franz ha scritto:Iafran ha scritto:Sembra fuori luogo, ma potrebbe evidenziare la questione di fondo in Italia: la forte contrapposizione sociale, il forte dualismo fra la classe egemone ed il popolo, che viene continuamente disilluso nei fatti dai partiti che predicano "la centralità del cittadino".
E' una situazione che ci portiamo dalla proclamazione della cosiddetta Unità d'Italia, ...
Vero. Che sia una questione di fondo è giusto e forse per questo non è fuori tema o fuori luogo.
Ma credo che non dovremmo confondere fenomeni solo in apparenza simili, sia pur legati forse da fili comuni, piu' o meno sottili. La contrapposizione sociale tra casta dirigente e popolo affonda radici secolari nella conclamata ignoranza di quest'ultimo (senza volontà di offese ma solo quella di fare una cruda analisi della realtà di un'Italia abituata e abusata da principi, re, vescovi e papi) e da questo scaturisce uno stato "nemico" e lo scarso senso civico che invece troviamo a nord delle Alpi.
I "liberatori" sabaudi si sono comportati da conquistatori ed hanno razziato tutto quello che si poteva prendere, senza alcuna remora, senza alcuna umanità (così i
"sud-ici" abbassavano meglio la cresta): a loro era tutto dovuto, pena la fucilazione (a G.P. Pansa potrei suggerire il titolo di un suo prossimo libro, "Il sangue degli primi vinti", sulla scia di G.B. Guerri,
"Il sangue del Sud") ed i vinti sono stati alla loro mercé ... e a quella di coloro che passavano tra le fila dei vincitori. Questi ultimi, opportunisti (non so se "ignoranti" o meno), per "meritarsi" accoglienza e, magari, aumentare di grado, si dovevano distinguere nel portare la "sporca opera" dei conquistatori piemontesi (ex nemici) nei propri ambienti, infierendo su quelli che conoscevano per marcare il loro ruolo di
"galantuomini abbienti" (padroni) da quello dei servi ... futuri "briganti".
I
"salti sul carro del vincitore" fanno la fortuna degli avventurieri più spregiudicati:
"mors tua, vita mea" ... sempre ... al tempo dei romani ... dei sabaudi, dei fascisti, dei berluscones (di qua e di là).
Al cittadino non rimane che far sentire la propria voce per far sanare le ingiustizie sociali, perché, ieri
"il brigante l'ha creato il "galantuomo" (secondo V. Padula, Acri 1819-1893), oggi, in Italia, la "casta" (di
"galantuomini") sta creando troppi nuovi poveri (per rimpinguare le casse dello Stato che essa depreda), troppi
"nemici" ... che si potrebbero
"dare alla macchia".