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Caso Englaro

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Caso Englaro

Messaggioda Paolo65 il 25/11/2008, 9:54

Non mi sono voluto addentrare sul merito e sugli aspetti umani della vicenda,perchè questi sono soggettivi e tutti meritevoli di considerazione.

Ho voluto appositamente centralizzare la questione sul diritto negato in questa vicenda, che non può essere soggetivo in un paese democratico e civile.

La mancanza di una legge è sicuramente una lacuna grave che la nostra politica non vuole colmare(vedrete che anche questa volta dopo qualche giorno tutto il dibattito finirà fino al prossimo caso),ma per fortuna la magistratura ha anche il compito di colmare certe lacune.

Però in Italia anche le alti corti nulla possono e tutto si impantana.

Per me questo dimostra il grado di arretratezza della società italiana e del mediocre livello di maturità democratica.

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Re: Caso Englaro

Messaggioda Robyn il 26/11/2008, 11:40

Meno male caro Paolo che riconosci la necessità di una legge che regoli il fine vita e che colmi un vuoto legislativo.In merito agli anticoncezionali la posizione della chiesa e un pò restrittiva.Infatti questi possono permettere una procreazione più responsabile.L'amore tra uomo e donna è inteso in tanti modi.La sessualità è un modo per manifestare l'amore insieme ad altre azioni .Per quando riguarda lo stato di diritto questo è ampio .Può riguardare il diritto al lavoro alla casa ad avere un reddito che consenta libertà economica il diritto all'istruzione alla sanità etc.La laicità su alcuni temi delicati non può essere a senso unico.Siamo un partito plurale e se prevale il proprio io tutto diventa difficile.E necessario saper sintetizzare Ciao Robyn
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Re: Caso Englaro

Messaggioda Paolo65 il 26/11/2008, 15:14

Peccato caro Robyn che tu invece non riconosca che in uno Stato di diritto una sentenza della Corte di Cassazione non può essere pari a carta straccia. Essa è stata emessa senza che ci fosse una legge ma non per questo può essere disattesa.

Debbo dire però che stai in buona ed illustre compagnia,visto che ieri Napolitano nell'invocare una legge in materia,si sia dimenticato che c'è una sentenza delle Cassazione che sta marcendo nel nulla,lasciando un cittadino di cui egli è il Presidente da solo a cui è negato un diritto.

Vedrai che fra meno di 1 mese non se ne parlerà più,a meno che, ed io spero lo faccia, il padre di Eluana non vada all'estero, dando l'ennesimo schiaffo in faccia a questo paese ed alle sue istituzioni.

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Re: Caso Englaro

Messaggioda Robyn il 27/11/2008, 11:53

Caro Franz
In merito agli anticoncezionali se sono favorevole a quelli classici non sono favorevole alla ru486 perche può avere effetti collaterali sull'organismo.Se non ci fossero gli anticoncezionali quando sarebbe possibile fare sesso con la propria ragazza o con il partner,che poi è una manifestazione d'amore?come sarebbe possibile una procreazione responsabile? Robyn
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Re: Caso Englaro

Messaggioda Paolo65 il 10/12/2008, 11:00

DAL CORRIERE:
Sfuma così il ritorno in Carnia per Eluana, nella terra paterna, dove le si erano aperte le porte per un addio tra parenti a amici, grazie all'amicizia della famiglia Englaro con il senatore Ferruccio Saro e il presidente della Regione, Renzo Tondo. Un calvario apparentemente senza fine quello della donna in stato vegetativo da quasi 17 anni, che neppure la decisione della Suprema corte sembra aver portato in dirittura d'arrivo. E se prima del 13 novembre, la prospettiva era quella di far passare in giudicato il decreto della Corte d'appello, oggi i tempi risultano allungarsi oltre misura alla ricerca di un luogo adeguato. Non se ne fa una ragione la curatrice speciale di Eluana, Franca Alessio, nominata nel novembre 2005 dal Tribunale di Lecco, per la prima volta al cospetto del padre di Eluana, Beppino Englaro, nell'udienza del successivo 15 dicembre (si sono conosciuti lì): «Per adesso la struttura sanitaria non c'è — spiega l'avvocato —. Non sappiamo quanto tempo ci sarà ancora da attendere». E gli avvocati protestano: «Ci sono persone che fanno ostruzionismo, posizioni ideologiche che vogliono prevalere rispetto a quello che è un diritto sancito dal potere giudiziario — sottolinea Franca Alessio —. Nonostante la sentenza sia definitiva, non si riesce ad attuarla: questo perché le strutture sono controllate a livello politico e il potere politico vuole prevalere su quello giudiziario». Poche parole per il collega Vittorio Angiolini: «Siamo in uno Stato poco serio. Uno Stato serio garantirebbe l'esecuzione di una sentenza definitiva. Vedremo comunque se non riusciremo ad attuarla». La ricerca di una struttura non si ferma. «Non perdo la speranza di un esito positivo — precisa Franca Alessio —, non immagino proprio che non si trovi una soluzione». Una missione più che un incarico. Secondo le parole più volte ripetute da papà Beppino: «La storia di Eluana è un patrimonio per tutti: ci ha fatto capire fino a che punto può spingersi la medicina creando situazioni come quella di mia figlia, e fino a dove può arrivare l'ordinamento giuridico con una sentenza esemplare che lascerà un segno: ora niente sarà più come prima».
COMMENTO:
Questa vicenda dovrebbe farci riflettere molto ma soprattutto spingere la politica a non far finta di nulla.
La posizione finora è quella di lasciar passare il tempo,con la speranza che la povera Eluana muoia prima che qualcuno si prenda la briga di fare il suo dovere e prendersi delle responsabilità.
Casi di inciviltà profonda sono molti in questo paese, ma questo sta ai primi posti.
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Re: Caso Englaro

Messaggioda franz il 10/12/2008, 11:21

Dovremo emigrare anche per poter morire?




Nel territorio elvetico il «suicidio assistito» è considerato legale
Portarono il figlio a morire in Svizzera
Per il giudice non vanno processati

Il ragazzo, 23 anni, promessa del rugby inglese, era rimasto paralizzato dopo un allenamento

LONDRA - Un giudice britannico ha scagionato i genitori di un 23enne che lo scorso settembre era stato accompagnato in Svizzera per cercare una «dolce morte» dopo che un grave incidente durante un allenamento di rugby, avvenuto un anno prima, lo aveva paralizzato dalle spalle in giù.

LA DECISIONE DEL GIUDICE - La decisione è destinata a creare scalpore e a riaprire il dibattito sull'eutanasia. Nel corpo del ragazzo, Daniel James, erano state riscontrate tracce di alcuni barbiturici utilizzati spesso da coloro che vogliono suicidarsi senza dolore attraverso l'uso di un cocktail di medicinali. In Svizzera il suicidio assistito è considerato legale in determinate circostanze (come spiega l'associazione Luca Coscioni, deve trattarsi «indiscutibilmente della volontà del paziente e che nessuno tra amici e familiari deve trarne profitto»), in Gran Bretagna invece no. Per questo i genitori di Daniel, Mark e Julie James, erano finiti sotto processo, denunciati da un impiegato del servizio sanitario britannico, che era venuto a conoscenza della vicenda. La pubblica accusa, nella persona di Keir Starmer, ha però deciso di non procedere perché la questione non sarebbe nell'interesse pubblico.

LA VICENDA - Daniel James era considerato una speranza del rugby britannico. Era stato anche nazionale juniores. Nel marzo 2007 si infortunò gravemente durante una mischia in allenamento. Il trauma fu devastante. La diagnosi spietata: tetraplegia. Dan restò completamente paralizzato. Poi il drammatico decorso, le complicazioni, il deperimento organico e fisico. Mesi lunghissimi scanditi dal dolore. Fino alla decisione di rivolgersi alla clinica «Dignitas» di Berna per l'eutanasia. «Dan non poteva camminare, muovere le mani, era incontinente e aveva tentato di suicidarsi senza riuscirvi essendo completamente inabile - aveva raccontato Mark James, dopo la decisione di assecondare il desiderio del figlio di farla finita -: poteva tentare solo di affamarsi. Tutti abbiamo sofferto enormemente».


09 dicembre 2008
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Re: Caso Englaro

Messaggioda Paolo65 il 10/12/2008, 14:31

I casi sono diversi ma dovrebbero entrambi far riflettere molto.

In Italia una sentenza della Cassazione non viene eseguita, dimostrazione che il paese non è uno stato di diritto ma altro.

In GB il giudice decide di non procedere contro i genitori del ragazzo perchè non sarebbe nell'interesse pubblico. Non so cosa significhi,presumo che sia una formula simile al "fatto non sussiste" oppure che il tribunale non ha competenze in quanto il "reato" è stato commesso in un paese dove quell'azione è legale.

Potrebbero avere in comune il finale, cioè che per morire si deve andare all'estero.

In linea di principio ritengo che una legge su questi temi ci debba essere, per regolamentare la materia e non lasciarla tutta all'arbitrio dell'uomo.

Ritengo però che una tale legge debba lasciare in ultima istanza ,di fronte a situazioni gravi e dal punto di vista medico irreversibili, l'ultima parola al soggetto interessato o a chi ne ha cura.

Se il libero arbitrio è accettato anche quando questo porta ad azioni estremamente negative per gli altri,tanto più dovrebbe essere accettato in alcune situazioni particolari come scegliere di morire.

Paolo
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Re: Caso Englaro

Messaggioda franz il 10/12/2008, 19:38

Su un canale di Sky Uk la morte in un clinica svizzera
di Craig Ewert, 59 anni, affetto da sclerosi laterale amiotrofica

Docu-shock su suicidio assistito
tramesso in tv in Inghilterra


LONDRA - Viene trasmesso in tv, questa sera in Inghilterra, il suicidio assistito di Craig Ewert, un cinquantanovenne malato di sclerosi laterale amiotrofica che si è fatto riprendere dalle telecamere mentre si toglieva la vita in una clinica svizzera. Il diritto di morire. Il turista suicida è il titolo del documentario, che ha già provocato polemiche.

Craig, docente universitario di Harrogate, nel North Yorkshire, ha prima staccato dalla bocca il macchinario che lo teneva in vita, poi ha ingerito una dose letale di sedativi. Dopo meno di 45 minuti è spirato, al fianco della moglie Mary. Il filmato shock, interamente girato nella clinica svizzera Dignitas, viene mandato in onda alle 21 da Sky Real Lives Channel, nuovo canale di Sky Uk.

Ewert, padre di due figli, ha preso la decisione di ricorrere al suicidio assistito man mano che si accorgeva che la malattia lo stava rapidamente paralizzando. Così, piuttosto che sopravvivere senza poter condurre un'esistenza normale, ha deciso di morire nella clinica svizzera dove viene praticata l'eutanasia. "Sono stanco della malattia, ma non sono stanco di vivere - ha precisato l'uomo alle telecamere, poco prima di morire - amo la vita, ma la realtà è che non riesco più a vivere. Se scegliessi di rimanere in vita, sceglierei anche di sottopormi a una vera tortura. Ho optato per un'altra alternativa: porre fine a questo viaggio e intraprenderne un altro. Dal momento in cui la malattia ti paralizza completamente il corpo, non sei altro che una tomba vivente che si nutre attraverso un sondino nello stomaco, non sei nient'altro. E' troppo doloroso".

La Sla è una grave malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni che danno gli impulsi ai muscoli i quali, non recependo più i comandi, diventano atrofici e, gradualmente, non rispondono più alle sollecitazioni arrivando alla paralisi. A essere coinvolti sono tutti i muscoli, da quelli motori a quelli legati alla respirazione e alla deglutizione, tanto che diventa necessaria l'alimentazione attraverso un sondino gastrico. Craig ha sborsato 3 mila sterline alla Dignitas per ottenere l'assistenza necessaria al suicidio, la cremazione del suo corpo e il ritorno in Gran Bretagna.

(10 dicembre 2008)
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Re: Caso Englaro

Messaggioda Manuela il 14/12/2008, 16:28

Paolo65 ha scritto:COMMENTO:
Questa vicenda dovrebbe farci riflettere molto ma soprattutto spingere la politica a non far finta di nulla.
La posizione finora è quella di lasciar passare il tempo,con la speranza che la povera Eluana muoia prima che qualcuno si prenda la briga di fare il suo dovere e prendersi delle responsabilità.
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Paolo


Vorrei solo aggiungere al commento di Paolo65, col quale sono del tutto d'accordo, la segnalazione di un articolo di questo articolo del Messaggero (la notizia è ripresa anche da Repubblica):

FIRENZE (12 dicembre) - «Sia la Toscana ad offrire a Eluana Englaro, se dovesse occorrere, quel “dignitoso accompagnamento” alla fine vita, del quale si legge nella sentenza della Cassazione». Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale della Toscana, rompe il silenzio che si era imposto sulla vicenda che ha visto anche la sua regione al centro delle ipotesi per Eluana Englaro, mettendosi prima in contatto con l'assessore alla sanità Enrico Rossi, e poi prendendo una posizione decisa «non - sottolinea in una nota - in termini di etiche diverse, diverse concezioni della vita, diverse visioni religiose, ma secondo una laica distinzione fra etica e diritti».

«Capisco le motivazioni umanitarie che spingono il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini a formulare questa richiesta, tuttavia credo che sia chi rifiuti sia chi propone di intervenire finisca per non dare un contributo ma rischi di attizzare uno scontro ideologico. E di fronte ai rifiuti di altre Regioni la Toscana finirebbe per diventare la terra dell'eutanasia, alla quale sono contrario, e questo sarebbe un errore». Così l'assessore toscano per il diritto alla salute Enrico Rossi commenta la proposta di Nencini. «La sentenza della Cassazione - conclude - è un diritto che deve essere esercitato. Noi non possiamo proporci perchè venga esercitato in Toscana: di fronte al rifiuto di altre zone d'Italia la Toscana finirebbe per diventare la regione dell'eutanasia e sarebbe un errore».

Il presidente della Regione Toscana Claudio Martini ha detto «Penso che questa sia una questione privata, che riguarda la famiglia, rispetto a cui la politica deve fare un passo indietro. Non siamo più tornati a discutere di questa questione e dovremmo valutare».

Lapidario il commento del capogruppo dell'Udc in Regione Marco Carraresi: «Una proposta assurda ed incredibile». E Luca Sani, responsabile sanità del Pd, accusa Nencini di utilizzare la vicenda «a fini ideologici per trarne un presunto vantaggio politico».

Di fronte alle parole di Riccardo Nencini, l'avvocato Franca Alessio, curatrice di Eluana Englaro ha dichiarato: «Mi sono sempre augurata che prima o poi ci fosse un'apertura e che qualcuno si facesse garante delle decisioni prese».

Ancora una volta non si può non commentare che la vita e la morte, in Italia, sembrano essere funzioni di un potere politico talmente arrogante che può permettersi di infischiarsene delle sentenze. Le "ragioni" addotte da Rossi sono, a mio parere, aberranti ("è un diritto che deve essere esercitato".... ma in nessun luogo e in nessun tempo), sia sul piano giuridico che su quello umano.
Sì, siamo in uno Stato poco serio... e vien da chiedersi se siamo ancora in uno Stato di diritto
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Re: Caso Englaro

Messaggioda Paolo65 il 15/12/2008, 10:40

Anche i politici toscani aggiungono alla storia un altro indecente contributo.

Alcuni hanno il timore che venga danneggiata l'immagine della regione,che diverrebbe una sorta di terra della morte,e non di far eseguire una sentenza della Cassazione, noncuranti che così il danno d'immagine è sicuro sul piano del diritto.

Insomma, altra penosa figura che però come vediamo non sconvolge nessuno....ritenendo come ha fatto il politico che ha affermato che "è una questione privata interna alla famiglia Englaro".

Ribadisco che spero che la famiglia la porti in quella clinica svizzera e mandi questo Stato e questa politica dove dico io!

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