Giovigbe ha scritto:E' del tutto evidente, come dicevo prima, che le vere cause per le quali non si investe in italia sono altre.
Riducendo le tutele da art. 18 di fatto non si creerà un solo poto di lavoro in più
Le vere cause sono altre e qui su questi forum in questi mesi le abbiamo elencate piu' volte. E non in cima ma nemmeno in fondo alla scala, c'è la difficiltà a licenziare (flessibilità in uscita), sia a livello collettivo sia a livello individuale.
Attenzione che le vere cause non sono sempre oggettive.
Se un imprenditore estero oppure un venture capital decide di non investire in Italia lo fa non per un solo motivo ma per tutta una serie di motivi, tra cui non da ultimo ci sarà anche la rigidità in uscita. E poco importa che noi si discute se sia vero oppore no per noi e tra noi. Quello che conta è solo quello che pensa lui, chi ci mette i soldi. E se lui pensa, a torto o ragione, che la rigidità in uscita sia uno dei problemi negativi che si aggiunge agli altri, lui non investe. Punto.
Poi di fatto i paesi in cui esiste maggiore flessibilità totale (non particolare scarcata su alcuni milioni di sotto tutelati che sono l'altra faccia dei milioni di iper-tutelati) e ci sono gli ammortizzatori, la disoccupazione è minore. Certo, gli aspetti sono molteplici (produttività fiscalità, logistica,giustizia, sicurezza) ma un mercato rigido e caratterizzato da bassa produttività e alta fiscalità non è aprezzato da alcun investitore, visto che ci sono bel altri mercati in cui investire.