franz ha scritto:[Invece no, perchè o sostieni che la democrazia debba decidere sempre solo all'unanimità (e questo comporterebbe tutta una serie di conseguenze note, che portano alla riduzione della sfera pubblica) oppure se non c'è unanimità allora per qualsiasi decisione di ordine economico c'è chi deve subire le decisioni di una maggioranza (come per esempio tassare gli ammortizzatori sociali "trovando" i soldi dai patrimoni). E questa minoranza dovrebbe imbracciare il fucile?
C'è la differenza più che sostanziale che una cosa è contribuire (in virtù una situazione di forza) a qualcosa che torna comodo a tutti con una piccola parte di quello che si ha che non altera la propria esistenza;si tratta dell'anello forte che trasferisce forza all'anello debole della catena (rafforzando qualcosa da cui finora si è tratto maggiore giovamento di altri) ed è il quid che conferisce il senso al vivere in comune.
Altro è quando (per colpa di una situazione di debolezza) quel qualcosa compromette in modo enorme la tua esistenza decretando di fatto la tua inferiorità rispetto ad altri nell'ambito di quella comunità,che di fatto sfrutta la tua debolezza peggiorandola vistosamente invece che rafforzala;si tratta dell'anello forte che se ne frega dell'anello debole.
Mi pare ci sia un tantino di differenza tra la tassazione di un plutocrate e la distruzione della casetta di uno sfigato.
Nel primo caso in cambio del prezzo da pagare si deve ottenere in cambio una società più solida,e se non avviene è un torto,che però altera di poco la vita del contribuente cui di certo è rimasto ben altro in tasca.
Nel secondo caso invece si tratta di persone deboli,e se in cambio non si ottiene il ripristino di una esistenza decente allora ti annichilisce,potrebbe equivalere quasi ad un omicidio.
La vedi la differenza ?