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Da Parigi Bersani e Hollande: manifesto Europa progressista

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Da Parigi Bersani e Hollande: manifesto Europa progressista

Messaggioda franz il 17/03/2012, 17:05

Da Parigi Bersani e Hollande lanciano
il manifesto dell'Europa progressista

Il leader a Parigi alla Convention sulla Rinascita dell'Europa. "Verso una nuova stagione della storia e della politica". "Questo non è più il tempo dell'attesa. Questo è il nostro tempo. I conservatori, in fondo, la loro chance l'hanno avuta". "Il trattato 'fiscal compact' non è sufficiente per affrontare la crisi"

PARIGI - Rilancia il sogno di un'Europa progressista il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. "Serve un'Europa politica", dice da Parigi, dove è intervenuto alla convention sulla Rinascita dell'Europa, organizzata dalla Fondazione dei progressisti europei per sostenere la candidatura di François Hollande alla presidenza francese.

"Oggi, qui a Parigi, i progressisti Europei mostrano la volontà che li unisce: aprire una nuova stagione della storia e della politica per l'Europa. Questa oggi è la nostra ambizione". Bersani ha presentato con Hollande e il socialista tedesco Sigmar Gabriel il manifesto dei progressisti europei. "Non dobbiamo avere più timidezze - ha detto - . Vorrei dirlo con chiarezza: per noi, per le forze democratiche, progressiste e socialiste, questo non è più il tempo dell'attesa. Questo è il nostro tempo. I conservatori, in fondo, la loro chance l'hanno avuta. Loro hanno guidato a lungo le sorti dell'Europa: in Francia e in Germania. In italia e altrove. Hanno seminato le loro idee e i loro valori. Ma la raccolta si è rivelata disastrosa".

Poi Bersani interviene anche sul nuovo trattato intergovernativo sulla disciplina di bilancio, il 'fiscal compact', firmato da 35 paesi e ora in attesa di ratifica. "Non basta, non è sufficiente" senza l'aggiunta di iniziative per la crescita che permettano di uscire dalla crisi e di non aggravare la recessione", dice il segretario del Pd. Sulla richiesta
agli elettori di dargli il mandato per riaprire il negoziato sul 'fiscal compact' Hollande ha basato in gran parte la proposta di politica europea del suo programma.

Quella dei conservatori, ha detto Bersani, è stata "una politica del tutto inadeguata ad affrontare l'emergenza economica e "sociale della crisi", nella quale "si è continuato a difendere una linea perdente, coltivando l'idea che tutte le colpe fossero dei singoli paesi, del loro debito e dei loro disavanzi. Sì, c'è un problema di disciplina dei bilanci - ha ammesso il segretario del Pd -, ma non è lì l'origine della crisi. Gran parte dei problemi di bilancio è piuttosto una conseguenza della crisi, che nasce da squilibri macroeconomici e sociali, da debolezza della domanda, dalle disastrose distorsioni della finanza".

Per Bersani, "i progressisti europei devono alzare la voce e dire che gli squilibri di oggi sono l'esito di un impianto istituzionale europeo troppo debole, di scelte di politica economica radicalmente sbagliate, di una resa agli interessi della finanza, di un'austerità cieca. I danni sono sotto i nostri occhi: sì - ha concluso il segretario del Pd, con una frase che non era prevista nel testo scritto del suo discorso -, quel trattato non basta, non è sufficiente".

Proprio ieri quindici parlamentari del Pd hanno detto 'No' alla svolta socialista di Bersani e all'appoggio a Hollande, firmando un lungo manifesto pubblicato su Il Foglio.

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Re: Da Parigi Bersani e Hollande: manifesto Europa progressista

Messaggioda franz il 17/03/2012, 17:07

Salvateci da Hollande
Il testo segreto di 15 parlamentari pd contro la linea socialista di Bersani
“La foto di Parigi è un suicidio”


Caro segretario, scusaci, ma questa storia che il Pd deve sostenere un candidato anti europeista, anti riformista e anti liberista come François Hollande a noi non ci sta bene, e ci sembra un’idea suicida, quasi una follia, e per questo ci dissociamo”. La storia è nota: tra poco meno di ventiquattr’ore il segretario del Partito democratico proverà a cancellare la vecchia, criticatissima e impolveratissima foto di Vasto per sostituirla con una nuova istantanea che ancora prima di essere scattata sta già creando qualche problema al leader del Pd, Pier Luigi Bersani. I soggetti dell’istantanea, però, questa volta non saranno né Antonio Di Pietro né Nichi Vendola, ma saranno i leader dei due partiti progressisti più importanti d’Europa: il presidente della Spd tedesca Sigmar Gabriel e il candidato socialista alle presidenziali francesi François Hollande. L’incontro di domani, organizzato dal presidente della Fondazione per gli studi progressisti europei Massimo D’Alema, servirà a mettere a punto il manifesto “per un nuovo rinascimento per l’Europa” e darà senza dubbio la possibilità a Bersani di agganciare il Pd al treno del nuovo socialismo europeo. Il vertice con i leader del nuovo progressismo europeo rischia però di trasformarsi in un piccolo boomerang per il segretario.

E così, a poche ore dalla firma che Bersani metterà a Parigi in calce a quello che diventerà il manifesto-faro del nuovo centrosinistra europeo, succede che un pezzo significativo del Pd ha deciso di ribellarsi alla linea del leader democratico. Finora, in realtà, l’insofferenza per la foto di Parigi era affiorata qua e là in qualche dichiarazione volante e in qualche articolo di giornale (su Europa in particolare). Ora però il dissenso degli anti parigini è diventato ufficiale. E il documento di cui il Foglio è entrato in possesso, e di cui ora vi daremo conto, è più che significativo. E non solo perché a firmare questo testo – assieme ad altri tredici parlamentari del Pd – ci sono due democratici di peso come l’ex ministro Giuseppe Fioroni e l’ex vicepresidente del Consiglio Marco Follini.

Il senso del documento del fronte anti parigino del Pd è in fondo semplice. Il Partito democratico, sostengono i quindici firmatari del “Memorandum sul Pd e l’Europa”, nasce per mettere insieme le due grandi anime del centrosinistra (quella postdemocristiana e quella postcomunista). E in questo senso, dare il sostengo a un candidato con un profilo molto, molto, molto di sinistra come François Hollande rischia di essere un errore clamoroso per un partito come il Pd che dovrebbe essere il promotore non di “un ritorno al medioevo” ma bensì di una nuova formidabile sintesi politica.

I firmatari del documento, che trovate qui, sono, oltre a Giuseppe Fioroni e Marco Follini, i senatori Carlo Chiurazzi, Lucio D’Ubaldo, Anna Rita Fioroni, Antonio Rusconi e Maria Pia Garavaglia e i deputati Gianluca Benamati, Enrico Farinone, Giampiero Fogliardi, Tommaso Ginoble, Gero Grassi, Luciana Pedoto, Giovanni Sanga e Rodolfo Viola. E in poche battute i quindici parlamentari democratici spiegano perché il Pd dovrebbe evitare di ammanettarsi alla gioiosa macchina da guerra europea. Primo punto: l’identità del Pd e il “sogno di una società europea solidale, giusta e democratica”. “L’europeismo – scrivono gli anti parigini – non può agire a rimorchio di logiche e schemi prefabbricati. Quando si proiettano su scala più ampia le dinamiche politiche nazionali, emerge la conferma di quanto possa valere e pesare la scelta del riformismo coniugato al futuro, come noi amiamo dire. Le appartenenze del Novecento, poi, assomigliano a dagherrotipi ingialliti. Prodi e Amato, insieme ad altre personalità del mondo intellettuale e politico, hanno indicato con il loro appello pubblicato di recente sulla stampa il sogno di una società europea solidale, giusta e democratica; ma nel loro proposito non sussiste l’ancoraggio a una qualche pregiudiziale ideologica, men che meno di tipo socialista”. Secondo punto, l’errore su Hollande e l’opportunità di François Bayrou. “In Francia – scrivono ancora i quindici del Memorandum sull’Europa – Bayrou dimostra di avere più determinazione e più tenuta nella difesa della politica d’integrazione europea. Sicché appare incongruo che il Partito democratico – aderente al Gruppo dei Socialisti e Democratici nel Parlamento europeo, ma non al Partito socialista europeo (Pse) – debba adottare a senso unico una sorta di solidarietà internazionalista e dunque affidarsi totalmente alle rituali formule di sostegno al candidato socialista all’Eliseo”.

Insomma, per farla breve, il senso del documento-appello è in fondo chiaro: se credi ancora nel progetto democratico, e non vuoi costringerci a lasciare questo partito, caro Bersani, sganciati subito dal treno del socialismo europeo e impegnati pancia a terra per salvare il Pd e non farlo diventare una specie di suicida Pds 2.0. Sennò, caro Bersani, noi anti parigini saremo costretti a trarre le nostre conseguenze. Perché così, caro segretario, noi nel nostro Pd proprio non ci sentiamo più a casa.
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Testo segreto di 15 parlamentari pd contro la linea socialis

Messaggioda franz il 17/03/2012, 17:09

Memorandum sull'Europa
Qual è la coerenza del Partito democratico?

Il Partito democratico perde la sua anima se sceglie di irrigidire ideologicamente il messaggio d'innovazione che gli compete. E la perde, ancora più concretamente, se smentisce il suo ancoraggio alle grandi intuizioni di politica estera nelle quali vive il retaggio della straordinaria tradizione dell'umanesimo e del cosmopolitismo italiano. E' in questa cornice che i padri dell'Europa, da De Gasperi a Spinelli, hanno pensato e promosso il modello federale europeo come nuovo orizzonte di pace, di sviluppo e crescita civile.

Oggi, dopo averne sempre rivendicato il prezioso fattore d'ispirazione, al Partito democratico si chiede di rinnovare questo modello, mostrando coraggio e intelligenza nel proseguire a testa alta sulla strada della progressiva integrazione europea. Sotto questo profilo può riproporsi il valore e la bellezza di un peculiare vincolo esterno, di natura eminentemente politica, che nasce e si sviluppa in base alla volontà di partiti, movimenti sociali e culturali, settori qualificati della pubblica opinione; un vincolo che offre l'opportunità di armonizzare nel perimetro di solide politiche sovranazionali le iniziative volte a contrastare i rischi di declino incombenti sulle società e gli ordinamenti dei singoli Stati.

L'europeismo, in ogni caso, non può agire a rimorchio di logiche e schemi prefabbricati. Quando si proiettano su scala più ampia le dinamiche politiche nazionali, emerge la conferma di quanto possa valere e pesare la scelta del riformismo "coniugato al futuro", come noi amiamo dire. Le appartenenze del Novecento assomigliano a dagherrotipi ingialliti. Prodi e Amato, insieme ad altre personalità del mondo intellettuale e politico, hanno indicato con il loro appello pubblicato di recente sulla stampa "il sogno di una società europea solidale, giusta e democratica"; ma nel loro proposito non sussiste l'ancoraggio a una qualche pregiudiziale ideologica, men che meno di tipo socialista.

D'altronde, in Francia, Bayrou dimostra di avere più determinazione e più tenuta nella difesa della politica d'integrazione europea. Sicché appare incongruo che il Partito democratico - aderente al Gruppo dei Socialisti e Democratici nel Parlamento europeo, ma non al Partito socialista europeo (Pse) - debba adottare a senso unico una sorta di "solidarietà internazionalista" e dunque affidassi totalmente alle rituali formule di sostegno al candidato socialista all'Eliseo. Qual è il motivo di questa solidarietà, quando nel programma di Hollande vi è un ritorno al primato di Parigi come motore politico di un'Europa concepita e disegnata in relazione a un prevalente ruolo di coordinamento degli Stati nazionali? Il nostro europeismo non si armonizza completamente con una visione - Hollande non corregge la linea vetero-gollista di Sarkozy - che indebolisce o addirittura offusca i progressi compiuti in questi anni per fare delle istituzioni comunitarie la casa dei cittadini europei, non la semplice camera di compensazione delle volontà e delle scelte dei diversi Stati membri.

A noi preme evidenziare, in conclusione, la necessità che il Partito democratico non disperda nel labirinto di presunti obblighi di vicinanza nel campo progressista il credito accumulato come forza riformatrice, aperta alla sperimentazione di nuove formule politiche, impegnata a tradurre in programmi e comportamenti conseguenti la sua limpida vocazione europeistica. Dobbiamo difendere la nostra autonomia, specialmente se con essa possiamo difendere un punto di vista più avanzato nell'orizzonte di una rinnovata prospettiva europeistica.

Giuseppe Fioroni (deputato Pd), Marco Follini (senatore Pd), Carlo Chiurazzi (senatore Pd),, Lucio D'Ubaldo (senatore Pd),, Anna Rita Fioroni (senatore Pd), Antonio Rusconi (senatore Pd), Maria Pia Garavaglia (senatore Pd), Gianluca Benamati (deputato Pd), Enrico Farinone (deputato Pd), Giampiero Fogliardi (deputato Pd), Tommaso Ginoble (deputato Pd), Gero Grassi (deputato Pd), Luciana Pedoto (deputato Pd), Giovanni Sanga (deputato Pd), Rodolfo Viola (deputato Pd)

http://www.ilfoglio.it/soloqui/12699

PS: "segreto"?
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Re: Da Parigi Bersani e Hollande: manifesto Europa progressista

Messaggioda matthelm il 17/03/2012, 18:11

Se c'è un posticino sottoscrivo anch'io questa lettera.
Bersani, Bersani quante occasioni per fare un passo avanti e due indietro.
Ancora una volta il barcamenarsi provocherà confusione.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Da Parigi Bersani e Hollande: manifesto Europa progressista

Messaggioda franz il 17/03/2012, 18:40

Forse Bersani ha avuto un flashback e si è immedesimato in Enrico http://www.melogranorosso.eu/index.php? ... berlinguer e nell'alleanza PCI, PCF e PCE di allora. Anche Bersani vuole siglare accordi con partiti fratelli, si puo' capire. http://it.wikipedia.org/wiki/Eurocomunismo
Solo che deve stare attento oggi al tipo di "strappo" che puo' provocare. :o
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Re: Da Parigi Bersani e Hollande: manifesto Europa progressista

Messaggioda gabriele il 17/03/2012, 21:12

franz ha scritto:L’incontro di domani, organizzato dal presidente della Fondazione per gli studi progressisti europei Massimo D’Alema, servirà a mettere a punto il manifesto “per un nuovo rinascimento per l’Europa” e darà senza dubbio la possibilità a Bersani di agganciare il Pd al treno del nuovo socialismo europeo. Il vertice con i leader del nuovo progressismo europeo rischia però di trasformarsi in un piccolo boomerang per il segretario.


Quando i "baffi" non mancano...mai!

C'è sempre lui. Anche se non è sotto i riflettori, D'Alema c'è sempre...

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Re: Da Parigi Bersani e Hollande: manifesto Europa progressista

Messaggioda chango il 17/03/2012, 21:17

Il PD non dovrebbe essere un partito progressista?
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Re: Da Parigi Bersani e Hollande: manifesto Europa progressista

Messaggioda franz il 17/03/2012, 22:44

chango ha scritto:Il PD non dovrebbe essere un partito progressista?

Non dovrebbe essere socialista ed in odore di alleanze con un leader che, anche forse solo per questioni tattiche, si profila anti-europeista. Vedere posizione di Hollande sul Fiscal Compact e vedere anche http://it.euronews.com/2012/03/16/presi ... all-europa
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Re: Da Parigi Bersani e Hollande: manifesto Europa progressista

Messaggioda flaviomob il 18/03/2012, 3:03

L'Internazionale Democristiana si è pronunziata! :lol:


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Da Parigi Bersani e Hollande: manifesto Europa progressista

Messaggioda franz il 18/03/2012, 10:59

Mi aspettavo la "battuta del giorno" ... ero in ansia ... ed ora sono piu' sereno :lol:
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