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Finalmente "un" (1) volto chiaro invece di 27?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Finalmente "un" (1) volto chiaro invece di 27?

Messaggioda chango il 10/03/2012, 11:06

flaviomob ha scritto:La piattaforma FIOM è cambiata? In che cosa?


nel momento in cui fai salire sul palco i NO-TAV, trasformi una manifestazione precedentemente sindacale in una manifestazione chiaramente politica.
e che fosse una manifestazione politica lo sostiene lo stesso Landini.

ti aspetti che esponenti della segreteria del PD possano partecipare ad una manifestazione politica di un soggetto che si mette in contrasto con la linea ambigua/traballante decisa dalla segreteria del PD?
un conto è se ci va Civati, consigliere regionale, un altro se ci va Fassina, componente della segreteria.
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Re: Finalmente "un" (1) volto chiaro invece di 27?

Messaggioda flaviomob il 10/03/2012, 15:06

Il PD dovrebbe pensare alla propria base, che in buona parte è critica verso l'attuale progetto Lione-Torino.
Poi tutto può essere migliorato, nella vita.


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Re: Finalmente "un" (1) volto chiaro invece di 27?

Messaggioda matthelm il 10/03/2012, 15:12

flaviomob ha scritto:Il PD dovrebbe pensare alla propria base, che in buona parte è critica verso l'attuale progetto Lione-Torino.
Poi tutto può essere migliorato, nella vita.


Ho bella e chi l'ha detto?
Se il Pd avesse partecipato a quella manifestazione sarebbe già finito. Con la gioia dei vendola-di pietro -landini.
Suicidio politico certo.
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Re: Finalmente "un" (1) volto chiaro invece di 27?

Messaggioda flaviomob il 10/03/2012, 16:20

...Il Pd però è spaccato anche sulla Tav e le manifestazioni del movimento contrario alla grande opera in Val di Susa.
La maggioranza (50%) dei votanti per il partito di Bersani non condivide l’ostilità al progetto in questione, collocandosi così nella linea indicata dal segretario del partito. Ma si tratta di una maggioranza così risicata da mettere nuovamente in luce l’esistenza di una spaccatura interna (presente peraltro in qualche misura anche nel Pdl, ove una maggioranza assai più consistente — il 66% — approva il progetto Tav, ma un forse inaspettato 30% reputa «giustificata» l’opposizione). ...

(sondaggio Mannheimer dal Corriere)

http://www.blitzquotidiano.it/politica- ... v-1142649/


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Re: Finalmente "un" (1) volto chiaro invece di 27?

Messaggioda matthelm il 10/03/2012, 17:29

E' sicuro che non c'è l'unanimità ma un segretario di partito non dovrebbe seguire i sondaggi altrimenti è come Berlusconi e non sarebbe un bel vedere. L'abbiamo sempre detto tutti.
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Re: Finalmente "un" (1) volto chiaro invece di 27?

Messaggioda flaviomob il 11/03/2012, 1:41

Il soviet supremo si pronuncerà?

Il PD detessera chi non ha “fede” nella TAV

Il senso del ridicolo non abita nel Pd. Per far avanzare un’opera pubblica con infiltrazioni malavitose manifeste si cacciano propri militanti e persino dirigenti.

Una volta si rimproverava ai “comunisti” di radiare o espellere chi non condivideva la fede nel sol dell’avvenire o, in molti più casi, la “linea del partito”.

Il Partito democratico si è battuto ancune decine di migliaia di volte il petto perché – in qualche misura – ha ancora tra i suoi iscritti qualcuno che a sua insaputa si era iscritto a una libera associazione che si chiamava partito comunista.

Un grande progresso, quello verso la democrazia. Che dovrebbe portare con sé anche una tolleranza superiore per le “contraddizioni in seno al popolo”. Invece, questa lettera di Sandro Plano – presidente della Comunità montana della Val di Susa – chiarisce che quella “brutta pratica” della radiazione o espulsione è sempre più in vigore. Ha cambiato nome e ora si chiama “detesseramento”, che suona meglio. Forse. Adesso però per essere cacciati basta avere qualche perplessità su un’opera pubblica, non sui “massimi sistemi” o gli “articoli di fede”.

Dev’essere un effetto secondario della “modernità”…

Plano scrive a Bersani: “La Dc tesserava i morti, voi volete cacciare i vivi”.

Al Presidente del Pd Rosy Bindi

Al Segretario del PD Pierluigi Bersani

Al Segretario del PD del Piemonte On. Gianfranco Morgando

Sono il Presidente della comunità montana valle Susa e val Sangone, come altri amministratori locali contrario alla costruzione di una nuova linea ferroviaria tra Torino e Lione, iscritto al Partito Democratico.

Leggo sui mass media che, su sollecitazione dell’On. Stefano Esposito, il nostro segretario regionale On. Gianfranco Morgando ha dichiarato: «Il giudizio del PD sulla Tav è noto. Abbiamo sempre detto che le opinioni contrarie sono legittime, ma che occorre rispettare le decisioni prese. Anche oggi autorevoli esponenti del partito hanno ribadito la loro difficoltà a convivere con chi non riconosce la legittimità di quell’opera. È in corso la campagna di tesseramento 2012: io credo che spetti agli organi competenti una valutazione definitiva sull’opportunità che queste persone restino dentro il PD».

Ritengo questa dichiarazione avulsa dal nostro Statuto e dal Codice etico. Si permette il voto alle Primarie ad ogni cittadino italiano e straniero residente nel nostro Paese e si mette in discussione il nostro diritto di rinnovare l’iscrizione.

Sono stato tra i fondatori e ho la tessera n. 1 del Circolo PD di Susa contribuendo alle spese di mantenimento della Sede e non ho nessuna intenzione di essere allontanato da questo Partito che considero, in quota parte, mio!

Arrivo dalla DC, che tesserava anche i morti (pensando cristianamente alla loro resurrezione) e sono finito nel PD che, resuscitando il centralismo democratico del PCI, vorrebbe cacciare i vivi. Siamo l’unico Partito al mondo che avvia una campagna di tesseramento con un’azione di detesseramento.

Puntualmente, ad ogni annuncio di manifestazione No Tav, si leva solito concerto di dichiarazioni sulla nostra espulsione da parte delle Segreterie regionale e provinciale, con il controcanto di parlamentari particolarmente appassionati al futuro delle ferrovie.

Uno scrittore inglese, non ricordo chi, diceva di preferire un assassino a un noioso. Sono certo che Morgando ed Esposito non hanno mai ucciso nessuno, ma non sono sicuramente campioni di varietà negli argomenti.

In un incontro avvenuto a Torino con il segretario Bersani abbiamo preso impegni ben precisi, che ricordo per l’ennesima volta: non utilizzare simboli di Partito, non interporci alle Forze dell’Ordine, non assecondare azioni violente. Fatto, fatto in tutte le occasioni!

Abbiamo organizzato e partecipato a manifestazioni autorizzate e abbiamo sempre sollecitato comportamenti pacifici. Non abbiamo mai detto di poter pilotare o condizionare il movimento, e su questo non c’è mai stata ambiguità, così come abbiamo sempre preso le distanze dagli atti di violenza.

Vorrei però ricordare che queste manifestazioni coinvolgono migliaia di persone della nostra valle: lavoratori, studenti, disoccupati, professionisti, segretari comunali, cattolici e boy scout, gente venuta da fuori e qualche violento. Persone che vivono con rabbia questo periodo di crisi economica, politica e morale.

Italiani che vedono in questa infrastruttura un’ennesima occasione di arricchimento per qualcuno a spese della collettività. Possiamo dar loro torto a fronte di una classe politica che chiede sacrifici ai cittadini senza avere il pudore di ridurre almeno di un po’ i propri privilegi?

Siamo accusati di non aver preso le distanze con sufficiente vigore da chi ha criticato il Procuratore Caselli per la recente ondata di arresti di esponenti No Tav. Falso! Esprimo immutata la mia stima per il Procuratore Caselli e per l’azione della Magistratura. Ricordo però che il nostro Codice penale prevede passaggi ben precisi in caso di violazione delle leggi ovvero: accusa, tre gradi di processo, condanna definitiva, carcere. Nel caso specifico si è partiti dal carcere, a nove mesi dai fatti, senza che gli imputati avessero alcuna ragione o possibilità di fuggire, con le prove fissate indelebilmente dalle riprese televisive e fotografiche.

Chi si scandalizza per queste nostre osservazioni, credo garantiste e ragionevoli, dimentica la vergognosa campagna mediatica avviata dal nostro ex Presidente del Consiglio ai danni della Magistratura con epiteti che vanno dal “criminale” alla “metastasi”.

Il Senatore Monti, che presiede il miglior governo conservatore possibile espresso dal peggior Parlamento della storia della nostra Repubblica, dopo il varo di provvedimenti di lacrime e sangue, dopo il blocco del ponte sullo stretto e delle Olimpiadi di Roma, dovrebbe spiegare come credibilmente si troveranno i miliardi per il Tav o il decantato miliardo per compensazioni.

Dovrebbe giustificare perché si taglia sulla sanità, sulla scuola, sulle pensioni, sul trasporto pubblico locale e si spende per un collegamento che oggi è percorso da tre coppie di treni. Diceva bene una nostra cittadina: “che m’importa risparmiare due ore per andare a Lione se poi perdo intere giornate per prenotare una visita medica”!

La nostra classe politica non è credibile e quindi non sono credibili le ragioni di pubblica utilità sbandierate per giustificare grandi opere.

Sono invece purtroppo credibili e diffusi i sospetti che molte volte si tratti di utilità private.

Gli episodi di violenza e di teppismo sono da condannare inequivocabilmente, ma le manifestazioni di piazza sono un sintomo di un grave stato disagio di diversi strati sociali e un Partito come il nostro dovrebbe interrogarsi sul “come risolvere” piuttosto che pensare a “come reprimere”.

I nostri futuri alleati saranno: operai, impiegati, artigiani, pensionati, oppure: banche, industriali, grandi imprese, finanza internazionale?

Rifondazione, Sel, Idv, Verdi oppure PDL e Lega? Fiom o Fiat di Detroit?

La gran parte dei cittadini chiede presenza, puntualità e pulizia di treni per migliaia di pendolari, il Governo risponde con un treno ad alta velocità per le élite (vedi studio della Bocconi sulla Torino-Milano).

Atteggiamento che richiama una dichiarazione attribuita a Maria Antonietta, regina di Francia, dopo la razzia del Convento di Saint-Nazare, a chi gli diceva che il popolo voleva il pane: “S’ils n’ont plus de pain, qu’ils mangent de la brioche”. Sappiamo tutti come è finita: la sventurata perse la testa, purtroppo per lei, non per amore.


Cordiali saluti dal vostro affezionato iscritto.

Sandro Plano

Susa, 26 febbraio 2012


http://www.contropiano.org/it/news-poli ... 46fe253924


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Re: Finalmente "un" (1) volto chiaro invece di 27?

Messaggioda franz il 11/03/2012, 11:27

Leggo sui mass media che, su sollecitazione dell’On. Stefano Esposito, il nostro segretario regionale On. Gianfranco Morgando ha dichiarato: «Il giudizio del PD sulla Tav è noto. Abbiamo sempre detto che le opinioni contrarie sono legittime, ma che occorre rispettare le decisioni prese. Anche oggi autorevoli esponenti del partito hanno ribadito la loro difficoltà a convivere con chi non riconosce la legittimità di quell’opera. È in corso la campagna di tesseramento 2012: io credo che spetti agli organi competenti una valutazione definitiva sull’opportunità che queste persone restino dentro il PD».

In pratica questo Morgando invoca una sorta di "centralismo democratico", che consiste nella libertà di opinioni contrarie e quindi di dialogo per arrivare ad una decisione, ma che una volta presa la decisione, è quella. Chi ha posizioni di responsabilità si adegua alla decisione ed è quindi tenuto a rispettare cio' che scaturisce, democraticamente, dalla discussione e decisione. Ora non so se questo è previsto nel modo di condurre il PD (statuto e codice etico). Se lo è, Morgando ha ragione, se non lo è allora Morgando non ha ragione (ed il PD non è un partito serio). Il problema di Sandro Plano però è un altro. Lui non rappresenta il PD ma è "presidente della Comunità montana della Val di Susa" (un ente sulla cui [in]utilità si è discusso molto) e come tale rappresenta tutti i comuni della valle. Se la comunità montana (come ente) è contro la TAV ed il PD è favorevole, Mr Sandro Plano o lascia il PD oppure lascia la comunità montana (a seconda di come la pensi) se è coerente.
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Re: Finalmente "un" (1) volto chiaro invece di 27?

Messaggioda gabriele il 11/03/2012, 11:59

franz ha scritto:
Leggo sui mass media che, su sollecitazione dell’On. Stefano Esposito, il nostro segretario regionale On. Gianfranco Morgando ha dichiarato: «Il giudizio del PD sulla Tav è noto. Abbiamo sempre detto che le opinioni contrarie sono legittime, ma che occorre rispettare le decisioni prese. Anche oggi autorevoli esponenti del partito hanno ribadito la loro difficoltà a convivere con chi non riconosce la legittimità di quell’opera. È in corso la campagna di tesseramento 2012: io credo che spetti agli organi competenti una valutazione definitiva sull’opportunità che queste persone restino dentro il PD».

In pratica questo Morgando invoca una sorta di "centralismo democratico", che consiste nella libertà di opinioni contrarie e quindi di dialogo per arrivare ad una decisione, ma che una volta presa la decisione, è quella. Chi ha posizioni di responsabilità si adegua alla decisione ed è quindi tenuto a rispettare cio' che scaturisce, democraticamente, dalla discussione e decisione. Ora non so se questo è previsto nel modo di condurre il PD (statuto e codice etico). Se lo è, Morgando ha ragione, se non lo è allora Morgando non ha ragione (ed il PD non è un partito serio). Il problema di Sandro Plano però è un altro. Lui non rappresenta il PD ma è "presidente della Comunità montana della Val di Susa" (un ente sulla cui [in]utilità si è discusso molto) e come tale rappresenta tutti i comuni della valle. Se la comunità montana (come ente) è contro la TAV ed il PD è favorevole, Mr Sandro Plano o lascia il PD oppure lascia la comunità montana (a seconda di come la pensi) se è coerente.


Oppure semplicemente parla a titolo personale (rispetto il PD ovviamente), come credo abbia sempre fatto.

Far parte di un partito implica condividere e non condividere molte cose. Fatto sta che, se si parla seriamente, quando il partito democraticamente decide la linea di condotta, chi poi dissente deve SEMPRE farlo a titolo personale.
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Re: Finalmente "un" (1) volto chiaro invece di 27?

Messaggioda franz il 11/03/2012, 12:57

gabriele ha scritto:Oppure semplicemente parla a titolo personale (rispetto il PD ovviamente), come credo abbia sempre fatto.

Mah, guarda, su questo fatto del "a titolo personale" credo che si debba fare chiarezza.
Per esempio, io e te parliamo sempre a titolo personale, finché non abbiamo alcun altro titolo sotto cui parlare.
La TV non ci intervista come vari "signor nessuno". Intervista persone che hanno un rilievo per la carica che ricoprono. Quando questi non possono dire ufficlialmente come la pensano, utilizzano questo trucco del parlare "a titolo personale" che a mio avviso è assolutamente ridicolo. Perché di uno in qualità di PdR, PdC, sindaco, presidente di regione, segretario di partito interessa quello che pensa solo per la carica che ricopre. Quello che pensa personalmente non interessa, se non quanto mi interessa conoscere il parere di uno qualsisi dei 60 milioni di abitanti (o 7 miliardi per il pianeta). Il pensiero personale di codesto Sandro Plano vale quindi un settemiliardesimo, esattamente come quello di ogni altro essere vivente. Vale di piu' "politicamente" in quanto rappresentante democratico di una comunità: in quel contesto non esprime le sue idee ma le deliberazioni di quella comunità. Se appartiene a due comunità contemporaneamente (PD e Valsusa) e che a loro volta esprimono opinioni divergenti su un tema importante allora è compito suo dirimere il conflitto e scegliere l'ambito che piu' rappresenta il suo pensiero. Il fatto utleriore è che se Sandro Plano non fosse del PD, non sarebbe nella comunità montana (non viceversa) per cui se lascia il PD dovrebbe farsi il suo partito o cercarne un altro (ovviane un partito NO-TAV).
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Re: Finalmente "un" (1) volto chiaro invece di 27?

Messaggioda flaviomob il 11/03/2012, 14:38

Il PD è chiaramente spaccato, nella sua base, riguardo all'AV in Val Susa. I dirigenti possono dire ciò che vogliono ma la realtà rimane questa. Il fatto che chi la pensa diversamente (dalla dirigenza) possa essere fatto fuori è degno del PCUS o del vecchio Fascio.
Lo stesso Fassino disse di essere contrario al fatto che coppie omosessuali possano adottare bambini, ancora ai tempi dei DS. Renzi ha proposto legittimamente un programma di 100 punti che non coincidono espressamente con il programma del PD (altrimenti sarebbe stato superfluo proporli, o sbaglio?). Va radiato, per questo?
Incoerente poi per chi si appella giorno e notte ai diritti delle autonomie locali e al dogma del federalismo una posizione smaccatamente centralista e dirigista del genere.


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