franz ha scritto:Iafran, sono due cose diverse. Una è il controllo dei cittadini sulla politica e sui politici. Controllo che spetta, in democrazia, per prima cosa ai cittadini stessi. Visto che hanno delegato ai politici, a loro devono chiedere di rendere conto della delega data. Poi ci sono anche organi tecnici, come polizia e magistratura, per indagini complesse in caso di reato. Non è il cittadino che fa il poliziotto ma quello che tento di far capire è che se i cittadini controllassero i politici che hanno eletto, chiedendo loro conto delle cose fatte e non fatte, le magagne emergerebbero prima ed i politici stessi, sapendo di essere controllati, eviterebbero l'andazzo attuale. Altra cosa è il discorso sulla mafia. Che su questo c'entra come i cavoli a merenda ma è stato introdotto solo per cercare di dimostrare che un gruppo organizzato che usa metodi violenti puo' controllare meglio del cittadino stesso.
Tu fai bene a pensare che le cose siano separate, magari lo fossero davvero e ovunque.
Se in un paese c'è la mafia ... essa domina, non c'è alcun rispetto delle persone (e, quindi, dei beni e dei diritti civili).
Il cosiddetto "voto di scambio" tra elettore e politico (espressione già rispettoso della figura del cittadino) lo si dovrebbe leggere come coercizione della persona per una "scelta ben precisa" in cabina elettorale, mentre il "voto di scambio" tra il mafioso e il politico mina tutti i valori civili e il sistema democratico.
Nelle realtà a carattere mafioso non si può tenere separato il "voto di scambio" elettore-politico da quello cupola mafiosa-politica, cosa possibile in un territorio non a carattere mafioso.
So bene che la responsabilità ricade comunque sul cittadino, su quello che sceglie la strada più facile (della forza o della truffa) per "risolvere" i suoi problemi, e sugli altri che ne ammirano le capacità "organizzative" (e che vogliono emulare, invece di condannarle), come so che il sistema mafioso affina le tecniche e le armi (anche creando ostacoli alla Magistratura per indagare) man mano che mira ad obiettivi più ambiziosi (uno Stato, una UE ... la storia).