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Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda pinopic1 il 15/11/2008, 15:02

La commissione di vigilanza ha la funzione di vigilare sull'uso politico che può essere fatto della RAI, o almeno che ci sia equilibrio sull'uso politico che se ne fa o che non ci sia troppo squilibrio. Naturalmente poiché da noi vige il sistema della lottizzazione alla fine vigila che siano rispettate le regole della lottizzazione.Oggi poi deve vigilare affinché le scelte del consiglio di amministrazione non avvantaggino la concorrenza danneggiando la RAI stessa. Se fosse inutile non mi spiego l'interesse dell'altra parte. Comunque se utile o inutile lo possiamo vedere solo dopo che l'abbiamo eliminata. Forse non succede nulla di clamoroso che comporti l'intervento della commissione proprio perché la commissione c'è.

Vedo invece in giro il solito tentativo tafazzistico di minimizzare e di autocolpevolizzarci per non ammettere la nostra impotenza di fronte all'arroganza e alla prepotenza di questa maggioranza.

La vera colpa che abbiamo è l'essere riusciti a rimanere inermi, nudi e senza speranza a furia di cedimenti e timidezze.


Un giorno una volpe affamata passò accanto a una vigna e vide alcuni bellissimi grappoli d'uva che pendevano da un pergolato.
- Bella quell'uva! - esclamò la volpe e spiccò un balzo per cercare di afferrarla, ma non riuscì a raggiungerla, perchè era troppo alta. Saltò ancora e poi ancora e più saltava più le veniva fame.
Quando si accorse che tutti i suoi sforzi non servivano a nulla disse: - Quell'uva non è ancora matura e acerba non mi piace! - E si allontanò dignitosa, ma con la rabbia nel cuore.

La favola è scritta per coloro che disprezzano a parole ciò che non possono avere.
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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda pierodm il 15/11/2008, 20:31

Ho seguito con un certo divertimento l'affettuoso ed educatissimo scambio tra Pagheca e Sandra Zampa - il divertimento dovuto all'identificazione, in questo caso, di tutti noi con il buon Pag, nella quale personalmente mi sono sentito candido e innocente come un pupo piccolo.

Io non ho motivo di mettere in dubbio l'abnegazione le buone ragioni di Sandra, ma è sufficiente quello che giudiziosamente ci scrive per scoraggiarci, proprio perché appare in perfetta buona fede.
Dice in sostanza Sandra che un politico - specie se parlamentare - non ha tempo per intrattenersi con i propri elettori, con la base, con i cittadini, i militanti, o quello che diavolo siamo.
Nell'agenda del parlamentare, insomma, l'intrattenimento con la "gente" è una specie di opera buona, o una dieta vegetariana che fa tanto bene ma che purtroppo deve lasciare il campo ai tramezzini buttati giù tra una riunione politica e l'altra.
Vorrei rispondere - maleducatamente, lo so, ma sinceramente - a Sandra che in questa e anche altre legislature d'opposizione tanta abnegazione parlamentare sembra avere effetti assai miseri, e che forse meglio sarebbe curare la dieta.
O forse potrei rispondere - ancora più perfidamente - che per molti parlamentari e per i leader una più attiva e interattiva partecipazione alle discussioni "di base" farebbe risparmiare anni di tempo e di fatica: molte delle cose che sentiamo dire oggi dai leader le dicevamo nella vecchia ML dieci anni fa, se non di più.
Ho usato il condizionale - "potrei rispondere" - perchè in effetti sappiamo bene che il problema non è di "sapere" o "capire" astrattamente le cose, ma di avere la volontà e la capacità di applicarle. Ottimismo della ragione e pessimismo della volontà.
Del resto, in quelle che Pag chiama le riunioni di sezione e nella militanza in generale, era abituale godere della presenza del "compagno parlamentare", o del componente del direttivo provinciale, regionale, nazionale, seduto in silente ascolto del "dibattito", per poi intervenire alla fine spiegando che le critiche "non tengono conto che ..." , e che in definitiva tutti sanno benissimo le cose che i convenuti si sono ingenuamenete sforzati di dire, e che comunque "non è il tempo delle critiche sterili e delle divisioni" (altrimenti dette "spaccature"). Era un evento rarissimo che ad una critica di merito si rispondesse in modo puntuale e preciso: comunque mai al punto da intrattenere un vero dialogo, ossia quella cosa in cui uno dice e l'altro rispnde, e poi l'uno risponde alla risposta e così via.
Uscendo dalla sezione o dalla sala della riunione, la scelta era tra sentirsi uno stupido che aveva parlato con uno normale, o sentirsi uno normale che aveva parlato con uno estremamente furbo e preparato - uno che "sa".

Ebbene, Sandra adesso appare come l'agnus dei che porta su di sé peccati che non le appartengono: è il destino di chi rimane a mezza strada, partecipando ma non abbastanza. Un destino certamente peggiore - e più ingiusto - di quello di chi si guarda bene dal farsi vedere, sia pure di sfuggita.

L'unica cosa che mi sento di dire, alla fine, è la stessa che dico sugli allenatori di calcio pragmatici, che non guardano al "bel gioco": aspettiamo i risultati, e sarete giudicati solo per le vittorie che riuscite ad ottenere.
Non tiene conto del coraggio, la storia.
Il coraggio e la buona volontà sono cose che riguardano il dialogo tra persone, se se ne trova il tempo.
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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda pinopic1 il 15/11/2008, 23:50

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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda nella toscano il 15/11/2008, 23:54

L'elezione di Villari a presidente della commissione di vigilanza Rai da qualsiasi parte la si giri è un atto grave compiuto da questa maggioranza arrogante, che non è capace di rispettare le regole di una normale democrazia parlamentare.
Secondo la prassi consolidata, infatti, spetta all'opposizione designare il presidente della commissione di vigilanza Rai e quindi, visto che tutta l'opposizione era d'accordo sul nome di Orlando, bisognava votare Orlando!
Questo non è avvenuto ed il presidente eletto, visto che è parlamentare del PD avrebbe già dovuto dimettersi immediatamente. Non l'ha fatto e quindi spetta al PD espellerlo dal partito.
Ma Veltroni non mi pare capace di assumere decisioni così nette, purtroppo ... "
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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda pierodm il 16/11/2008, 2:30

Stordito dall'ebrezza del dialogo tra Sandra e Pag, mi sono lasciato distrarre dal tema.

Vorrei dire a Pino che la questione mi ricorda la famosa "commissione delle pastarelle", come chiamavamo quella piccola istituzione vigente in caserma al tempo del mio servizio militare: una specie di commissione interna, che avrebbe dovuto decidere in merito alla vita della truppa, gloriosa tappa della democrazia nel mondo in divisa.
In sostanza l'unico potere che aveva - consultivo, sia chiaro - era di decidere se la domenica si preferivano le paste alla crema o una fettina di torta.
Definirla una presa per il culo era ovviamente il minimo, tanto che non ci prendevamo nemmeno il disturbo di definirla: ci limitavamo a riderci sopra.
Ora, la domanda è: senza quella commissione la vita in caserma sarebbe stata migliore?
Certamente no, così come la qualità, o "l'equilibrio politico" della televisione non sarebbero migliori senza la commissione di vigilanza.

Ho la sensazione che siamo ridotti davvero male, se discutiamo di un'istituzione mettendola in rapporto all'extrema ratio della sua ipotetica scomparsa, invece che al progetto di un suo funzionamento ottimale: una stranezza che si potrebbe estendere all'intero parlamento, alla polizia, alla politica estera, alla burocrazia, che sarebbero esentati da qualunque critica in quanto per tutte queste istituzioni scatterebbe la domanda "sarebbe meglio che non ci fossero?".

Nel caso in oggetto, tuttavia, il problema non è solo il suo imperfettissimo funzionamento, ma la sua stessa "ragione sociale", che non si capisce bene quale sia, o - se si capisce - è francamente assurda, in quanto certifica e materializza un potere che la politica esercita direttamente sulla comunicazione, intrecciato con quello altrettanto esplicito manifestato nelle nomine dei vertici dell'azienda. Un guazzabuglio che la metà basterebbe.
E' logico, per altro, che tutti abbiano interesse a mettere le mani nel guazzabuglio: innanzi tutto perchè una nomina è sempre una nomina, e poi perché vale pur sempre il principio del massimo controllo del territorio - vale a dire che ogni nomina, anche quella del presidente della cooperativa dei baristi parlamentari, merita di essere presa sul serio, ossia di non essere lasciata ai concorrenti.
Nell'era berlusconiana, poi, la commissione ha un sano valore "industriale", dato che è pur sempre un terminale sensibile nel campo della concorrenza, e un'integrazione del potere dell'oligopolio televisivo.

Sto dicendo, in sostanza, che la commissione di vigilanza vale poco in se stessa, ma per qual poco vale soprattutto per Berlusconi, perché il nostro premier sa bene come utilizzarla.
Il centro-sinistra, invece, non ha fatto niente in materia televisiva nemmeno con il potere di governo, quando avrebbe potuto fare assai di più che semplicemente "vigilare".

Per quanto riguarda lo "sgarbo" fatto dalla maggioranza, con il colpo di mano di Villari, mi meraviglio della meraviglia: stiamo scoprendo adesso che questa maggioranza non rispetta le regole?
Ma diciamo meglio, riprendendo proprio le parole di Pino - la vera colpa che abbiamo è l'essere riusciti a rimanere inermi, nudi e senza speranza a furia di cedimenti e timidezze: stiamo scoprendo adesso l'immensa stupidaggine di un cambiamento in senso maggioritario, senza aver adeguato il sistema con i dovuti pesi e contrappesi?
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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda ranvit il 16/11/2008, 11:16

Ogni tanto sono d'accordo con pierodm.

Innanzi tutto sulle considerazioni fatte al post della On. Zampa.

Ma anche sull'ultima frase del suo post : "stiamo scoprendo adesso l'immensa stupidaggine di un cambiamento in senso maggioritario, senza aver adeguato il sistema con i dovuti pesi e contrappesi?"
E' cosi'. Io sono per il maggioritario, anzi per il bipartitismo; anzi per il presidenzialismo semmai alla francese piuttosto che all'americana.
Ma è fondamentale che ci siano i giusti contrappesi; viceversa si rischia sempre di scivolare verso un regime.

E, nonostante il mio intervento precedente, anche sulla valenza comunque della Commissione di vigilanza Rai.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda franz il 16/11/2008, 11:45

pierodm ha scritto:Dice in sostanza Sandra che un politico - specie se parlamentare - non ha tempo per intrattenersi con i propri elettori, con la base, con i cittadini, i militanti, o quello che diavolo siamo.
Nell'agenda del parlamentare, insomma, l'intrattenimento con la "gente" è una specie di opera buona, o una dieta vegetariana che fa tanto bene ma che purtroppo deve lasciare il campo ai tramezzini buttati giù tra una riunione politica e l'altra.
Vorrei rispondere - maleducatamente, lo so, ma sinceramente - ...

Prima di riccorrere a maleducazione e sincerità credo che si debba conoscere la realtà.
Altimenti la prima è inadeguata e la seconda inutile.
Sandra ha un contatto con la base che l'ha eletta (a Bologna) ma non puo' fisicamente avere un contatto con 40 milioni di elettori. I parlamentari oltre a stare in aula partecipano a congressi, convegni, assemblee locali. Li' avviene il contatto con i cittadini e questo è cosi' implicito che ovviamente Sandra non ha voluto offendere la vostra intelligenza ricordandovelo. Oltre ai contatti reali e fisici da anni esistono anche quelli tramite la rete ed è piu' che positivo che Sandra, oltre ad avere il suo sito come tanti, non si limiti a chiudersi in esso ma partecipi anche a forum come questo. Qui è evidente (ed anche in questo caso è inutile dilungarmi perché nemmeno io voglio offenere la comune intelligenza) che se alcuni di noi, come piero, pagheca e me, hanno tempo e voglia di spendersi su un forum leggendo centinaia di interventi alla settimana ed intervenendo piu' volte, questo è veramente difficile se non impossibile per un parlamentare che stia in aula, voglia prepararsi seriemente sulle leggi che deve discutere e votare, seguire convegni (anche non in modo passivo) ed i contatti fisici nel proprio collegio. E' quindi notevole che Sandra riesca a leggere il forum e qualche volta ad intervenire, senza delegare il compito ad altri (e senza aspettare come fanno tutti la campagna elettorale per farsi vedere in giro).

Io quindi auspico che siano ancora di piu' i parlamentari come Sandra che vengono a leggere il nostro dibattito.
Noi facciamogli trovare cose interessanti e qui ti assicuro che la tua divertita reprimenda era piu' un tuo personale sfogo (della cui ebrezza ammetti lo stordimento) che un contributo politicamente valido, come in tantissime altre occasioni hai saputo egregiamente fare.

Grazie,
Franz
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[u]ahi politica a cosa puoi arrivare e a cosa sei oramai abi

Messaggioda borghinolivorno il 16/11/2008, 12:15

franz ha scritto:Io quindi auspico che siano ancora di piu' i parlamentari come Sandra che vengono a leggere il nostro dibattito.
Noi facciamogli trovare cose interessanti ....
Grazie,
Franz


E' cosi'! pretendere che tutti partecipino a tutto e rispondano ad ogni opinione che viene formulata in ogni sede che si rappresenta, vuol dire confondere un salottino tra pochi per l'agorà della politica.
Ma per tornare a bomba...LEOLUCA ORLANDO E' SEMPRE CANDIDATO E CANDIDABILE? OCCORRE LAVARE NEL SANGUE E NELLA REPRESSIONE L'ELEZIONE DI VILLARI? SI PUO' CONTINUARE A VEDERE LA POLITICA SCENDERE SEMPRE PIU' IN BASSO (E AGLI INSULTI) SU UN PROBLEMA CHE POTEVA ANCHE NON SCOPPIARE CON UN PO' DI RESPONSABILITA' ISTITUZIONALE?.
Queste sono le nostre opinioni-decisioni da far giungere ai deputati, senatori e organismi politici che stanno affrontando il duello rusticano della commissione di vigilanza sulla Rai (ma in realta' in una confusione crescente, del governo della RAI TV)
A presto paolo borghi
PS segnalo, incidentalmente, che nella casa della Libertà qualcuno fa pari per essere tornato indietro su un giudice costituzionale, rispetto a far tornare indietro altri su un presidente...e che con Di Pietro non riesce a parlarci proprio nessuno e tantomeno ha intenzione di ragionare in una logica istituzionale.
ahi politica a cosa puoi arrivare e a cosa sei oramai abituata!)
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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda pinopic1 il 16/11/2008, 13:01

A parte il fatto che la Corte Costituzionale non è una commissione parlamentare, il candidato al quale hanno rinunciato lo avevano presentato ben sapendo che era ineleggibile proprio per fare la figura di quelli che tornano indietro e quindi anche il CS avrebbe potuto rinunciare a Orlando.

C'è comunque in questa storia una cosa che a certuni o non gli passa neanche per la testa o non vogliono dirla perché ormai siamo arrivati al punto di mentire a noi stessi per non prendere atto della triste realtà che stiamo vivendo. Confermo il senso della favola della volpe e dell'uva.


Se Villari come temo, non si dimetterà e diventerà un nuovo De Gregorio, sarà ancora possibile sostenere che il problema era Orlando?

: "stiamo scoprendo adesso l'immensa stupidaggine di un cambiamento in senso maggioritario, senza aver adeguato il sistema con i dovuti pesi e contrappesi?"

Ranvit, si può essere per il bipartitismo, il maggioritario, tutto quello che vuoi, ma sempre con i dovuti dovuti pesi e contrappesi proprio come in Francia dove c'è un sistema che ti piace.
E dove le elezioni per il Parlamento si svolgono in data diversa da quelle presidenziali e possono dare, come spesso accade, esito diverso. Il Presidente (che può non vere la sua maggioranza) nomina il Primo Ministro ma questo deve avere la fiducia del Parlamento. Così capita che debba nominare un Primo ministro della parte a lui avversa.
Ma non ho capito se piace il bipartitismo e il maggioritario o semplicemente non piacciono le regole. Quello semza regole e senza bilanciamento tra i poteri è un sistema che non esiste nei paesi civili.
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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda franz il 16/11/2008, 13:20

pinopic1 ha scritto:A parte il fatto che la Corte Costituzionale non è una commissione parlamentare, il candidato al quale hanno rinunciato lo avevano presentato ben sapendo che era ineleggibile proprio per fare la figura di quelli che tornano indietro e quindi anche il CS avrebbe potuto rinunciare a Orlando.

Condivido pienamente. Pecorella era impresentabile, Orlano è presentabilissimo.
Rimane il fatto che i probemi degli italiani oggi sono ben altri.

pinopic1 ha scritto:E dove le elezioni per il Parlamento si svolgono in data diversa da quelle presidenziali e possono dare, come spesso accade, esito diverso. Il Presidente (che può non vere la sua maggioranza) nomina il Primo Ministro ma questo deve avere la fiducia del Parlamento. Così capita che debba nominare un Primo ministro della parte a lui avversa.
Ma non ho capito se piace il bipartitismo e il maggioritario o semplicemente non piacciono le regole. Quello semza regole e senza bilanciamento tra i poteri è un sistema che non esiste nei paesi civili.

Non so di quale sistema stai parlando. Forse il francese?
Ci sono anche sistemi in cui il Governo non deve avere la fiducia del Parlamento (un caso non da poco lo vediamo ora con le elezioni USA e Obama) perché viene eletto in modo diretto o indiretto, comunque slegato dalla elezione del legislativo.
Cio' non toglie che in ogni sistema ci sia un efficace contrappeso dei poteri.

Da noi no, perché vige una regola fondamentale: chi ha il potere non lo molla. Nemmeno una briciola. A nessuno.

Ciao,
Franz
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