franz ha scritto:Immaginare (scenari) e progettare (prodotti) sono due cose (due abilità) diverse.
la seconda è molto piu' dificile, perché passano alla stora solo quelli che hanno avuro succeso concreto.
Molti scenari immaginifici (interessanti) sono sfociati in grandi flop (prodotti).
Molti prodotti sono diventati "mitici" anche senza una particolare visione del futuro.
Si sono due abilità differenti, non ti so dire se è più facile la prima o la seconda, mi vengono in mente esempi che supportano entrambe le ipotesi. E' possibile che ci siano prodotti "mitici" privi di una particolare visione del futuro. In genere accade quando la "visione del futuro" racchiusa in quel prodotto la vede una particolare categoria di utenti che la diffonde poi nella società. In genere però dietro le aziende che hanno successo nel lungo periodo c'è una visione che le distingue dalla massa. Oggi i partiti sembrano tutti uguali, non è un caso.
franz ha scritto:Solo si viveva nel posto giusto, nel momento giusto, avendo studiato nelle università giuste.
Verissimo, la creazione di un ambiente favorevole all'innovazione è una cosa che si può costruire. Ci sono paesi che investono moltissimo tempo e denaro nella creazione e nel mantenimento di un ambiente giusto. Poi ci possono essere successi e fallimenti, il futuro resta in buona parte imprevedibile, le variabili che entrano in gioco sono molte.
Per capire la differenza tra le azioni di un leader che ha una visione chiara di dove andare e il burocrate che non ce l’ha prendiamo il tema della precarizzazione del lavoro tirato in ballo da cardif che mi sembra molto appropriato.
In sintesi: In Italia c’era una situazione di eccessiva rigidità del mercato del lavoro, non più sostenibile nelle mutate condizioni concorrenziali in cui le imprese si trovavano ad operare.
Che cosa hanno fatto? Hanno introdotto i contratti di lavoro parasubordinato lasciando praticamente invariato tutto il resto. I sindacalisti e i politici hanno scelto di salvaguardare le garanzie e i privilegi di cui loro e i loro iscritti godevano, scaricando tutto il costo su quelli che nel mercato del lavoro dovevano entrare. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Hanno alimentato una società ineguale con effetti di lungo periodo che sono perversi per tutti. Questa è la conseguenza di una classe di nani politico–sindacali incapaci di pensare e progettare un futuro.
Davanti allo stesso problema come si sarebbe comportata una classe di veri leader politico-sindacali con una visione ed una volontà di costruire un futuro. Si sarebbero detti: C’è un problema di flessibilità del lavoro, come lo affrontiamo? Che società, vogliamo tra 20 anni in Italia? Una società profondamente diseguale, dove una minoranza di giovani lavoratori si dovrà fare carico di tutto il costo dell’aggiustamento per pagare i nostri privilegi, o vogliamo una società solidale, che offra pari opportunità a tutti e ripartisca il costo dell’aggiustamento tra tutti?
Le soluzioni ad uno stesso problema spesso sono molteplici, se hai una visione di cosa vuoi costruire nel complesso, puoi discriminare tra una e l’altra. Se non ce l’hai ogni soluzione è apparentemente buona
[..]L’anno passato sono entrato in un Apple Store in una città di provincia americana. Tra i commessi con la solita maglietta blu ce n’era uno non vedente, con il bastone dalla punta bianca. Quel ragazzo spiegava i comandi vocali di alcune app dell’iPad. [..]

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