cardif ha scritto:D'accordo.
Lo strumento per controllare la compravendita si trova.
Ma resta il problema più grave: la possibilità di fuga dell'investitore.
Già, e la difficiltà di distinguere tra investitore e speculatore.
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cardif ha scritto:D'accordo.
Lo strumento per controllare la compravendita si trova.
Ma resta il problema più grave: la possibilità di fuga dell'investitore.
cardif ha scritto:....Codificando gli acquisti con la data d'acquisto, degli 80 che compro oggi ne posso vendere massimo 80 tra 7 giorni; e quindi tra una settimana ne posso vendere 30 di quelli che ho comprato oggi; e me ne restano 50. Dei 20 che compro domani ne posso vendere massimo 20 una settimana dopo (tra 8 giorni). Tra 9 giorni posso vendere tutti quelli rimasti, ma non quelli che comprerò dopo, ovviamente....
franz ha scritto:Già, e la difficiltà di distinguere tra investitore e speculatore.
cardif ha scritto:Bè, mi pare che la differenza sia chiara (almeno io così la vedo).
L'investitore investe parte del suo capitale su un pacchetto di azioni, secondo le sue valutazioni o su consiglio di un consulente, e lascia l'investimento per un bel po' di tempo (i consulenti parlano di qualche anno) credendo nella crescita di quel titolo (o titoli).
Lo speculatore è quello che segue (con collegamenti che anticipano le comunicazioni ufficiali della borsa) l'andamento di un titolo, e punta sulla variazione di quel titolo, comprando o vendendo nel giro di poche ore o addirittura di minuti;
flaviomob ha scritto:Un operatore in genere ha una commissione su ogni operazione che effettua per conto di un cliente, sia che essa comporti un guadagno, sia che determini una perdita. Evidentemente un operatore poco corretto ha interesse a consigliare al cliente di effettuare più operazioni ravvicinate, indipendentemente dalla bontà di esse.
cardif ha scritto:Trilogy, scusa ma devo capire bene quello che hai scritto; ma adesso devo uscire (non è una via di fuga, è vero). Lo farò quanto prima.
trilogy ha scritto:Quello che proponi è facile da realizzare, senza troppe complicazioni. Si apre il mercato una volta alla settimana oppure una volta al mese. L'effetto pratico sarebbe che i prezzi invece di aggiustarsi in tempo reale sulla base delle informazioni che arrivano ogni minuto, lo farebbero una volta alla settimana, o una volta al mese. Gli operatori accumulerebbero tutte le informazioni ricevute nel periodo di chiusura e le trasferirebbero sul prezzo il giorno di apertura. Se le informazioni si muovono verso uno scenario preciso avresti degli enormi salti di prezzo verso l'alto se le informazioni sono positive, o verso il basso se sono negative. Parallelamente nascerebbe qualche mercato parallelo tra grossi operatori, dove poter scambiare comunque i titoli in tempo reale, regolando poi i trasferimenti di soldi e titoli nei giorni di apertura della borsa
cardif ha scritto:Guardando il diagramma si vede che si ha un notevole calo del FTSEMIB (ed un notevole aumento della volatilità) a luglio e fino a metà agosto, quando era ancora possibile effettuare vendite allo scoperto.
Guardiamo questo grafico:
http://it.finance.yahoo.com/echarts?s=f ... f;source=;
Può essere che quel solo divieto abbia frenato il calo che c'era stato da 20.517 di inizio luglio a 15.912 del 12 agosto? E se non fosse stato posto il divieto, il FTSEMIB sarebbe continuato a scendere?
cardif ha scritto:Non male la storia del termometro citata da Franz, sebbene ci sia stata la malattia grave del FTSEMIB tra aprile 2007 e febbraio 2009 che si vede qua (impostando il diagramma a 5 anni)
http://www.borsaitaliana.it/borsa/indic ... IB&lang=it
e nonostante che la febbre sia stata misurata ogni giorno senza che furono date forti medicine, mi pare; e quindi senza una utilità.
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