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Dialogo tra un manifestante ed un servitore dello Stato

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Re: Dialogo tra un manifestante ed un servitore dello Stato

Messaggioda lucameni il 29/02/2012, 21:57

Si ma intendiamoci: non penso che ci sia una sorta di "complotto" col tizio magari messo lì da servizi, intrallazzatori magnaccioni e compagnia.
Probabile ci siano anche loro, ma giusto a fare compagnia a dementi che si offrono come quinte colonne a gratis.
E' semplicemente un dato di fatto che forme di antagonismo violento si inseriscono appena colgono momenti di scontro sociale che, ovviamente, può rimanere circoscritto in forme dure ma pienamente legittime e non violente.
Operazioni anche mediatiche che riescono in pieno.
Leggevo giusto ieri un tizio su fb che scriveva una cosa del genere: "ero contrario alla Tav ma da quando ho visto questo qui sono diventato favorevole".
Frase paradigmatica.
Due piani diversi, l'opportunità di un'opera e tutti gli interessi che ci stanno dietro, la protesta violenta di gruppi più o meno organizzati, che si sono confusi a vantaggio di chi, a mio avviso, non ha interesse alcuno ad entrare nel merito della contestazione dei valsussini e di coloro che in tutta Italia portano argomenti diversi da quelli dei pro-Tav.
In parte li abbiamo portati anche qui nel forum, ma i toni, pur poco cortesi e concilianti, mi pare rimanevano ancorati al discorso dell'opera, dell'ambiente, del consumo del territorio, della consultazione delle popolazioni, della spesa, del rapporto costi-benefici, dell'informazione e della disinformazione, del debito pubblico nascosto etc etc.
Gli argomenti su cui scannarsi (metaforicamente) dovrebbero essere questi.
La violenza della protesta diventa invece il modo per parlare dell'estremismo in quanto tale e per mettere la mordacchia a tutto il resto.
Obiettivo a quanto pare raggiunto dai "provocatori" siano su libro paga di chi ha interesse a sputtanare il movimento di protesta valsussino, siano, come penso nella maggior parte dei casi, puramente cretini.
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Re: Dialogo tra un manifestante ed un servitore dello Stato

Messaggioda matthelm il 29/02/2012, 22:11

lucameni ha scritto:Ma poi, andando nel concreto, tutto questo a chi giova?
Al movimento No Tav?
Non penso proprio.
Quindi non si sbaglia a dire che questi, volontariamente o no, sono le quinte colonne di chi contrasta i valsussini e coloro che sono favorevoli agli attuali sistemi contrattuali e opere monstre.
Sono episodi come questi che fanno godere come ricci i Matteoli della situazione, mica le marce pacifiche degli incazzati della Val Susa.
Ovvio che poi diventa più facile confondere il discorso sull'opportunità di un'opera con la violenza dei manifestanti e, visto che questa è da respingere, negare con essa il diritto al dissenso, le riserve più o meno radicali sull'opera in quanto tale, evitando di entrare nel merito di quanto contestato.
Un gioco delle parti. Evidentissimo.


A chi giova? Proviamo a spiegarlo a questi scellerati che si dovrebbe avere il coraggio di chiamarli per quello che sono: violenti teppisti provocatori che certamente non sono da confondere con le libere manifestazioni di protesta. Condanniamo decisamente qualunque forma di giustificazione perché "chissà cosa c'è dietro".
Nel merito di quest'opera sono anni che vi entrano e chi non la vuole dovrebbe una buona volta rispettare le istituzioni che l'hanno decisa.
Altrimenti nulla è più possibile in in paese [u]democratico e dobbiamo chiederci se per cause di più stringente urgenza cosa si dovrebbe fare, la rivoluzione anarco-insurrezionalista?
Se poi in La7 ascolto Ferrero mi convinco sempre più...
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Re: Dialogo tra un manifestante ed un servitore dello Stato

Messaggioda matthelm il 29/02/2012, 22:45

lucameni ha scritto:Si ma intendiamoci: non penso che ci sia una sorta di "complotto" col tizio magari messo lì da servizi, intrallazzatori magnaccioni e compagnia.
Probabile ci siano anche loro, ma giusto a fare compagnia a dementi che si offrono come quinte colonne a gratis.
E' semplicemente un dato di fatto che forme di antagonismo violento si inseriscono appena colgono momenti di scontro sociale che, ovviamente, può rimanere circoscritto in forme dure ma pienamente legittime e non violente.
Operazioni anche mediatiche che riescono in pieno.
Leggevo giusto ieri un tizio su fb che scriveva una cosa del genere: "ero contrario alla Tav ma da quando ho visto questo qui sono diventato favorevole".
Frase paradigmatica.
Due piani diversi, l'opportunità di un'opera e tutti gli interessi che ci stanno dietro, la protesta violenta di gruppi più o meno organizzati, che si sono confusi a vantaggio di chi, a mio avviso, non ha interesse alcuno ad entrare nel merito della contestazione dei valsussini e di coloro che in tutta Italia portano argomenti diversi da quelli dei pro-Tav.
In parte li abbiamo portati anche qui nel forum, ma i toni, pur poco cortesi e concilianti, mi pare rimanevano ancorati al discorso dell'opera, dell'ambiente, del consumo del territorio, della consultazione delle popolazioni, della spesa, del rapporto costi-benefici, dell'informazione e della disinformazione, del debito pubblico nascosto etc etc.
Gli argomenti su cui scannarsi (metaforicamente) dovrebbero essere questi.
La violenza della protesta diventa invece il modo per parlare dell'estremismo in quanto tale e per mettere la mordacchia a tutto il resto.
Obiettivo a quanto pare raggiunto dai "provocatori" siano su libro paga di chi ha interesse a sputtanare il movimento di protesta valsussino, siano, come penso nella maggior parte dei casi, puramente cretini.


Ho letto poi questo post. Rimane il fatto che si debba isolare senza tante analisi sociologiche questi violenti e ricordarsi che c'è stata una decisione democratica. Poi si può ritenerla sbagliata oppure giusta, è legittimo, ma va rispettata.
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Re: Dialogo tra un manifestante ed un servitore dello Stato

Messaggioda lucameni il 29/02/2012, 23:20

la democrazia semmai sta nel voto, nell'esprimere le proprie opinioni.
Le decisioni dei governi si possono contestare proprio perchè siamo in democrazia.
Basta usare sistemi non violenti e nella legalità.
Non confondiamo i piani.
Figuriamoci se certe decisioni sono da prendere per buone come un dogma intoccabile.
A quel punto davvero la democrazia non esisterebbe più.
Se poi un'opera è contestata da Ferrero pazienza. Non vuol dire che per questo fatto - l'opera, un progetto, un sistema di appalti - sia necessariamente da approvare.
Più razionale e logico entrare nel merito delle contestazioni.
E siccome la contesta uno come me che non è di sinistra (un progetto o un sistema contrattuale mi pare difficile considerarlo di destra o di sinistra) penso sia un po' sbrigativo chiudere la questione come una lotta tra "moderati" e "antagonisti".
Limitarsi a dire: è deciso e quindi non si discute più o non si può contestare non vedo davvero che esercizio di democrazia possa essere.
Francamente non riesco a capire questo confondere i peni della discussione tra l'opportunità di un'opera, disinformazione etc etc, e le beghe italiote destra-sinistra.
Allora davvero si diventa "ideologici".
Mi piace ragionare semmai sull'utilità di un progetto. E rivendico il diritto di farlo, anche se - purtroppo - posso trovarmi in una compagnia di persone che politicamente sono distanti da me.
Questo mi può dispiacere ma non è qualcosa che può spostare i termini della questione.
Se poi questo è contestato o approvato da una parte politica ne possono scaturire considerazioni appunto politiche, che confermano o meno certa demagogia o certo indulgere al truffare i cittadini, ma non sarà certo l'appoggio o il contrasto di certe forze politiche, "amiche o "nemiche" a farmi condizionare sulla bontà di progetti o sistemi contrattuali.
Sono abbastanza "laico" dal poter considerare positive opere magari approvate dal PDL e contrastate dalla sinistra radicale o viceversa.
Su questi aspetti l'appartenenza partitica o ideologica dei fan o degli oppositori ad un progetto non mi condiziona e non voglio che mi condizioni.
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Re: Dialogo tra un manifestante ed un servitore dello Stato

Messaggioda matthelm il 29/02/2012, 23:57

Personalmente non ho nessuna preclusione ideologica in questa questione. Dico solo che sono anni che si discute, dopo che è stato deciso, di questo problema che onestamente non conosco fino in fondo ma, ripeto, mi sembra che tutto sia legittimo anche il non essere d'accordo.
Qui, da quello che mi risulta, la protesta o l'assenso sono trasversali alle forze politiche e siccome c'è un tempo per tutto e che non si può fermare un'opera a metà o alla frontiera con la Francia è tempo di prendersi le proprie responsabilità per chi governa.
Ci sono ottime e oneste persone da ambo le parti in questione e ora mi sembra che si debba andare avanti pena il ridicolo. E non sarebbe la prima volta. Anche questo può essere un segnale di cambiamento.
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Re: Dialogo tra un manifestante ed un servitore dello Stato

Messaggioda lucameni il 01/03/2012, 0:04

Oppure il ridicolo potrebbe essere interpretato l'andare avanti prescindendo da tutte le contestazioni in merito alla sostenibilità tecnica, finanziaria e ambientale.
Anche questo è un punto di vista legittimo.
Spesso sento dire: si è aspettato tanto, ora si è deciso e quindi si va avanti.
A parte che decidere è anche dire dei No. Dei no motivati, ovviamente.
Altrimenti qualsiasi progetto sbagliato (esistono anche progetti che nascono male e che si continuano a tenere in piedi contro ogni logica apparente, sopratutto nella nostra Italia) dovrà comunque essere messo in cantiere perchè magari si è aspettato tanto e quindi bisogna decidere. E quindi decidere "si".
E' questa logica che non riesco a comprendere.
Più che decisionismo mi sembrano - spesso, non sempre - pretesti dialettici per zittire argomentazioni contrarie, magari in mancanza di altri argomenti.
Lo dico con spirito "democratico".

A latere.
Problemi come quelle della "grandi opere" sono planetari e a rigore certe "dinamiche" sono comuni in tutto il mondo.
Se non vogliamo considerarle solo espressione "Nimby".
Ma ritengo che in Italia, proprio per la presenza di una forte corruzione, di una società civile poco civile, media fin troppo addomesticati, almeno se vogliamo fare confronti con altri paesi occidentali, sistemi contrattuali e pratiche "opache" tra partiti rendano queste situazioni ancora più complesse e - con molte ragioni - oggetto di maggiori e più frequenti contestazioni.
Quindi c'è solo da prendere atto, magari affrontare queste vicende, con un occhio anche alle tesi e alle cronache di un Ivan Cicconi (da manuale il suo "La storia del futuro di tangentopoli"), non solo sulla base degli editoriali sulla Stampa (come dire: sentire due campane), e soprattutto non farsi condizionare dall'appartenenza politica di chi concorda nel contestare o approvare un'opera o un progetto.
Poi, a volte, le motivazioni sono diverse: alcuni per mero antagonismo, altri per sensibilità ambientale, altri per considerazioni finanziarie (molto di "destra"), altri per odio ai "padroni", altri per un insieme di queste cose, altri perchè non lo sanno neppure loro.
Altri perchè - spero- lo sanno fin troppo bene e sono preoccupati anche del disinteresse della cosiddetta società civile.
A prescindere da coloro (rossi, neri, bianchi) che possono apparentemente risultare dalla parte della tua barricata, almeno in merito a quell'argomento.
Ultima modifica di lucameni il 01/03/2012, 0:15, modificato 1 volta in totale.
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Re: Dialogo tra un manifestante ed un servitore dello Stato

Messaggioda flaviomob il 01/03/2012, 0:09

Quei comunisti, anarchici, facinorosi dei portoghesi...

http://www.controinformazione.org/2011/ ... na-madrid/

Portogallo: governo decide stop a tav Lisbona-Madrid

LISBONA – Il nuovo governo di centrodestra del premier Pedro Passos Coelho ha deciso la sospensione della costruzione della parte portoghese del collegamento ferroviario ad alta velocita’ fra Lisbona e Madrid, che avrebbe dovuto essere concluso nel 2013, riferisce la stampa portoghese.

Il governo Passos Coelho, costituito la settimana scorsa, ha preso la decisione nel quadro delle misure di riduzione della spesa pubblica necessarie per ridurre il deficit dello stato e rispettare le direttive di austerita’ imposte da Ue e Fmi in cambio del piano di salvataggio da 78 miliardi di euro varato per evitare la bancarotta del paese.

Il governo Passos Coelho prevede anche di rinviare il progetto di costruzione di un nuovo aeroporto a Lisbona, sulla sponda sud del Tago. I due grandi progetti erano stati varati dal precedente governo del premier socialista Jose’ Socrates, sconfitto alle politiche anticipate del 5 giugno. Fra le misure previste dal nuovo governo portoghese c’e’ anche la privatizzazione di diverse grandi imprese pubbliche come la compagnia aerea Tap, l’elettrica Edp, l’energetica Ren e di una delle due reti della tv pubblica Rtp.

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-e ... id-903470/


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Re: Dialogo tra un manifestante ed un servitore dello Stato

Messaggioda Iafran il 01/03/2012, 1:27

http://affaritaliani.libero.it/cronache ... refresh_ce

BERLUSCONI, QUEL CARABINIERE E' L'ITALIA MIGLIORE - "Ringrazio e faccio i piu' sinceri complimenti al bravissimo Carabiniere che in Val di Susa ha dimostrato la differenza tra chi fa sempre il proprio dovere per il bene comune e chi sa solo insultare, l'abisso esistente tra chi ama l'Italia e ha il senso dello Stato e chi invece usa le invettive e la piazza per seminare odio e violenza". Lo dice in una nota Silvio Berlusconi. "Bene ha fatto il comandante dell'Arma, generale Gallitelli, a premiare la professionalita' e la compostezza di quel militare con un encomio solenne. Una volta di piu' - conclude l'ex presidente del Consiglio - lo Stato ha fatto lo Stato: in quel Carabiniere abbiamo ritrovato l'Italia migliore, in cui ci riconosciamo".

BLOCCHI STRADALI E AUTO IN FIAMME - Sono tre le auto di attivisti No Tav cui ignoti hanno dato fuoco ieri sera verso mezzanotte, mentre gli stessi attivisti portavano avanti il blocco stradale sull'autostrada A32 Torino-Bardonecchia e sulla statale 25. Sono state prese di mira tre vetture isolate, parcheggiate nella stradina interna parallela la statale, usata dagli attivisti per raggiungere agevolmente la zona. Gli incendi hanno ricordato quelli dei presidi anti-Tav di Borgone e Bruzolo, anch'essi provocati da ignoti in particolari momenti della protesta. Il blocco stradale in valle di Susa comunque prosegue.


. . . . . . . . .

Il provocatore-attore e la troupe televisiva H24-Corriere Tv hanno raggiunto il loro scopo: si parla di loro, si comincia a fare dei distinguo fra i buoni e i cattivi (sull'esempio dell'altra bufala organizzata nella trasmissione Forum, per elogiare l'opera di ricostruzione di Bertolaso e del suo capo all'Aquila http://www.repubblica.it/cronaca/2011/0 ... -14199653/ - LA FALSA AQUILANA DI 'FORUM' CONFERMA "C'ERA UN COPIONE". E CHIEDE SCUSA") e si aizzano le parti ad azioni violenti e a ritorsioni.
Guadagno assicurato solo per quelli che il rispetto delle leggi è un optional.
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Mafia e TAV

Messaggioda flaviomob il 01/03/2012, 10:47

Strano. Perché per girare scenette come quella sarebbe bastato entrare in qualsiasi stadio italiano e piazzarsi nel punto in cui i tifosi vengono a contatto con i poliziotti, o all'uscita. E certamente il linguaggio sarebbe stato molto più colorito. Ma Re Silvio è proprietario di una squadra di calcio, sarebbe troppo coinvolto. Ah, Silvio è anche "amico" di tanti mafiosi e di tanti personaggi vicini alla mafia. Ma questa storia non c'entra nulla col TAV, vero?

http://www.lenovae.it/imposimato-choc-f ... -e-la-tav/

Il giudice Imposimato choc: “Falcone e Borsellino uccisi per le inchieste sugli appalti pubblici e la Tav”
“La mia inchiesta sulla Tav, commissionata dal presidente della Commissione antimafia , non è mai stata discussa dalla commissione stessa”. E’ quanto afferma ai microfoni di “Ho scelto Manà” il giudice Ferdinando Imposimato, autore di ‘Corruzione ad alta velocità. Viaggio nel governo invisibile’ (ed. Koiné Nuove Edizioni; pp. 191; € 14,50), un libro inchiesta sulla grande opera dell’alta velocità. “Quando nel 1992 stava prendendo avvio la Tav, – dice – mi accorsi che quest’opera pubblica era accompagnata da bombe e attentati contro le imprese che si trovavano lungo la tratta. Essendo allora membro della Commissione antimafia, decisi di fare un’inchiesta perché mi resi conto che nell’opera confluiva anche la malavita organizzata al fine di lucrare somme ingenti attraverso la moltiplicazione dei costi. E’ venuto fuori che nella Tav partecipavano politici corrotti e imprese della mafia”. Il costo dell’opera, come venne fuori nei vari processi di tangentopoli, che partiva da 29mila miliardi di lire, avrebbe dovuto raggiungere la somma di 300mila miliardi. “La cifra – continua Imposimato – serviva per coprire le ‘mazzette’ alla mafia e ai politici. Inoltre, la linea Tav è strettamente connessa con la morte di Falcone e Borsellino, i quali, parallelamente a me, avevano riscontrato le stesse ‘anomalie’ nel progetto Tav”. Tornando indietro cronologicamente, gli omicidi dei due giudici siciliani avvennero nel 1992, circa un anno dopo l’avvio del progetto della Tav. “Nonostante vi siano documentazioni delle connessioni con le mafie e con la corruzione politica, – conclude – la mia relazione non è mai stata discussa nella Commissione antimafia perché dopo due anni venne sciolto il Parlamento, a mio avviso, proprio per la mia inchiesta. Non potendo votare a favore per un’alta velocità imperniata sulla corruzione, la mia relazione non è stata mai più discussa. Tutto questo è di una gravità inaudita in quanto un’inchiesta fatta da un relatore su incarico del presidente della Commissione antimafia, non è mai stata presa in considerazione dalla Commissione antimafia”.
Redazione Le Novae/cd
URL breve: http://www.lenovae.it/?p=68649


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Re: Dialogo tra un manifestante ed un servitore dello Stato

Messaggioda Iafran il 01/03/2012, 11:10

flaviomob ha scritto:Strano. Perché per girare scenette come quella sarebbe bastato entrare in qualsiasi stadio italiano e piazzarsi nel punto in cui i tifosi vengono a contatto con i poliziotti, o all'uscita. E certamente il linguaggio sarebbe stato molto più colorito. Ma Re Silvio è proprietario di una squadra di calcio, sarebbe troppo coinvolto. Ah, Silvio è anche "amico" di tanti mafiosi e di tanti personaggi vicini alla mafia. Ma questa storia non c'entra nulla col TAV, vero?

Il lavoro di rimbambimento degli italiani ad opera delle TV del "capetto dei capi" continua ...

Ci sarebbe da indagare sulla troupe televisiva, che era nel momento giusto al posto giusto.
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