Terza bozza del giorno:
Spending review: slitta a luglio 2013 l'aumento di due punti dell'Iva.
Torna la chiusura dei mini-ospedali
5 luglio 2012
L'aumento dell'Iva di due punti slitta a luglio 2013. È una delle novità contenute nella bozza del decreto sulla spending review. Intanto a palazzo Chigi è iniziato il Consiglio dei ministri per l'esame del decreto sulla spending review.
Squinzi: è un primo passo
«Attenzione perché la spending review per come é stata presentata dal Presidente Monti, questo é il primo passo, é il primo pezzo», ha commentato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, oggi all'assemblea generale di Arezzo, rispondendo ai giornalisti che sottolineavano come rispetto alle prime aspettative in realtà ci siano stati meno tagli. «Sono stato - ha detto ancora Squinzi - alla presentazione del presidente Monti. E questa va nella direzione giusta. Era necessario finalmente fare qualche passo in questa direzione, poi bisognerà valutare sul medio-termine dove si riesce ad incidere. Dei tagli non se ne può fare a meno».
Slitta a luglio 2013 l'aumento dell'Iva
L'aumento dell'Iva di due punti sulle aliquote al 10 e al 21%, inizialmente previsto da ottobre 2013, scatterà dal primo luglio 2013 e fino al 31 dicembre 2013. Lo prevede la bozza del decreto legge sulla spending review che approderà oggi pomeriggio in Consiglio dei ministri. Dal 2014 anziché scattare l'aumento di 0,50 punti percentuali, l'Iva fa un passo indietro e scende dal 12 all'11% e dal 23 al 22 per cento. È stato eliminato, inoltre, l'ulteriore incremento di 0,5 punti percentuali previsto a partire dal 2014. Il testo precisa che non si darà luogo agli aumenti dal 2013 se entro il 30 giugno 2013 saranno state tagliate le agevolazioni fiscali con un risparmio di spesa per 6.600 milioni di euro.
documenti
Balduzzi: non esistono liste di ospedali da chiudere
«Non esistono liste di ospedali da chiudere, né nessuno le sta predisponendo», ha precisato, in una nota, il ministero della Salute in merito a notizie di stampa che riportano liste di ospedali da chiudere nell'ambito del decreto legge sulla spending review che sarà varato oggi dal Consiglio dei ministri.
Torna il taglio ai mini-ospedaliSe il ministro garantisce che non esistono liste di ospedali da chiudere, nell'ultima bozza, la terza della giornata, sulla spending review torna la chiusura degli ospedali sono i 120 posti letto. «Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano tutte le misure necessarie a prevedere, entro il 31 ottobre 2012, si legge nel testo - la cessazione di ogni attività dei presidi ospedalieri a gestione diretta, anche se funzionalmente aggregati in presìdi ospedalieri multisede, con un numero di posti letto inferiore a 120 unità e la conseguente immediata chiusura». Sempre in tema di ospedali si conferma la «riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici».
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.