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Consigliere comunale ferito in agguato sotto casa

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Consigliere comunale ferito in agguato sotto casa

Messaggioda franz il 21/03/2012, 10:44

Sperando che non sia l'inizio di una nuova stagione di piombo ...


Musy, consigliere comunale
ferito in agguato sotto casa

E' successo stamattina nel centro di Torino: il capogruppo del Terzo Polo in Sala Rossa è grave
di DIEGO LONGHIN e MEO PONTE

Alberto Musy, 44 anni, avvocato e docente, capogruppo del Terzo Polo in consiglio comunale, è stato ferito stamattina in un agguato sotto casa. Il consigliere, che abita in centro, in via Barbaroux 35, è sceso per la consegna di un pacco e quando ha aperto la porta un uomo gli ha fatto fuoco. Soccorso dai familiari e dai vicini di casa, è ora ricoverato alle Molinette, in rianimazione. Indaga la Digos. Il sindaco Piero Fassino, appresa la notizia, si è diretto verso l'ospedale. Musy come avvocato si occupa spesso di cause fallimentari e proprio questo aspetto della sua vita potrebbe indirizzare le indagini degli investigatori.
http://www.repubblica.it


sul corriere online apprendiamo che:
Un agguato nell'androne di casa. Alberto Musy, consigliere comunale di Torino, è stato colpito da quattro colpi di pistola, mentre usciva di casa in piano centro. Subito soccorso è stato trasportato all'ospedale Molinette. Musy, capogruppo dell'Udc e avvocato, è stato candidato sindaco nel 2011.

UN AGGUATO- Erano le 8.30 di mercoledì mattina, quando Musy stava andando al lavoro. Non appena uscito dal portone di casa in via Barbaroux, un uomo si è avvicinato e gli ha sparato diversi colpi di pistola. Uno lo avrebbe raggiunto alla tempia. Subito portato in ospedale, l'avvocato è in rianimazione. I medici spiegano che le sue condizioni sono gravissime. Musy è sposato e ha quattro bambine.

IL SINDACO- Piero Fassino, primo cittadino di Torino, si è precipitato al Molinette per andare a capire quali siano le condizioni di Musy.

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Re: Consigliere comunale ferito in agguato sotto casa

Messaggioda franz il 21/03/2012, 14:30

Musy, consigliere comunale
ferito in agguato sotto casa

E' successo stamattina nel centro di Torino. Tre colpi di pistola da un uomo che indossava un casco bianco. Il capogruppo del Terzo Polo in Sala Rossa è grave, ma non è in pericolo di vita. Si indaga sulla sua attività di avvocato d'affari, specializzato in fallimenti. Alla moglie ha detto: "Mi hanno seguito"
di MEO PONTE

E' vivo per miracolo il consigliere comunale e capogruppo del Terzo Polo Alberto Musy, 44 anni, avvocato d'affari. L'attentatore che gli sparato contro cinque colpi con un revolver calibro 38 lo ha colpito tre volte: due proiettili hanno trapassato la spalla di Musy, un terzo si è conficcato nella scapola. Due proiettili sono rimbalzati sui muri del cortile di via Barbaroux 35 dove abita il consigliere comunale abita con la famiglia e le ogive sono state ritrovate dagli esperti della polizia scientifica. L'agguato è avvenuto poco dopo le 8. Musy aveva appena accompagnato i quattro figli a scuola quando è rientrato a casa. "Aveva dimenticato l'iPad" ha spiegato la moglie agli investigatori. Nel frattempo un uomo con il volto celato da un casco da motociclista bianco ha citofonato ad una vicina dicendo che doveva consegnare un pacco e si è fatto così aprire la porta. Secondo una prima ricostruzione della polizia Musy lo avrebbe incontrato in cortile. Un vicino ha detto che il consigliere vedendo lo sconosciuto con il casco armeggiare con il pacco in un angolo del cortile gli avrebbe chiesto che cosa stesse facendo ottenendo come risposta il primo sparo. La circostanza però non è confermata dalla Squadra Mobile.

Musy avrebbe detto alle moglie che è stata la prima a soccorrerlo di essere stato seguito ed a un vicino che è corso in cortile subito dopo gli spari avrebbe confidato che a sparare sarebbe stato "un uomo tra i 40 e i 45 anni".
Il vero enigma della vicenda resta però il motivo dell'agguato. Musy che oltre ad essere consigliere comunale del Terzo Polo è anche professore di diritto all'Università del Piemonte Orientale e è un noto avvocato civilista, secondo gli agenti della Digos, non aveva mai ricevuto minacce nè per la sua attività politica nè per qualla professionale. Tra gli investigatori qualcuna azzarda: "Potrebbe anche trattarsi di uno scambio di persona". Un altro mistero è rappresentato dal pacco mostrato dall'attentatore dal videocitofono alla vicina che ha aperto la porta. Dopo aver sparato l'uomo se l'è portato via. E' una mossa che sorprende la polizia che ora si chiede: quel pacco era semplicemente uno stratagemma per farsi aprire o conteneva qualcosa che non doveva essere trovato?

Musy che è stato immediatamente ricoverato alle Molinette è stato dichiarato fuori pericolo pochi minuti fa. Sulla vicenda indagano la Squadra Mobile e la Digos. Il caso è stato affidato al sostituto procuratore Roberto Furlan.
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Re: Consigliere comunale ferito in agguato sotto casa

Messaggioda flaviomob il 03/04/2012, 23:39

http://www.corriere.it/cronache/12_apri ... 63cc.shtml

Il sindaco Lanzetta conferma le dimissioni
«Non ho mezzi, torno a fare la farmacista»
Sono caduti nel vuoto tutti gli appelli che la invitavano a non mollare


Matria Carmela Lanzetta
MONASTERACE (RC) - Indietro non torna, Maria Carmela Lanzetta. Il sindaco di Monasterace (comune della Locride con poco più di tremila anime) conferma la decisione di gettare la spugna anche dopo la riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di Reggio Calabria che le ha affidato una scorta a seguito delle numerose intimidazioni subite. L'ultima, in ordine di tempo, è arrivata la scorsa settimana. I picciotti del disonore si sono fatti vivi a colpi di pistola: hanno sparato contro la sua auto. Prima ancora, tra il 25 e il 26 giugno dello scorso anno, qualcuno diede fuoco alla farmacia della Lanzetta: in quell’occasione i danni furono ingenti, la sua famiglia si salvò solo per miracolo. E così la donna, iscritta al Partito democratico, ha detto basta: si è dimessa dalla carica di primo cittadino.
CONFERMO DIMISSIONI - «Lo Stato – spiega con un tono di voce che tradisce una certa stanchezza – mi è stato vicino ma io confermo le mie dimissioni. Torno a fare la farmacista. Così una volta per tutte mi lasceranno in pace». A nulla sono valse le manifestazioni di solidarietà che le sono giunte in questi ultimi giorni. Non le ha fatto cambiare idea nemmeno la fiaccolata promossa dai cittadini di Monasterace. In centinaia sono scesi in piazza per ribadire con forza la voglia di legalità e sicurezza. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha annunciato «un’iniziativa per sollecitare l’intervento del governo, delle forze dell’ordine e della magistratura».

NON HO STRUMENTI - Tentativi inutili, in ogni caso. La Lanzetta ormai ha deciso che è meglio farsi da parte. E d'altronde non deve essere stato facile amministrare (il sindaco, alla guida di una maggioranza di centrosinistra, era al secondo mandato) un Comune, già sciolto negli scorsi anni per infiltrazioni mafiose, dove pure la richiesta di pagare la bolletta dell'acqua viene percepita come un sopruso. «Mollo tutto – prosegue la Lanzetta – perché non sono nelle condizioni di svolgere la mia funzione di primo cittadino. Non solo e non tanto per le minacce e le intimidazioni, ma perché non ho gli strumenti per realizzare ciò che avevo in mente». Nelle prossime ore il presidente della commissione parlamentare Antimafia Beppe Pisanu sarà chiamato a rispondere alla richiesta del deputato Pd Laura Garavini di celebrare proprio a Monasterace una seduta dell'organismo. Nel frattempo, però, sono le parole di Angela Napoli, componente dell'Antimafia, a far riflettere un po' tutti: «Siamo certi che le responsabilità di quanto accaduto al sindaco Maria Carmela Lanzetta siano solo da individuare nell’area prettamente criminale e non anche forse in quell’area che gestisce, in modo non omogeneo e con scarsa trasparenza, lo sviluppo del territorio calabrese?».

Antonio Ricchio


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Re: Consigliere comunale ferito in agguato sotto casa

Messaggioda pianogrande il 04/04/2012, 0:21

o' pesce fète sempe d'a capa
Il pesce puzza sempre dalla testa.
La testa, in questo caso, è quella che non vuole le leggi anticorruzione e che definisce eroe un mafioso.
L'elenco delle malefatte della testa è molto più lungo.
Tutti hanno la loro parte di colpa.
Chi ha la responsabilità di governare il paese ha la parte più grossa.
Innanzitutto, quella dell'esempio e della cultura mafiosa che diffonde a piene mani.
In questo caso non mi rivolgo tanto all'attuale governo ma ad una certa classe politica.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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