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Il caso Penati

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Percezione riguardo alla corruzione nel PD

Messaggioda flaviomob il 22/09/2011, 11:28

Un sondaggio ISPO - Corriere:

http://www.sondaggipoliticoelettorali.i ... aggio=4864

Per il 56% del campione il caso Penati è indicatore che anche il PD - come gli altri partiti - è coinvolto nella politica degli affari. Tra gli elettori del PD, il 27% ha questa percezione
.
Intanto, a Napoli si indaga per possibili infiltrazioni della camorra nel voto delle primarie (poi annullate).

E' ora che i dirigenti tutti affrontino seriamente la questione morale!


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Re: Percezione riguardo alla corruzione nel PD

Messaggioda franz il 22/09/2011, 11:59

flaviomob ha scritto:E' ora che i dirigenti tutti affrontino seriamente la questione morale!

Esatto. Come sostengo da sempre, la questione morale non è solo cosa che riguarda "gli altri".
Riguarda tutti i partiti, la società, l'impresa, il pubblico come il privato.
Nessuno è esente.
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Re: Il caso Penati

Messaggioda ranvit il 22/09/2011, 12:20

La questione morale è stata sempre presente nella storia del'uomo e sempre lo sarà. C'è poi da dire che nelle varie epoche ci sono stati popoli "piu' morali" di altri e viceversa, semmai solo un po' di anni dopo (dieci, cento).
IL punto è tenerla sotto controllo ed attivare quanti piu' meccanismi possibili per ottenere il risultato.
E' infantile e velleitario :D il solo pensare che si possa risolverla.
Uno dei meccanismi principali e di maggior successo è l'alternanza al potere.
Per questo bisogna combattere gli estremismi, fonte primaria dell'odio verso l'avversario politico.

Vittorio
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Re: Percezione riguardo alla corruzione nel PD

Messaggioda annalu il 22/09/2011, 16:52

ranvit ha scritto: ... Uno dei meccanismi principali e di maggior successo è l'alternanza al potere.
Per questo bisogna combattere gli estremismi, fonte primaria dell'odio verso l'avversario politico.

Vittorio

Vittorio, capisco che ti piacciano le formulette, ma il semplicismo non aiuta.
L'alternanza al potere può contribuire alla lotta alla corruzione, ma se ci sono anche altri fattori. Per esempio, l'alternanza al potere deve essere accompagnata da una rigorosa alternanza dei mediatori e dei funzionari, uno Spoil System insomma, ance se da noi il termine ha assunto connotati negativi. Perché solo sostituendo i funzionari ed i mediatori, è sperabile che i funzionari stessi si preoccupino di dover "passare le carte" ad un possibile avversario, che certo le spulcerà alla ricerca di indizi di corruzione.
Ma anche questo non è sufficiente, se i partiti che si alternano al potere sono troppo simili tra loro, e non c'è sufficiente turn over e controllo dal basso al loro interno. Proprio il caso Penati, ma anche alcuni risvolti del caso Tarantini lo dimostrano: spesso gli stessi affaristi intrallazzano indifferentemente con funzionari di partiti contrapposti, o almeno ci provano, ed a volte ci riescono.
Per questo, vorrei capire cosa intendi tu quando dici che bisogna combattere gli estremismi.
Condivido che la lotta politica deve essere condotta tutta nell'ambito della legalità e della Costituzione, ma un percentuale piccola magari, ma sensibile, di partiti su posizioni più radicali sono indispensabile freno (se sono partiti ideologici sì, ma non corrotti) all'inciucismo dei partiti più moderati dello stesso versante.
Insomma, secondo me, partiti (o movimenti) con atteggiamenti radicali possono avere funzioni fondamentali di controllo sulla correttezza della conduzione della cosa pubblica.

Quanto all'odio, non dovrebbe mai far parte della politica: è comprensibile in uno stato di guerra armata, non in una nazione civile. Ricordiamoci che di "odio" negli ultimi decenni hanno parlato solo Berlusconi ed i suoi: quando i berluschini continuano a difendere SB in nome del fatto che "ha salvato l'Italia dai comunisti", di che si parla se non di odio, tra l'altro verso una fazione immaginaria, inventata proprio per catalizzare odio?
E poi, l'avversario politico può diventare "odioso" proprio se la corruzione, l'interesse personale, superano il livello di guardia. Nessuno pensa che si possa azzerare completamente la corruzione, perché i piccoli mascalzoni ci sono sempre, ma che abbiano il supporto della stato e spesso anche il sostegno popolare (di una parte non trascurabile della popolazione) questo può raggiungere e oltrepassare il livello di sopportazione dei cittadini onesti.

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Re: Il caso Penati

Messaggioda flaviomob il 22/09/2011, 17:47

Vittorio, a volte la soluzione è più semplice di quanto si immagini e non c'è bisogno di ricorrere alle "anime belle", anche perché qui il problema è di far fuori le "anime sporche", quando rubano i denari della collettività 8-)

E' una legge vigente negli USA: la polizia può, in incognito, presentarsi ad elargire mazzette agli uomini politici. Se il pesciolone abbocca, viene arrestato. E' semplicissimo. Con una legge del genere nessun politico si arrischia più a prendere denari sporchi. E' vero che esistono altre tecniche, i versamenti su conti esteri, i favori eccetera ma visto il livello di marciume in cui siamo, da qualche parte bisogna pur iniziare. Poi si introduce la moneta elettronica... :mrgreen:


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Re: Percezione riguardo alla corruzione nel PD

Messaggioda ranvit il 22/09/2011, 18:41

Infatti annalù, ho scritto: "Uno dei meccanismi principali e di maggior successo è l'alternanza al potere.".....chiaro? "uno dei meccanismi" non ho detto l'unico. Non è questione di formulette....è questione di leggere bene quello che scrivo...

Certo che ci vuole lo spoil system! Ne sono un convintissimo assertore! Ma chi si oppone a questa pratica se non gran parte della sinistra?


Estremismi in Italia? A parte la gran parte della destra proveniente dall'area fascisteggiante che si estende a buona parte dell'attuale Pdl trasmigrata dalla destra Dc e ovviamente a parte Berlusconi che fa storia a se'.
Tutt'ora gran parte della sinistra italiana, compresa una buona fetta di quelli che provengono dal Pci, ha sempre considerato gli elettori/sostenitori del centrodestra come "nemici" politici....o me lo sono sognato? Addirittura hanno sempre avuto il massimo disprezzo (l'accusa piu' infamante dopo fascista era "socialdeocratico")per quelli come me che non si sono mai allineati alle decisioni della Direzione del Partito, agli slogan e alle parole d'ordine (tra cui "compagno" che ho sempre detestato). Sono 60 anni che va avanti questa storia, ancora oggi che il Pd è una vera armata brancaleone!
Per non parlare della sinistra radicale tipo Sel e d'intorni: si leggono anche in questo forum parole populiste e di disprezzo verso chiunque (tra cui io...) non la pensi come loro.
Altro che pochi punti percentuali!


Solo i piccoli mascalzoni? E che corruzione è? :D La corruzione è sempre e solo quella dei livelli alti!

Vittorio
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Re: Percezione riguardo alla corruzione nel PD

Messaggioda annalu il 23/09/2011, 20:06

ranvit ha scritto: Per non parlare della sinistra radicale tipo Sel e d'intorni: si leggono anche in questo forum parole populiste e di disprezzo verso chiunque (tra cui io...) non la pensi come loro.


Veramente io la sinistra radicale (da Sel in là) non riesco proprio a prenderla sul serio: è dai tempi di Bertinotti che non ci riesco più, come partiti mi sembrano completamente fuori fase, anche se evidentemente ci sono tra loro persone serie, come Pisapia per esempio.
Anche se non è un partito, mi sembra che la funzione che intendo io sia più simile a quella svolta dalla Cgil della Camusso. A me sembra che per un partito di centrosinistra come dovrebbe essere il Pd sia importante avere qualcosa alla propria sinistra, per poi poter mediare, tenendo conto anche delle istanze avanzate da sinistra. Altrimenti, se viene tirato solo da una parte (verso il centro) finirà davvero col trasformarsi in una sorta di nuova Balena Bianca.

Quanto alla corruzione, sono d'accordo che è importante solo quella dei livelli alti, ma con "piccoli mascalzoni" volevo intendere solo che i "piccoli" sono ineluttabilmente presenti sempre, ma sta al controllo attento degli onesti impedire ai mascalzoni di raggiungere i livelli alti (o almeno, solo molto di rado, e se scoperti, a qualsiasi livello siano, paghino care le loro colpe).

annalu

PS. Sul PCI, e sui "nemici politici", preferisco lasciar perdere: io ho avuto contatti ed esperienze diverse, ma questo non significa che negli la realtà di ciò che racconti. Evidentemente ho avuto maggiore fortuna.
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Re: Il caso Penati

Messaggioda lucameni il 23/09/2011, 21:03

Mi pare che già Sel di Vendola (pur prendendo atto dei limiti del Vendola politico - "poeta") rappresenti una sinistra "radicale" meno ideologica, che non a caso all'atto della sua nascita ha provocato fiumi di bile da parte degli ortodossi della FdS.
Una sinistra che ha accolto diversi socialisti e persone non tutte di cultura "comunista"
Quindi una realtà variegata che non credo ad oggi sia facilissimo giudicare. Non a caso da lì proviene Pisapia che proprio, pur con idee magari non sempre condivisibili, è persona stimata anche da elettori centristi (si veda Milano).
A grandi linee direi che, come succede presso molti partiti storici degli altri paesi europei, c'è una distanza piuttosto evidente tra il pragmatismo (in Italia parola purtroppo ormai sputtanata) dei vertici politici, ormai meno ideologici di un tempo, ed una base che, tra elettori e militanti, è spesso molto più radicale ed unita da un filo rosso (mai colore più coerente) con l'altro elettorato della FdS: spesso gli stessi miti, le stesse intolleranze (non alimentari), le stesse contraddizioni (tipo urlare al pericolo democratico, all'attentato alla nostra Costituzione repubblicana e parlamentare, salvo poi omaggiare senza se e senza mai dei leader di regimi dittatoriali o autoritari).
Insomma distinguerei il mare magnum della base o di parte di essa, spesso poco comprensibile in tutti i suoi aspetti contraddittori ed estremistici, con un vertice che, pur con i consueti vizietti partitocratici, quanto meno ha fatto un bel passo per mettere in soffitta quei miti che ancora tanto coinvolgono l'altra sinistra più radicale.
Esistono oggi più di ieri più sinistre, pur sempre col rischio si voglia tornare ad un abbraccio unitario tra esse che farebbe tornare quell'area ad un passato da dimenticare, e di questo bisogna prendere atto con una moderata soddisfazione.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Il caso Penati

Messaggioda ranvit il 24/09/2011, 8:57

Sul PCI, e sui "nemici politici", preferisco lasciar perdere: io ho avuto contatti ed esperienze diverse, ma questo non significa che negli la realtà di ciò che racconti. Evidentemente ho avuto maggiore fortuna.



Si, evidentemente sei stata mooolto fortunata. I nemici politici erano una costante a livello nazionale e mondiale da parte dei comunisti anche nostrani.


E ancora oggi come ho detto (basta anche solo leggere il nostro forum per trovarne traccia...particolarmente evidenti fino a qualche mese fa...) la prassi di considerare "nemici" e non "avversari" chi la pensa anche solo un po' diversamente è un leit-motiv da parte di quelli che lucameni indica molto bene: "...una base che, tra elettori e militanti, è spesso molto più radicale ed unita da un filo rosso (mai colore più coerente) con l'altro elettorato della FdS: spesso gli stessi miti, le stesse intolleranze (non alimentari), le stesse contraddizioni (tipo urlare al pericolo democratico, all'attentato alla nostra Costituzione repubblicana e parlamentare, salvo poi omaggiare senza se e senza mai dei leader di regimi dittatoriali o autoritari)"


Ma, hai ragione, lasciamo perdere...almeno qui sul forum.
Ma il problema resta e incide negativamente sulle fortune elettorali del centrosinistra; nonchè, ancora piu' grave, sulla modernizzazione economica del Paese.

Vittorio
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Il sistema tangentizio di Penati chi non pagava non lavorava

Messaggioda franz il 12/06/2012, 8:37

I pm di Monza: "Voleva scalare il Pd e inquinava le indagini". Gli inquirenti delineano un "quadro impressionante" per l'entità delle somme ed i soggetti coinvolti"
di SANDRO DE RICCARDIS e EMILIO RANDACIO

MILANO - Un "sistema tangentizio" che parte dal Comune di Sesto San Giovanni. Si allarga seguendo l'ascesa politica di Filippo Penati alla Provincia di Milano. Coinvolge la direzione del Pd e favorisce le coop rosse. I pm di Monza, Walter Mapelli e Franca Macchia, che hanno indagato per più di un anno sul "Sistema Sesto", il meccanismo lo descrivono in una richiesta d'intercettazione, tra le migliaia di pagine depositate al momento della chiusura delle indagini, poche giorni fa. Le dichiarazioni degli imprenditori Piero Di Caterina e Giuseppe Pasini, i grandi accusatori di Filippo Penati, ex sindaco di Sesto San Giovanni ed ex presidente della Provincia di Milano, "configurano un sistema tangentizio, tuttora operante, a livello comunale ma allargano lo sguardo alle iniziative della Provincia, e attraverso la figura di Penati e del collettore Renato Sarno, a livello di imprenditori di respiro nazionale (gruppo Intinera Gavio) e della direzione nazionale del Partito Democratico".
Nelle carte dell'inchiesta c'è di tutto: le tangenti in Comune di Sesto per la riqualificazione delle aree dismesse (Falck e Marelli) e i finanziamenti occulti per le campagne elettorali; l'imposizione delle coop rosse e gli appalti pilotati. "Un quadro impressionante (per continuità temporale ultradecennale, per rilevanze delle somme promesse pagate, per l'imponenza delle operazioni economiche sottostanti, per ambiti di riferimento e numero di persone coinvolte) di accordi, progetti e pagamenti illeciti tale da configurare una rete parallela occulta tra politica ed imprenditoria".
(Il testo completo su Repubblica in edicola)

(12 giugno 2012) www.repubblica.it
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