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matrimonio gay

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Re: matrimonio gay

Messaggioda pianogrande il 29/08/2012, 17:59

Se cominciamo a concordare che tutto è soggetto ad evoluzione e che, quindi, naturale, tra le tante cose, non significa eterno ed immutabile, mi sento rinfrancato.
Siamo già lontanissimi dalla "eterna sublime ricapitolazione" del fanatico frate del Il nome della rosa.
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Re: matrimonio gay

Messaggioda franz il 29/08/2012, 18:24

pianogrande ha scritto:Se cominciamo a concordare che tutto è soggetto ad evoluzione e che, quindi, naturale, tra le tante cose, non significa eterno ed immutabile, mi sento rinfrancato.

Ecco che una volta tanto ... Tesi, Antitesi, Sintesi ...e siamo arrivati ad un accordo.
Chi usa la "famiglia naturale" come concetto eterno ed immutabile sbaglia.
Chi la vede come elemento oggetto a costante evoluzione culturale e sociale, ha ragione.
Ora pero' dobbiamo decidere se e come parlare di matrimonio tra persone dello stesso sesso oppure di unioni civili (con diritti e doveri) tra persone non sposate, indipendentemente dai sessi, perché le unioni civili possono unire anche un uomo ed una donna.
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Re: matrimonio gay

Messaggioda pianogrande il 29/08/2012, 18:36

Sarei soddisfatto se si arrivasse ad una regolamentazione che dia riconoscimento e regolamentazione e dignità alle coppie di fatto.
Per quanto riguarda il rientrare o meno in termini come matrimonio e famiglia, lo considero (salvo le conseguenze di tipo giuridico) un fatto prevalentemente culturale che non può essere imposto per legge.
Da un punto di vista culturale, sarebbe già un notevole passo avanti arrivare ad avere i termini giusti nel lessico corrente.
E' un po' comico e molto penoso il fatto che, riferendosi al proprio/a convivente, tante persone non sanno che termine usare.
Gli girano un po' intorno.
Il termine più usato è compagno/a anche se risulta inadeguato anche a chi lo usa.

Io che ho casi di coppie di fatto anche in famiglia, uso senza esitazione il termine moglie o marito.
Con gente che vive assieme ed ha magari anche dei figli c'è bisogno di altri requisiti?

Sono più in difficoltà con coppie dello stesso sesso.
Normalmente, il termine convivente è più usato in questi casi ma sa quasi di forzatura o di svilimento.

Insomma.
Anche la lingua si deve evolvere e bisogna aiutare questa gente anche sotto questo aspetto.

Non avere termini riconosciuti ed accettati per esprimere la propria situazione costituisce già una emarginazione di fatto.
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Re: matrimonio gay

Messaggioda flaviomob il 29/08/2012, 19:13

franz ha scritto: Come già detto sarebbe come dire che il gatto (o il felino) non esiste solo perché sono stati esaminati centinaia di tipologie diverse


E' un argomento che non ha ne' capo ne' coda (mentre i gatti possiedono entrambi) :lol:

Chiunque è in grado di definire che cosa sia un gatto e che cosa non lo sia. A quanto pare, invece, nessuno qui è in grado di dare una definizione univoca di società naturale.


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Re: matrimonio gay

Messaggioda franz il 30/08/2012, 7:36

Si, di solito i gatti hanno la coda ma questo è un gatto anche se non ha la coda (non viene tagliata, proprio è senza, per una mutazione genetica. http://www.micimiao.it/corto/Manx.htm e se nascesse un gatto con due teste continueremmo a definirlo gatto. La classe dei gatti (l'insieme) e quindi diversa dalla somma delle caratteristiche comuni singoli membri. Se volessimo essere rigorosi sarebbe quindi difficile dare una definizione rigorosa anche per gatto.
Cosi' per la classe "società naturale", che è costituita da vari membri, uno dei quali è la famiglia, a sua volta suddivisa in sottotipi: http://it.wikipedia.org/wiki/Famiglia#Tipi_di_famiglia.
Se la Costituzione ed anche la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo parlano della famiglia naturale (La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società) è perché un mucchio di sprovveduti non sapeva cosa stava scriendo?
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Re: matrimonio gay

Messaggioda Manuela il 30/08/2012, 8:44

Io, Franz, sono ancora del parere che l'istinto ci porti non tanto a creare una famiglia, quanto a procreare; e poiché l'uomo è un animale sociale, come gli altri animali sociali crea diverse forme di convivenza, branchi, tribù, clan, famiglie mononucleari, e chissà cos'altro ancora. Ma in fondo, non è mica tanto importante essere d'accordo su queste definizioni. Il problema del matrimonio gay si pone oggi, in questa società e in questa cultura, dopo millenni di emerginazione, e a questo occorre dare una riposta. Sono infatti in questo caso molto d'accordo con Franz e con gli altri quando sostengono che quello che oggi è normale ieri era considerato "contronatura" (i matrimoni fra razze diverse, per esempio). Succederà, è inevitabile, nonostante tutte le opposizioni, anche per i matrimoni fra persone dello stesso sesso.
Oggi si pone, nei confronti degli omosessuali un problema di ugugaglianza. E visto che ci si richiama tanto alla Costituzione, che esclude limitazioni all'uguguaglianza dei cittadini in base alla razza, religione, sesso, ecc.ecc., diventa molto difficile sostenere che i gay sono meno uguali degli altri relativamente ai rapporti giuridici che regolano la famiglia.
Che non si arrivi al matrimonio ma solo alle civil partnership, è solo questione di renderne più facile l'accettazione e l'approvazione, ma sul principio non credo ci possano essere dubbi.
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Re: matrimonio gay

Messaggioda Robyn il 30/08/2012, 9:13

Il problema di una parte del mondo laico è che sù questi temi non ha il senso del limite,un pò come i liberisti in economia non hanno il senso del limite.Forse ho capito i costituenti hanno scritto naturale,perchè dicevano fra loro:non si sà mai e se un giorno anche i gatti e le scimmie vogliono sposarsi?non lo sappiamo ,non si sà mai cosa può succedere,non possiamo saperlo.A parte gli scherzi serve il senso del limite.Per esempio serve la fecondazione eterologa,ma và limitata solo alle coppie etrosessuali in età fertile nel caso in cui tutte le altre terapie non abbiano successo.Ma la fecondazione eterologa può aprire la strada ad altre tecniche? Fermiamoci solo all'eterologa fatta con la fivet o l'Icsi.Per le donne single o quando manchi l'utero può esserci l'adozione,oppure non ha senso la pratica post mortem,perche si sarebbe potuto procreare in precedenza.La fecondazione eterologa inoltre non può portare a formare coppie che sono consanguinee.Infatti da un donatore nascono un numero limitato di bambini.Infine i possibili effetti psicologici derivanti dall'eterologa non esistono sono più che altro paure inesistenti.Ma nulla toglie che se per caso si presentano dei problemi ,casi più unici che rari,possa esserci il sostegno di uno psicologo ciao robyn
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Re: matrimonio gay

Messaggioda matthelm il 30/08/2012, 19:33

Manuela ha scritto:sono ancora del parere che l'istinto ci porti non tanto a creare una famiglia, quanto a procreare;


Si e...questo sta alla base del matrimonio e non è bene confonderlo con unioni instabili (lo dicono le statistiche) e sterili (per definizione) come quelle fra gay e transessuali.
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Re: matrimonio gay

Messaggioda franz il 30/08/2012, 21:37

Manuela ha scritto:Io, Franz, sono ancora del parere che l'istinto ci porti non tanto a creare una famiglia, quanto a procreare; e poiché l'uomo è un animale sociale, come gli altri animali sociali crea diverse forme di convivenza, branchi, tribù, clan, famiglie mononucleari, e chissà cos'altro ancora.

Ecco, vedi siamo d'accordo su tutto quanto hai scritto dopo ed in gran parte anche su quanto sopra citato.
Hai detto che l'uomo è un animale sociale. Non credo che lo sia solo dal punto di vista culturale. A parte quache strano essere che preferisce l'eremitaggio, tutti gli altri (IL 99.9999999%) cerca legami il piu' possibile stabili con gli altri. E non solo per procreare. Lo fa anche solo per sopravvivere, per comunicare, per fare cose insieme. legami stabili perché la stabilità e la routine sono tranquillizanti. Per me c'è un istinto che si spinge a creare legami, anche se ovviamente tutto in noi è unione di istinto e culturaq, in parti non ancora ben definite in tutto e per tutto. Si, per me c'è una certa "naturalità" nel creare ... "branchi, tribù, clan, famiglie mononucleari, e chissà cos'altro ancora". La forma reale in cui questi istinti si sviluippamo poi dipende dalla cultura in cui ci trviamo casualmente a crescere.
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Re: matrimonio gay

Messaggioda flaviomob il 31/08/2012, 0:05

La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo utilizza la parola "naturale" ma non spiega cosa significhi. Un uomo sposato con quattro mogli costituisce una famiglia naturale? Se sostengo questa tesi, mi si può rispondere che per riprodursi basta una coppia m/f. Se mi oppongo a questa tesi, si può ribattere che applico una centratura su valori occidentali (di origine cristiana) che non hanno diritto di "universalità". Se poi costituisce un nucleo naturale, perché discriminare tra famiglie in cui i genitori sono legalmente sposati o meno?
Per quanto riguarda le sconcertanti ed offensive dichiarazioni di Matthelm, basta ricordare che il tasso di divorzio negli USA in alcuni anni ha sfiorato il 40%, oppure il livello agghiacciante di omicidi di mogli da parte dei mariti in Italia (e in tutta Europa, in cui il femminicidio ha numeri drammatici).


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