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Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda chango il 28/03/2012, 13:50

matthelm ha scritto:
chango ha scritto:non ci sono davvero alternative? o semplicemente si preferisce non vederle?


Quali sono le alternative? Aspetto la lieta novella a bocca aperta.


provare a competere su prodotti a più alto valore aggiunto.
il che implica investimenti in innovazione e formazione da parte delle imprese.
una politica industriale da parte delle autorità pubbliche.
investimenti pubblici in istruzione e ricerca.
valorizzare le componenti più istruite del nostro paese: giovani e donne.
butto giù giusto qualche punto.

ma forse ti aspettavi qualche riferimento al comunismo o cose simili.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda chango il 28/03/2012, 13:54

Stefano'62 ha scritto:
chango ha scritto:metà della popolazione non ci crede o semplicemtne non gli interessa?

Esiste qualcuno in grado di stabilirlo ?
Io conosco moltissima brava gente che (purtroppo) legge libero,ed è assolutamente convinta che siano tutte montature per accanirsi contro berlusconi.
Il problema è l'informazione,non quelli che in buona fede leggono e assimilano.


esistono i giornali di partito o comunque con un orientamento politico ben preciso.
se uno legge solo quelli il problema non è nell'informazione, ma nelle informazioni che uno cerca.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda soloo42001 il 28/03/2012, 14:13

chango ha scritto:
matthelm ha scritto:
chango ha scritto:non ci sono davvero alternative? o semplicemente si preferisce non vederle?


Quali sono le alternative? Aspetto la lieta novella a bocca aperta.


provare a competere su prodotti a più alto valore aggiunto.
il che implica investimenti in innovazione e formazione da parte delle imprese.
una politica industriale da parte delle autorità pubbliche.
investimenti pubblici in istruzione e ricerca.
valorizzare le componenti più istruite del nostro paese: giovani e donne.
butto giù giusto qualche punto.

ma forse ti aspettavi qualche riferimento al comunismo o cose simili.



L'ho scritto giorni fa.

Meglio la "politica facile", quella forte con i piu` deboli.
Che non "quella difficile".
Dove si chiedono lacrime e sangue, ma poi ci si assume la responsabilita` di perseguire un disegno comune utile.
Spianando tutti quelli che si mettono in mezzo, evasori, inciucioni, corrotti, corruttori, mafiosi, profittatori, ...

Adesso poi la "politica difficile" e` quasi impossibile, se si tiene conto che per attuarla bisogna operare
in campo extranazionale almeno europeo.

Ma qui non parliamo di massimi sistemi, non ancora.

Parliamo di una riforma, quella di Fornero, che non solo non prospetta alcuna crescita,
non solo e` piena di specchietti per le allodole (es. la mancata riduzione delle tipologie
di contrato precario, o l'incremento risibile, 1.4%, del costo del lavoro precario),
ma anzi pare pensata apposta per soddisfare appetiti inconfessabili.

Il che, tradotto, significa una cosa sola.
Il governo ha ingannato l'opinione pubblica con annunci roboanti di riforme eque,
ma poi presentando una riforma iniqua e inutile, ha finito con lo spaccare il centrosinistra.

Cui prodest?

Come diceva un certo personaggio di Doyle, scartate le ipotesi impossibili (ovvero
che Monti e Fornero si siano rincitrulliti o che ce l'abbiamo con Bersani), rimane
l'unica ipotesi possibile: preparano il terreno a una futura coalizione centrista stabile.

Alla faccia dell'Ulivo.

Ciao.

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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda lucameni il 28/03/2012, 15:34

Che strategie ci siano dietro in realtà non è dato sapere, tanto più che a rigore qua si dovrebbe parlare di "tecnici" semplicemente sostenuti dai partiti; lì per fare un "lavoro sporco".
Poi ovviamente dipende che lavoro sporco è.
Se autentico rigore o riproposizione di politiche fallimentari volte a far pagare la crisi al cosidetto ceto medio.
C'è da valutare volta volta; almeno quello che faccio io.
Certo tra complimenti a Letta (Gianni), paradossalmente proprio in quel dell'Aquila, 350.000 "esondati", cifre buttate lì in maniera semplicistica, approccio morbido su questioni capitali come corruzione, giustizia, ma infessibilità su art. 18, senze se senza ma, le cose non mi quadrano più molto.
Ammesso quadrassero pure prima.
"Sobrietà" pare ci sia, ma forse - diciamo così - qualche "sobria" critica sulla distanza di prof. privilegiati e lontani dalla realtà dei fatti ci può stare; anche senza arrivare all'analisi pesantissima ("spesso professori ma non intellettuali") di un Giulio Sapelli che col suo ultimo "Inverno di Monti" ha scritto cose molto demoralizzanti ma non del tutto campate in aria.
Sicuramente noi italiani siamo sempre sensibili ai salvatori della patria, salvo poi scoprire che non sono nè così bravi, nè così disinteressati come ci si aspettava. Ma spesso ci si risveglia tardi.
Peraltro questo è un governo con molti "tecnici" molto vicini a figuri che hanno governato precedentemente e questo non è un viatico dei migliori. Almeno quel tanto da non considerare tutto come profumato di bucato.
A breve avremo una riprova nel campo delle riforme sulla giustizia.
Si parla con troppa insistenza di manovre volte a scambi poco virtuosi: ovvero ancora la ricerca di norme che garantiscano l'impunità, tanto più che adesso anche molti esponenti Pd stanno nelle peste. Quindi tutto concorre all'ennesimo inciucione, magari sotto l'ombrello di un preteso "riformismo".
Bisognerà vedere se il governo Monti sarà morbido oppure, come nel caso dell'art.18, sarà per il senza se e senza ma.
Qualche sospetto temo di averlo, se i precedenti e le dichiarazioni pregresse dicono qualcosa.
Sulla legge elettorale c'è da stendere un velo pietoso: per salvarsi le terga, temendo il giudizio degli elettori, salvo quelli - sempre meno - adoranti per principio, non c'era da aspettarsi di meglio.

C' è solo da sperare in un 2013 più decente, con elezioni che spazzino via almeno un po' di questa feccia.
Ogni tanto penso con angoscia a un De Gasperi e a un La Malfa (padre): se vedessero a che punto siamo ridotti.


<<<<
Il problema del "centrismo" mi pare speso tirato fuori a sproposito:
- molti "centristi" non sono nè moderati nè liberali. Si autodefiniscono così per fini elettorali.
- centrismo è una posizione legittima e a volte utile, se in un contesto di ricambio e competizione; non certo per rendere i centristi in quanto tali inamovibili.
Bisogna capire a cosa ci si riferisce e chi lo dice.
In sè non è parola "demoniaca". Come altre. Soltanto in Italia si usano a sproposito.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda Stefano'62 il 28/03/2012, 16:06

chango ha scritto:esistono i giornali di partito o comunque con un orientamento politico ben preciso.
se uno legge solo quelli il problema non è nell'informazione, ma nelle informazioni che uno cerca.

Dai lo sai benissimo che la gente che si fa un mazzo così quando torna a casa non ha voglia di fare le ricerche come a scuola,legge o guarda quello che più gli somiglia e gli basta così.
Tocca al sistema dell'informazione darsi una regolata e fare in modo che le opinioni possano anche cambiare,ma che almeno che il nero resti nero e il bianco resti bianco.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda Stefano'62 il 28/03/2012, 16:13

soloo42001 ha scritto:Come diceva un certo personaggio di Doyle, scartate le ipotesi impossibili (ovvero
che Monti e Fornero si siano rincitrulliti o che ce l'abbiamo con Bersani), rimane
l'unica ipotesi possibile: preparano il terreno a una futura coalizione centrista stabile.
Alla faccia dell'Ulivo.

Come dice anche Luca,non è disdicevole anelare ad un centro stabile,nemmeno da parte degli eredi dell'Ulivo,che sono sinistra ma sono pure centro,non scordiamolo.
Quello che non va bene è il modo,questo modo,come ben spieghi nel resto del post.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda matthelm il 28/03/2012, 16:22

chango ha scritto:
matthelm ha scritto:
chango ha scritto:non ci sono davvero alternative? o semplicemente si preferisce non vederle?


Quali sono le alternative? Aspetto la lieta novella a bocca aperta.


provare a competere su prodotti a più alto valore aggiunto.
il che implica investimenti in innovazione e formazione da parte delle imprese.
una politica industriale da parte delle autorità pubbliche.
investimenti pubblici in istruzione e ricerca.
valorizzare le componenti più istruite del nostro paese: giovani e donne.
butto giù giusto qualche punto.

ma forse ti aspettavi qualche riferimento al comunismo o cose simili.


Prima di realizzare tutte quelle "cosucce", che elenchi come un mantra, pensi si possa fare con le macerie che ci sono in giro oppure bisogna prima sgretolare un po' di incrostazioni per dopo ricostruire qualche cosa?
E' quello che cerca di fare Monti non i compagni immaginari perché al comunismo non ci credono più neanche loro. Sei soddisfatto per la citazione?
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda soloo42001 il 28/03/2012, 16:23

Ogni tanto penso con angoscia a un De Gasperi e a un La Malfa (padre): se vedessero a che punto siamo ridotti.


Condivido l'angoscia.

Riguardo Monti, non mi pare sia stato accolto come "salvatore della patria".
Certo il suo arrivo e` corrisposto alla caduta di Berlusconi, per cui un po' di confusione e` stata fatta.
Eravamo sull'orlo del baratro, adesso siamo a un passo dal baratro.

Ma l'ha salvata lui la patria (ammesso che salva sia)?

O i sacrifici dei milioni di tassati, pensionati, esodati e licenziati venturi?

Monti anche di suo ci sta ridando una presentabilita`, questo si.
E` persona razionale, a modo, educata, distinta.
Un uomo di qualita`.

Ma putroppo la sua provenienza, la sua matrice, e` liberista.
Per cui la politica che attua (altro che governo tecnico) non puo` che essere liberista.
Anche perche` la maggioranza vede dentro PdL e UdC...

Il problema quindi e` che in assenza di un Ulivo/PD che FACCIA POLITICA,
il risultato e` che Monti attua le politiche che ritiene piu` congeniali per quella
che e` la sua cultura.

Esiste un solo modo di indirizzarlo.
Ricordargli a ogni pie` sospinto che finora ha salvato l'Italia schiacciando i piu` deboli.
Ricordargli che il PD non ha come mission di penalizzare i piu` deboli per salvare i ricchi.
Se non capisce dichiarare per tempo (PRIMA che l'azione del governo si indirizzi verso
vicoli ciechi come ha fatto Fornero con la riforma) che il PD vota contro in Parlamento.

Se ancora non capiscono si vota contro in Parlamento.
Ma a quel punto non si puo` dire che il PD non ha a cuore l'Italia.
Al contrario si puo` dire che Monti ha voluto a tutti i costi strappare.

Oltre il ragionevole e necessario.

Ciao.


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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda lucameni il 28/03/2012, 16:39

Onestamente non penso che il problema sia il "liberismo". Altra cosa il libertarismo e il cosidetto "turboliberismo" come apparso in questi ultimi anni.
In Italia di liberismo ne abbiamo avuto anche poco, se consideriamo certe privatizzazioni senza privati e senza liberalizzazioni.
Tanto per dire, troppe volte si è considerato Berlusconi un liberista; mentre un monopolista come lui non poteva certo esserlo.
Una prospettiva sbagliata a mio avviso.
Temo - altro esempio - che si intenda la precarietà del lavoro -ad esempio- come prezzo normale del "liberismo". Magari pure auspicabile, come pare abbia detto il milionario Monti.
Anche questo mi pare un errore, non fosse altro che c'è modo e modo di declinare il "liberismo" che per essere tale allora dovrebbe toccare dei santuari ad oggi rimasti intonsi. Qualcosa di ben altro rispetto i tassisti, tanto per dire.
Vuol dire anche smetterla con spese ad minchiam, con debito pubblico regalato alle nuove generazioni.
Temo - ancora - che troppi occhi di riguardo alla finanza non sia proprio esercizio di un sano liberismo, inteso come attenzione all'iniziativa privata, all'economia reale.
In questo senso la provenienza culturale e professionale ha il suo peso.
Tant'è l'accusa di "liberista" in quanto tale è proprio quella che non farei a Monti.
Le critiche a Monti, per essere credibili e fondate, hanno bisogna di qualcosa di più.
Semmai, andando a spulciare discorsi e provvedimenti. è quella di avere una visione da teorico, da professore col ditino alzato, con gli italiani più cavie che persone, e con qualche idea dell'Italia e della politica proprio sballata: potrebbero essere "accuse" più fondate; tanto più a seguito di provvedimenti e affermazioni un tantino azzardate.
Ora voglio vedere cosa imbastiranno su giustizia, concussione etc etc.
Con buona pace di tanti pretesi riformisti l'illegalità e provvedimenti legislativi incostituzionali ci stanno mangiando risorse in quantità.
Ad oggi non vedo una grande attenzione a questi temi, anzi. Semmai molta disponibilità a perpetuarli (come mai?).
E questo - tecnici o non tecnici - non mi piace affatto.
L'adagio "forte con i deboli e debole con i forti" è una gran verità ma fa un tantino schifo, anche se ad applicarlo sono dei "sobri".
Ultima modifica di lucameni il 28/03/2012, 16:45, modificato 3 volte in totale.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda soloo42001 il 28/03/2012, 16:42

Come dice anche Luca,non è disdicevole anelare ad un centro stabile,nemmeno da parte degli eredi dell'Ulivo,che sono sinistra ma sono pure centro,non scordiamolo.


Se il centro lo fai con il 20% di berlusconiani, il 5% di ex fascisti, il 7% di ex DC io mi preoccupo.
E pure tanto.

Non perche` non sia legittimo il centro.
Non perche` sia contrario a politiche "moderate".

Ma perche` questo "centro" non e` ne' centrale, ne' moderato.

Queagli "attori politici" sono gli stessi che hanno fatto disastri in Italia per 20 anni.
E attuano le stesse politiche che da decenni stanno trascinando l'intero occidente in una crisi socio-economica senza prevedenti.
Per questo sono contrario.
Mica perche` mi sta antipatica Fornero, ma perche` fa danni e non se ne assume neanche la responsabilita`.

Come con gli esodati, che stanno li in attesa di Godot/Fornero, col PD a guardare silente.

Per cui il PD e Bersani devono assumersi la responsabilita` di evitare i danni.
Devono fungere da DIODO.
La corrente, le riforme, devono andare in una sola direzione: quella utile al Paese nel rispetto dei piu` deboli.

Se cosi` non e` a Monti gli si dice che le riforme se le fa votare da Bossi, Berlusconi, Fini e Casini, come ai vecchi tempi.

Ciao.

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