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Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabilità

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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda Iafran il 24/07/2012, 9:29

ranvit ha scritto:Sta saltando l'euro a causa dei "nazisti della finanza"...

Penso che non sia per questa ragione.
Le tue "diffidenze" (e di tanti altri cittadini italiani) verso la classe politica italiana, sono le stesse (anche se non dette apertamente, ma ufficialmente con simpatici sorrisetti tipo Sarkozy-Merkel) di quelle dei governanti di altre nazioni europee che si devono fare carico della sua furberia o della sua "ricercata inefficienza".
Una classe politica degna di tal nome (basterebbe il solo aggettivo "responsabile") vivrebbe le difficoltà del suo popolo ... invece di guardarlo dall'alto (come la nostra "casta" fa) per parassitarlo ancora di più.
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda ranvit il 24/07/2012, 9:39

Monti che fai? Frigni e vuoi i pasti gratis? :lol:


http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ref=HREA-1

IL RETROSCENA
"Lo scudo anti-spread troppo debole"
ma Monti trova il muro dei falchi del Nord
Il premier vuole una "licenza bancaria" al fondo salva-Stati. "Più soldi dai all'Esm, meno probabile è che li si debba utilizzare"

di ALBERTO D'ARGENIO

ROMA - Con Monti in Russia è il ministro Grilli a monitorare le pericolose evoluzioni della Borsa e degli spread. Alla chiusura dei listini nei palazzi del governo si tira un mezzo sospiro di sollievo, i danni potevano essere anche peggiori. Ma per il resto c'è poco da stare allegri. Anzi. Per tutta la giornata Grilli resta attaccato al telefono. È in contatto con diversi colleghi europei, ma soprattutto si sente a ripetizione con Monti che nelle ore più drammatiche di questo nuovo lunedì nero è impegnato nella bilaterale con Putin. Oggi premier e ministro dell'Economia si vedranno di persona per fare il punto della situazione a Palazzo Chigi, a ridosso della riunione con il governatore del quasi default siciliano Raffaele Lombardo. Ma intanto un punto fermo il premier lo ha messo.

Proprio di fianco a Putin Monti spiega che i terremoti sui mercati "poco hanno a che fare con i problemi dell'Italia", piuttosto dipendono dal contagio in corso nella Ue e da "notizie e dichiarazioni sulle decisioni prese dal summit di fine giugno che invece dovrebbero essere attuate in tempi brevi e senza rumore". Un riferimento allo scudo anti-spread che a posteriori i falchi del Nord hanno invano cercato di rimettere in discussione. Al contrario per Monti la barriera per neutralizzare i mercati dovrebbe essere rinforzata: "Dargli una licenza bancaria sarebbe un motivo di agilità" per lo scudo, "ma non credo sarà facile ottenerla nel breve periodo, sappiamo che ci sono resistenze".

Si tratta di una battaglia tra cancellerie che segretamente si consuma da mesi. L'Italia e le istituzioni Ue chiedono che il futuro fondo salva-Stati dell'Unione (l'Esm, che funzionerà anche da scudo contro gli spread) possa operare come un qualsiasi banca, con la possibilità di rifornirsi di liquidità presso la Bce. Il che renderebbe praticamente illimitata la sua capacità di intervento e di dissuasione per gli speculatori. "Più soldi dai al fondo - ripete da mesi Monti ai partner Ue - meno probabile è che li si debba sborsare". D'altra parte si teme che i 500 miliardi dell'Esm, al quale si aggiungeranno un centinaio residui del fondo temporaneo Efsf, potrebbero non bastare né a calmare gli spread né a salvare contemporaneamente altre nazioni oltre alla Grecia.

In una prima bozza del fondo scritta lo scorso inverno da Bruxelles la licenza bancaria era anche prevista. Ma poi i soliti noti del Nord - Merkel, Katainen e Rutte - l'hanno fatta scomparire. Sono loro a non volerla perché, dicono, equivarrebbe a gettare nella mischia la Bce (e soprattutto i suoi soldi). Per loro una bestemmia. Dunque il trio Monti-Moavero-Grilli farà della licenza bancaria per l'Esm uno dei temi centrali della nuova campagna europea italiana che partirà con il tour diplomatico della prossima settimana, quando Monti andrà nella tana del lupo. A Helsinki, il primo agosto, vedrà il premier finlandese Jyrki Katainen. E se il giorno successivo visiterà a Madrid "l'alleato" Rajoy, dopo (si sta ancora fissando la data) volerà all'Aia dall'olandese Mark Rutte, l'altro super-falco del rigore. "Cercheremo di smentire i loro pregiudizi nei nostri confronti - spiega una fonte governativa - racconteremo cosa stiamo facendo e cosa faremo".

Insomma, basta con le incomprensioni che poi portano a epiche battaglie come quella del summit europeo di fine giugno. Per questo Monti ribadirà che all'Italia non serve nessun aiuto europeo e chiederà di non ripetere dichiarazioni come quelle che dopo il vertice di Bruxelles hanno scatenato i mercati. Gli italiani vogliono anche capire le vere intenzioni dei nordici. Monti batterà molto sulla Grecia. Se ormai in Germania si parla apertamente di buttarla fuori dall'euro, figurarsi più a Nord. Dove sono convinti che la moneta unica sarà in grado di resistere allo shock. E poco male se Atene si tirerà dietro anche Lisbona, Dublino e, chissà, pure Madrid. Analisi che a Roma viene ribaltata: "Un conto - ripete il premier ai suoi - è avere a che fare con l'effetto contagio, che puoi fermare. Altra cosa è dover fronteggiare l'effetto domino, che se ti sfugge di mano fa saltare tutto". L'euro, ma prima ancora l'Italia. Sarà dunque un agosto di tensioni sui mercati e di negoziati tra le capitali, visto che della capacità del fondo e della sorte della Grecia non si parlerà prima della decisione della Corte costituzionale tedesca sulla legalità dell'Esm (12 settembre, tempi lunghi che hanno irritato Roma) e della scadenza per il versamento della nuova tranche di aiuti per Atene (fine settembre).

Tutti fattori esterni all'Italia. Per questo il governo pur restando in massima allerta non prevede misure d'emergenza per contrastare i mercati. Al massimo potrebbe farlo la Bce di Draghi. E, si spera a Roma, subito. "È vero - spiega un ministro di rango - che per il prossimo mese non ci sono aste di Btp e quindi lo spread non ci porta al default, ma tassi così alti comunque danneggiano l'economia e aggravano la recessione. Oltretutto la Bce non può intervenire a ridosso delle aste di settembre, perché non sarebbe credibile: i mercati hanno bisogno di fiducia e solo un intervento deciso e a lungo termine di Francoforte possono dargliela".

(24 luglio 2012)
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda Robyn il 24/07/2012, 11:20

L'Esm che configurerebbe anche in Europa una Fed è stato bloccato da un ricorso della Linke alla corte costituzionale.Altro che Linke alla tedesca di Paolo Ferrero che chiede una Fed antispeculativa.La corte costituzionale tedesca dovrebbe anticipare rapidamente la decisione di rendere operativo l'Esm per farci uscire dall'empasse
ciao robyn
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A furia di contagiare ...

Messaggioda franz il 24/07/2012, 12:08

Moody's boccia la Germania
Berlino: "Nostra economia solida"

L'agenzia di rating rivede al ribasso l'outlook che diventa "negativo". Il governo della Merkel reagisce. Obama striglia l'Europa: "Rispetti gli impegni"
dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI

BERLINO - Outlook negativo
, cioè prospettiva pessimista, per il rating della Germania. Berlino insomma non è più invulnerabile. La brutale doccia fredda è arrivata stasera tardi dall'agenzia di rating americana Moody's, sullo sfondo di una crisi dell'eurozona sempre più drammatica. La Germania viene dunque bocciata per la prima volta, a causa dei costi che il salvataggio dell'euro comporta per lei. Viene bocciata, anche se non ancora declassata, dopo due giorni di bocciature a raffica della Grecia da parte di fonti vicinissime alla cancelliera Angela Merkel e da parte di altri altissimi esponenti governativi. La spada di Damocle di Moody's è arrivata a conclusione del lunedì nero di mercati, borse (Francoforte inclusa) e spread, e alla vigilia di due difficili appuntamenti negoziali: quello tra il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble e il titolare dell'Economia spagnolo Luis dos Guindos qui a Berlino, e quello della Trojka (i plenipotenziari di Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) ad Atene.

Il giudizio di Moody's è unilaterale e ingiusto, ha subito ribadito in nottata il ministro Schaeuble, aggiungendo: la Germania resta l'ancora di stabilità dell'Unione europea, i suoi dati fondamentali sono solidi, solido è anche il suo settore bancario. Per la prima volta, il governo tedesco deve così difendersi dalle agenzie di rating usando termini e concetti fino a ieri impiegati solo da Atene e Lisbona, Madrid, Parigi o Roma. E Schaeuble ha comunque aggiunto: tratteremo con i partner europei per trovare al più presto un'uscita dalla crisi. Poco prima era arrivato un avvertimento dal presidente americano Barack Obama: l'Europa, ha detto tramite i suoi portavoce, deve tradurre in pratica gli impegni assunti al recente vertice delle massime potenze mondiali per stabilizzare la situazione economica complessiva, seguiamo attentamente la situazione.

Il comunicato di Moody's è durissimo, e minaccia di rafforzare a Berlino gli argomenti dei falchi contrari a nuovi aiuti alla Grecia o agli altri paesi sudeuropei deboli e iperindebitati. L'agenzia di rating sottolinea infatti che sulle prospettive di un mantenimento del rating massimo (AAA) per Germania, Olanda e Lussemburgo pesa innanzitutto la crescente incertezza sulla crisi del debito nell'eurozona, l'attuale quadro politico, la sempre più probabile uscita della Grecia dall'euro che avrebbe un impatto negativo anche per Spagna e Italia. Che Atene esca dall'euro come molti in Germania auspicano (la cancelliera secondo la Sueddeutsche Zeitung ritiene impensabili altri aiuti) o che vi resti come la Commissione europea chiede contestando i tedeschi, c'è secondo Moody's sempre più probabilità che sia necessario più sostegno finanziario all'eurozona, e il peso cadrebbe sui paesi più forti a massimo rating, quindi la Germania in primo luogo.

Ciò, continua l'agenzia, sempre che si voglia mantenere in vita l'area dell'euro nella sua attuale forma, cioè con i membri attuali. Per i falchi tedeschi del rigore l'avvertimento può suonare come una conferma delle loro tesi. Tesi favorevoli a scoprire le carte e a lasciar fallire gli Stati più deboli, come in uno shock secondo loro salutare per salvare la moneta unica, magari solo in un nucleo duro con meno membri.

(24 luglio 2012) www.repubblica.it
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda ranvit il 24/07/2012, 12:13

(Ho postato stamattina un articolo simile anche se del Corriere)


Per i falchi tedeschi del rigore l'avvertimento può suonare come una conferma delle loro tesi. Tesi favorevoli a scoprire le carte e a lasciar fallire gli Stati più deboli, come in uno shock secondo loro salutare per salvare la moneta unica, magari solo in un nucleo duro con meno membri.

Capito Franz???
Tranne che alla banda di tecnocrati europeisti, italiani in prima linea, è ormai chiaro a tutti dove si va a parare!
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda ranvit il 24/07/2012, 12:35

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=Ab29jiCG


Il dovere della Bce (di Roberto Napoletano)


Stiamo tutti aspettando che nei prossimi dieci giorni avvenga qualcosa di facilmente prevedibile e ci prepariamo a viverli con l'angoscia contagiosa di chi teme il peggio.

La prova di mercato diretta, più rilevante, per i nostri titoli di Stato è prevista lunedì 30 luglio ma avvertiamo l'urto di un attacco senza precedenti dei mercati a Madrid e a Roma che ha portato i tassi dei Bonos spagnoli (7,49%) ai livelli di quelli italiani del novembre scorso e ha fatto impennare lo spread BTp-Bund fino a 529 punti con un tasso nettamente al di sopra del 6%. La situazione è sotto gli occhi di tutti, impone a chi ha la responsabilità delle istituzioni europee di intervenire prima (non dopo) un'eventuale rottura dell'euro per evitare di aggiungere il costo del panico ai già elevatissimi costi che economie, come quella italiana, stanno pagando sull'altare della fragilità politica europea. Noi i compiti a casa li abbiamo fatti, altri ancora ci aspettano, ma è chiaro che oggi paghiamo tutto il conto della debolezza della costruzione europea.
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C'è una questione che riguarda gli Stati e una questione che riguarda le monete. Quando le due questioni si intrecciano pericolosamente, colmare il vuoto decisionale è obbligatorio. Chi prima interviene meglio fa perché sono in gioco il lavoro e il risparmio di milioni di cittadini europei. Dovendo fare i conti con un'Europa lenta e divisa e con troppi Stati che continuano a nicchiare prigionieri di grandi e piccoli calcoli elettorali, mentre Spagna e Italia pagano (molto) più del dovuto per collocare i loro titoli sovrani nella generale (colpevole/miope) indifferenza, c'è una via di uscita possibile anche nel breve termine. La Banca centrale europea deve fare la sua parte e deve farla subito. Bisogna cambiare radicalmente la logica e fare tesoro della lezione appresa nel 2010 quando si intervenne in misura insufficiente di fronte alla prima emergenza greca. Non si tratta di ripetere annunci di acquisti limitati di titoli di Stato, ma molto più semplicemente di dire con chiarezza ai mercati che si interverrà esattamente per quanto serve.

Se si troveranno la forza e il coraggio per farlo si spenderà meno e si salverà l'euro. Viceversa nessuno (dico nessuno) avrà di che gioire perché prima o poi anche i cosiddetti Paesi di serie A del Vecchio Continente faranno i conti con le macerie generate dalla loro miopia, la crisi globale si accentuerà così come le disuguaglianze.

Facile a dirlo, non a farlo. Si obietta: la Banca centrale europea non può attuare questo tipo di interventi, lo vieta la legge. La risposta è secca: non è così. A legittimarli sono precise ragioni di stabilità da tutelare all'interno dell'eurozona. La Bce opera, è chiamata ad operare, perché bisogna evitare i rischi terribili della deflazione legati al cataclisma dell'euro, occorre impedire che tutto si avvolga in una spirale recessiva e in un aggravarsi (non più recuperabile) delle posizioni debitorie riportando i tassi dei titoli pubblici spagnoli e italiani a un livello congruo.

A nostro avviso, le leggi vanno lette e interpretate nelle condizioni e nei momenti in cui si è chiamati a decidere. Nessuno potrà mai imputare a Mario Draghi e al Consiglio della Bce di essere intervenuti per scongiurare il rischio più grave e avere fatto in modo che, per una volta, i mercati ci perdano e non ci guadagnino. Anche la Bundesbank dovrà farsene una ragione. Guai se si volesse fare pesare a chi guida la Bce, in questi frangenti, la sua italianità. Il credito personale di Mario Draghi e le esigenze (ineludibili) del momento impongono la responsabilità di decidere e garantiscono che si eserciti tale responsabilità libera da ogni tipo di condizionamento.
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda franz il 24/07/2012, 12:39

ranvit ha scritto:Capito Franz???
Tranne che alla banda di tecnocrati europeisti, italiani in prima linea, è ormai chiaro a tutti dove si va a parare!

Per quanto riguarda il capire, ti è chiaro almeno dove sta la convenienza italiana (dei lavoratori e delle imprese)?
Dentro l'euro, insieme ai piu' forti, oppure fuori insieme ai piu' deboli?
Io penso dentro, facendo bene e con i rigore i compiti a casa.
Perché fuori i compiti a casa non li faremo mai, tanto ci pensa la svalutazione a rilanciare il nostro export, valutare il nostro debito e mandare in merda il potere d'acquiito dei lavoratori.
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda ranvit il 24/07/2012, 12:56

Scusa, ma allora non hai capito! Mi riferivo a questo:
Per i falchi tedeschi del rigore l'avvertimento può suonare come una conferma delle loro tesi. Tesi favorevoli a scoprire le carte e a lasciar fallire gli Stati più deboli, come in uno shock secondo loro salutare per salvare la moneta unica, magari solo in un nucleo duro con meno membri.

I tedeschi ci vogliono fuori dall'euro....piu' noi resistiamo piu' loro s'inventano trappole e trappolette (lo hanno già fatto per la Grecia), finchè non falliremo!

Molto meglio mettere subito le carte in tavola: fuori subito!
Per quanto riguarda "i compiti da fare"...ne abbiamo già fatti parecchi mi pare, inoltre c'è l'obbligo del pareggio di bilancio.
Per le altre cose ci vuole qualche altra generazione. Nel frattempo un po' di sana svalutazione...del resto siamo già oltre le ns possibilità, e il gioco è fatto! Altro che decenni d'inferno!
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda chango il 24/07/2012, 13:07

ranvit ha scritto:Scusa, ma allora non hai capito! Mi riferivo a questo:
Per i falchi tedeschi del rigore l'avvertimento può suonare come una conferma delle loro tesi. Tesi favorevoli a scoprire le carte e a lasciar fallire gli Stati più deboli, come in uno shock secondo loro salutare per salvare la moneta unica, magari solo in un nucleo duro con meno membri.

I tedeschi ci vogliono fuori dall'euro....piu' noi resistiamo piu' loro s'inventano trappole e trappolette (lo hanno già fatto per la Grecia), finchè non falliremo!

Molto meglio mettere subito le carte in tavola: fuori subito!
Per quanto riguarda "i compiti da fare"...ne abbiamo già fatti parecchi mi pare, inoltre c'è l'obbligo del pareggio di bilancio.
Per le altre cose ci vuole qualche altra generazione. Nel frattempo un po' di sana svalutazione...del resto siamo già oltre le ns possibilità, e il gioco è fatto! Altro che decenni d'inferno!


Non capisco perchè dovremmo andarcene noi dall'Euro.
se ai tedeschi condividere una moneta con i mediterranei fa schifo, per me, possono anche andarsene.
non vedo perchè dovremmo sorbirci anche i costi e le conseguenze dell'uscita dall'Euro, dopo che ci siamo sobbarcati la stupidità tedesca di questi anni.
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda franz il 24/07/2012, 16:00

chango ha scritto:Non capisco perchè dovremmo andarcene noi dall'Euro.
se ai tedeschi condividere una moneta con i mediterranei fa schifo, per me, possono anche andarsene.

Non fa una piega.
E si dice che questa exit strategia sia pronta già dall'anno scorso (stampando marchi senza neppure nasconderlo piu' di tanto).
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