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La scomposizione

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: La scomposizione

Messaggioda flaviomob il 13/01/2012, 14:46

Per quanto riguarda Varese per esempo la situazione degli orari di apertura, infrasettimanale e festivi è ampiamente piu' libera del vicino Ct. Ticino.


E la qualità della vita dove è migliore? In provincia di Varese o in Canton Ticino? :mrgreen:


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Re: La scomposizione

Messaggioda franz il 13/01/2012, 18:14

flaviomob ha scritto:
Per quanto riguarda Varese per esempo la situazione degli orari di apertura, infrasettimanale e festivi è ampiamente piu' libera del vicino Ct. Ticino.


E la qualità della vita dove è migliore? In provincia di Varese o in Canton Ticino? :mrgreen:

In canton Ticino, andando a fare la spesa in Italia .... :lol:
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Re: La scomposizione

Messaggioda flaviomob il 14/01/2012, 10:19

In canton Ticino, andando a fare la spesa in Italia ....


E' quello che fa mia zia, che vive nelle Centovalli... :lol:


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Re: La scomposizione

Messaggioda franz il 14/01/2012, 10:39

flaviomob ha scritto:
In canton Ticino, andando a fare la spesa in Italia ....


E' quello che fa mia zia, che vive nelle Centovalli... :lol:

Certo, ma è anche il posto migliore per lavorare, tanto che 50'000 frontalieri (anche passando per le centovalli, strada infernale) passano il confine tutti i giorni (ma non sono piu' obbligati a farlo).
Riassumendo, la spesa in italia costa un po' meno e soprattutto gli orari dei negozi sono piu' "umani" per chi finisce di lavorare la sera. E se lavorano entrambi, la cosa è importante.
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Re: La scomposizione

Messaggioda flaviomob il 14/01/2012, 10:43

No, è per la differenza di prezzi. Anche perché mia zia è casalinga... ;)
Viveva in un paesino raggiungibile solo con una funivia...

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Re: La scomposizione

Messaggioda annalu il 14/01/2012, 17:48

Scusate: visto che i miei dubbi erano condivisi da altri, mi sono informata, e mi è sembrato di capire che le cose stiano così: a livello nazionale è stabilito che l'apertura dei negozi è libera tra le 7 di mattina e le 22. Entro questi limiti può poi intervenire una eventuale ulteriore regolamentazione locale. Così a Roma, ed in altre località, possono coesistere negozi che aprono veramente dalle 7 alle 22 (il piccolo fruttivendolo cinese, per esempio) ed altri che invece mantengono orari tradizionali (dalle 9 alle 13 e dalle 15-16 sino alle 20). Naturalmente possono sopravvivere con orari più limitati solo gli esercizi ad alta specializzazione e qualità, che hanno pochi concorrenti.
La liberalizzazione totale consentirebbe l'apertura libera 24 ore su 24 festivi compresi. Questi dati però sono in contrasto con il fatto che a Roma ci sono già alcuni negozi (pochi e cari in verità) che restano aperti tutta la notte, per non parlare dell'apertura di domenica e festivi, abbastanza diffusa: come la mettiamo?

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Re: La scomposizione

Messaggioda franz il 14/01/2012, 18:33

annalu ha scritto:La liberalizzazione totale consentirebbe l'apertura libera 24 ore su 24 festivi compresi. Questi dati però sono in contrasto con il fatto che a Roma ci sono già alcuni negozi (pochi e cari in verità) che restano aperti tutta la notte, per non parlare dell'apertura di domenica e festivi, abbastanza diffusa: come la mettiamo?

Non lo so. Ogni legge ha le sue deroghe (soprattuto in Italia) ma in ogni caso quella del decreto Monti legog che è già in vigore dal 6 dicembre (chi dice dal 1 gennaio). http://www.businesspeople.it/Societa/At ... due_28411/
Possiamo avvicinarci alla realtà andando a cercare questo famoso art 31 del decreto Monti

Art. 31. Esercizi commerciali

1. In materia di esercizi commerciali, all'articolo 3, comma 1, lettera d-bis, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, sono soppresse le parole: «in via sperimentale» e dopo le parole «dell'esercizio» sono soppresse le seguenti «ubicato nei comuni inclusi negli elenchi regionali delle localita' turistiche o citta' d'arte».

2. Secondo la disciplina dell'Unione Europea e nazionale in materia di concorrenza, liberta' di stabilimento e libera prestazione di servizi, costituisce principio generale dell'ordinamento nazionale la liberta' di apertura di nuovi esercizi commerciali sul territorio senza contingenti, limiti territoriali o altri vincoli di qualsiasi altra natura, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell'ambiente, ivi incluso l'ambiente urbano, e dei beni culturali. Le Regioni e gli enti locali adeguano i propri ordinamenti alle prescrizioni del presente comma entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.


Quindi è verosimile che "in via sperimentale" già ci fossero esercizi senza limiti di orario nei comuni indicati come "localita' turistiche o citta' d'arte" (e inter nos Roma lo è).
Ora la normativa non è piu' sperimentale e non è ristretta alle sole città d'arte.

Ora dovrebbe quadrare (indipendentemente dall'essere d'accordo meno).
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Re: La scomposizione

Messaggioda ranvit il 14/01/2012, 20:37

Ora dovrebbe quadrare (indipendentemente dall'essere d'accordo meno).



A dir la verità, quadrava anche prima....tranne che per qualcuno.

Mi sembrava pero', piuttosto, che annalu avesse dubbi sulla reale portata dei vantaggi ipotizzati. Nel mio intervento precedente ho cercato di evidenziarli.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La scomposizione

Messaggioda franz il 14/01/2012, 20:45

ranvit ha scritto:Mi sembrava pero', piuttosto, che annalu avesse dubbi sulla reale portata dei vantaggi ipotizzati. Nel mio intervento precedente ho cercato di evidenziarli.

Dubbi sul fatto che in parte già a Roma, come città d'arte, era in vigore la sperimentazione e quindi anche se seguita da pochi (e quindi cari) negozi, ne ne chiedevano gli elementi di novità.
Elementi che in effetti hai ben identificato, rispetto a chi mai la sperimentazione ha vissuto.
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Re: La scomposizione

Messaggioda annalu il 15/01/2012, 0:02

ranvit ha scritto:Mi sembrava pero', piuttosto, che annalu avesse dubbi sulla reale portata dei vantaggi ipotizzati. Nel mio intervento precedente ho cercato di evidenziarli.

No Ranvit, i vantaggi li vedo, e sono quelli che hai elencato tu, più il vantaggio di poter fare la spesa in orari diversi da quelli usuali di lavoro, cosa molto importante quando tutti gli adulti in famiglia lavorano.
Quello che mi manca è la "drammaticità" dell'innovazione, già presente da tempo (in via "sperimentale") in molte località (tra città d'arte e località turistiche, in pratica quasi tutta l'Italia) senza particolari drammi mi pare, almeno a giudicare dalle zone che conosco.
Certo, molti piccoli negozi hanno chiuso, ma il fenomeno è legato alla presenza ed alla diffusione dei supermercati, che consentono prezzi più contenuti ed una perdita di tempo per il cliente infinitamente minore, data la possibilità di trovare una molteplicità di prodotti in uno stesso esercizio. Direi che si tratta di un fenomeno inarrestabile, indipendentemente dagli orari di apertura, e la concorrenza sugli orari forse potrà accelerare il fenomeno, ma non credo in modo decisivo.
annalu

PS. Tra le novità nel modo di funzionare degli esercizi, trovo interessante il totale mutamento di impostazione dei mercati rionali. Quando ero giovane, si andava a far la spesa al mercato fondamentalmente per risparmiare. Adesso per risparmiare si va al supermercato, mentre al mercato si trovano prodotti di qualità, più freschi, a chilometri zero o quasi, spesso però parecchio più costosi.
Interessanti poi sono i mercati rionali in zone abitate in larga parte da stranieri, come per esempio la zona romana tra piazza Vittorio e la stazione Termini: in quel mercato ho scoperto cibi e soprattutto verdure fresche esotiche (soprattutto asiatiche) delle quali ignoravo totalmente l'esistenza e che non si trovano praticamente da nessun'altra parte. Mi sono state vendute e talvolta regalate, dal commerciante (in genere originario della stessa località dei prodotti che vendeva) con estrema cortesia ed in genere con tanto di consigli e suggerimenti sul come cucinarle, secondo la loro cucina tradizionale: mi sembrava di visitare interessanti luoghi esotici senza muovermi da casa.
annalu
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