sodo.


Questo non ha nulla a che vedere con l'articolo postato, che riporta dati precisi e un'analisi.

No, questo lo dici perché non comprendi la mia obiezione e quindi neghi sia una risposta nel merito dell'articolo.
Tra l'altro perseveri affermando "non si capisce perché lo stesso padre di famiglia che ha combinato il disastro dovrebbe avere in tasca la soluzione". Appunto "non si capisce" andrebbe piu' modestamente declinato come "non capisco". E sarei d'accordo. ;)
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Re: Una lettura keynesiana della crisi

Messaggioda flaviomob il 15/09/2012, 18:50

affermando "non si capisce perché lo stesso padre di famiglia che ha combinato il disastro dovrebbe avere in tasca la soluzione".


Infatti è facile comprendere che si tratti di una domanda retorica. La risposta è semplice: il padre di famiglia (ovvero un mostro a due teste, anzi un cerbero a tre comprendente oggi le forze politiche di Alfano, Bersani e Casini) la soluzione non ce l'ha.


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Re: Una lettura keynesiana della crisi

Messaggioda franz il 15/09/2012, 21:56

flaviomob ha scritto:
affermando "non si capisce perché lo stesso padre di famiglia che ha combinato il disastro dovrebbe avere in tasca la soluzione".


Infatti è facile comprendere che si tratti di una domanda retorica. La risposta è semplice: il padre di famiglia (ovvero un mostro a due teste, anzi un cerbero a tre comprendente oggi le forze politiche di Alfano, Bersani e Casini) la soluzione non ce l'ha.

Il padre di famiglia immaginario tricerbero che ti piace ipotizzare la soluzione forse non ce l'ha ma quello reale, declinato in milioni e milioni di padri di famiglia concreti, la soluzione la conosce e la sa applicare. Anche se costa sacrifici e fatica.

A proposito di letture keynesiane, un keynesiano vero (Krugman) pare abbia toppato un po' troppe previsioni.
Prima aveva previsto per la Germania una strada di recessione infinita, per le sue politiche troppo rigoriste. Poi aveva previsto il fallimento per le piccole repubbliche baltiche, che invece si sono risollevate proprio attuando politiche antitetiche alla sue (quindi di rigore e non di spesa pubblica per favorire la crescita. In compenso la Grecia che avava con papandreu provato a seguire politche espansive è messa come sappiamo.
http://www.foreignpolicy.com/articles/2 ... m?page=0,0 (inglese)
http://fermareildeclino.it/articolo/per ... -confronto (italiano)
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Re: Una lettura keynesiana della crisi

Messaggioda flaviomob il 16/09/2012, 0:52

http://www.foreignpolicy.com/articles/2 ... m?page=0,0

Curioso articolo: non sapevo che l'Irlanda facesse parte del Sud Europa... ;)


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