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La partita del Pd per la premiership: spuntano i "montiani"

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: La partita del Pd per la premiership: spuntano i "montiani"

Messaggioda flaviomob il 23/02/2012, 12:00

Veltroni si impegni casomai a garantire le primarie per i parlamentari, dopo che Franceschini ha vergognosamente dichiarato (anche qui smentendo un impegno preso dal segretario) che non si possono fare.


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Re: La partita del Pd per la premiership: spuntano i "montiani"

Messaggioda franz il 23/02/2012, 12:41

flaviomob ha scritto:Franceschini ha vergognosamente dichiarato (anche qui smentendo un impegno preso dal segretario) che non si possono fare.

Non la trovo, questa dichiarazione. Mi piacerebbe leggerla per capire.
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Re: La partita del Pd per la premiership: spuntano i "montiani"

Messaggioda pianogrande il 23/02/2012, 17:26

Mi sembra che siamo d'accordo Franz.
Con queste diatribe interne, il PD è abbastanza improduttivo; proprio nel senso di non esprimere un pensiero (e la conseguente azione, naturalmente).
Certo che ci vorrebbe un salto di qualità culturale per superare il discorso destra-sinistra.
Questo lo dico perché questo discorso è, di solito, solo una gabbia che ci impedisce di vedere i problemi veri con obiettività.
Siamo schierati e quindi attenti alle occasioni per attaccare l'avversario invece che per attaccare i problemi.

Detto questo, le diversità, all'interno del PD, andrebbero trattate come una risorsa.
Si dovrebbero orientare le risorse sui problemi a seconda delle loro caratteristiche (di entrambi).

Questo richiede anche (o innanzitutto) una scrematura tra chi costituisce una risorsa e chi no.
Ecco il primo problema mica da ridere.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: La partita del Pd per la premiership: spuntano i "montiani"

Messaggioda franz il 23/02/2012, 18:02

pianogrande ha scritto:Certo che ci vorrebbe un salto di qualità culturale per superare il discorso destra-sinistra.
Questo lo dico perché questo discorso è, di solito, solo una gabbia che ci impedisce di vedere i problemi veri con obiettività.
Siamo schierati e quindi attenti alle occasioni per attaccare l'avversario invece che per attaccare i problemi.

Esatto. Il fatto è che ormai siamo prigionieri delle lotte e rivendicazioni fatte in passato per cui oggi non è possibile ammettere soluzioni diverse, sempre negate, senza "perdere la faccia". Siccome non si puo' perdere la faccia, si difendono posizioni vecchie, di retroguardia e come dici, lo si fa attaccando il nemico.
Il governo Molti tuttavia è l'occasione giusta (se non ora quando?) perché puo' fare per volontà superiore (troica, mercati etc) tutto quello che nelle segrete stanze si sa essere cosa doverosa e giusta ma che pubblicamente smentiamo, per non perdere la faccia (e i voti).
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Re: La partita del Pd per la premiership: spuntano i "montiani"

Messaggioda gabriele il 24/02/2012, 12:55

Franceschini non vuole le primarie parlamentari, Civati si arrabbia
"Con il porcellum sarebbero difficili da realizzare", il leader dei 'rottamatori' alla DIRE: 'Siamo stupefatti'

ROMA - Dario Franceschini critica le primarie per l'elezione dei parlamentari. Con il porcellum, spiega all'assemblea a porte chiuse dei deputati del Pd, le primarie sarebbero difficili da realizzare. Molto meglio, invece, il sistema ispano-tedesco.

Rivolto ai deputati 'dem', Franceschini spiega: "Lo so che e' una cosa che non si puo' dire, ma mi spiegate come faremmo a tenere le primarie per i parlamentari in posti come la Campania, dove possiamo eleggere 70-80 parlamentari? Forse un sistema elettorale come questo (il modello ispano-tedesco) ci aiuta a capire meglio che le primarie vanno bene per l'elezione di cariche monocratiche, non per decidere i nomi da inserire nelle liste bloccate".

Di fatto Franceschini contraddice la linea decisa dai Democratici all'ultima assemblea nazionale. Allora il segretario Pier Luigi Bersani assicuro' che le primarie per i parlamentari si sarebbero tenute nel caso in cui non si fosse riusciti a realizzare la riforma elettorale in Parlamento. A porcellum vigente, il Pd scegliera' i parlamentari con le primarie, disse allora Bersani. Franceschini sembra non pensarla piu' cosi'.

A stretto giro la replica di Pippo Civati, leader dei rottamatori e principale sostenitore delle primarie per i parlamentari, che si dice "shoccato" per le parole di Franceschini visto che in assemblea c'era stato un preciso impegno di Pier Luigi Bersani a tenere le primarie per deputati e senatori se fosse fallita la riforma elettorale.

Interpellato dalla Dire, Civati spiega: "Evidentemente qui c'e' un problema che inasprisce un timore gia' presente in assemblea. Li' avevamo salutato la promessa di Bersani come una sorta di voto di fiducia, pur sapendo che sarebbe stato meglio discutere il punto. Ora di fronte alla posizione di Franceschini, siamo stupefatti. Il capogruppo smentisce il segretario? Allora torniamo a chiedere quello che io ho detto in un intervento molto contestato e cioe' che si affronti il tema delle primarie per i candidati in una commissione autorevole e molto rappresentativa".

Civati si rivolge direttamente a Pier Luigi Bersani: "Di lui io mi fido. Avevamo chiesto tempi certi per la discussione sulle primarie. E' ora di tenere fede a quell'impegno". Anche perche', aggiunge il leader dei rottamatori, il modello di legge elettorale che il Pd discute "e' una sorta di un porcellinum, che da' ampio spazio alle segreterie dei partiti per decidere chi candidare e far eleggere. La nostra era una proposta articolata e rappresentativa, sostenuta da tutte le aree del partito e in particolare dai giovani. Deve essere discussa". E questo, osserva il dirigente democratico, "deve avvenire nel caso che non si modifichi la legge elettorale ma anche in caso di riforma. Tanto piu' che questo 'modello ispano-tedesco' non garantisce il ricambio generazionale e neppure il collegamento con il territorio. Ora basta, il Pd ci dia retta perche' se continua cosi' finisce contro un muro".

23 febbraio 2012
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte «Agenzia Dire» e l'indirizzo «www.dire.it»

http://www.dire.it/HOME/franceschini_no ... 3&m=3&l=it
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Re: La partita del Pd per la premiership: spuntano i "montiani"

Messaggioda franz il 24/02/2012, 13:32

Non riesco a capire il problema.
O ha ragione Franceschini e ci sono difficoltà oggettive a tenere primarie in Campania (non so perché proprio la Campania ma evidentemente la platea interna a cui si rivolge è in grado di capire) oppure no e allora qualcuno spiegherà a Franceschini cio' che lui chiede gli venga spiegato.
nel frattempo c'è anche da capire cosa sia questo modello ispano-tedesco (ma questi qui passano la giornata ad inventare modelli?) e per ora ho trovato questo: http://affaritaliani.libero.it/politica ... refresh_ce
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Re: La partita del Pd per la premiership: spuntano i "montiani"

Messaggioda matthelm il 24/02/2012, 13:46

... la stessa fiducia personale in Mario Monti è prossima a quelle cifre. Insomma, la fiducia nelle capacità di questo esecutivo tecnico di risolvere, in pochi mesi, quello che non è stato risolto quanto meno negli ultimi vent’anni di Seconda repubblica, appare particolarmente elevata. È di questo avviso la metà circa dell’elettorato della Lega, il 60 per cento di berlusconiani e dipietristi, il 65 di vendoliani, il 70 di seguaci di Casini e Fini. Ma chi si trova in testa a questa speciale gerarchia di gradimento? L’elettorato del Pd. Con oltre l’85 per cento di giudizi positivi sull’operato del governo Monti, il popolo dem manifesta il proprio consenso in maniera quasi plebiscitaria, e senza significativi tentennamenti, da circa due mesi a questa parte. Con l’unica piccola flessione all’indomani della presentazione della manovra, poi parzialmente corretta, i democrat permangono convinti dell’ottima scelta del proprio partito di riferimento, quella cioè di appoggiare, magari pungolandolo un po’, l’attuale esecutivo. L’unica scelta possibile.
Anche in termini di contenuti specifici, sia pur con molti distinguo, il consenso all’indirizzo governativo sui principali temi da affrontare e risolvere pare sufficientemente elevato. Perfino su uno dei nodi che in questi giorni si sta affrontando tra molto polemiche, smentite e contro-smentite: quello sul lavoro. Cumulando le indagini effettuate in particolare nelle ultime settimane da Ipsos (molte di queste presentate a Ballarò), è possibile evidenziare come provenga proprio dall’elettorato Pd la maggior apertura di credito nei confronti dell’approccio che il governo sta avendo su questo tema. L’idea ad esempio che il mito del posto fisso vada sfatato una volta per tutte, aprendo il cuore e la mente ai mutati rapporti di lavoro odierno, maggiormente e forzatamente più flessibile, è condivisa da ben due terzi (il 65 per cento) degli elettori Pd, contro una quota molto inferiore al 50 per cento del resto della popolazione italiana.
Da questo punto di vista, fa specie confrontare il pensiero dei cittadini “seguaci” di Vendola con i “seguaci” di Bersani. Un abisso separa le loro opinioni, dal momento che tra gli elettori di Sel soltanto il 23 per cento condivide l’idea che occorra abituarsi, nel prossimo futuro, a fare i conti con un mercato del lavoro più flessibile. Oltre 40 punti percentuali in meno degli elettori democratici! Addirittura, una risicata maggioranza di questi ultimi arrivano a dichiarare (certo esagerando nell’enfasi liberista) che la riforma del mercato del lavoro debba venir portata avanti anche senza il consenso delle parti sociali. Basta che si faccia in fretta, per consentire un primo piccolo decollo dell’economia e della ripresa occupazionale.
Su questo aspetto è poi interessante distinguere tra coloro che hanno votato Pd alle ultime elezioni regionali (e ora si dichiarano incerti) e quelli che hanno oggi intenzione di votarlo: i nuovi adepti sono quelli che maggiormente si dichiarano favorevoli alla riforma del mercato del lavoro, introducendo alcune opportune limitazioni all’articolo 18, giudicato non più al passo con i nuovi tempi e con i nuovi rapporti di lavoro. L’obiettivo per costoro è, in primis, l’incremento occupazionale, soprattutto per i giovani, anche a scapito della fine di qualche rigidità nei contratti.
Molto più dell’elettorato del Terzo polo, o di quello di centrodestra, è forse il nuovo elettore del Pd il vero prototipo di un inedito pensiero riformista-liberista, che coniuga da una parte equità e rigore, dall’altra il necessario incremento degli ammortizzatori sociali. Il nuovo che avanza?
Paolo Natale Europa)

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Re: La partita del Pd per la premiership: spuntano i "montiani"

Messaggioda flaviomob il 24/02/2012, 14:31

Tutto si può riformare: dipende da come si riforma. In un'intervista Marchionne ha fatto una dichiarazione in parte condivisibile, ritenendo l'articolo 18 superabile a condizione che vi sia una struttura sociale, relativa alla flessibilità in uscita, pari ai paesi con un welfare più strutturato del nostro. Il problema è dove trovare i soldoni...

E i sondaggi possono anche dare Fornero al 101%, ma quali sono le fonti?


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Re: La partita del Pd per la premiership: spuntano i "montiani"

Messaggioda franz il 24/02/2012, 15:42

flaviomob ha scritto:Tutto si può riformare: dipende da come si riforma. In un'intervista Marchionne ha fatto una dichiarazione in parte condivisibile, ritenendo l'articolo 18 superabile a condizione che vi sia una struttura sociale, relativa alla flessibilità in uscita, pari ai paesi con un welfare più strutturato del nostro. Il problema è dove trovare i soldoni...

Da altre riforme. Il nostro welfare tutto somato, nell'insieme, ha una spesa paragonabile ad altri.
È al suo interno che le cose invece cambiano. Troppa previdenza, poca assistenza, sanità, ammortizzatori.
Ora la previdenza è stata sistemata e da li', gradualmente, emergeranno soldini prima e soldoni poi.
Chiaramente anche fuori dal welfare è possibile fare risparmi.
Stipendi pubblici, personale statale, piante organiche sovradimensionate ma che non prestano servizio (come i vigili di napoli) burocrazia eccessiva che costa miliardi alle aziende.
Insomma, basta un po' di volontà ed i soldi si trovano.
Li trova piu' facilmente un governo che non deve essere rieletto ... e questo è sostanzialmente un fallimento della democrazia, o meglio ancora del popolo che vota.
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Re: La partita del Pd per la premiership: spuntano i "montiani"

Messaggioda matthelm il 24/02/2012, 16:45

flaviomob ha scritto:ma quali sono le fonti?


IPSOS... è scritto.
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