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Ferie ci risiamo

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Ferie ci risiamo

Messaggioda Robyn il 19/06/2012, 10:40

Polillo ministro senza portafoglio dice che lavoriamo solo nove mesi all'anno poichè tre sono di ferie
Da quando se ne sà maturiamo un mese di ferie all'anno di cui 20 usati in agosto e 10 nel periodo natalizio,dopodiche ci sono le feste di pasqua,dell'immacolata concezione,tutti i santi
Queste proposte,di ridurre le ferie,sono solo proposte estemporanee che non affrontano i nodi veri della produttività
La produttività cresce se si investe in formazione,se si stimola il merito se si fanno investimenti
Un'altro tassello della produttività è che la produttività cresce se il paese pensa in positivo,se stà bene dal punto di vista democratico ed econonomico.Per cui non se ne parla proprio anzi non vorrei che queste fossero le proposte della cosidetta società civile,perche se è così ne abbiamo abbastanza.Altra cosa invece è la partecipazione popolare
ciao robyn
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Re: Ferie ci risiamo

Messaggioda franz il 19/06/2012, 11:15

Bene. La produttività è una cosa, la produzione un'altra.
Per aumentare la produttività ci vuole tempo e ci vogliono risorse, investimenti. Anni.
Per aumentare la produzione occorre lavorare di piu' e si puo' fare anche domani.
Se affrontiamo la crisi sul lato del lavoro e non su quello (drogato) della domanda è chiaro che occorre lavorare di piu' e meglio. Ma iniziamo a lavorare di piu'.

Vediamo intanto cosa ha detto Polillo


http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... -37442561/
Polillo: "Sette giorni di ferie in meno
per ottenere un punto di Pil"

La provocazione del sottosegretario all'Economia. "Lavoriamo solo 9 mesi all'anno. Aumentiamo il tempo dedicato all'occupazione per far ripartire la produttività"

Aumentare il tempo di lavoro per far ripartire la produttività. E' la ricetta del sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo. "Nel brevissimo periodo, per aumentare la produttività del Paese - ha spiegato - lo choc può venire dall'aumento dell'input di lavoro, senza variazioni di costo; lavoriamo mediamente 9 mesi l'anno e credo che ormai questo tempo sia troppo breve". Secondo Polillo, "se noi rinunciassimo ad una settimana di vacanza avremmo un impatto sul Pil immediato di circa un punto".

Il sottosegretario, parlando a margine di un convegno a Roma, non vede particolare difficoltà a realizzare questo obiettivo. "Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità perché abbiamo un deficit delle partite correnti della bilancia dei pagamenti che è di circa 3 punti del Pil, un dato spesso sottovalutato. Questo significa che noi ogni anno per sostenere i nostri consumi interni abbiamo bisogno di prestiti esteri che negli ultimi anni sono stati pari a 50 miliardi di euro. Quindi, se non chiudiamo questo gap non possiamo continuare a utilizzare prestiti esteri per sostenere i consumi". "Questo gap - ha aggiunto - lo possiamo colmare in due modi: riducendo la domanda interna e, sarebbe inaccettabile se non vogliamo distruggere il Paese oppure aumentando il potenziale produttivo del Paese".

Premettendo che nel medio periodo bisogna pensare ad aumentare la produttività attraverso una razionalizzazione degli apparati produttivi, riducendo costi e sprechi per aumentare gli investimenti, Polillo ha sottolineato che nel breve periodo serve una scossa elettrica per far ripartire il sistema. "Credo che la riflessione che dobbiamo fare è sullo shock che può venire da un aumento dell'imput di lavoro senza variazione di costo". "Siamo in un Paese in cui si lavora mediamente nove mesi all'anno e, credo, che ormai bisogna ragionare che questi nove mesi di lavoro sono troppo brevi".

"Se noi rinunciassimo a una sola settimana di vacanza - sono parole di Polillo - avremmo un impatto immediato sul Pil di circa l'1%". E lo stesso sottosegretario ha chiarito che "da parte dell'industria questo non deve essere un accordo generalizzato, ma deve essere un accordo per le aziende che sono state già ristrutturate e che hanno un mercato". Per chiarire che queste idee sono "in una fase di studio e di riflessione", Polillo ha fatto presente che "anche i sindacati non sono contrari, almeno la parte più avveduta del sindacato che sta riflettendo per proprio conto su questo tema". E questa riflessione non è limitata ad alcune sigle: "All'interno di tutti i sindacati, compresa la Cgil, vi sono settori illuminati e riformisti - ha riferito Polillo - che ragionano in termini di interessi generali".

(18 giugno 2012) www.repubblica.it
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Re: Ferie ci risiamo

Messaggioda ranvit il 19/06/2012, 11:54

Indagine sulle ferie Europee

Il 57% dei lavoratori UE è soddisfatto delle ferie a disposizione e l'Italia si aggiudica il quarto posto nella classifica per numero di giorni

Milano, 30 agosto 2007 - StepStone [OSEBX: STP], leader in Europa nel recruiting online e nell'offerta di soluzioni tecnologiche per la gestione del personale, rende noti i risultati di un'indagine condotta su un paniere di 20.164 lavoratori tra manager, impiegati e operai specializzati che operano nell'ambito della Comunità Europea.

Secondo i risultati dell'indagine condotta su 8 paesi UE il 57% dei lavoratori ritiene che i giorni di ferie disponibili siano più che sufficienti per le loro esigenze; mentre solo il 35% degli intervistati giudica breve il periodo dedicato ai giorni di vacanza.

L'indagine di StepStone è stata condotta in Belgio, Germania, Danimarca, Francia, Italia, Norvegia, Paesi Bassi e Svezia e il criterio di ricerca non ha considerato il sabato, convenzionalmente calcolato non lavorativo in tutti i Paese UE e ha contemplato tre quesiti.
Ossia:
1. Se il totale dei giorni di ferie a disposizione fosse soddisfacente.
2. Se il numero delle ferie disponibili non fosse sufficiente a 'ricaricare le pile'.
3. Se era preferibile ricevere invece il corrispettivo delle ferie maturate e non godute.

Le nazioni con i dipendenti più soddisfatti dei giorni di ferie a disposizione sono risultate essere la Norvegia con il 66%, segue la Germania con il 62%; mentre sembra che in Belgio circa la metà dei lavoratori intervistati (esattamente il 48%) ritenesse i giorni di ferie a disposizione insufficienti per smaltire lo stress accumulato sul lavoro e ne gradirebbero un aumento.
Emerge infine un dato interessante riguardo alla terza domanda: circa il 13% degli impiegati e degli operai specializzati Francesi riferisce di preferire il corrispettivo economico in busta paga invece di godere delle ferie.

Infine l'indagine ha consentito di redigere una classifica degli otto Paesi europei coinvolti nel panel, in base al numero di ferie al netto delle festività, dove figura al primo posto la Svezia con 42 giorni, seguono la Germania e la Danimarca con pari numero (33), l'Italia si è aggiudicata il quarto posto con 28 giorni e a ruota: Francia (25,6), Paesi Bassi (25), Norvegia (25) e Belgio (25).

'Certamente dobbiamo tener presente che le differenze nel numero totale di giorni di ferie concessi ai lavoratori nei vari Stati membri dell'Ue sono notevoli: alcune Nazioni offrono quasi tre settimane lavorative e mezzo di congedo in più rispetto ad altre. Dalla nostra indagine emerge che comunque la media dei giorni di ferie di cui possono godere i lavoratori è di 25,3 giorni l'anno, un dato interessante raffrontato ad esempio agli Stati Uniti. Gli Americani infatti dispongono notoriamente di ferie molto brevi, la media è di dieci giorni di ferie retribuite e per un periodo più lungo di vacanze vanno in congedo non pagato.' - Conclude Filippo Loretoni, Country Manager di StepStone Italia.

StepStone è leader in Europa nel recruiting online e nell'offerta di soluzioni tecnologiche in ambito HR per la ricerca, la selezione, la gestione e lo sviluppo del personale. Le campagne di ricerca di personale gestite da StepStone aiutano le aziende a individuare i migliori talenti che il mercato è in grado di offrire, mentre la soluzione tecnologica consente una gestione ottimale delle risorse in forza a strutture organizzative di qualunque dimensione. StepStone inoltre offre una vasta suite di servizi di consulenza che permette alle aziende di strutturare campagne mirate di reclutamento, migliorandone i processi con un controllo qualitativo delle fasi intermedie.
StepStone è nata a Oslo nel 1996 e qui viene quotata in Borsa, è presente in Europa in 13 Paesi e, attraverso un proprio network di Partner, in 60 Nazioni nel mondo.
StepStone in Italia pubblica più di 10.000 inserzioni di ricerca di personale l'anno e ha oltre 6.500.000 accessi per la consultazione delle ricerche di personale. www.stepstone.it

Per informazioni stampa:

Anna Leone
Marketing Communication Manager
StepStone Italia
Mobile: +39 340 4524502
E.mail: anna.leone@stepstone.it
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Re: Ferie ci risiamo

Messaggioda ranvit il 19/06/2012, 11:55

http://archiviostorico.corriere.it/2004 ... 3114.shtml


in Italia 28 giorni di ferie l' anno, quarto Paese nella Ue

Sono i Paesi Bassi con 31,3 giorni l' anno ad avere il record per il numero medio di ferie riconosciuto dai contratti collettivi di lavoro nell' Unione Europea. Al secondo posto c' è la Germania con 29,1 giorni, seguita a breve distanza dalla Danimarca, con 29. Solo quarta l' Italia, a pari merito con il Lussemburgo: nel nostro Paese ogni anno un lavoratore fa in media 28 giorni di ferie. La classifica, relativa al 2002 e basata su una settimana lavorativa tipo di cinque giorni settimanali, è stata stilata dall' Eiro, l' Osservatorio europeo sulle relazioni industriali della «European foundation for the improvement of living and working conditions» di Dublino. L' Italia, con i Paesi Bassi e Germania, è il Paese in cui ha avuto maggior peso la contrattazione: è con i contratti collettivi che si è arrivati a stabilire condizioni più vantaggiose rispetto al minimo fissato dalla legge. Nei tre Paesi (oltre che in Regno Unito, Irlanda, Grecia e Belgio) il numero di giorni di congedo pagato è il più basso della Ue (20 in un anno). Ma un «bonus» di vacanze in più arriva dalle feste nazionali. Con i 12 giorni «rossi» del calendario l' Italia è in cima alla classifica delle vacanze, con un totale di 40 giorni.
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Re: Ferie ci risiamo

Messaggioda franz il 19/06/2012, 12:13

Grazie per tutti i dati, Ranvit.
Nel pomeriggio se ho un attimo di tempo integro con le statistiche sulle ore lavorate, dove è chiaro che noi lavoramo piu' delle germania, della danimarca. Ma allora dove sta il problema, se già lavoriamo di piu'?
Sta nella produttività. I tedeschi sono piu' produttivi e possono permettersi di lavorare qualche ora in meno.
Con la nostra bassa produttività i 40 giorni a casa (28+12 per ferie e festività) si trasformano in bassa produzione, meno lavoro e meno PIL. Quando saremo piu' produttivi (e poi vediamo come) potremo anche noi permetterci qualche giorno di riposo in più.
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Re: Ferie ci risiamo

Messaggioda trilogy il 19/06/2012, 14:49

Noi già passiamo metà del nostro tempo lavorativo a compilare moduli demenziali inventati dai burocrati dello Stato. Se riduci le ferie i permessi dove lo trovi poi il tempo per fare le file a equitalia, alle poste, al comune ecc.?


Di esempi se ne potrebbero fare migliaia. Andassero a lavorare in fabbrica prima di parlare.

http://www.fantascienza.com/blog/esseas ... -il-paese/

http://www.gazzettino.it/articolo.php?i ... DEILETTORI
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Re: Ferie ci risiamo

Messaggioda franz il 19/06/2012, 15:06

In effetti le ore lavorate (le trovate qui: http://www.linkiesta.it/italia-germania ) registrano le presenze, non quello che effettivamente si fa. Comunque anche ammettendo che sia tedeschi che italiani passino le 8 ore di lavoro lavorando e non passando ore a cambiare il profilo di facebook (cosa difficile in fabbrica ma facile in molti uffici i cui capi non controllano perché occupati in pari attività), i dati ci dicono che 20 milioni e mezzo di tedeschi lavorano in media 1419 ore mentre 14 milioni e 250 mila italiani (in termini di ULA) lavorano in media 1778 ore. Il valore aggiunto procapite prodotto in germania si avvicina ai 49'000 euro mentre quello italiano è attorno ai 38'000 euro. A livello orario la produttività tedesca è del 49% superiore a quella italiana e quindi i tedeschi possono permettersi di lavorare un 20% di ore in meno ed avere stipendi piu' alti (39'000 euro in media contro i 29'000 italiani).
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Re: Ferie ci risiamo

Messaggioda trilogy il 19/06/2012, 15:55

franz ha scritto:In effetti le ore lavorate (le trovate qui: http://www.linkiesta.it/italia-germania ) registrano le presenze, non quello che effettivamente si fa. Comunque anche ammettendo che sia tedeschi che italiani passino le 8 ore di lavoro lavorando e non passando ore a cambiare il profilo di facebook (cosa difficile in fabbrica ma facile in molti uffici i cui capi non controllano perché occupati in pari attività), i dati ci dicono che 20 milioni e mezzo di tedeschi lavorano in media 1419 ore mentre 14 milioni e 250 mila italiani (in termini di ULA) lavorano in media 1778 ore. Il valore aggiunto procapite prodotto in germania si avvicina ai 49'000 euro mentre quello italiano è attorno ai 38'000 euro.A livello orario la produttività tedesca è del 49% superiore a quella italiana e quindi i tedeschi possono permettersi di lavorare un 20% di ore in meno ed avere stipendi piu' alti (39'000 euro in media contro i 29'000 italiani).


Sono dati che vanno confrontanti per settori omogonei altrimenti si ottengono informazioni fuorvianti.

Esempio:
MF - Pmi italiane meglio delle tedesche - maggio 2012
La produttività delle imprese tricolori è di gran lunga maggiore di quella in Germania.

l'articolo completo è l'ultimo Pdf della rassegna
http://www.focuspmi.com/index.php?optio ... &Itemid=46
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Re: Ferie ci risiamo

Messaggioda franz il 19/06/2012, 17:23

trilogy ha scritto:Sono dati che vanno confrontanti per settori omogonei altrimenti si ottengono informazioni fuorvianti.

Esempio:
MF - Pmi italiane meglio delle tedesche - maggio 2012
La produttività delle imprese tricolori è di gran lunga maggiore di quella in Germania.

Sono dati che vanno calcolati considerando i vari milioni di addetti al sommerso, altrimenti i dati sono ancora piu' fuorvianti.
Siccome da noi meno lavoratori lavorano alla luce del sole ma i dati di fatturato e valore aggiunto sono rettificati dall'ISTAT per essere in linea con le norme SEC-95 (per un buon 17-18%), i pochi che lavorano risultano statisticamente essere piu' produttivi. Considerando che il Italia il sommerso è quasi il doppio che in germania, le cose si chiariscono.
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Re: Ferie ci risiamo

Messaggioda Robyn il 19/06/2012, 18:06

Non è il numero di ore,ma è la produttività oraria che è diversa.Gli altri paesi europei sono più produttivi perche hanno adottato tutte quelle semplificazioni,tutte le ergonomie e innovazioni necessarie.Fare più ore non dà più produttività,perche se aumentano il numero di ore diminuisce la produttività oraria media perchè tende a diminuire la concentrazione e le energie fisiche sia che il lavoro sia manuale che intellettuale.Lo sforzo fisico dimiunusce la produttività,la mancanza di strumenti pratici e leggeri dimunisce la produttività.Per esempio pensiamo alla differenza tra spostare una scala di alluminio e una di ferro tutto il giorno.Le leghe di alluminio sono una risorsa per la produttività.Polillo poi vuole aumentare il Pil solo dell'1% con l'olio di gomito quando invece bisogna crescere almeno al 3% affrontando i veri nodi della produttività.Formazione,innovazione,investimenti,ricerca,merito.Infine e quel che è più importante di tutto è proteggere il "tempo libero" ciao robyn
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