franz ha scritto:soloo42001 ha scritto:Sono le spese ad essere intollerabili, e quindi anche le imposte per pagare quelle spese (che non danno certo i servizi svedesi o germanici ma fondi ai furbetti, corruzione, spesa clientelare e troppi funzionari pubblici.
L'intollerabilita` e` un concetto relativo.
Nel nostro caso la spesa e`intollerabile per due ordini di problemi:
1. le entrate troppo basse dovute all'evasione
2. l'inefficienza organizzativa della PA, oltre a una diffusa cultura dell'irresponabilita` dei dirigenti PA
1. L'intollerabilità della pressione fiscale è
soggettiva, piu' che
relativa.
Poi c'è chi si suicida e c'è chi evade. Diverse strategie di exit. Per sottrarsi alla intollerabilità.
Francamente tra le due la prima è peggio.
Siamo sempre li' (giustamente) a recriminare sul ricco banfone che non vuole pagare ma questo è solo 1 caso su mille, perché i 999 casi di evasione sono i piccoli che guadagnano poco e non possono (per necessità) vedersi portar via il 50%. Con quello che rimane morirebbero di fame. L'evasione in Italia coinvolge attivamente tra 7 ed 11 milioni di persone. Pochissimi sono ricchi. Non dico che non ci siano e che vadano colpiti. Dicco che il 99% delvolune e degli importiè stato da milioni di piccoli casia da poche migliaia di euro. Se guadagni 12'000 e paghi il dovuto, ne rimangono 6000 scarsi. Perché il grosso del prelievo è contributivo (proporzionale) e non fiscale (progressivo). In certi paesi (per esempio UK) esistono soglie minime di non imponibilità contributiva e pi una gradualità del prelievo, non aliquote fisse.
Ma l'intollerabilità è anche oggettiva, se pensi che la stragrande maggioranza dei paesi occidentali avanzati sta meglio e con una pressione fiscale inferiore (visto che la nostra è superiore alla media) ed aggravata dalla pessima qualità dei servizi in cambio.
2. L'inefficenza organizzativa è un problema reale e finisce per gonfiare gli organici e quindi la spesa pubblica ma appunto per questo risolverla vuol dire mandare a casa un mucchio di persone. Non tutti sono pronti a questo, pensando che anche sul problema delle mine anti-uomo, per fare un esempio, di fronte alla possibilità di chiusura del settore, i sindacati esprimavano come di rito le loro standard "perplessità per i livelli occupazionali".
Intanto non capisco perche` "liberalmente" prendi le difese degli evasori che muoiono di fame, quando non lo fai dei dipendenti col sostituto d'imposta, che pure muoiono di fame.
Secondo e` una balla che gli evasori ricchi sono pochi. La maggiorparte sono molto benestanti. E lo sono proprio grazie all'evasione e a detrimento di quelli che hanno il sostituto d'imposta.
Terzo se non ci fossero i furbi, gli evasori, sarebbe anche possibile "trattare in modo diverso" i pochi che non possono pagare le tasse altrimenti faliscono, ma allora occorrerebbe prima abolire il sostituto d'imposta, consentendo pari trattamento anche ai dipendenti.
Quarto vai subito all'esito finale, i licenziamenti, perche` da liberale l'unica cosa che vedi sono i milioni di licenziamenti... a proposito di allucinazioni liberiste tatcheriane.
Non ti viene in mente che MOLTO PRIMA dei licenziamenti occorre disegnare la nuova PA?
E che il progetto di trasformazione richiederebbe anni, date le dimensioni della PA?
E che in anni i "licenziamenti" possono essere pianificati per evitare traumi?
Proprio non ci arriva la politica liberale ad applicare allo Stato le stesse tecniche di trasformazione che si applicano alle grandi multinazionali?
Pare di no.
Perche` purtroppo in Italia abbiamo i liberisti de' noantri, e non i liberali che dirigono le grandi aziende.
soloo42001