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Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda matthelm il 27/03/2012, 13:27

chango ha scritto:se si parla di produttività non si può in nessun caso non prendre in cosiderazione il comportamento e il ruolo delle imprese. e non certo come le povere vittime del cattivone di turno (Stato, CGIL, Montezuma...), ma come i soggetti che portano le principali responsabilità della caduta della produttività italiana.


Ecco di nuovo. L'imprenditore incapace e profittatore. Non importa se il denaro è più caro, se le materie prime sono più care se la burocrazia lo spompa, se la tassazione raggiunge il 60% (non il 45% ufficiale che pure è molto...),se il costo del denaro e del lavoro è fuori da ogni logica di mercato, se deve ammortizzare, investire, non è garantito dai truffatori perché la giustizia è quella che è, dallo Stato inefficiente, dall'avere sindacati dell'ottocento con relativi supporter pre colombiani...ecc e dimentico qualcosa sicuramente. E con tutto questo ambaradam deve essere in concorrenza con i paesi del terzo mondo o emergenti o industrializzati e vendere meglio e di più i suoi prodotti! Sono veramente degli incapaci questi "padroni".
Non importa. Ai saccenti della Cgil/Fiom non importa sono padroni e come tali sono sfruttatori e sanguisughe... e se fai emergere queste cosette sei contro i lavoratori... Beata pazienza, per noi italiani servono sempre degli incantatori di serpenti... allora sono felici di non sapere e trangugiare di tutto. Monti, aiutaci tu. Se puoi.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda chango il 27/03/2012, 13:55

matthelm ha scritto:
chango ha scritto:se si parla di produttività non si può in nessun caso non prendre in cosiderazione il comportamento e il ruolo delle imprese. e non certo come le povere vittime del cattivone di turno (Stato, CGIL, Montezuma...), ma come i soggetti che portano le principali responsabilità della caduta della produttività italiana.


Ecco di nuovo. L'imprenditore incapace e profittatore. Non importa se il denaro è più caro, se le materie prime sono più care se la burocrazia lo spompa, se la tassazione raggiunge il 60% (non il 45% ufficiale che pure è molto...),se il costo del denaro e del lavoro è fuori da ogni logica di mercato, se deve ammortizzare, investire, non è garantito dai truffatori perché la giustizia è quella che è, dallo Stato inefficiente, dall'avere sindacati dell'ottocento con relativi supporter pre colombiani...ecc e dimentico qualcosa sicuramente. E con tutto questo ambaradam deve essere in concorrenza con i paesi del terzo mondo o emergenti o industrializzati e vendere meglio e di più i suoi prodotti! Sono veramente degli incapaci questi "padroni".
Non importa. Ai saccenti della Cgil/Fiom non importa sono padroni e come tali sono sfruttatori e sanguisughe... e se fai emergere queste cosette sei contro i lavoratori... Beata pazienza, per noi italiani servono sempre degli incantatori di serpenti... allora sono felici di non sapere e trangugiare di tutto. Monti, aiutaci tu. Se puoi.


il costo del lavoro in Italia (non il cuneo fiscale, proprio lo stipendio lordo che viene dato) è uno dei più bassi in Europa.
se la pressione fiscale ufficiale dal 45% diventa in concreto del 60% perchè qualcuno evade. di solito altri imprenditori. e di solito chi paga il 60% sono i dipendenti.
il costo del denaro per circa un decennio (con l'introduzione dell'euro) è stato basso.
se decide di competere con i paesi in cui il costo del lavoro é 7-8 volte più basso del nostro invece che produrre beni a più alto valore aggiunto, sì gli imprenditori sono degli incapaci.
se si pretende di competere semplicemente comprimendo il costo del lavoro, allora non solo sono degli incapaci ma anche dei profittatori, visto che scaricano il rischio di imprese (tipico del capitalista in un'economia di mercato) sul lavoratore dipendente (qualunque sia la sua forma contrattuale).

perchè non è una questione di Fiom/CGIL, ma della capacità di saper fare un'analisi economica un minimo obiettiva. o si pensa che le imprese abbiano fatto tutto bene e le colpe siano da attribuire sempre e comunque ad altri?
negli anni dell'euro i tempi di ammortamenti dei macchinari sono apssati da 10 a 17 anni. colpa di chi?
del sindacato? dell'euro? della burocrazia?
o forse troppe imprese hanno scelto un modello di competizione sbagliato?
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda Stefano'62 il 27/03/2012, 13:56

Vedo che si continua a non capire.....
Il problema dell'Italia non sono le pensioni,non è il lavoro,non è l'art 18,non è la produttività,non è nei padroni cattivoni e nemmeno nei dipendenti indolenti;non è nessuna delle cose per cui ci si scanna da Vespa.
Il problema dell'Italia sono i LADRI,I CORROTTI,I MAFIOSI,o nella migliore delle ipotesi I CIALTRONI E GLI INETTI, che hanno occupato prima i partiti e poi le Istituzioni.
Se non si investe in Italia è solo per quello,lo volete capire o no ?
il problema non è la gestione del settore privato,il problema è eliminare i corti circuiti Pubblici,che poi determinano tutte le ineffficienze e gli sprechi,la mancanza delle infrastrutture e la pessima qualità dei servizi.

Il corto circuito è solo quello.
La gente sta male per quello.
I capitali non arrivano per quello.
Siamo finiti nel baratro e nello "spread" per quello.

Il ritardo dei benefici attesi dal governo tecnico di Monti derivavano dal sospetto che non lo avrebbero lasciato lavorare da tecnico eliminando alla fonte quegli specifici corti circuiti.
Il moderato effetto benefico derivava dalla illusione che forse qualcosino sarebbe riuscito a farlo (caccia agli evasori e primi interventi pubblici).
Il ritorno delle incertezze deriva dalla certezza che non gli lasceranno operare per davvero sul corto circuito (mani avanti dei partiti circa la Rai,la legge elettorale,la concussione,la giustizia,e tutto quello che configura corto circuito in Italia),ma che invece lo utilizzano come maschera tecnica per le peggiori porcherie politiche (pensioni e lavoro).
Infatti tutti i suoi interventi finora riguardano il privato o il debole,e mai il pubblico o i forti.

Un governo tecnico dovrebbe essere come un idraulico o un elettricista:trova le magagne e i corti circuiti e li sistema.
Ebbene,in Italia le magagne sono quelle che dicevo sopra.
Quindi un governo tecnico in Italia dovrebbe prima di qualsiasi altra cosa eliminare quei corti circuiti,cioè aiutare le Istituzioni (e i partiti) a liberarsi dei delinquenti certificati e di quelli aspiranti tali,e mettere mano ad un sistema che impedisca ai cialtroni di fare carriera grazie ad "altre doti" utili solo a loro ma di nessuna pubblica utilità.
E questo significa che un governo tecnico doveva fare esattamente quelle cose che invece gli vogliono impedire:
Via i delinquenti dalle Istituzioni,cioè riforma della giustizia a favore delle guardie invece che dei ladri,interdizione dai pubblici uffici per i delinquenti,e legge elettorale vera invece che nominale.
Via i partiti dalla Rai,
lotta agli sprechi per esempio dimezzare i parlamentari,eliminargli i benefit indecenti e i vitalizi facili,impedire a certi enti locali di assumere a spannella,riforma e ridefinizione degli incarichi pubblici.
E via di questo passo.
Questo deve fare un governo tecnico.

Invece con la scusa dell'emergenza hanno chiamato un governo finto-tecnico per fare le peggiori porcherie politiche.
E ora il bello è che Monti minaccia di andarsene non già perchè gli impediscono di fare davvero il tecnico eliminando i corti circuiti,ma perchè gli impediscono di fare il politico mettendo mano dove non gli compete:il settore privato.
E noi stiamo qui a ravanare sull'articolo 18 ?

Monti è stato chiamato per "risistemare l'impianto elettrico",non per decidere di che colore dipingere casa nostra.
Che dunque faccia il tecnico e la pianti di politicare su pensioni e lavoro,e ripulisca le Istituzioni invece di gestire il privato a immagine e somiglianza della destra,oppure se ne vada.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda chango il 27/03/2012, 14:21

franz ha scritto:
chango ha scritto:in Italia, prima della crisi, si lavorava di più (numero di ore per addetto) che in Francia e Germania, però gli stipendi erano più bassi.
In Italia bisogna lavorare meglio non di più. ma questo è duro da capire.

la produttività dipende tantissimo dagli investimenti pubblici e soprattutto privati. questi ultimi in Italia si sono fortemente ridotti e, ti prevengo, la pressione fiscale non c'entra nulla.
se si parla di produttività non si può in nessun caso non prendre in cosiderazione il comportamento e il ruolo delle imprese. e non certo come le povere vittime del cattivone di turno (Stato, CGIL, Montezuma...), ma come i soggetti che portano le principali responsabilità della caduta della produttività italiana.

La produttività oraria è inquinata dal sommerso, che da noi è il doppio della germania.
Il numero di ore non c'entra un tubo perché se uno è veramente produttivo fa in 2 ore quello che l'improduttivo fa in 27.


chi ha sostenuto che occorra lavorare di più, non di meno sei stato tu. mi sono limitato a farti notare che in Italia bisogna lavorare meglio, non di più, visto che lavoriamo (come ore) di più di paesi più produttivi di noi.

il fatto poi che la produttività oraria è inquinata dal sommerso cosa significa? che in realtà è più alta?

franz ha scritto:La pressione fiscale c'entra eccome, perché se gli utili aziendali in Italia sono (tar)tassati al 60% ed in germania al 20% è evidente che il poco che rimane, dove la pressione fiscale sugli utili è piu'alta, toglie risorse agli investimenti produttivi.


se con imposizone sugli utili aziendali intendi l'IRES, la tassazione non è al 60%. neppure se si include l'IRAP.
se intendi la tassazione generale sulle imprese allora quella della Germania non è la 20%.
Certo le imprese italiane sono più tatassate delle imprese tedesche, però questo non giustifica la caduta degli investimenti da parte delle imprese italiane.
anche perchè hanno avuto uno strumento che le aiutava a fare investimenti (la DIT) e vi hanno rinunciato senza troppe proteste.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda chango il 27/03/2012, 14:29

Stefano'62 ha scritto:Vedo che si continua a non capire.....
Il problema dell'Italia non sono le pensioni,non è il lavoro,non è l'art 18,non è la produttività,non è nei padroni cattivoni e nemmeno nei dipendenti indolenti;non è nessuna delle cose per cui ci si scanna da Vespa.
Il problema dell'Italia sono i LADRI,I CORROTTI,I MAFIOSI,o nella migliore delle ipotesi I CIALTRONI E GLI INETTI, che hanno occupato prima i partiti e poi le Istituzioni.
Se non si investe in Italia è solo per quello,lo volete capire o no ?
il problema non è la gestione del settore privato,il problema è eliminare i corti circuiti Pubblici,che poi determinano tutte le ineffficienze e gli sprechi,la mancanza delle infrastrutture e la pessima qualità dei servizi.

Il corto circuito è solo quello.
La gente sta male per quello.
I capitali non arrivano per quello.
Siamo finiti nel baratro e nello "spread" per quello.



Troppo comodo.
quei ladri, corrotti, mafiosi ecc. li hanno eletti i cittadini italiani (imprenditori, lavoratori, disoccupati).
pensare che basti eleminare la classe politica o eliminare i cortociruiti pubblici (spesso generati da interessi del settore privato) è semplicistico.
la scelta di come competere sui mercati da parte delle imprese italiane, per esempio, può essere agevolata e orientata da interventi pubblici (regole, incentivi, investiementi, ecc.) ma è una questione che deve essere affrontata ancora prima nel settore privato.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda Stefano'62 il 27/03/2012, 15:01

chango ha scritto:Troppo comodo.
quei ladri, corrotti, mafiosi ecc. li hanno eletti i cittadini italiani (imprenditori, lavoratori, disoccupati).

Ma tu sai qualcosa della attuale legge elettorale oppure no ?
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda gabriele il 27/03/2012, 15:07

Stefano'62 ha scritto:
chango ha scritto:Troppo comodo.
quei ladri, corrotti, mafiosi ecc. li hanno eletti i cittadini italiani (imprenditori, lavoratori, disoccupati).

Ma tu sai qualcosa della attuale legge elettorale oppure no ?


Non so se chango la conosca, posso però dire che era ben diversa da quella della DC, di Bettino e di Silvio, ma la sostanza è rimasta la stessa: italiani che votano persone per la maggior parte inette o in malafede e che poi si lamentano di chi hanno votato...
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda chango il 27/03/2012, 15:57

Stefano'62 ha scritto:
chango ha scritto:Troppo comodo.
quei ladri, corrotti, mafiosi ecc. li hanno eletti i cittadini italiani (imprenditori, lavoratori, disoccupati).

Ma tu sai qualcosa della attuale legge elettorale oppure no ?


quindi i problemi in Italia si sono creati negli ultimi 5 anni?
perchè il porcellum c'è solo dal 2006, ma ladri, mafiosi, inetti, incapaci, ecc. mi sembrano una costante della politica italiana o se prefersice della sua classe dirigente (mai dimenticare sindacalisti,imprenditori, intellettuali, giornalisti, ecc.).
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda matthelm il 27/03/2012, 17:17

chango ha scritto:perchè non è una questione di Fiom/CGIL, ma della capacità di saper fare un'analisi economica un minimo obiettiva. o si pensa che le imprese abbiano fatto tutto bene e le colpe siano da attribuire sempre e comunque ad altri?
negli anni dell'euro i tempi di ammortamenti dei macchinari sono apssati da 10 a 17 anni. colpa di chi?
del sindacato? dell'euro? della burocrazia?
o forse troppe imprese hanno scelto un modello di competizione sbagliato?


No, invece è proprio questione di fiom/Cgil e affini perché da lì vengono le resistenze conservatrici più forti. Incolpare sempre di tutto gli altri senza rendersi conto che gli "altri" erano legati a filo doppio con quelle stesse forze che li contrastavano. Da quì contratti "strappati" al padrone che erano incredibilmente ottusi e venivano venduti come conquiste. Quindi ad ognuno il suo. E' possibile che non si capisca che molte imprese le inventano tutte per sopravvivere in questo marasma che ho prima descritto? Sono decine di migliaia quelle che hanno chiuso e per quest'anno se moriranno altrettante. Dove andranno a lavorare i disoccupati, al supermercati?
Se ora il Governo Monti sta cercando di sgretolare da una parte e dall'altra ( si perché anche "l'altra è arrabbiata!) queste incredibili incrostazioni ecco che c'è la rivolta contro il "simbolo": l'art. 18!!! Ben sapendo che è ininfluente. ma, boia chi molla, non bisogna cedere altrimenti che sindacato è!
Poi c'è il sistema elettorale (importante!!), la corruzione politica e non, i privilegi le mangiatoie a cui anche i sindacati hanno partecipato.
Conclusione, lasciamo che Monti lavori e qualchecosa certamente cambierà. Ha molto da fare e spero vivamente che ci riesca per il bene di tutti...sindacati compresi.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda franz il 27/03/2012, 18:37

chango ha scritto:
chi ha sostenuto che occorra lavorare di più, non di meno sei stato tu. mi sono limitato a farti notare che in Italia bisogna lavorare meglio, non di più, visto che lavoriamo (come ore) di più di paesi più produttivi di noi.

il fatto poi che la produttività oraria è inquinata dal sommerso cosa significa? che in realtà è più alta?

No, in realtà è piu bassa. Risulta piu' alta perché il valore aggiunto viene aggiutato per comprednere parte del sommerso ma non le ore lavorate. Facessimo la tara anche alle ore lavorate in nero, scenderebbe. Si, dobbiamo lavorare di piu' (adesso) e quando avremo una buona produttività potremo lavorare anche di meno.
chango ha scritto:se con imposizone sugli utili aziendali intendi l'IRES, la tassazione non è al 60%. neppure se si include l'IRAP.
se intendi la tassazione generale sulle imprese allora quella della Germania non è la 20%.

C'è un modo molto semplice.
Si va sul bilancio. E come diceva Fiorello: ... Fatto?
Ci sono due voci: utili prima delle imposte e utili dopo le imposte.
Si fa una normale proporzione. Fatto?
Naturalmente essa cambia a seconda dell'utile, perché a parte sistemi flat, tassare un milione non è come tassare un miliardo. Per questo ho esaminato FIAT e VW (non pinco-pallo e microsoft).
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
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