chango ha scritto:matthelm ha scritto:chango ha scritto:non ci sono davvero alternative? o semplicemente si preferisce non vederle?
Quali sono le alternative? Aspetto la lieta novella a bocca aperta.
provare a competere su prodotti a più alto valore aggiunto.
il che implica investimenti in innovazione e formazione da parte delle imprese.
una politica industriale da parte delle autorità pubbliche.
investimenti pubblici in istruzione e ricerca.
valorizzare le componenti più istruite del nostro paese: giovani e donne.
butto giù giusto qualche punto.
ma forse ti aspettavi qualche riferimento al comunismo o cose simili.
L'ho scritto giorni fa.
Meglio la "politica facile", quella forte con i piu` deboli.
Che non "quella difficile".
Dove si chiedono lacrime e sangue, ma poi ci si assume la responsabilita` di perseguire un disegno comune utile.
Spianando tutti quelli che si mettono in mezzo, evasori, inciucioni, corrotti, corruttori, mafiosi, profittatori, ...
Adesso poi la "politica difficile" e` quasi impossibile, se si tiene conto che per attuarla bisogna operare
in campo extranazionale almeno europeo.
Ma qui non parliamo di massimi sistemi, non ancora.
Parliamo di una riforma, quella di Fornero, che non solo non prospetta alcuna crescita,
non solo e` piena di specchietti per le allodole (es. la mancata riduzione delle tipologie
di contrato precario, o l'incremento risibile, 1.4%, del costo del lavoro precario),
ma anzi pare pensata apposta per soddisfare appetiti inconfessabili.
Il che, tradotto, significa una cosa sola.
Il governo ha ingannato l'opinione pubblica con annunci roboanti di riforme eque,
ma poi presentando una riforma iniqua e inutile, ha finito con lo spaccare il centrosinistra.
Cui prodest?
Come diceva un certo personaggio di Doyle, scartate le ipotesi impossibili (ovvero
che Monti e Fornero si siano rincitrulliti o che ce l'abbiamo con Bersani), rimane
l'unica ipotesi possibile: preparano il terreno a una futura coalizione centrista stabile.
Alla faccia dell'Ulivo.
Ciao.
soloo42001