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Traballa ...

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Traballa ...

Messaggioda franz il 10/11/2011, 9:05

pianogrande ha scritto:Qui sta passando un altro di quei messaggi che a forza di ripeterli diventano verità.
Se la macelleria sociale non la fa la destra, allora, la dovrà fare la sinistra.
Come se non ci fosse alternativa.
Come se tutti i paesi dall'economia solida facessero questa attività sanguinolenta.

Sono sostanzialmente d'accordo ma vorrei mettere alcuni puntini sulle "i".
Il termine "macelleria sociale" è stato utilizzato demagogicamente proprio a sinistra per bloccare riforme che avrebbero dato maggiore equilibrio. E in un paese squilibrato (e non illudiamoci, il nostro lo è) per riequilibrare devi togliere a chi ha troppo (anche nel mondo del lavoro) per dare a chi ha poco. Ma chi ha troppo è anche forte, vicino ai centri del potere, ben protetto (leggi, norme di tutela, riferimenti intoccabili ad art costituzionali, sindacati) per cui si finice che a rimetterci sono i piu' deboli e lontani dal potere, i non organizzati senza santi in paradiso. Per cui per bloccare un riequilibrio si é detto (in chiave demagogica) che era macelleria sociale con il risultato che la macelleria sociale è stata fatta comunque versoi piu' deboli (precari etc).
Io sono d'accordo che è possibile avere un ottimo stato sociale, piu' equilibrato e che costi meno come spesa pubblica (svezia docet) e quindi so che è possibile ottenere una situazione migliore e meno cara per i conti dello stato senza fare "macelleria sociale". Vi faccio notare anche che sono 20 o 30 anni che si dovrebbero fare quieste riforme e che nel frattempo la situazione è deteriorata (se se sono accorti tutti, negli ultimi mesi) ed occorrono soluzioni urgenti e gravi.
Quindi oggi le cure saranno molto piu' dolorose del prevedibile.

È un po' la differenza tra fare un'operazione chirurgica pianificata da tempo, in perfetta calma e con l'organizzazione al 100% e invece rimandarla continuamente per mille scuse e poi trovarsi 20 anni dopo sul tavolo operatorio d'urgenza, a Natale, con la necessità di dover prenotare la sala, il team, fare tutti gli esami all'ultimo minuto con il paziente che è piu' di là che di qua. Non si puo' pretendere che l'esito sia lo stesso.
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Re: Traballa ...

Messaggioda pianogrande il 10/11/2011, 10:12

Perfettamente d'accordo Franz.
Ecco, ben rappresentato, il misero fallimento di tutta la classe politica.
Adesso, arriva un "professore" che cercherà di correggere i compiti.

La scolaresca è composta, in larghissima maggioranza, da ripetenti.

Quante bocciature ci vogliono per dover lasciare l'aula ai più idonei?

Speriamo che i ripetenti non ripetano il massacro che hanno fatto del professore precedente.

Perché, qui, la politica della alternanza consiste in un periodo con uno bravo e onesto seguito da uno con una banda di malfattori e incompetenti.
Incompetenti fino al punto che per rubare la frutta, tagliano l'albero.
Fotti il sistema. Studia.
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Sbagliando non si impara

Messaggioda Iafran il 16/11/2011, 0:10

http://affaritaliani.libero.it/politica ... refresh_ce

Sbagliando non si impara

Di Marco Marturano

Sapete quando è chiaro che un Paese ha toccato il fondo e ha cominciato a cercare di distruggere anche quello? Quando una classe dirigente dopo aver dimostrato di non saper guidare quel Paese non riesce più neanche a imparare dai propri errori. E non da quelli di qualche secolo fa ma di qualche giorno prima.

E' la fotografia di questi ultimi due giorni di passione e di devastazione per l'economia italiana e per lo Stato, attaccati e affondati quasi definitivamente dai e sui mercati internazionali.

Qualcuno ha già cominciato naturalmente a cantare vittoria (il ministro Matteoli ad esempio, a ruota di tanti geniali opinionisti con il tatuaggio ultras stampato sotto la camicia Valentino) teorizzando che il crollo della Borsa di Milano e l'esplosione dello spread dopo le "generose" dimissioni postdatate di Silvio Berlusconi sarebbero la dimostrazione del fatto che l'ex Presidente del Consiglio non è mai stato il problema che generava la nostra debolezza in termini di credibilità e quindi il crollo dei titoli di stato e della forza delle nostre aziende e banche.

Il problema vero invece è che per l'ennesima volta si è ripetuto lo schema di gioco preferito dalla geniale classe dirigente dei partiti. Ovvero "ognuno gioca per se, buttiamo la palla in avanti e facciamo passare il tempo, sperando che magari a tempo scaduto si riesca a giocarsi la partita, ribaltando il risultato".

Schema di gioco che ha prima distrutto la credibilità del governo Berlusconi, che in un anno circa, tra settembre 2010 e novembre 2011, ha votato più fiducie e messe insieme con la colla più maggioranze di quelle che qualsiasi paese al mondo e qualsiasi mercato finanziario potrebbero tollerare in trent'anni.

Schema di gioco che ha caratterizzato il vero spread tra il modo in cui i governi europei hanno gestito la crisi dell'euro ai primi di agosto realizzando ovunque in 4 giorni quelle manovre che il Governo Berlusconi e la sua ex maggioranza hanno realizzato alla rinfusa e in 5 versioni diverse in 6 settimane.

Schema di gioco che ha portato l'ex Presidente del Consiglio a consegnare all'Europa nel momento di massima emergenza una letterina natalizia scritta (a quanto dice l'autore) dal Ministro della Pubblica Amministrazione anziché da quello dell'Economia piena di desideri sotto l'albero e senza certezze.

Schema di gioco infine che ha fatto scendere in campo a fare melina esattamente una settimana fa anche il nostro fuoriclasse Napolitano che, sposando la richiesta del Presidente del Consiglio senza maggioranza (308 voti sul rendiconto dello Stato contro 321 astenuti) di dimissioni postdatate all'approvazione della legge di stabilità, ha demolito l'ultimo bastione di credibilità istituzionale rimasto agli occhi di mercati e istituzioni internazionali.

Indubbiamente il fuoriclasse Napolitano ha poi saputo recuperare parzialmente regalando ai mercati una decisa e assertiva comunicazione di una certa e univoca strada che portava alle dimissioni del Premier e la nomina a senatore a vita (con maglia da Presidente del Consiglio in pectore) di Mario Monti.

Ma questo recupero funzionava davvero se e solo se a questi due segnali di certezza, seguiti dal rapido processo di approvazione della legge di stabilità in due giorni e dalle dimissioni reali di Berlusconi, non fossero stati clamorosamente bruciati nel pomeriggio di domenica, quando a cominciare dal PDL sono stati mandati ai mercati segnali esattamente opposti. Il film che aveva ricominciato a scrivere Napolitano dopo il disastro prodotto martedì 8 novembre aveva un solo finale possibile per il pubblico di tutto il mondo: Mario Monti presidente incaricato che annuncia di presentarsi al Colle lunedì mattina con la lista dei ministri e i partiti che univocamente (almeno quelli determinanti per sostenerlo solidamente in Parlamento) che non pongono condizioni e garantiscono forza al Governo. Questo film si ferma invece alle condizioni diramate prima dal PDL e, a seguire, dalla decisione comunicata domenica sera di un rituale e antico giro di consultazioni di tutti i partiti (anche quelli con un numero di parlamentari che si contano a stento con una mano), che avrebbero dovuto approvare programma e lista dei ministri.

Perfetto. Riecco la cara vecchia politica italiana che ha portato il Paese al disastro. Quella delle incertezze sovrane e delle battaglie di cortile giocate sempre alla faccia degli interessi del Paese e, a questo punto, degli investitori che giocano in borsa su questo Paese.

Qualsiasi sia il risultato delle consultazioni e qualsiasi sia il percorso che compirà il Governo Monti questo ultimo ennesimo errore ha raccontato definitivamente al mondo che questa Italia non riesce davvero a cambiare pelle e che la sua classe dirigente preferisce a volte non avere più un Paese da guidare che accettare di avere mezzo punto in classifica in meno, anche se dopo essere retrocessi.
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Re: Traballa ...

Messaggioda cardif il 16/11/2011, 1:46

In verità quest'articolo mi lascia perplesso.
D'accordo che l'analisi di Matteoli sia pro domo sua, ma senza logica. E pure sul cambiamento della maggioranza per l'acquisizione di elementi dell'opposizione. Ed anche sull'incapacità di reagire alla crisi con atti decenti.
Non tanto, invece, sulla critica sul susseguirsi degli eventi (approvazione della legge di stabilità, dimissioni, incarico, consultazioni, formazione e presentazione del governo). il tutto in pochi giorni. Se Monti presenta il nuovo governo il 16, saranno passati solo cinque giorni dall'ultimo oatto del governo uscente. E c'è stato pure il messaggio al popolo italiano del TdC in così poco tempo!
Cosa si sarebbe potuto fare di più, meglio e in minor tempo? Cosa non si sarebbe dovuto fare?
Si può formare un Governo seduta stante, sulla base del solo mandato del PdR?
Il Governo deve avere l'approvazione delle sue proposte da parte del Parlamento?
Se sì, deve garantirsi il sostegno dei partiti, garantendo qualcosa in cambio?
O nell'articolo si chiede un Governo del Presidente che imponga leggi governative, extra-parlamentari?
Credo che vada salvata la Costituzione, che non prevede questo.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Traballa ...

Messaggioda Iafran il 16/11/2011, 10:18

cardif ha scritto:In verità quest'articolo mi lascia perplesso.
D'accordo che l'analisi di Matteoli sia pro domo sua, ma senza logica. E pure sul cambiamento della maggioranza per l'acquisizione di elementi dell'opposizione. Ed anche sull'incapacità di reagire alla crisi con atti decenti.


Quello dei politici italiani è un mondo pieno di solo autoreferenzialità e ... senza specchi, e non poteva accettare i "nodi che vengono al pettine" nel momento della verità ...
Tutti questi de-caduti (politici e loro seguito, "premierissimo", santanché, ferrara, sallustio, feltri, larissa, rotondi, etc. etc. etc.) stanno facendo una cagnara ... e non certo per le sorti dell'Italia: si rendono conto che il giocattolino che li arricchiva non funziona più e cercano di ripararlo e di alimentarlo in tutti i modi.
Il benessere del Paese? ... non è nella lista delle loro occupazioni (bossi è l'unico sincero)!
I valori democratici sono, senz'altro, validi ... per gli altri, non per i tosti e i volponi!
E, allora, addosso a Monti. Se lo si accettava ci si incominciava a specchiare, a fare autocritica e a riconoscere i propri limiti ... gli errori.
Conviene o non conviene risvegliare la propria dignità ... (a questi rappresentanti di un Paese di m..da)?
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Re: Traballa ...

Messaggioda cardif il 16/11/2011, 16:54

Iafran ha scritto:Conviene o non conviene risvegliare la ... dignità

Ma questa è una missione impossibile ;)
La convenienza ci sarebbe; è la loro dignità che non c'è :D :D
In tutta questa vicenda del cambio di governo quello che mi addolora profondamente è il fatto che Rotondi abbia detto: "Mi dimetto da deputato se Pdl vota il tecnico".
Che sarà di noi, senza di lui? :(
Ma mo' mi so' capito bene?
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