Franceschini non vuole le primarie parlamentari, Civati si arrabbia"Con il porcellum sarebbero difficili da realizzare", il leader dei 'rottamatori' alla DIRE: 'Siamo stupefatti'
ROMA - Dario Franceschini critica le primarie per l'elezione dei parlamentari. Con il porcellum, spiega all'assemblea a porte chiuse dei deputati del Pd, le primarie sarebbero difficili da realizzare. Molto meglio, invece, il sistema ispano-tedesco.
Rivolto ai deputati 'dem', Franceschini spiega: "Lo so che e' una cosa che non si puo' dire, ma mi spiegate come faremmo a tenere le primarie per i parlamentari in posti come la Campania, dove possiamo eleggere 70-80 parlamentari? Forse un sistema elettorale come questo (il modello ispano-tedesco) ci aiuta a capire meglio che le primarie vanno bene per l'elezione di cariche monocratiche, non per decidere i nomi da inserire nelle liste bloccate".
Di fatto Franceschini contraddice la linea decisa dai Democratici all'ultima assemblea nazionale. Allora il segretario Pier Luigi Bersani assicuro' che le primarie per i parlamentari si sarebbero tenute nel caso in cui non si fosse riusciti a realizzare la riforma elettorale in Parlamento. A porcellum vigente, il Pd scegliera' i parlamentari con le primarie, disse allora Bersani. Franceschini sembra non pensarla piu' cosi'.
A stretto giro la replica di Pippo Civati, leader dei rottamatori e principale sostenitore delle primarie per i parlamentari, che si dice "shoccato" per le parole di Franceschini visto che in assemblea c'era stato un preciso impegno di Pier Luigi Bersani a tenere le primarie per deputati e senatori se fosse fallita la riforma elettorale.
Interpellato dalla Dire, Civati spiega: "Evidentemente qui c'e' un problema che inasprisce un timore gia' presente in assemblea. Li' avevamo salutato la promessa di Bersani come una sorta di voto di fiducia, pur sapendo che sarebbe stato meglio discutere il punto. Ora di fronte alla posizione di Franceschini, siamo stupefatti. Il capogruppo smentisce il segretario? Allora torniamo a chiedere quello che io ho detto in un intervento molto contestato e cioe' che si affronti il tema delle primarie per i candidati in una commissione autorevole e molto rappresentativa".
Civati si rivolge direttamente a Pier Luigi Bersani: "Di lui io mi fido. Avevamo chiesto tempi certi per la discussione sulle primarie. E' ora di tenere fede a quell'impegno". Anche perche', aggiunge il leader dei rottamatori, il modello di legge elettorale che il Pd discute "e' una sorta di un porcellinum, che da' ampio spazio alle segreterie dei partiti per decidere chi candidare e far eleggere. La nostra era una proposta articolata e rappresentativa, sostenuta da tutte le aree del partito e in particolare dai giovani. Deve essere discussa". E questo, osserva il dirigente democratico, "deve avvenire nel caso che non si modifichi la legge elettorale ma anche in caso di riforma. Tanto piu' che questo 'modello ispano-tedesco' non garantisce il ricambio generazionale e neppure il collegamento con il territorio. Ora basta, il Pd ci dia retta perche' se continua cosi' finisce contro un muro".
23 febbraio 2012
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