pinopic1 ha scritto:Anche Windows non è il migliore dei sistemi operativi, e Lotus 123 faceva impallidire Excel.
Prima hai scritto che non capisci perché l'umanità si affida alle discipline umanistiche e alle ideologie politiche e non al metodo scientifico.
Un attimo. Ho scritto che ero stupìto, non che non capisco.
Ritengo che un umanista ed uno scienziato possano convenire sulla essenziale differenza tra le due cose.
Poi ho presente da tempo anche la differenza tra scienza (il metodo scientifico, che scopre il laser) e tecnologia (che la implementa nel CD e nella stampante). Spero che anche tu la consosca e possa convenire che le scelte tecnologiche sono indotte dalla scienza ma guidate dal mercato. Winzoz non sarà il migliore ma è il piu' usato. Un motivo ci sarà.
pinopic1 ha scritto:Perché l'evoluzione dei rapporti tra stato e cittadini, tra cittadini e potere e tra cittadini e modi della produzione è un'esigenza umana esistenziale e non necessariamente di efficienza. E questa evoluzione c'è stata. Qualità della vita, spazi di libertà, area dei diritti sono cresciuti anche sotto la spinta di idee che tu chiami ideologie e senza ricorrere al metodo scientifico che forse non avrebbe portato alle conclusioni cui la lotta politica e se vuoi anche lo scontro sociale ha portato.
Certo, hai ragione, ben poco delle attività umane è guidato dalla razionalità e della efficenza, ancora oggi.
Ma se studi l'evoluzione delle cose credo che potrai convenire che la razionalità, legata alla maggiore conoscenza, sta prendendo spazi sempre piu' ampi e quindi si riduce gradualmente quello della scelta inconsapevole e quidata da altri fattori (fede, buon senso, ideologia, superstizione, ignoranza).
pinopic1 ha scritto:Nel 1865 in Italia avevano diritto al voto poco più di 500 mila persone, il 2% della popolazione. Negli anni 80 dell'ottocento si arrivò dopo lunghe lotte e discussioni al nove percento circa. Nessun metodo scientifico avrebbe dimostrato che era necessario estendere la base elettorale.
Credo che tu sbagli. Il metodo - e la logica - lo avrebbe dimostrato anche allora, mancavano pero' le basi culturali perchè questo fosse possibile in Italia. Lo era altrove (e la democrazia ateniese ha 25 secoli). Ogni democrazia ha dei paletti limitanti. Prima votavano solo pochi, poi tutti i maschi. Ora le donne. Ma (oiboh) non votano i minori! Ti sembra giusto oppure una intollerabile lesione alla libertà? Tra l'altro anni fa scoprii un aspetto curioso delle riforme napoleoniche (noto per essere uno che le sue idee le imponeva a colpi di cannone e baionetta). In Svizzera prima che arrivasse la rivoluzione francese, le donne votavano ma Napoleone impose - in base ai suoi principi - il suffragio universale
maschile. Come vedi le ideologie non sono sempre un fatto positivo. Ovviamente Napoleone impose anche altre cose ottime, quindi bisogna vedere le cose nel loro insieme.
pinopic1 ha scritto:Necessario a chi? Non era una questione di efficienza ma di principi. Probabilmente se si fosse ricorso al metodo scientifico per trovare la soluzione più efficiente si sarebbe arrivati alla conclusione che era meglio negarlo anche a quel 2% perché così si ripristinava una situazione di uguaglianza, mentre estenderlo al 100% sarebbe stato più complicato, dispendioso e denso di pericoli. Sono sicuro che un programma per computer avrebbe dato questo responso.
Buffo. Scientificamente parlando non hai che da dimostrarlo. Nei fatti. Scrivi o fai scrivere questo programma e poi pubblica l'esito. Altri verificheranno il tuo lavoro. Se poi risulterà che ci sono metodi piu' efficenti per gestire la cosa pubblica, diversi dalla democrazia, la comunità internazionale ne prenderà atto. Io invece ritengo che l'origine delle tua convinzione a proposto di cosa direbbero i programmi di computer sia viziato dal fatto che il tuo computer mentale è fortemente infuenzato da fattori "ideologici" (di cui non per foza sei pienamente consapevole). Questo pero' non posso dimostrarlo

Posso pero' supporre che sarebbe molto difficile mettere i paletti idelogici nel programma in modo "nascosto" per cui con un computer tutti i nodi verrebbero al pettine.
pinopic1 ha scritto:Chi può dire che una società con meno libertà, meno diritti, con una più rigida gerarchia sociale non possa essere più efficiente di una società aperta? Non ci poniamo la domanda perché dell'efficienza senza libertà e diritti non sappiamo cosa farcene. Almeno noi democratici.
Anche qui secondo me ti sbagli. Una società rigida, senza diritti e senza libertà (o con meno diritti e libertà) non solo è una società meno libera ma è anche una società piu' povera sul piano culturale, dell'innovazione scientifica e tecnologica, e piu' povera anche sul piano economico. La dimostrazione è già stata fatta ma evidentemente non la conosci perché non appartiene al tuo patrimonio culturale. Sul piano computeristico modelli del genere sono già stati ampiamente sviluppati.
In particolare l'aspetto positivo della apertura della società e dei mercati (da paletti, dazi e limitazioni) è proprio una idea liberale che inizia a nascere tra il 1700 ed il 1800. Anche se non c'erano computer per simulare pro e contro.
Probabilmente allora bastava la logica, che non va confusa con gli ideali che le persone logiche possono avere.
Tra ideali e logica razionale tu a chi daresti retta, in caso di conflitto?
Chi tra i due è piu' fallace? A cosa ti aggrappi?
Quanti morti per gli ideali, rispetto alla logica?
Sicuramente la dea ragione ha fatto i suoi lutti ma in misura ininitamente minore, direi.
Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)