La partita del Pd per la premiership: spuntano i "montiani"

[franz]

E' del tutto evidente, come dicevo prima, che le vere cause per le quali non si investe in italia sono altre.
Riducendo le tutele da art. 18 di fatto non si creerà un solo poto di lavoro in più

Le vere cause sono altre e qui su questi forum in questi mesi le abbiamo elencate piu' volte. E non in cima ma nemmeno in fondo alla scala, c'è la difficiltà a licenziare (flessibilità in uscita), sia a livello collettivo sia a livello individuale.

Attenzione che le vere cause non sono sempre oggettive.
Se un imprenditore estero oppure un venture capital decide di non investire in Italia lo fa non per un solo motivo ma per tutta una serie di motivi, tra cui non da ultimo ci sarà anche la rigidità in uscita. E poco importa che noi si discute se sia vero oppore no per noi e tra noi. Quello che conta è solo quello che pensa lui, chi ci mette i soldi. E se lui pensa, a torto o ragione, che la rigidità in uscita sia uno dei problemi negativi che si aggiunge agli altri, lui non investe. Punto.
Poi di fatto i paesi in cui esiste maggiore flessibilità totale (non particolare scarcata su alcuni milioni di sotto tutelati che sono l'altra faccia dei milioni di iper-tutelati) e ci sono gli ammortizzatori, la disoccupazione è minore. Certo, gli aspetti sono molteplici (produttività fiscalità, logistica,giustizia, sicurezza) ma un mercato rigido e caratterizzato da bassa produttività e alta fiscalità non è aprezzato da alcun investitore, visto che ci sono bel altri mercati in cui investire.

[franz]

Il dibattito in corso è importante perché su questi temi e su altri si misurerà il grado di novità e cambiamento, da tutti ritenuti indispensabile, delle varie forze politiche e per quanto ci riguarda il Pd in particolare.

Esatto. Questo è il punto centrale. Non siamo piu' come 20 anni fa, che l'talia era bloccata da una destra fascio-corporativa e da una sinistra antagonista antiquata, ancorata ai decenni e secoli passati. Il prezzo di questo blocco è enorme e supera quello della democrazia bloccata delle prima repubblica, che aveva una ragion d'essere. Oggi con Monti gli italiani capiscono che esiste un'altra strada, piu' centrale, che è laica e razionale. Ed il PD si trova come sempre strappata tra due funi che lo tirano. La fune che tira a sinistra, verso la foto di Vasto, della storia antagonista di sempre, un po' in salsa anticapitalista (che vorrebbe seguire piu' che altro per non perdere voti e lasciarli ad altri) ed una piu' moderna, liberaldemocratica che vorrebbe seguire sul filo della ragione. Bersani lo sa, come lo sa ogni dirigente da Berlinguer, compreso, in poi. La direzione è quella giusta, verso la socialdemocrazia 20 anni fa e la liberaldemocrazia oggi, ma il problema è traghettare il maggior numero possibile di Kompagni. Perché se il ritmo non è quello giusto si perdono pezzi ora al centro ora a sinistra. Ed oltre alle esigenze di ritmo interno, si sommano le esigenze pressanti del paese, che rischiava il tracollo verso il baratro e quindi necessitava di scelte coraggiose, di quelle che non piacciono a nessuno.
Siamo riusciti grazie ai vari signor-NO a bloccare l'ammodernamento del paese per 20 anni ma ora con Monti il vento del cambiamento ha rotto gli argini. Qualcuno non lo ha ancroa capito e continua a riessumare gli argomenti (proto-argomenti) dell'ermamentario ideologico del decenni scorsi.

[flaviomob]

Se il problema fosse il reintegro previsto dall'articolo 18, gli investitori stranieri potrebbero aggirarlo in un attimo realizzando strutture a micro aziende con meno di 15 dipendenti l'una. A parte che non sempre l'investimento straniero è sintomo di buona salute (anche la Germania ha posizioni molto basse in questa "classifica"), chi investe in Italia trova alcune rigidità ma non è detto che nel resto d'Europa i vincoli a licenziare siano inferiori (in Germania anzi sono maggiori). I problemi reali sono: produttività troppo bassa, pochi investimenti nella ricerca che hanno reso marginali le nostre aziende (e in diretta concorrenza con i BRIC), assenza di trasparenza nei bilanci d'impresa, pessimo risultato del sistema paese con una percezione di corruzione sempre più alta, in vertiginoso aumento. Ragazzi, ma chi investirebbe dall'estero in aziende in cui la gente si ruba i computer e se li porta a casa???

Ciò premesso, mi sembrano un po' assurde le posizioni dei "montiani". Casini prima dichiara che Monti non deve essere candidato da alcun partito nel 2013, poi sostiene che è assurdo che non si ricandidi a guidare il paese. Lo stesso pdc aveva affermato che il suo ruolo è temporaneo e finirà con la legislatura (al massimo). Serietà impone di trarne le conseguenze.

[franz]

Se il problema fosse il reintegro previsto dall'articolo 18, gli investitori stranieri potrebbero aggirarlo in un attimo realizzando strutture a micro aziende con meno di 15 dipendenti l'una.

Bisogna considerare che la produttività di una micro azienda (valore aggiunto procapite) è la metà di una grande.
Per ovvi motivi. E la produttività complessiva italiana è bassa anche perché ci sono troppe micro e piccole.

[Giovigbe]

insomma, tanto per schematizzare, siamo più o meno d'accordo che ci sono molte cause che frenano gli investimenti (in generale cioè sia italiani che stranieri), ed è ragionevole ritenere che l'art.18 non sia fra le cause di maggior peso. Eppure .................è da quello che si vuole cominciare.

In una logica attenta al mondo del lavoro (che ha un potere già notevolmente ridotto rispetto alla controparte datoriale) sembrerebbe giusto (equo con una parola che và tanto di moda) cominciare a incidere su altri fattori (es: certezza del diritto e brevità delle cause; corruzione che crea condizioni di concorrenza sleale...e via di seguito) e invece ........l'art.18 è il centro della questione perché ......la Marcegaglia ritiene che molti siano i fannulloni.


Capisco che le etichette destra e sinistra non piaciono più, ma anche il sincretismo politico che si cerca di affermare ha propri precisi referenti politici non meno delle etichette che si vogliono abiuarare.


L'equità è un valore di sinistra dopo che per anni la destra ha spostato reddito dalle fasce meno abbienti a quelle più ricche favorendo evasione fiscale e corruzione.

Equità non può voler dire oggi "sacrifici uguali per tutti" ma prima ancora "dia di più chi di più ha e meno ha dato negli ultimi 10 anni". E' in questa logica e in questa considerazioni, etiche prima che politiche, che si deve inserire la questione dell'art. 18. Si proceda prima rimuovendo tutti i gli ostacoli strutturali che non solo frenano gli investimenti ma ci fanno zimbello in europa e solo dopo, se necessario, si affronti il tema dell'art. 18.

Se invece, e qui torno a chiedere l'onesta intellettuale di dichiarare i propri obiettivi politici, si vuole dividere il centro sinistra, secondo la stessa logica di Sacconi che voleva dividere il sindacato, lo si dica chiaro ma ci si confronti allora con le parole e la prassi politica di coloro che, a cominciare da Romano Prodi, fondarono e credettero nell'esperienza dell'ulivo al quale questo forum si richiama.

Termino dicendo che non ho nessuna simpatia per il centralismo democratico, infatti non sono ami stato iscritto al PCI.
L'uscita di Veltroni ha riportato però alla mia memoria la sua famosa dichiarazione di Orvieto a cui poi segui la caduta di Prodi. Insomma centralismo democratico NO ma un pò di cautela SI ..............a meno che non si abbiano obiettivi propri e diversi da quelli del PD che ritiene che dopo Monti (nel 2013) si torni alla normale dialettica politica.

Anche qui nulla di male ......ma che lo si dica con onestà intellettuale appunto

[franz]

insomma, tanto per schematizzare, siamo più o meno d'accordo che ci sono molte cause che frenano gli investimenti (in generale cioè sia italiani che stranieri), ed è ragionevole ritenere che l'art.18 non sia fra le cause di maggior peso. Eppure .................è da quello che si vuole cominciare.

ma cosa dici?
in tutti i giornali si dice da settimane che verrà trattato per ultimo.

[Giovigbe]

Sembra che tra i "montiani" debba ascriversi anche il precedente presidente del consiglio, almeno a tener fede ad alcune dichiarazioni riportate dal TG (comunista) di LA7

Meditate gente ..............meditate

P.S. Ottima dichiarazione di Bersani: se monti porta in parlamento un testo non concordato con il sindacato il PD voterà secondo le prorie proposte (che non sono quelle di Ichino mi pare)

[Giovigbe]

insomma, tanto per schematizzare, siamo più o meno d'accordo che ci sono molte cause che frenano gli investimenti (in generale cioè sia italiani che stranieri), ed è ragionevole ritenere che l'art.18 non sia fra le cause di maggior peso. Eppure .................è da quello che si vuole cominciare.

ma cosa dici?
in tutti i giornali si dice da settimane che verrà trattato per ultimo.

certo ...a parole...ma nei fatti la Marcegaglia oggi l'ha ritirato fuori.

Poi quell'insistenza di Monti sul presentare un testo anche se non c'è accordo è inutile (perché nessuno glielo può impedire) ma molto sospetta per la tempistiche e l'assoluta non necessità.

Franz ....non ti facevo così credulone .... a tutto quello che dicono i giornali (comunisti).

[flaviomob]

Silvio Veltrusconi?

[franz]

certo ...a parole...ma nei fatti la Marcegaglia oggi l'ha ritirato fuori.

Mica ha parlato solo di quello. C'è chi dice Niet, non s'ha da fare, e quindi c'è chi dice Yes, we can!

Poi quell'insistenza di Monti sul presentare un testo anche se non c'è accordo è inutile (perché nessuno glielo può impedire) ma molto sospetta per la tempistiche e l'assoluta non necessità.

Come inutile? C'è ancora chi crede che ci sia una "trattativa"
Monti ha fatto capire che non c'è alcuna trattativa. C'è un tavolo di discussione.
Da cui si puo' uscire con un accordo oppure no.
Non c'è nulla da "credere" e comunque sono d'accordo con Veltroni e Ichino.