da franz il 19/02/2012, 10:59
Con tutto il rispetto per gli amici credenti, che spero comprenderanno la mia filippica, ritengo che un servizio pubblico non possa essere utilizzato per fare prediche e sermoni, al di fuori di appositi contesti in cui lo spettatore è consapevole di quanto viene trasmesso.
Di sicuro se voglio sentire una Messa, predica inclusa, mi reco in chiesa oppure, non potendo, posso ascoltarla in TV.
Sono abbastanza sicuro che durante la funzione religiosa televisiva, prevista tutte le domeniche in appositi orari, guardata da chiunque volgia farlo, non appare Santoro a parlare degli operai in cassa integrazione, Emma a cantare oppure veline a mostrar chiappe, cosce ed altre adiposità terrene.
Durante uno spettacolo di intrattenimento come San Remo, dedicato alla musica ed al divertimento (quindi ammette siparietti di ironia e satira sociale) mi sembra del tutto fuori luogo che un predicatore ci parli della bellezza di Dio e del Paradiso (che qui non discuto e non metto in dubbio) e di come dovrebbero chiudere giornali cattolici che, a sentir Lui, non ne parlano a dovere.
Ora magari qualche fedele sosterrà che di Dio se ne puo' parlare sempre ed ovunque e dal suo punto di vista penso abbia qualche ragione, solo che sono portato a non mischiare il sacro con il profano e a non mettere insieme Gesù, Dio ed il Paradiso con le bellezze "nude look" di Ivanka, le quali tendono a suggerire allo spettatore che tutto sommato il Paradiso' puo' attendere.
Piuttosto se proprio fosse ritenuto interessante sul piano del servizio pubblico, si organizzino dibattiti in cui pero' ci sia vero confronto, dialogo tra posizioni religiosi e laiche diverse, dove chiunque possa essere criticato per le cose che dice quando dice cose criticabili. E che le persone guarderebbero se interessate a questo genere di disussioni.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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