lucameni ha scritto:Perchè magari questi grandi uomini del Pd non sono poi così tanto grandi uomini, a conoscerli meglio.
Perchè anche uomini che si possono considerare affidabili, ammesso che lo siano (e io ho i miei dubbi) possono sbagliare
L'attuale desolazione è sulle idee, piu' che sugli uomini.
Quindi mi interessa che a firenze si discuta di idee. ma su questo poi ci torno nel finale.
Poi attorno a quelle proposte, il nome si troverà.
Intanto ...
Renzi-Bersani-Vendola, è scontroBIG BANG/SECONDO GIORNO
Renzi-Bersani-Vendola, è scontro
E a sorpresa arriva Civati, e sale sul palcoInterventi di Chiamparino che lancia le primarie aperte e Parisi: «Proposte, non basta alzare la mano. Ma qui c'è una bella aria». Fuori dall'ex stazione le proteste
FIRENZE - Big bang, secondo giorno. (QUI IL NOSTRO SPECIALE).
http://corrierefiorentino.corriere.it/f ... 0595.shtmlUna giornata ricca di avvenimenti per i «post rottamatori»: dalla protesta davanti alla Leopolda di cittadini e sindacati, passando per la sorpresa di Pippo
Civati che è arrivato alla kermesse politica senza che nessuno lo sapesse e ha anche parlato dal palco, fino all'attacco frontale del segretario del Pd, Pierluigi Bersani che da Napoli manda a dire a Matteo Renzi che: «
Non si può dar l'idea che un giovane per andare avanti deve scalciare, deve insultare». Immediata la replica del sindaco di Firenze: «Non so a chi si riferisca Bersani, io
non sono un asino e non scalcio». «A Nichi suggerisco come minimo di ascoltare quello che sta avvenendo qui». Così Matteo Renzi ha risposto a Nichi Vendola che lo ha definito «vecchio», ricordando poi che
«quando lui insieme a Bertinotti mandava a casa il governo Prodi, provocando la prima crisi del centrosinistra io ero ancora all'università». E ai cronisti che gli domandavano se lui fosse disponibile a mettersi a disposizione, come ha chiesto Bersani da Napoli, Renzi ha replicato: «Mettersi a disposizione è una cosa bella se vuol dire mettersi a disposizione di un Paese, ma se significa mettersi a disposizione di una corrente, dico di no», ha affermato il sindaco di Firenze, che ha aggiunto «non voglio fare polemiche con Bersani ma se lui seguisse via streaming questo nostro incontro -ha sottolineato Renzi- ma forse non può perchè guarda caso quando c'è la Leopolda c'è sempre un altro incontro, avrebbe visto interventi concreti e interessanti, questa è una assemblea in cui stanno parlando decine di persone, e discutono di idee e proposte».
LA SORPRESA CIVATI - Renzi aveva promesso una sorpresa in questi tre giorni. Per ora la sorpresa l'ha fatta fa Pippo
Civati, colui che l'anno scorso sedeva a fianco di Renzi nella «conduzione» della Leopolda 1 e che quest'anno è stato escluso dalla kermesse, (GUARDA LA VIDEOSIGLA, E CIVATI DOV'E'?) che se venerdì commentava in diretta su Twitter la convention, in mattinata è arrivato in carne ed ossa: «Ho voluto fare una sorpresa a Matteo perchè credo che sia importante il confronto, credo che Renzi si debba candidare così poi faremo delle primarie veramente alla francese, non so se parlerò oggi.
Mi sento bene a varcare la soglia della Leopolda perchè si respira davvero una nuova politica. La mia presenza vuole essere un segnale distensivo perchè non voglio replicare con Matteo una nuova contrapposizione Veltroni-D'Alema modello Gormiti. Mi sono registrato come tutti gli altri e ho contribuito con venti euro. Ho sempre pensato di venire solo che non l'avevo detto neanche alla mia fidanzata». «Bisogna dare segnali forti - continua il consigliere regionale lombardo - un messaggio al Paese, che non continuano i personalismi, le ripicche e gli scherzi. C'è chi è stato dappertutto, a Bologna, a L'Aquila, a Firenze, come me, e chi non è stato da nessuna parte: chi è mettetelo voi», riferendosi a Renzi. «Quello che manca a Matteo - ha proseguito - è un rapporto con la politica, non più civile, nel senso che ci si offende per tutto, ma più denso. La società non è fatta tutta da dinosauri: il dinosauro più grosso è a Palazzo Chigi e non se ne va». E se con i giornalisti fa trasparire ironia ma senza (troppa) cattiveria, su Twitter si concede a qualche frecciatina in più: «Sono alla #Leopolda - scrive - così l'#occupypd lo si fa a modino e la piantiamo con i personalismi e con le polemiche inutili, in un momento così».
LA REPLICA DI RENZI E CIVATI VA SUL PALCO - «È il benvenuto come tutti». Così Matteo Renzi ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sulla presenza, a sorpresa, alla Leopolda di Firenze, dell'ex compagno di «rottamazione». Durante il pranzo Renzi ha poi mandato a chiamare l'ex compagno di «rottamazione» Pippo Civati e insieme hanno parlottato un po' dietro le quinte della Leopolda. Poi l'annuncio, Civati parla dal palco. «Bisogna dare un messaggio di unità,
Matteo e io siamo nati nel 75 e dal liceo vedevamo litigare tutti, sono gli stessi. Dobbiamo dare un messaggio diverso con la collaborazione reciproca, voglio mandare un messaggio chiaro, portiamo a Palazzo Chigi una nuova generazione al governo di questo paese tutti insieme, con il rispetto delle intelligenze altrui, con le nostre posizioni e con il partito democratico pretendendo una serie di cosa, che i parlamentari siano scelti con le primarie, che ci sia un confronto trasparente, lasciando perdere un po' di personalismi e l'ombelico del mondo. Le sfide che abbiamo di fronte sono grandi. Spero che questo sia un segnale che inizia una stagione di confronto nuova».
CHIAMPARINO LANCIA LE PRIMARIE APERTE - Sul palco si avvicendano in molti. Il più applaudito è Chiamparino che dice: «Le primarie aperte devono essere una scelta irrinunciabile per il partito democratico e sì, anch'io potrei candidarmi». Primarie aperte e nuova legge elettorale. Questa la proposta dell'ex sindaco di Torino. Come tutti gli interventi, anche quello di Chiamparino - come prevede il programma - si gioca sul tema «Se fossi leader del Pd cosa farei?». «Se fossi nella leadership del Pd - ha esordito l'ex sindaco di Torino - direi che bisogna andare a votare, ma non con questa legge elettorale, che fa un Parlamento di nominati, che non va bene perchè non riavvicina i cittadini alla politica. E farei la proposta di primarie aperte, le proporrei io, non starei a chiederle». Chiamparino si è detto anche «colpito da un recente sondaggio, che vede solo il 20% degli italiani dare la sufficienza all'opposizione. E' un dato estremamente preoccupante», ha sottolineato tra gli applausi della platea. «Chiamparino - ha detto Renzi- è una persona seria, che ha fatto benissimo il sindaco, io ho tanto da imparare da uno come lui. Felice che sia venuto a dare il suo contributo. È bello che abbia il desiderio profondo di continuare a fare del bene al proprio Paese».
L'INTERVENTO DI PARISI - Poi parla anche Arturo
Parisi, tra i principali promotori del referendum contro il «Porcellum». «E' il coraggio che ha portato Renzi: ho una proposta. Noi siamo qui per ascoltarlo e per fare poi le nostre valutazioni. Qui sicuramente c'è vitalità: è una generazione che avanza, dobbiamo stare a sentire e valutare le proposte». E sulla eventuale candidatura di Renzi, Parisi ha aggiunto: «Alzare la mano è la prima cosa, ma bisogna sentire le proposte e confrontarle con le altre, in contraddittorio». Ai giornalisti che gli hanno chiesto se Romano Prodi apprezza il sindaco di Firenze, Parisi si è limitato a dire: «Chiedetelo a lui». «Il Pd - ha continuato - fa male ad avere paura di se stesso, del progetto per cui è sceso in campo: un progetto aperto che chiedeva non a Matteo Renzi ma a tutti di dire la loro». Poi, una stoccata a Bersani: «Le parole di Pierluigi Bersani sulle primarie aperte sono positive, ma dalle parole ai fatti c'è una distanza più grande dei mari».
IL MESSAGGIO DI FRANCESCHINI - «Su Twitter c'è un certo Dario Franceschini che scrive». Così, sorridendo, Matteo Renzi ha letto alla platea riunita alla Stazione Leopolda di Firenze il messaggio postato dal capogruppo del Pd alla Camera. «
Dalla Leopolda arrivano energie e idee che arricchiscono il Pd. Si può non condividerle, ma come si fa ad averne paura anzichè dire grazie?», ha scritto Franceschini. Un messaggio apprezzato dalle oltre 1000 persone presenti in platea che lo hanno accolto con un applauso.
IL BIG BLUFF BANG - Stamattina i «leopoldini», pochi per dire la verità alle nove, si sono trovati davanti un altro Big bang, il «Big Bluff Bang», la protesta organizzata da RSU ATAF, lavoratori de Il Maggio, Comitato Conciatori, Comitato contro la privatizzazione dell'Ataf, Comitato acqua Pubblica, SUP rete@sinistra, Libere Tutte, lavoratori precari del Comune, lavoratori degli asili Nido, comitato No Tav, lavoratori de Le civette,a ssociazioni dei disabili, Carovana per la Costituzione:
circa 300 persone che hanno manifestato contro il sindaco. «Ma lo conosci veramente? (Matteo Renzi, si intende, ndr)». Centinaia di volantini, con questa domanda, sono stati distribuiti davanti alla stazione Leopolda. E alla fine del volantino anche la risposta: «Se lo conosci, lo eviti». Una contestazione “pacifica” e nel “rispetto delle idee altrui”, specificano gli organizzatori, anche se non autorizzata. A protestare sono arrivati in trecento. C'erano i lavoratori di Ataf, contro la privatizzazione dell'azienda, e quelli del Maggio che hanno preparato un cartellone a forma di pullmino con dentro Renzi e alla guida Berlusconi. Un manifestante si è addirittura travestito dall'orsetto vicesindaco di Crozza. E all'ingresso della Leopolda una catena di portatori di handicap in carrozzina: «Ci ha tolto la possibilità di entrare in centro». Alcuni sono mascherati da Zorro: «Renzi è l'unico a poter fare tagli su tutto, come Zorro».
L'INTERVENTO DI BARICCO - «La mia generazione è diventata conservativa; la sinistra, di cui io sono un esponente, è diventata quanto di più conservativo ci sia». Con queste parole, lo scrittore Alessandro Baricco, (GUARDA IL VIDEO) nell'intervento conclusivo della prima serata di Big bang, (GUARDA IL VIDEO) ha strappato il più intenso applauso dalla platea dei rottamatori, incluso quello del sindaco Matteo Renzi, al suo fianco sul palco. Sono state circa 3000 le persone che hanno assistito ai lavori della Leopolda; oltre 10.000, ha rivelato lo stesso Renzi, i commenti inviati da chi ha seguito la kermesse sul web. 8150 euro il totale delle donazioni raccolte. Sceso dal palco, Renzi è stato circondato dai suoi sostenitori con i quali si è intrattenuto per commentare la serata, proponendo lui stesso alcuni «aggiustamenti», alla conduzione delle successive giornate dell'evento: tra questi, «cambiare il ritmo» e «intervallare gli interventi con più video». Il sindaco ha poi sottolineato che «la cosa vera è mettere giù le proposte, farle venir fuori per bene, e lanciarle anche un po' «a cattivo», puntando molto sui contenuti».
Claudio Bozza
Federica Sanna
Coordinamento: Alessandra Bravi
29 ottobre 2011
http://www.corriere.it
PS: c'è una strana e rituale prassi in Italia. Protestare. Se le cose non vanno, non pacciono, si protesta. Magari sfilando anche in corteo. Le cose ovviamente rimangono tali e quali ma almeno uno si stente in pace con se stesso.
"Ho protestato, ergo sum". È il motto della sinistra protestataria. Si protesta anche contro chi prova a discutere per trovare le idee. Ma come osano? Non si devono cercare idee, soluzioni! Ovvio che bastano le vecchie!
Si deve protestare e basta.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)