pianogrande ha scritto:Qui sta passando un altro di quei messaggi che a forza di ripeterli diventano verità.
Se la macelleria sociale non la fa la destra, allora, la dovrà fare la sinistra.
Come se non ci fosse alternativa.
Come se tutti i paesi dall'economia solida facessero questa attività sanguinolenta.
Sono sostanzialmente d'accordo ma vorrei mettere alcuni puntini sulle "i".
Il termine "macelleria sociale" è stato utilizzato demagogicamente proprio a sinistra per bloccare riforme che avrebbero dato maggiore equilibrio. E in un paese squilibrato (e non illudiamoci, il nostro lo è) per riequilibrare devi togliere a chi ha troppo (anche nel mondo del lavoro) per dare a chi ha poco. Ma chi ha troppo è anche forte, vicino ai centri del potere, ben protetto (leggi, norme di tutela, riferimenti intoccabili ad art costituzionali, sindacati) per cui si finice che a rimetterci sono i piu' deboli e lontani dal potere, i non organizzati senza santi in paradiso. Per cui per bloccare un riequilibrio si é detto (in chiave demagogica) che era macelleria sociale con il risultato che la macelleria sociale è stata fatta comunque versoi piu' deboli (precari etc).
Io sono d'accordo che è possibile avere un ottimo stato sociale, piu' equilibrato e che costi meno come spesa pubblica (svezia docet) e quindi so che è possibile ottenere una situazione migliore e meno cara per i conti dello stato senza fare "macelleria sociale". Vi faccio notare anche che sono 20 o 30 anni che si dovrebbero fare quieste riforme e che nel frattempo la situazione è deteriorata (se se sono accorti tutti, negli ultimi mesi) ed occorrono soluzioni urgenti e gravi.
Quindi oggi le cure saranno molto piu' dolorose del prevedibile.
È un po' la differenza tra fare un'operazione chirurgica pianificata da tempo, in perfetta calma e con l'organizzazione al 100% e invece rimandarla continuamente per mille scuse e poi trovarsi 20 anni dopo sul tavolo operatorio d'urgenza, a Natale, con la necessità di dover prenotare la sala, il team, fare tutti gli esami all'ultimo minuto con il paziente che è piu' di là che di qua. Non si puo' pretendere che l'esito sia lo stesso.