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«Nichi, ma che stai a dì?»
Fluorescenze del nuovo Vendola
Nichi il Rosso va in onda su La7 e blog e tweet si scatenano. «Contento di essere glottologicamente e semanticamente inseguito e controllato».
Di Federica Fantozzi
23 gennaio 2012
E finisce che “Nichimachestaiadi” diverte anche il diretto interessato. Che in perfetto vendolese fa sapere “sono contento di essere glottologicamente e semanticamente inseguito e controllato”. Il governatore della Puglia nonché grande aspettativa della sinistra dura e pura, reduce dall'adrenalinica assemblea di Sel, risponde alle domande di Luca Telese e Nicola Porro a “In Onda”. Solleticando il tweet-tormentone sul suo linguaggio alato e pittorico, sulle metafore ardite e le risalite, sull'immaginifica fucina verbale, sulla coniugazione di verità politiche con espressioni da vulgata quotidiana alla “io non sentirò il richiamo della foresta di una sinistra che grida alla luna i suoi canti utopici”.
Nichi il Rosso va, appunto, in onda su La 7 e blog e tweet si scatenano. A controllarlo “glottologicamente e semanticamente”, da un paio d'anni con alti e bassi, è Claudio Cerasa del Foglio, seguito da un gruppo di linguisti più appassionati della Crusca. E sul blog di Gad Lerner l'opposta tifoseria gioisce: “Vai Nichi, che bella stoccata gli hai rifilato”. Lui comunque vola altissimo: “A chi mi chiede quale sia la nostra identità noi risponderemo: il viaggio”. Non la crociera, per carità: “Al Giglio è naufragata un'idea di modernità e diseguaglianza selvaggia”. Tra comandanti viveur dalle pulsioni come minimo infantili, armatori dai contorni loschi, bionde pericolose, passeggeri che si spintonano a spese delle fasce deboli, russi che, come nei film di 007, scendono per primi e non vogliono mai togliersi dai piedi. Sempre Vendola: “La tragedia del Giglio è un crocevia di metafore”. Chiosa Massimo Micucci: “Ecco perché sono andati a sbattere”. Quelle navi, prosegue Nichi potenziale grande inviato di fatti drammatici, sono “Las Vegas galleggianti che non capisco come possano attraccare nel golfo di Venezia”. Se lo chiedono anche magistratura e capitanerie di porto varie.
Non che il Vendola politico sia meno polposo. Sel è “il contrario di un partito che si guarda l'ombelico”. Cerasa ha gioco facile: “Un ombelico che si guarda il partito?”. Quanto alla presunzione d'innocenza, Nichi è “totalmente, radicalmente, inesauribilmente” da quella parte. Ma “il garantismo ha bisogno di un'opera di bonifica legislativa”. Traduzione per gli a-vendoliani: via le leggi ad personam. Gran finale: “Il governo Monti rischia di produrre una gelata dei diritti sociali... Una fluorescenza”. Dal grande freddo al fungo atomico? Ghiaccioli e mutanti creature verdastre? Comunque ammettiamolo: apocalittica ma di gran classe.
Porro e Telese, cinici e indifferenti all'afflato dell'ospite, porgono una birra come quella che Bersani affrontava nel bar. Vendola accetta ma non beve, predilige la più piatta acqua, si spera almeno gassata, ma concede: Pierluigi hopperiano è “pittoricamente bello”. Due mondi a confronto. Pagherà di più elettoralmente la bevanda al luppolo sorseggiata in operosa solitudine o “Nichi ma che stai a dì ?”.