Gli italiani sono antisemiti?

[Robyn]

Secondo un sondaggio il 45% degli italiani è antisemita.Bè è veramente difficile capire cosa ci sia nella testa degli italiani.Molti dei problemi della nostra società derivano senza dubbio dal deficit di tolleranza contro gli extracomunitari,quelli di colore,il simbolo della croce,quelli che hanno un'orientamento sessuale diverso dal comune etc.La tolleranza è una delle cifre con cui si misura la convivenza civile e la democrazia in un paese.La shoa è esistita ma non esiste il popolo ebraico ma il popolo d'Israele che è una pluralità di etnie che professano una religione.Quella russa,quella europea,quella cinese quella americana,quella africana etc ciao robyn

[franz]

Secondo un sondaggio il 45% degli italiani è antisemita.

Volevo trattare il tema appena avessi avuto un attimo di tempo ma mi hai preceduto.
Bene (si fa per dire, anzi, male!).
Avevo sentito la notizia ieri in TV e trovo oggi qualche cosa in rete (tralasciando il copia ed incolla compulsivo tra i vari blog)
http://www.everyonegroup.com/it/EveryOn ... l_web.html
http://www.notapolitica.it/2011/10/16/b ... 16-10.aspx
http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... 15710/?rss

Si parla ripetutamente di un'indagine parlamentare conoscitiva ma per ora non la trovo.
Vorrei leggerla.
Per ora il poco che credo di capire sembra abbinare l'antisemtismo italiano all'aumento notevole dei siti antisemiti.
Il che (aumento) è cosa grave e forte indizio ma non è prova certa di un incremento nella popolazione del sentimento antisemita.
Aspetto di poter leggere l'indagine.

[annalu]

Si parla ripetutamente di un'indagine parkamentare conoscitiva ma per ora non la trovo.
Vorrei leggerla.
Per ora il poco che credo di capire sembra abbinare l'antisemtismo italiano all'aumento notevole dei siti antisemiti.
Il che (aumento) è cosa grave e forte indizio ma non è prova certa di un incremento nella popolazione del sentimento antisemita.
Aspetto di poter leggere l'indagine.

Il documento conclusivo dell'indagine parlamentare lo puoi scaricare da qui.
Sono una trentina di pagine, se lo leggi e ce lo riassumi non sarebbe male.

[pianogrande]

Gli italiani hanno, purtroppo altro a cui pensare.
Io sono antisemita nel senso che quel termine semita lo considero anacronistico e ridicolo (nel senso con cui viene usato in questo caso).
Piantiamola lì.
Parliamo di israeliani e di quello che fanno di bene e di male.
Al massimo parliamo di ebrei e di ebraismo (se abbiamo la voglia e la preparazione per farlo).
Credo che il 44 % degli italiani non sappia neanche cosa significhi il termine "semita".
Cominciamo ad aggiornare il vocabolario che è sempre un passo avanti.

[cardif]

"Il 44 per cento degli italiani manifesta opinioni ostili agli ebrei."
Sarà inteso nel senso di 'israeliani'? Sarà per la politica che i governanti di Israele stanno perseguendo contro i palestinesi? Sarà perché pure il Cardinal Martino ha parlato di 'Palestina lagher'? Io penso di sì.
- Aumento dei siti. C'è una proliferazione di tutti i siti; ci sta che aumentano anche quelli contro Israele, che certo non fa niente per passare inosservato, tipo l'attacco in acque internazionali della loro marina alla nave turca che portava aiuti, e i nove morti.

"Nel 12 per cento dei casi questa l'ostilità si configura come antisemitismo vero e proprio."
Non mi pare strano visto che c'è un aumento di razzismo contro "l'estraneo" dovunque in Europa, non solo in Italia dove c'è la lega Nord che ha dato una mano in questo senso.

Ci sono tante azioni del Governo di Israele che personalmente condanno abbondantemente (occupazione con le armi di territori altrui che loro stessi chiamano 'occupati', realizzazione di colonie in territori altrui, muro lungo i confini di Gaza, ecc ecc).
Ma mica perché sono antisemita.
Il fatto che oggi si devono difendere, avendo subito quella cosa orrenda a cui la mente umana è arrivata chiamata Shoah, non basta a giustificare la loro politica di oggi contro la Palestina.
Certo, attentati ne subiscono anche oggi; ma non c'entra l'antisemitismo; c'entra questa loro politica, secondo me.
Un israeliano (non un palestinese) ha ucciso Rabin, che aveva firmato gli accordi di Oslo, e ancora oggi non sono stati rispettati.
Ora chiedono che venga riconosciuto dai palestinesi lo Stato ebraico invece dello Stato di Israele. Allora è come dire che vogliono uno stato a carattere religioso in cui le minoranze musulmane saranno trattate come i Rom in Italia. Secondo me.

[flaviomob]

Il termine kultur dal tedesco viene tradotto in civiltà.
E' chiaro che un paese culturalmente a pezzi, come l'Italia di oggi, non può che risentirne anche in termini di civiltà. Un certo lassismo fa sì che nel nostro paese pregiudizi e razzismi siano meno correlati con atti di violenza diretta e atti vandalici rispetto ad altre realtà, ma che appunto con l'alibi che l'antisemitismo non è "vero razzismo" (e così anche i pregiudizi contro immigrati stranieri, meridionali, omosessuali, talvolta persino disabili) il virus si diffonda tra le nuove generazioni, apparentemente depotenziato e quindi non in grado di scatenare una forte risposta... immunitaria.

[lucameni]

Siamo d'accordo che una cosa sono le critiche anche pesanti ad una politica di un governo di uno Stato ed altro la discriminazione e il pregiudizio verso gli ebrei.
Tanto per fare un esempio vicinissimo a noi: Moni Ovadia rivendica al 100% il suo essere ebreo ed è ferocemente critico verso la politica israeliana.
Idem ci sono rabbini ortodossi (quelli coccolati da Amadjnejad come ca**o si chiama) che vorrebbero la distruzione di Israele perchè la loro setta considera sacrilega la formazione di uno Stato dopo la diaspora.
Quindi il panorama è parecchio variegato nel mostrare come una cosa sia l'ebraismo in tutte le sue forme ed altro lo stato israeliano e la sua politica, condizionata sicuramente da sindrome di accerchiamento (peraltro reale) e dal fatto che spesso l'occidente dimentica cosa ha dovuto subire fin da 1948 da parte delle satrapie dell'area.
Come dire: si sfonda una porta aperta.
Però chi vive tra la gente si accorge come per tanti, non so se per malafede o per ignoranza o semplice cretinaggine, israeliano inteso come supporter della politica del governo ed ebreo, ebreo in quanto tale, senza distinzioni, sono la stessa cosa.
Oltre che fare un casino da paura tra semitismo ed antisionismo, usando termini a casaccio.
Confusione voluta e titillata anche a sinistra, va detto. Non fosse altro che numericamente la sinistra più radicale conta più persone rispetto ai neofascisti conclamati.
Personaggi come Saletta, un revisionista bordighista (e già questo lo qualifica) sono forse lo specchio più truce della cosa ma volando più basso questa confusione incentivata da ignoranza e ideologia malata è nelle cose.
Mi è capitato spesso di assistere live od online nei forum a dialoghi tra personaggi che non si conoscevano e in argomento ebrei-Israele andavano d'amore e d'accordo.
Spesso uno era un neofascista e l'altro un antagonista di sinistra.
Ovvero quando una va troppo a destra o a sinistra poi fanno il giro e s'incontrano.
Anche per questi argomenti.

[cardif]

Io non ho voglia di fare accertamenti. Chissà se verrà fuori in che modo quel 44% ha motivato il suo essere ostile agli ebrei, e, soprattutto, che intendeva per 'ebrei' o a chi si riferiva. Penso pure io che una buona dose di ignoranza abbia influenzato il risultato.
Per quanto riguarda quello che gli israeliani hanno subito nell'area, è sempre perché hanno avuto assegnati territori tolti agli arabi.
"Alla fine della Prima guerra mondiale, la Società delle Nazioni trasferisce la Palestina sotto il controllo dell'Impero britannico, togliendola all'Impero Ottomano. I britannici, con la Dichiarazione Balfour, si erano fatti promotori della costituzione di una patria (national home) ebraica in Palestina. Gli arabi si ribelleranno a più riprese, con i moti palestinesi del 1920 e con i moti in Palestina del 1929." E il resto che sta su Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Israele
Tutto nasce comunque dalla occupazione e dall'esproprio delle terre agli arabi, in virtù di una presunta proprietà risalente a 3.000 anni fa. Li potevano comprare quei territori, anche con l'aiuto della Società delle Nazioni; sarebbe stato meglio.
Ma la Shoah non c'entra: gli ebrei sono stati perseguitati e sterminati dai cattolici europei, mica dagli arabi.

[franz]

Io non ho voglia di fare accertamenti. ...
Per quanto riguarda quello che gli israeliani hanno subito nell'area, è sempre perché hanno avuto assegnati territori tolti agli arabi.

Invece gli accertamenti faresti bene a farli (ma non ricominciamo il discorso ... )
Prendi per esempio la famosissima Hebron (o famigerata, per alcuni). Oggi passa per un territorio che gli Israeliani hanno tolto agli arabi, tramite colonie illegali ma fino al 1929 li ci vivevano gli ebrei da secoli. Furono scacciati proprio allora da un pogrom (una delle più violente persecuzioni antiebraiche) di allora, condotto da uno che poi divernterà fedele alleato di Hitler nella regione e scatenerà altre sommosse antisemite. Che dire allora? Come sappiamo gli ebrei da quelle parti ci vivono da millenni (tra un pogrom e l'altro) ed oggi è difficile dire di chi sono veramente quei territori. Possiamo anche avere dubbi su cosa è successo 2000 anni fa ma quello che è successo nel 1929 e negli anni delle seconda guerra mondiale è documentato storicamente. Fai male a non avere voglia di fare accertaementi
Un amico dell'ulivo milanese anni fa mi indico' questa lettura. Te la raccomando volentieri. male non ti puo' fare.
http://www.kore.it/CAFFE/rosselli/hitler-mufti.htm

[cardif]

male non ti puo' fare

Ma nemmeno tanto bene
Nella stessa pagina di Wikipedia che ho citato prima è scritto:
"Tom Segev (storico israeliano) afferma che gli attacchi arabi fossero incoraggiati da Edmund Allenby: "L'aiutante di Allenby, col. Bertie Waters-Taylor, disse al Muftī di Gerusalemme, Hājjī Amīn al-Ḥusaynī, "che aveva una grande opportunità di mostrare al mondo che gli arabi di Palestina non avrebbero tollerato "il dominio ebraico di quella loro terra"; che il sionismo era impopolare non solo agli occhi dell'amministrazione della Palestina ma anche di Whitehall; e se disordini di sufficiente violenza fossero scoppiati a Gerusalemme a Pasqua, sia il gen. Bols, sia General Allenby avrebbero invocato l'abbandono del progetto del Focolare Ebraico".

Che in Palestina ci fosse una rivolta contro l'occupazione delle terre da parte degli ebrei è accertato.

Nel testo riportato da Franz c'è scritto:
"All'inizio del 1941 (oltre 20 anni dopo l'assegnazione dei territori agli ebrei), dai microfoni di un'emittente segreta, il Gran Muftì invoca "il diritto degli arabi a risolvere il problema ebraico con le stesse modalità e gli stessi mezzi adoperati dal Führer, e lancia un proclama affinché tutti gli islamici contribuiscano con le armi al successo delle forze dell'Asse"
Che il Gran Muftì abbia cercato l'appoggio di Hitler per contrastare gli ebrei mi pare una conseguenza di quella occupazione.

D'altro canto c'è da ricordare quello che dicevano i Padri della Chiesa: http://it.wikipedia.org/wiki/Antisemitismo
per esempio Giovanni Crisostomo: "banditi perfidi, distruttori, dissoluti, simili ai maiali... Per il loro deicidio non c'è possibilità di perdono, dispersi in schiavitù per sempre... Dio odia gli ebrei e li ha sempre odiati".

C'è da ricordare la difesa della razza nella Spagna del XV secolo: http://it.wikipedia.org/wiki/Razzismo
"A questa generalizzazione si oppone la già citata "limpieza de sangre" che la nobiltà iberica propone nel tardo Rinascimento per respingere l'ascesa degli ebrei e dei moriscos convertiti al cristianesimo, e quindi (teoricamente) integrati nella società spagnola dell'epoca."
E la "limpieza de sangre" è la successiva "purezza della razza" che ha portato all'eugenetica negli Usa e in Europa.
Pure nelle tecniche di sterminio lo stesso Hitler prende spunto dal (civile?) mondo occidentale:
"L'efficienza dello sterminio indiano americano portò Adolf Hitler a citarlo come esempio pratico per la soluzione finale fin nella prima edizione del Mein Kampf".

http://it.wikipedia.org/wiki/Antisemitismo
"Storicamente si possono individuare un antisemitismo di carattere religioso (antigiudaismo), espresso nel paganesimo, nel Cristianesimo e nell'Islam, e un antisemitismo di carattere razziale e culturale.
Nel mondo islamico, a parte gli episodi che si verificarono a Yathrib all'epoca del profeta Maometto, gli ebrei non subirono persecuzioni o eccidi paragonabili a quelli avvenuti durante due millenni sul suolo europeo, ma la loro condizione era normalmente quella di cittadini discriminati in alcuni diritti pubblici, in quanto appartenenti ad una comunità sottomessa a quella islamica (i cosiddetti dhimmī)."

Insomma, ce n'è da discutere prima di poter concludere dove sta il bene e dove il male.

A me non piace, hic et nunc, per esempio, che se oggi in Israele un bambino tira una pietra, viene giudicato dal tribunale civile se è israeliano e da quello militare se è palestinese. Come esempio di una attualità che non giova tanto alla convivenza.
Se Israele è uno Stato democratico, lo dimostri per prima. Farà bene alla sua democrazia e contribuirà al raggiungimento della pace.

Invece gli accertamenti faresti bene a farli

Più che a farli, ho fatto una ripassata selezionando qualcosa.
Forse non ti piacerà