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franz ha scritto:A proposito di carenze, è noto che molti amici del sud vengono assunti, su concorso, nelle sedi del nord in cui c'è carenza di personale (con punteggi piu' alti ... non si sa come ...) e dopo pochi anni chiedono il traferimento d'ufficio al sud, dove carenze non ce ne sono (anzi) e naturalmente con tutte le protezioni sindacali e clientelari del caso (ricongiugimento e via dicendo). Inutile dire che in un assetto realmente federale questi giochetti non sarebbero possibili.
molti amici del sud vengono assunti, su concorso, nelle sedi del nord in cui c'è carenza di personale (con punteggi piu' alti ... non si sa come ...) e dopo pochi anni chiedono il traferimento d'ufficio al sud, dove carenze non ce ne sono (anzi) e naturalmente con tutte le protezioni sindacali e clientelari del caso (ricongiugimento e via dicendo). Inutile dire che in un assetto realmente federale questi giochetti non sarebbero possibili.
flaviomob ha scritto:Mah... a me sembrano luoghi comuni piuttosto stantii... hai della documentazione oggettiva a riguardo? E perché mai se il comune di Trepalle, all'estremo Nord della penisola, fa un concorso dovrebbe dare voti più alti ai cittadini di provenienza "magno-greca"?
franz ha scritto:... il problema non è lo strumento, ovvero il concorso, ma il soggetto che recluta. «Se tale soggetto continuerà ad essere lo Stato, non cambierà nulla. Si deve passare, quindi, al reclutamento fatto dalle piccole scuole o dalle reti locali di piccole scuole, esattamente, ad esempio, come fanno gli ospedali. Se il concorso è fatto dalle singole realtà, la persona si candida dove vuole andare a lavorare, chi recluta ha capacità di valutazione, e si fidelizza un rapporto. Tutto questo ridurrebbe la mobilità».
Iafran ha scritto:Il suddetto dirigente scolastico e presidente di Disal è veramente bravo ... a vedere le soluzioni nelle piccole realtà (con esclusione del lavoratore, naturalmente): adesso concorsi locali ... per garantirsi la copertura (e la continuità) del ruolo, in altre circostanze si è sbandierato ai cittadini che "non è più tempo del lavoro fisso e che bisogna contemplare e prepararsi alla mobilità".
flaviomob ha scritto:A parte il fatto che la migliore prof che io abbia mai avuto - medie pubbliche, a Monza - era siciliana e che la migliore docente universitaria - Statale di Milano - era molisana (ora vive a Parigi), intanto stiamo parlando di una realtà specifica come la scuola che NON è la totalità della PA; si danno per buone le affermazioni di una fonte già smentita dai dati ufficiali proveniente dalle scuole. Inoltre si mescolano le mele con le pere: il problema dei trasferimenti e delle cattedre scoperte è altra cosa rispetto al dato della qualità e della competenza degli insegnanti, a meno di accettare teorie francamente razziste.
Per quanto riguarda concorsi locali legati alle singole realtà, potrebbero anche funzionare, ma si potrebbe verificare il problema opposto: non ti assumo perché sei meridionale(*) o non sei della zona. Sappiamo benissimo che un mini concorso pubblico con una piccola commissione locale è molto più manovrabile rispetto ad una graduatoria nazionale fatta con criteri seri.
Se il concorso nazionale permette a incompetenti di vincere una cattedra, perché non dovrebbe farlo quello locale, più influenzabile dalle solite "consorterie"? Inoltre ci sono comunque molte persone che dal meridione si spostano al nord per sostenere diversi concorsi locali (in ospedali, Asl, comuni ed altri enti): che facciamo, baionette sul Po?
(*) Visto con i miei occhi in due casi, anche se relativi a realtà private.
flaviomob ha scritto:Il concorso serve proprio a mettere alla prova chi si è laureato in università più "facili"... o almeno dovrebbe servire a questo
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