trilogy ha scritto:2. Per quanto riguarda le modalità di finanziamento, trovo che il calcolo di una cifra fissa su ogni avente diritto al voto sia diseducativo. Bisogna restituire ai cittadini la capacità di decidere se, e a chi, dare i soldi. Un elettore può benissimo votare un partito per ragioni di governabilità, e decidere poi di finanziarne un altro, magari più piccolo, perché ne condivide la battaglie ideali. O può decidere di non finanziarne nessuno perché sono soldi buttati. Quindi un meccanismo tipo il 5 x 1000, con tetto massimo di spesa, è preferibile, perché restituisce la responsabilità delle scelte agli individui e costringe i partiti ad una gestione economico-politica più seria.
In linea di principio sarei d'accordo, ma ci sono due forti criticità.
La prima, come avevo già scritto, è che in questo modo il contribuente è costretto a dichiarare a quale partito desidera dare la propria scelta, a meno di non finanziarli tutti in toto (il che avrebbe poco senso: che scelta sarebbe?). Ciò è una lesione della segretezza del voto e diventa molto pericoloso in terra di mafia.
La seconda è che riducendo drasticamente i contributi pubblici i partiti diventerebbero facilmente controllabili dai privati che li finanziano (come succede in USA, dove le lobby più ricche hanno più potere) e anche qui le mafie potrebbero creare un legame fortemente condizionante.
Io preferirei un sistema tedesco:
http://www.internazionale.it/opinioni/m ... -germania/
Invece dimezzerei il numero di parlamentari e di consiglieri a tutti i livelli degli enti locali, dimezzando contestualmente tutti gli stipendi o i gettoni di presenza. Inoltre chi dispone di redditi privati già molto elevati non dovrebbe avere assolutamente nulla in più dallo Stato per l'attività politica. Ovviamente per le pensioni dei politici, come per tutti, contributivo secco.
Nel nostro fronte politico specifico, ovvero PD e centrosinistra, legandomi anche all'altro thread riguardo alla crescita di consenso di movimenti di protesta (da alcuni definiti "antipolitica"), credo che PD, SEL &c debbano dare un forte segnale simbolico al paese, destinando pubblicamente quote crescenti dei propri bilanci ad interventi di lotta alla povertà e all'emarginazione. Di fatto, sarebbe una goccia nel mare ma avrebbe un senso molto forte per l'opinione pubblica, nel particolare contesto storico che stiamo vivendo. Penso anche a soluzioni radicali, come la vendita degli immobili di alcune sedi di partito. In fondo, oggi ci si può ritrovare virtualmente in videoconferenza da casa propria e rinunciare a tanti locali dove ritrovarsi fisicamente, oppure appoggiarsi / consorziarsi a sindacati, ARCI, ACLI.
Un segnale come questo sarebbe molto importante per riconquistare, nel concreto, una vicinanza ai ceti popolari.