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Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda Iafran il 18/01/2012, 20:41

pianogrande ha scritto:Nel caso di questo comandante e da questo punto di vista, non mi sembra che la Costa abbia brillato.

E' vero. Ci sono stati dei precedenti di questo "uomo al posto di comando" (incidente di Palermo, decisione di salpare dalla costa francese nonostante le condizioni preoccupanti del mare), che dovevano spingere a prendere qualche provvedimento nei suoi confronti o allertare la Direzione centrale a sottoporlo a qualche test psico-attitudinale per verificare la sua idoneità ad un ruolo di alta responsabilità.
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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda franz il 18/01/2012, 21:46

Iafran ha scritto:
pianogrande ha scritto:Nel caso di questo comandante e da questo punto di vista, non mi sembra che la Costa abbia brillato.

E' vero. Ci sono stati dei precedenti di questo "uomo al posto di comando" (incidente di Palermo, decisione di salpare dalla costa francese nonostante le condizioni preoccupanti del mare), che dovevano spingere a prendere qualche provvedimento nei suoi confronti o allertare la Direzione centrale a sottoporlo a qualche test psico-attitudinale per verificare la sua idoneità ad un ruolo di alta responsabilità.

Si, se altri avessero denunciato il caso. Tutto da verificare.
Sai, facile parlarne oggi. Le denunce - o le chiaccherate con i cronisti - andavano fatte ieri.
Non mi meraviglierei se una sorta di omertà corporativa (tra ufficiali) avesse coperto il tutto e solo oggi, per un meccanismo inverso, uscissero allo scoerto.
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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda Iafran il 19/01/2012, 1:35

franz ha scritto:L'esecrazione non puo' fermarsi al caso del singolo docente ma anche su chi lo ha selezionato e sul metodo di selezione.
Anzi qui se vuoi il caso diventa "politico" e non personale e penale, perché coinvolge la polis ed i metodi usati per tutelare la sicurezza della collettività.


D'altra parte, la Costa deve affermare, per difendersi, che tutti i suoi uomini sono i migliori sul mercato e che "l'uomo in questione al posto di comando" era stato, fino a quel giorno, affidabile ed inappuntabile (forse, come nessuno) ... ora, irriconoscibile (se non dai suoi cari, che ne decanteranno le lodi di buon padre di famiglia e di marito esemplare, pronto a giurare sulla testa di qualcuno, di aver sempre agito per il bene dell'equipaggio), deve accollarsi le responsabilità derivanti dalla sua inefficienza e sua pusillanimità ("... manifestate in quei momenti", aggiungeranno benevoli).

PS – Prima del rispetto per questo "uomo-marito" bisogna dare giustizia a coloro che sono morti per la sua vigliaccheria (in tempo di guerra sarebbe stato giudicato da una corte marziale!): un comandante normale avrebbe agito come hanno agito i Gregorio De Falco, i Manrico Giampetroni, gli Alessandro Tosi, i Marco Savastano e i tanti altri (sommozzatori dei VV.FF., Carabinieri, MM, GdF, GC, nuclei di speleologi, etc.), che hanno espletato appieno il compito a cui erano chiamati (per dovere o per volontariato).

http://it.notizie.yahoo.com/del-falco-- ... no.html?nc
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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda franz il 19/01/2012, 8:52

Iafran ha scritto:D'altra parte, la Costa deve affermare, per difendersi, che tutti i suoi uomini sono i migliori sul mercato e che "l'uomo in questione al posto di comando" era stato, fino a quel giorno, affidabile ed inappuntabile (forse, come nessuno) ...

Evidentemente non basta che sia il migliore. Deve esserci piu' controllo.
Prendiamo il traffico aereo. Anche li' i passeggeri sono affidati ad un comandante e un vice. A parte il fatto che volando nessuno si permette di fare "inchini" quando passa vicino all'abitazione di un ex-comandante, se fosse appena fuori rotta ci penserebbe il controllo aereo della torre piu' vicina ad allertarsi e chiamare il comandante. In casi gravi si allerta l'aviazione militare. Si puo' volare solo all'interno di determinati corridoi mentre sul mare, come abbiamo sentito, il comandante fa la rotta che vuole. Forse domani questo non sarà piu' possibile ed il comandante della nave dovrà seguire disposizioni precise della Capitaneria, la quale oggi con i sistemi satellitari conosce con estrema precisione la posizione della nave, di quelle vicine e le condizioni del mare.
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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda franz il 19/01/2012, 14:15

LA TRAGEDIA DELLA CONCORDIA
"Inchini troppo spesso tollerati"
l'indagine ora punta sulla Costa

Al vaglio degli inquirenti tre telefonate tra il comandante e il quartier generale. Il giallo della donna in plancia. Il governo: vietare le rotte pericolose. Le battaglie di De Falco nel 2005 contro gli "accosti" dai nostri inviati CARLO BONINI e MARCO MENSURATI

GROSSETO - Con un'ordinanza di otto pagine, il gip Valeria Montesarchio mette un primo punto nelle responsabilità del naufragio della Concordia (quelle del suo comandante Francesco Schettino). E, in due sole ma decisive righe di testo, torna a illuminare il convitato di pietra di questa storia: la Costa Crociere, la compagnia armatrice.

Scrive il gip nel motivare le ragioni per cui il comandante non può tornare in libertà (perché a rischio di reiterazione del reato), ma deve restare agli arresti domiciliari: "Lo Schettino svolge attività professionale di comandante e non risulta che gli sia inibito, nell'immediato futuro, di continuare nella sua attività". È una notizia.

La "Costa Crociere", per quanto risulta agli uffici giudiziari che indagano Schettino, non ha sospeso il suo comandante. Non lo ha fatto nell'immediatezza del naufragio (ed è comprensibile). Non lo ha fatto il giorno in cui ha preso atto, "purtroppo", del suo "errore umano" (16 gennaio). Non lo ha fatto a ridosso dell'interrogatorio di garanzia (17 gennaio), anche a costo di lasciare all'accusa un argomento decisivo che ne avrebbe impedito il ritorno in libertà.

Perché? Quale interesse ha la Costa a non prendere con decisione le distanze dal suo comandante, fino al punto, lunedì scorso, giorno in cui riconosce l'errore di Schettino, da far dire all'ad Pierluigi Foschi che "l'azienda darà tutto il suo sostegno legale al comandante"? Schettino rappresenta forse una "minaccia" per la Costa? E se è così, perché?

I tabulati del comandante
Sappiamo ormai che, nell'ora e un quarto cruciale del dramma (21.42-22.58 di venerdì 13 gennaio), Francesco Schettino comunica "almeno tre volte" con Roberto Ferrarini, Marine operator director di Costa. Cosa si dicono i due? Nell'interrogatorio di garanzia, il comandante, a quanto pare, non è stato d'aiuto. Né, ad oggi, è disponibile ad esserlo Ferrarini. Rintracciato telefonicamente da "Repubblica", il manager, al quinto tentativo e per interposta persona, fa sapere di essere "molto impegnato con gli ufficiali della Capitaneria di Porto" e dunque di non aver tempo per fornire qualche risposta.

Le stesse che cercano anche gli inquirenti in queste ore, con la richiesta dei tabulati del cellulare di Schettino. Quelli da cui sarà possibile ricostruire, tanto per cominciare, chi, quella notte, chiamò chi. Sciogliendo qualche interrogativo: fu Schettino ad avvisare Ferrarini dopo l'impatto? E Ferrarini lo richiamò?

La richiesta di rimorchiatori alle 22.26
È un fatto che, quella notte, come risulta dal brogliaccio della Guardia Costiera di Livorno (pubblicato online da Repubblica. it), alle 22.26, Schettino chiede alla Capitaneria se è possibile un "invio di rimorchiatori". A quell'ora, il comandante è già consapevole, come scrive il gip nell'ordinanza, "dell'apertura della falla", "del flusso d'acqua in cinque locali della sala macchine", "che la nave si sposta senza motori e in conseguenza del solo abbrivio". La richiesta dei rimorchiatori, rispetto alla gravità della situazione, appare insensata. Ma, a ben vedere, ha una logica.

"La regola d'oro: mai il mayday"
La spiegano bene due qualificate e diverse fonti del settore della navigazione interpellate da "Repubblica". Spiega la prima: "La regola non scritta, ma che conoscono anche i sassi è una: quando si è in difficoltà, fino a quando la situazione non precipita, l'ultima cosa da fare è chiedere aiuto alla Capitaneria. E se proprio si deve, farlo minimizzando l'allarme".

Aggiunge la seconda: "La richiesta di soccorso, anche per una sciocchezza, come una chiglia che struscia un innocuo banco di sabbia, ha due conseguenze: dover spiegare come si è finiti nei guai, sottoporsi a ispezioni e controlli. Che, comunque vadano, per un armatore, sono sempre un costo. Un'ispezione media va dalle 5 alle 8 ore. Sono centinaia di migliaia di euro".

Gli armatori, dunque, scoraggiano di comporre il "113" del mare. Lo sanno i comandanti, lo sanno le capitanerie (non a caso, il sottocapo Tosi, la notte di venerdì 13, dice a De Falco dopo le prime comunicazioni con la Concordia: "Qui ci stanno prendendo per il culo").

Le "certezze" di Costa
L'informazione non deve essere troppo lontana dal vero. Se infatti si rileggono le prime dichiarazioni di Costa Crociere dopo il naufragio, si rintracciano alcune informazioni sorprendenti. Dice il 14 gennaio, Gianni Onorato, direttore generale della compagnia: "Le procedure di sicurezza ed evacuazione sono state eseguite nei tempi corretti. Le norme sono state rispettate dal comandante e corretta è stata anche la decisione del comandante di evacuare la Concordia quando ha ritenuto che ci fossero le condizioni di sicurezza".

Non una di queste informazioni resisterà alla prova dei fatti. Perché tanta fretta nel pronunciare quelle parole? Forse perché Ferrarini ha avuto parte nelle decisioni di Schettino in quell'ora cruciale?

L'inchino sparisce dal blog
Sicuramente, Costa, nelle 24 ore successive al naufragio, oscura sul suo blog ufficiale l'orgoglio con cui esibiva altri storici "inchini" alle isole, come quello del 30 agosto 2010 a Procida, quando al timone, guarda caso, è Schettino. La compagnia, insomma, non ha interesse a che si apra un capitolo complicato. Quello delle rotte sotto costa. È un business importante.

Un colosso come la Concordia che sfila a un passo da terra, magari nel canale della Giudecca, con il suo gran pavese illuminato, non ha prezzo, come strumento di auto-promozione. Molto più efficace di uno spot. Lo sanno gli armatori, lo sanno le capitanerie. L'importante, fino a venerdì 13, per dirla con le parole di ieri dell'ammiraglio Domenico Picone, comandante della Capitaneria di porto di Napoli, è che "le cose vengano fatte con buon senso". Insomma, navi non troppo vicine, capitanerie non troppo "fiscali".

Le rotte e il grande occhio che sorveglia

Dice ora il governo che si rivedranno le norme sulle rotte. E tuttavia il business degli inchini si svela oggi come un segreto di Pulcinella. Il Pd (Ermete Realacci e Michele Meta, capogruppo in commissione trasporti alla Camera), pone una questione: per dotare la Guardia Costiera del sistema Vessel Traffic Services (Vts), un equivalente del sistema integrato con trasponder del traffico aereo, "sono stati spesi 11 anni fa l'equivalente di 6 milioni e mezzo di euro odierni. A che punto è la sicurezza dei nostri mari? Chi controlla davvero?". Detta altrimenti, quante volte, guardando il "Vts" le capitanerie hanno tollerato rotte "aggiustate" con "il buon senso"?

Schettino ha avuto la sfortuna di agganciare prima lo scoglio del Giglio e poi di incrociare il capitano di fregata Gregorio De Falco (sentito ieri a lungo in Procura forse anche sulla questione controllo delle rotte), di cui per altro a santa Margherita Ligure, dove fu comandante della Capitaneria fino al 2005, si ricordano ancora le solitarie battaglie contro gli "accosti" vietati nel parco marino.

E certo fanno pensare anche le dimissioni, due giorni fa, di Gianni Scerni, presidente del Rina (il registro navale, il Pra del mare), colpevole di aver candidamente spiegato al "Secolo XIX", che gli risultava "difficile pensare che la Costa non fosse a conoscenza della pratica dell'inchino" e che "esistono mezzi per la tracciabilità delle rotte".

Una donna nel salottino
Non è un azzardo prevedere che l'inchiesta sulla Concordia diventerà un'indagine anche su questo gioco grande. La cronaca dice che, intanto, però si continua anche a rovistare nei segreti di Schettino. L'ultimo, è la presenza a bordo, venerdì 13, di una cittadina moldava (non ancora identificata e rintracciata) che, testimoni, ricordano nel "salottino del comandante" e ben nota all'equipaggio. Pare non fosse stata regolarmente registrata tra i passeggeri.

(19 gennaio 2012) www.repubblica.it
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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda Iafran il 19/01/2012, 16:31

franz ha scritto:
Iafran ha scritto:D'altra parte, la Costa deve affermare, per difendersi, che tutti i suoi uomini sono i migliori sul mercato e che "l'uomo in questione al posto di comando" era stato, fino a quel giorno, affidabile ed inappuntabile (forse, come nessuno) ...

Evidentemente non basta che sia il migliore. Deve esserci piu' controllo.


Che sia il migliore ... rispetto a quali canoni?
Da troppi lustri si inneggia all'apparenza, al dinamismo, al rampantismo, al machismo, alla spregiudicatezza, all'assenza di scrupoli purché ... si sia vincenti, e ognuno ... cerca di adeguarsi per "essere qualcuno fra quelli che contano in detta società".
"L'uomo al posto di comando" della Concordia vorrei tanto che fosse l'unico "migliore" di questa "cultura", ma, purtroppo non occupa nemmeno i posti più alti della graduataroria nazionale, e non è neanche l'unico ad aver provocato danni a coloro che doveva tutelare e governare ...
Avevamo superato le rovine che (questa "cultura") aveva fatto agli italiani e al mondo nel secolo scorso, che ci siamo ricaduti nuovamente accogliendo ed inneggiando alla "mentalità avventuristica" del berlusca (e dei suoi dipendenti-avvocati fatti parlamentari e/o ministri).
Adesso stiamo apprezzando la sobrietà del Governo Monti ... ma l'avventurismo è sempre dietro l’angolo... e potremmo ritrovarci nei cosiddetti "momenti giusti" (quelli che richiedono la persona adeguata a prendere decisioni importanti e cruciali per il benessere della collettività) con "l'uomo sbagliato al posto sbagliato", che, nell'emergenza, non lancia nessun SOS ... per occultare la propria incompetenza e le proprie malefatte.

PS – La versione di Domnica Cemortan, la donna moldava di 25 anni sul ponte di comando venerd' 13 gennaio.
http://www3.lastampa.it/cronache/sezion ... stp/438931
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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda franz il 19/01/2012, 16:38

Iafran ha scritto:Adesso stiamo apprezzando la sobrietà del Governo Monti ... ma l'avventurismo è sempre dietro l’angolo... e potremmo ritrovarci nei cosiddetti "momenti giusti" (quelli che richiedono la persona adeguata a prendere decisioni importanti e cruciali per il benessere della collettività) con "l'uomo sbagliato al posto sbagliato", che, nell'emergenza, non lancia nessun SOS ... per occultare la propria incompetenza e le proprie malefatte.

Qui pero' è da vedere se il mancato sos (mayday) sia stato concordato durante quell'ora di frenetiche consultazioni telefoniche con la compagnia. Come spiegavo mi pare ieri o l'altro ieri, il mayday e l'abbandono comportano particolari diritti di proprietà sul relitto da parte dei soccorritori e visto che la nave era a pochi metri dalla costa avranno concordato di non dare alcun allarme e gestire l'abbandono nave senza chiamare soccorsi. Cosa questa poi fatta, anche se non formalmente, perché c'è stato a quanto pare una sorta di ammutinamento ... cosa di cui si parla poco per evitare guai giuridici agli ammutinati.
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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda Iafran il 19/01/2012, 21:21

franz ha scritto:... perché c'è stato a quanto pare una sorta di ammutinamento ... cosa di cui si parla poco per evitare guai giuridici agli ammutinati.


La testimonianza di Diego Scarpato, ufficiale in seconda della Concordia (residente in Ungheria), smentisce la versione della donna moldava.

http://www.unita.it/italia/nave-costa-p ... bled=false
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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda franz il 20/01/2012, 10:25

Tra le prime testimonianze vaghe ne avevo letta una di un turista che sosteneva che il capitano avesse bevuto troppo.
Ora pare che anche questa cosa emerga chiaramente.
Ubriaco, al timone, mentre è in compagnia di una donna e telefona.
Cosa vietata in macchina, nel nostro piccolo quotidiano.
Figuriamici pilotando un bestione di 114'000 tonnellate e 300 metri di lunghezza, con 4000 persone a bordo.

http://www.repubblica.it/cronaca/2012/0 ... ref=HREA-1

....
"BEVEVANO VINO IN ALLEGRIA"
È certo, che, cabina assegnata o meno, tra le 20 e 44 e le 21.30, la bionda siede al tavolo di riguardo del "Club Concordia", il più esclusivo e "riparato" dei ristoranti della nave. Racconta il passeggero Angelo Fabbri, ritratto casualmente in una foto ricordo con Schettino e la ragazza, scattata nel ristorante: "Il comandante era seduto di fronte alla signorina. Era in divisa scura, mentre la giovane indossava un abito nero e aveva le braccia scoperte. I due sono rimasti erano lì alle 21.05. Lo so con certezza perché eravamo seduti nello stesso ristorante. Per ricordo fotografavamo le portate e in quelle immagini è rimasta impressa l'ora".

Un contesto galante (si fa per dire), dove - a stare alle testimonianze raccolte dal Secolo XIX - Schettino alza il gomito. "Almeno un intero decanter di vino", con la "scolatura" a beneficio del comandante. Per mare non esiste il palloncino, ma se i passeggeri ricordano bene, è chiaro che, alzandosi da quel tavolo, a Schettino sarebbe inibita anche la guida di una Vespa. Lui, invece, in compagnia della ragazza e del maitre del ristorante prendono la scala che porta in plancia di comando. Il Giglio si avvicina e Schettino ha un'idea. Ha una gran voglia di timone.

PONTE COMANDO O SALOTTINO?
I tre dunque - e siamo ora a pochi minuti dall'impatto - sono in plancia. Uno spazio della nave diviso tra il ponte comando e gli alloggi del comandante: una cabina e un salottino (collocati, guardando la prua, sulla parte sinistra della plancia). Alcuni testimoni tra gli ufficiali ricordano la Cemortan non lontana dal timone. Altri, nel salottino.

Un dettaglio che sposta la sua posizione di qualche metro e non cambia la sostanza. Che è semplice. La ragazza, al pari del maitre Antonello Tievoli (che è dell'isola del Giglio), sono la piccola platea che il comandante si è portato dietro perché assista alla "sfida" che ha deciso di lanciare a se stesso. Accostare e "inchinare" dove nessuno ha osato mai. A un quarto di miglio dalla costa.

LA TELEFONATA
Alla gazzarra manca un ultimo tassello. La telefonata al commodoro in quiescienza Mario Terenzio Palombo. Che Schettino immagina al Giglio e invece è a casa sua a Grosseto. Raggiunto telefonicamente da "Repubblica", Palombo dice: "L'ho detto e ripetuto ai magistrati. A un certo punto squilla il cellulare e sento questo casino di Schettino, del maitre che dicevano che stavano davanti al Giglio e io gli ho detto: 'Ma che me ne frega a me'. E ho chiuso".

Schettino, insomma, carburato di vino, timona un bestione di 114 tonnellate, largo 36 metri e lungo 292, con 4.200 anime a bordo e mentre "sfida" se stesso (sono le parole che ora usa anche il procuratore di Grosseto Francesco Verusio), ammicca all'amica moldava, fa fesso il maitre lasciandogli credere che voglia omaggiare il Giglio, perché il Giglio è la casa da cui quell'uomo manca da sei mesi. E, visto che c'è, parla al telefono.

"DRITTO SUGLI SCOGLI"
"Andare dritto" sugli scogli, a quel punto non è una delle possibilità. È quasi una certezza. Essere "distratto dai miei pensieri", come ammette il comandante nel suo interrogatorio di garanzia, appare ora un azzardato eufemismo. E poco importa, evidentemente, se la Cemortan assista alla sfida accanto a lui che timona o allungata sulle poltroncine del salottino.

I rilievi dei sub sulla chiglia della nave, certificano ora che, nel momento in cui si blocca (quello dell'impatto con gli scogli), il timone del "Concordia" è "tutto a dritta". Segno inequivocabile che Schettino realizza all'ultimo momento la presenza dello scoglio che sta per sventrargli la nave come un apriscatole e si affida a un ultimo disperato tentativo di scartare.
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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda franz il 20/01/2012, 12:51

La ricostruzione con i dati telemetrici (dal sito gcaptain.com)
http://gcaptain.com/gcaptains-john-konr ... deo/?37941

Il filmato in alta risoluzione, con tutte le velocità momento per momento.
http://s3-eu-west-1.amazonaws.com/news. ... cordia.wmv
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