da Manuela il 30/08/2012, 8:44
Io, Franz, sono ancora del parere che l'istinto ci porti non tanto a creare una famiglia, quanto a procreare; e poiché l'uomo è un animale sociale, come gli altri animali sociali crea diverse forme di convivenza, branchi, tribù, clan, famiglie mononucleari, e chissà cos'altro ancora. Ma in fondo, non è mica tanto importante essere d'accordo su queste definizioni. Il problema del matrimonio gay si pone oggi, in questa società e in questa cultura, dopo millenni di emerginazione, e a questo occorre dare una riposta. Sono infatti in questo caso molto d'accordo con Franz e con gli altri quando sostengono che quello che oggi è normale ieri era considerato "contronatura" (i matrimoni fra razze diverse, per esempio). Succederà, è inevitabile, nonostante tutte le opposizioni, anche per i matrimoni fra persone dello stesso sesso.
Oggi si pone, nei confronti degli omosessuali un problema di ugugaglianza. E visto che ci si richiama tanto alla Costituzione, che esclude limitazioni all'uguguaglianza dei cittadini in base alla razza, religione, sesso, ecc.ecc., diventa molto difficile sostenere che i gay sono meno uguali degli altri relativamente ai rapporti giuridici che regolano la famiglia.
Che non si arrivi al matrimonio ma solo alle civil partnership, è solo questione di renderne più facile l'accettazione e l'approvazione, ma sul principio non credo ci possano essere dubbi.
Manuela