Non è un caso che il ministro del governo con il reddito più alto è un avvocato penalista, che il manager più pagato è il capo della polizia, seguito dal ragioniere generale dello stato e poi al terzo posto il capo dipartimento delle carceri. La giustizia è l'industria più redditizia del paese. Per alimentare il sistema servono sempre nuovi reati che si traducono in un aumento dei processi e delle parcelle, sulle quali guai a chiedere il preventivo, è offensivo per la categoria e la legge non lo permette
I nuovi reati come la corruzione tra privati e l'influenza illecita vanno benissimo per creare occupazione e parcelle perchè ipotesi di reato in questo campo possono essere applicate praticamente a qualunque attività.
La strada per battere la corruzione è ovviamente differente: semplificare, deregolamentare, rendere univoche, trasparenti, e con tempi certi le procedure ammnistrative. Ma a questo punto tutti quelli che vivono di perizie legali , pareri legali, interpretazioni legali, che fanno? Quante parcelle si perdono? Meglio lasciare le cose come sono e inventare nuovi reati.
La questione della prescrizione non può essere slegata dalla durata dei processi.
In Italia facciamo ricorso al procedimento penale per tutto.
Ci sono interi settori dove operare, senza ricadere in una qualche ipotesi di reato è un terno al lotto. Ad esempio : la legislazione ambientale, la legislazione fiscale, i beni culturali, molte attività della pubblica amministrazione.
In moltissimi casi sarebbe più produttivo ed efficace sanzionare le violazioni minori per via amministrativa, senza ricorrere a procedimenti penali. In questo modo si concentrebbe l'attività penale su questioni rilevanti e che rivestono una pericolosità rilevante per la società. Il numero e la durata dei processi si ridurrebbe e la prescrizione sarebbe un problema marginale. Certo il numero e il valore delle parcelle ne risentirebbe.
